giancarlo giorgetti daria perrotta galeazzo bignami

SULLA MANOVRA VOLANO STRACCI TRA I MELONIANI E IL TESORO – I RITARDI NELL’APPROVAZIONE DELLA LEGGE DI BILANCIO FANNO SALTARE I NERVI AL NEOCAPOGRUPPO DI FDI, GALEAZZO BIGNAMI: PRIMA SE LA PRENDE CON GLI UFFICI DI MONTECITORIO, ACCUSATI DI RITARDARE I TEMPI, POI ATTACCA LA RAGIONERIA GENERALE, GUIDATA DALLA FEDELISSIMA DI GIORGETTI, DARIA PERROTTA – PECCATO CHE A RALLENTARE L’ITER SIANO STATE LE MODIFICHE “LAST MINUTE” DELLA MAGGIORANZA – ALLA FINE, IL TESTO NON TORNERÀ IN COMMISSIONE BILANCIO: SONO SPUNTATI ALTRI 100 MILIONI DI COPERTURE…

giorgia meloni giancarlo giorgetti foto lapresse 2

MANOVRA NON TORNA IN COMMISSIONE, CI SONO COPERTURE IN PIÙ

(ANSA) - Il testo della legge di bilancio, secondo quanto si apprende, non tornerà in commissione: non c'è bisogno di stralci perché nel testo c'è una sovracopertura che è poco sotto i 100 milioni il primo anno e poco sopra il secondo.

 

Risorse di fronte alle quali, secondo quanto si apprende, il governo ha due opzioni: la prima sarebbe quella di migliorare i saldi e la seconda - più probabile - di utilizzare le risorse nel conto di controllo, uno strumento che il Psb dà alla politica economica da usare durante l'anno.

 

1 - FDI SPIAZZA GLI ALLEATI “CAMERA E MINISTERO IN RITARDO SULLA MANOVRA”

Estratto dell’articolo di Giuseppe Colombo per “la Repubblica”

https://www.repubblica.it/economia/2024/12/19/news/manovra_2025_fdi_bignami_perrotta-423895409/

 

galeazzo bignami atreju foto lapresse

«Gli abbiamo dato 32 ore per essere pronti e ora parliamo di ritorno in commissione?». Alza la voce, Galeazzo Bignami. Nella biblioteca del presidente della Camera, la conferenza dei capigruppo è riunita per definire il calendario della manovra. Il presidente dei deputati di Fratelli d’Italia se la prende con i funzionari di Montecitorio che stanno confezionando il testo della legge di bilancio per l’esame in aula. Un lavoro complesso e delicato perché i 144 articoli approvati dal Consiglio dei ministri vanno aggiornati alla luce delle modifiche validate dalla commissione Bilancio.

 

DARIA PERROTTA

Bignami teme che le opposizioni possano rallentare la manovra approfittando del ritorno in commissione, un’opzione che la capigruppo mette in conto alla luce delle verifiche in corso alla Ragioneria. Poche o tante che siano, correzioni o stralci, il passaggio è dato per scontato. Non dal rappresentante di FdI, che si ritrova però isolato. I capigruppo di Forza Italia e Lega, Paolo Barelli e Riccardo Molinari, restano in silenzio. Basiti per i toni dell’alleato.

 

Il presidente della Camera, Lorenzo Fontana, decide di non intervenire per evitare di esasperare la situazione. Ma il capogruppo di Azione, Matteo Richetti, rompe l’imbarazzo per replicare a Bignami. I ritardi — è il ragionamento — sono da imputare alla maggioranza, non agli uffici del Parlamento. Anche Pd e Avs vanno all’attacco: la colpa è delle richieste last minute di FdI, Lega e FI che hanno ingolfato i lavori della quinta commissione di Montecitorio. […]

 

giorgia meloni e giancarlo giorgetti foto lapresse 1

[…]Bignami affida alle opposizioni un altro sfogo: la colpa, dice, è anche del ministero dell’Economia e in particolare della Ragioneria. Lamenta ritardi nella messa a punto dei testi. Le accuse sono accolte con freddezza dentro FdI, dove l’atteggiamento di Bignami viene ritenuto fuori luogo. Anche Fontana chiede conto. I due si incontrano nella stanza del presidente per evitare che la discussione in capigruppo diventi un caso. Ma le voci corrono veloci a Montecitorio.

 

E i tecnici del Mef ritornano nel mirino della maggioranza all’indomani del pressing di Forza Italia per modificare la norma della manovra sui revisori del Mef nelle società che ricevono contributi pubblici. Da via XX settembre trapela un messaggio di difesa dei tecnici. Anche ieri, alla Ragioneria, si è lavorato fino a tarda sera per completare le verifiche sul testo approvato dalla commissione. […]

 

2 - LO SCONTRO TRA MELONI E L’OPPOSIZIONE LA MANOVRA RISCHIA DI SLITTARE ANCORA

Estratto dell’articolo di Mario Sensini per il “Corriere della Sera”

 

galeazzo bignami giorgia meloni

Si profilano altri intoppi sul cammino della legge di Bilancio alla Camera. […] Ieri la giornata era iniziata con la proposta di Giorgia Meloni all’opposizione di un accordo sull’esame della manovra in Senato ed è terminata con una burrascosa riunione dei capigruppo alla Camera sul calendario.

 

La premier si era recata al Senato per le comunicazioni in vista del Consiglio europeo, come avvenuto martedì alla Camera: anche ieri scintille con le opposizioni. Duri gli scontri con Renzi, Monti e con gli esponenti del M5S.

 

DARIA PERROTTA

Nel corso della replica, Meloni ne ha per tutti: per il senatore a vita Mario Monti che le imputa di «imporre un protettorato all’Italia» nei rapporti con Elon Musk e per Matteo Renzi, che «si metteva il cappotto uguale a Obama». Per i 5 Stelle che la chiamano «serva delle lobby delle banche» e pure per il Pd che, tra le altre cose, ha «tenuto in ostaggio» la nomina di Raffaele Fitto per «difendere il commissario spagnolo». Ma «c’è una differenza fra noi e voi», traccia una linea la premier, perché «io parlo con tutti ma non prendo ordini da nessuno».

 

[…]

 

Galeazzo Bignami, all’esordio come capogruppo di Fratelli d’Italia, si è arrabbiato moltissimo per l’allungamento dei tempi, prendendosela con il governo e con la presidenza della Camera, difesa anche dall’opposizione. Un intervento che ha stupito anche i colleghi di maggioranza. Pd, Avs e M5S hanno chiesto al governo di non utilizzare una eventuale riapertura del testo in Commissione per presentare ulteriori emendamenti. «Ho visto più buonsenso nell’opposizione» ha commentato uno dei presenti alla riunione.

 

GALEAZZO BIGNAMI

«Ho solo detto che se gli uffici si prendono 36 ore per i lavori di allineamento delle tabelle e dei conti, mi aspetto che bastino per non tornare in Commissione» ha spiegato lo stesso Bignami poco dopo. Il presidente della Camera, Lorenzo Fontana, ha assicurato che farà di tutto per arrivare al voto finale dell’Aula entro venerdì, garantendo tutti i passaggi regolamentari. […]

Ultimi Dagoreport

francesco saverio garofani sergio mattarella giorgia meloni maurizio belpietro

DAGOREPORT - MA QUALE “COMPLOTTO DEL QUIRINALE CONTRO GIORGIA MELONI”! DIETRO ALLA DIFFUSIONE DELLE PAROLE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI ALLA “VERITÀ” DI BELPIETRO C'E' UNA “GOLA PROFONDA” UN PO’ PASTICCIONA, CHE SI E' FATTA SGAMARE IN MEZZA GIORNATA - DAGOSPIA È IN GRADO DI AGGIUNGERE ALCUNI DETTAGLI SULLA CENA DI GIOVEDÌ 13 NOVEMBRE ALLA TERRAZZA BORROMINI. A TAVOLA C’ERANO SEDICI PERSONE: OLTRE ALL’ORGANIZZATORE, LUCA DI BARTOLOMEI E A FRANCESCO GAROFANI, C’ERANO MANAGER, CONSULENTI, UN AD DI UNA BANCA, DUE CRONISTI SPORTIVI E…UN GIORNALISTA CHE IN PASSATO HA LAVORATO IN UN QUOTIDIANO DI DESTRA, GIA' DIRETTO DA BELPIETRO. SARÀ UN CASO CHE LA MAIL A FIRMA “MARIO ROSSI”, DA CUI È NATO LO “SCANDALO”, SIA STATA INVIATA ANCHE AL MELONIANO "IL GIORNALE" (CHE PERO' L'HA IGNORATA)? - IL CONTESTO ERA CONVIVIALE, SI PARLAVA DI CALCIO E DEL PD, MA GAROFANI NON HA MAI PRONUNCIATO LA PAROLA “SCOSSONE”, CHE INFATTI NELLA MAIL ORIGINALE NON C’È - L’AUDIO? ANCHE SE CI FOSSE, BELPIETRO NON POTREBBE PUBBLICARLO PERCHÉ SAREBBE STATO CARPITO ILLEGALMENTE...

maurizio belpietro giorgia meloni la verita

DAGOREPORT - IL GIOCO DI PRESTIGIO DI MAURIZIO BELPIETRO: LO "SCOOP" SUL PRESUNTO “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È BASATO SULLE PAROLE “PROVVIDENZIALE SCOSSONE”, CHE IL CONSIGLIERE DEL COLLE, FRANCESCO SAVERIO GAROFANI, AVREBBE PRONUNCIATO ALLA CENA DOPO L’EVENTO IN RICORDO DI AGOSTINO DI BARTOLOMEI. MA NELLA MAIL ANONIMA CHE SEGNALA LA VICENDA A "LA VERITA'" QUELLE DUE PAROLE NON SONO VIRGOLETTATE: SEMBRANO ESSERE UN RAGIONAMENTO DELL’AUTORE, IL MISTERIOSO "MARIO ROSSI" – “LINKIESTA”: “PER CAPIRE COSA PENSI MELONI BISOGNA LEGGERE ‘LA VERITÀ’, ESATTAMENTE COME PER CAPIRE COSA PENSI GIUSEPPE CONTE BISOGNA LEGGERE ‘IL FATTO’. QUANTI SI BEVONO OGGI LA FAVOLA DELLA SVOLTA ATLANTISTA ED EUROPEISTA DI MELONI, FAREBBERO BENE A LEGGERE ‘LA VERITÀ’, SMACCATAMENTE FILO-PUTINIANO, NO VAX E NO EURO. LA VERITÀ DEL GOVERNO MELONI STA LÌ”

tommaso cerno antonio giampaolo angelucci alessandro sallusti il giornale

FLASH! – COME PREVISTO, ANTONIO E GIAMPAOLO ANGELUCCI HANNO DECISO CHE, A PARTIRE DAL PRIMO DICEMBRE, AVVERRÀ IL CAMBIO DI DIREZIONE DE “IL GIORNALE” CON L’ARRIVO DI TOMMASO CERNO CHE, A SUA VOLTA, VERRÀ RIMPIAZZATO A “IL TEMPO” DA DANIELE CAPEZZONE – MALGRADO LA PROPOSTA DI ANDARE ALLA DIREZIONE EDITORIALE DE “IL GIORNALE”, AL POSTO DI VITTORIO FELTRI, CHE PASSEREBBE A QUELLA DI “LIBERO”, ALESSANDRO SALLUSTI NON L’HA PRESA BENE: IL BIOGRAFO DI GIORGIA MELONI LO CONSIDERA UNA DIMINUTIO PER IL SUO PRESTIGIO E MIREREBBE A DARE VITA A UN PROGETTO MEDIATICO CON NICOLA PORRO…

maurizio belpietro giorgia meloni francesco saverio garofani

A CIASCUNO LA SUA “VERITÀ” - L’ARTICOLO PUBBLICATO DAL QUOTIDIANO DI BELPIETRO SUL "PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È PRATICAMENTE IDENTICO ALLA MAIL RICEVUTA DA MOLTI ALTRI QUOTIDIANI, DA UN ANONIMO CHE SI FIRMAVA "MARIO ROSSI", CHE HANNO DECISO DI IGNORARE LA VICENDA PERCHÉ NON VERIFICABILE - PERCHE' BELPIETRO HA DECISO DI DARE SPAZIO E RISALTO A UNA STORIA COSI' AMBIGUA? HA IN MANO ANCHE UN AUDIO O CI SONO ALTRE RAGIONI? DI CERTO, L'EX ALLIEVO DI VITTORIO FELTRI È UN PO' IN DIFFICOLTÀ: LE COPIE VENDUTE DAL SUO GIORNALE CALANO E "LA VERITÀ" STA DIVENTANDO POST-VERITÀ, CON LO SPAZIO CONCESSO A COMPLOTTISTI, NO VAX E PUTINIANI - FORSE CREARE UN PO’ DI CACIARA CON IL GAROFANI-GATE SERVE A RIPORTARE IL QUOTIDIANO SOTTO I RIFLETTORI - DI SICURO HA FATTO UN FAVORE A GIORGIA MELONI. DEL RESTO, FU LEI NEL 2023 A OPPORSI ALLA VENDITA DEL GIORNALE AD ANGELUCCI, E A TROVARE IN FEDERICO VECCHIONI, AD DI "BONIFICHE FERRARESI" E CARO A LOLLOBRIGIDA, IL "SALVATORE" PRONTO A RILEVARE IL 25% DELLA SOCIETA' EDITRICE BY BELPIETRO - DA ALLORA FIOCCANO INSERZIONI DELLE PARTECIPATE E PEZZI PRO-GIORGIA...

matteo salvini giorgia meloni donald trump vladimir putin sergio mattarella

DAGOREPORT - COME MAI GLI ARTICOLI DELLA “VERITÀ” SUL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” ARRIVANO IL GIORNO DOPO LA RIUNIONE DEL CONSIGLIO SUPREMO DI DIFESA, DI CUI GAROFANI È SEGRETARIO, IN CUI SI È RIBADITA LA LINEA DI “PIENO SOSTEGNO ITALIANO ALL’UCRAINA”? - LA LINEA PRO-KIEV DI GIORGIA MELONI SI E' AFFIEVOLITA DA TEMPO (HA MESSO IN “PAUSA” L'ADESIONE DELL'ITALIA AL PIANO PURL PER LE ARMI USA A KIEV) E SALVINI E' IL SOLITO "FIGLIO DI PUTIN" CHE SI OPPONE A OGNI SOSTEGNO A ZELENSKY - NON SOLO: MATTARELLA, ORMAI DA ANNI, INFIOCINA I SOVRANISMI DI MEZZO MONDO, HA PIU' VOLTE CRITICATO TRUMP, PUTIN, ORBAN, NETANYAHU E AFD (GUARDA CASO TUTTI AMICI DI MELONI E SALVINI) - SE L'AUDIO DI GAROFANI ESISTE, E CERTIFICA UN "COMPLOTTO" E NON UN SEMPLICE RAGIONAMENTO POLITICO, PERCHÉ BELPIETRO NON LO PUBBLICA? IL COLLOQUIO DELL'EX DEPUTATO DEL PD È STATO CARPITO AL RISTORANTE IN UNA "CHIACCHERATA TRA AMICI". SE ESISTE L'AUDIO, CHI LO HA REGISTRATO? UN AMICO? UN PRIVATO CITTADINO CHE HA RICONOSCIUTO GAROFANI, NONOSTANTE FOSSE UN VOLTO POCO NOTO? O IL CONSIGLIERE DI MATTARELLA ERA "ATTENZIONATO"? DA CHI?