1. L’ITALIA SENZA CUPERLO ANDRÀ AVANTI LO STESSO, MA LA MARCIA DEL SUPER BULLETTO DI FIRENZE VERSO IL POTERE ASSOLUTO È ANCORA LUNGA. HA PRESO IN MANO IL SUO PARTITO CON LE PRIMARIE, MA ANCORA NON CONTROLLA LE TRUPPE IN PARLAMENTO 2. E QUALE SARÀ LA VALVOLA DI SFOGO DI MATTEUCCIO? UN PUNCHING-BALL BELLO GROSSO, ANCORCHÉ DI PURO SUGHERO DEMOCRISTIANO, C’È GIÀ: SI CHIAMA GOVERNO LETTA 3. UN BELL’AVVISO DI SFRATTO OGGI GLIELO DÀ PERFINO IL CORRIERE DELLA STABILITÀ, CON SERGIO ROMANO CHE SCRIVE IN PRIMA PAGINA DI “SONNACCHIOSA MEDIOCRITÀ” DEL GOVERNO LETTA E CHIEDE LA SOSTITUZIONE “DI PERSONE CHE SI SONO DIMOSTRATE POCO ADATTE ALL’INCARICO”. PURTROPPO NON FA NOMI. NON SIA MAI CHE QUALCUNO POI CONTESTI AL CORRIERONE DI AVER DIMENTICATO DI CITARE GELATINA SACCOMANNI

a cura di colinward@autistici.org (Special Guest: Pippo il Patriota)

1 - E ORA VIETNAM?
L'Italia senza Cuperlo andrà avanti lo stesso, ma la marcia del Super Bulletto di Firenze verso il potere assoluto è ancora lunga. Ha preso in mano il suo partito con le primarie, ma ancora non controlla le truppe in Parlamento. E del Parlamento ha ancora gran bisogno, visto che le famose riforme vanno votate e approvate. Compresa quella che sancirebbe il suicidio del Senato. Certo, il grande accordo con il Banana si scoprirà più avanti che non è poi così blindato come si vuol far credere e lo stesso Rottam'attore finirà per accettare qualche emendamento. Ma la guerra sarà pesante.

Adesso cominciano mesi lunghi, prima alla Camera e poi al Senato. Mesi in cui tutti cercheranno di logorare Renzie e in cui il suo nuovo amico Silvio dovrà cominciare a fare i conti con la giustizia. E quale sarà la valvola di sfogo di Matteuccio? Guardandosi intorno non è che troverà molti punching-ball. Ma uno bello grosso, ancorché di puro sughero democristiano, c'è già: si chiama governo Letta.

Tempi duri per Aspenio, se non si deciderà a tirare fuori il "quid". Intanto un bell'avviso di sfratto oggi glielo dà perfino il Corriere della Stabilità, con Sergio Romano che scrive in prima pagina di "sonnacchiosa mediocrità" del governo Letta e chiede la sostituzione "di persone che si sono dimostrate poco adatte all'incarico". Purtroppo non fa nomi. Non sia mai che qualcuno poi contesti al Corrierone di aver dimenticato di citare Gelatina Saccomanni.

2 - PD, POLICLINICO DEMOCRATICO
Repubblica, vero giornale-partito, segue con comprensibile preoccupazione le disavventure democratiche. Dietro l'abbandono di Cuperlo, pare che ci sia anche il solito sgarbo: "Gianni e la telefonata mai arrivata. ‘Bastava che Matteo mi chiamasse'. L'ombra della scissione. L'incontro tra D'Alema e Bersani. ‘Se si va avanti con la delegittimazione di chi dissente non si può fare molta strada insieme'. La strategia concordata è quella di cercare alleati in Nuovo Centrodestra e Scelta Civica" (p. 3).

Per parte sua, il sindachino già apre: "Alle Camere possibili modifiche, ma se non va bene chiamate Goldrake" (p. 6). E sulla Stampa c'è chi passa direttamente alle minacce: "Bindi: attento Matteo che in Commissione non hai i numeri". E poi anche lo sfottò consegnato ai giornalisti del Transatlantico: "Visto che Renzi parla così bene con Berlusconi, incontri lui e Dudù e gli spieghi che noi vogliamo queste modifiche" (p. 2).

3 - RIMPASTINO O RIMPASTONE?
Re Giorgio assiste dal Colle più alto alla resa dei conti nel suo (ex) partito e si prepara, quando si saranno calmati gli animi, a gestire il rimpasto di governo. Sul Corazziere della Sera, si legge che il capo dello Stato teme "i rischi di un Letta bis" e vorrebbe il cambio in corsa di un paio di ministri e poco più, limitando al massimo i passaggi formali (p. 5). Ma è probabile che Lettanipote voglia dare segnali più forti e, soprattutto, coinvolgere il più possibile Renzie.

Per Repubblica, "La mossa di Letta per il rilancio. ‘Subito le misure per il lavoro. Job act da approvare entro l'estate. Il premier vuol chiudere rimpasto e verifica per la prossima settimana. Per Napolitano inevitabile un atto formale per cambiare più di due-tre ministri" (p. 7). Tempi brevi per il Messaggero: "Governo, Letta prepara il blitz verso il rimpasto nel week end. Il premier deciso a forzare la mano: martedì si vota la mozione di sfiducia sulla De Girolamo" (p. 5).

Il Giornale assiste divertito alla partita: "Rimpasto, guerra di nervi Letta-Renzi. I sospetti reciproci bloccano gli avvicendamenti nel governo. E rispunta De Gennaro per la segreteria del Quirinale. Da Saccomanni alla Cancellieri, ecco chi rischia la poltrona" (p. 6)
Poi passa il ministro del Lavoro, uno che Renzie spedirebbe volentieri a zappare, e cerca di reimpastarsi da solo.

Titolo della Stampa (p. 8): "Giovannini rilancia sulle pensioni". Accipicchia! Ma basta leggere le prime righe del pezzo per capire tutto: "Non e' una riforma della riforma Fornero. Ne' una soluzione definitiva al problema degli esodati. Non e' un megapiano per svuotare la pubblica amministrazione o le aziende private di centinaia di migliaia di esuberi. Stiamo parlando del programma 'volontario e individuale' che il ministro Giovannini sta predisponendo da qualche settimana...". Tradotto: e' una cazzata e ci lavora anche da tempo. A Giovannini, ex presidente Istat, sono rimasti i tempi "statistici" e quindi ragiona su stagioni, decenni, ere.

4 - LO STELLONE DI DAVIDE, L'AMICO DI MATTEO
La vita è piena di combinazioni e l'alta finanza ancora di più. Ma quando in un Paese cambia il quadro politico, alcuni movimenti dicono molto più di un congresso di partito. Ne intercetta uno assai rilevante Marcello Zacchè del Giornale: "Generali investe 50 milioni su Serra. Dieci Sgr del gruppo hanno sottoscritto quote di un fondo di Algebris, la società del grande finanziatore di Renzi.

Pace fatta con il nemico della precedente gestione. Per Trieste, ‘un'operazione come tante altre e rendimento soddisfacente'" (p. 18). Non c'è da dubitarne. In passato Renzie ha lodato Mario Greco, nuovo capo delle Generali, parlandone come di "manager eccellente, che sta facendo un gran lavoro". Aspettiamo l'intervista di Greco su Renzie in cui ricambia gli elogi. Nel frattempo, il bravo Serra incassa.

5 - LA BELLA POLITICA
Il Cetriolo Quotidiano si dedica in modo scientifico alle donazioni ai politici e scaraventa in edicola due pagine piene di dati: "Mattone, tabacco e sanità: quei 61 milioni ai politici. Nel 2013 i finanziamenti dai privati sono cresciuti di oltre 23 milioni. Le grandi società di immobili e costruzioni sganciano di più. Ci ha rimesso Borletti Buitoni, 710 mila a Scelta Civica. Mentre i soldi, il Cavaliere li fa girare davvero: ha versato 17 milioni a Fi". "Dalle slot all'energia: i favori dei partiti per ripagare le lobby. Al ministero dell'Agricoltura si dichiarano in 84: pescatori, allevatori di cavalli e industriali di carni" (pp. 2-3).

6 - NANO UNCHAINED
Mentre il Grande Riformatore lima le sue trippe sul Garda, buone notizie dall'Europa: "Decadenza, Strasburgo ammette un ricorso anti-Severino. La Corte dichiara ricevibile l'azione intrapresa dal socialista Miniscalco che, come Berlusconi, contesta la retroattività della legge" (Repubblica, p. 9). In festa il Giornale di famiglia che sogna in prima pagina: "Assist della Corte europea. Per Berlusconi ricomincia la partita della decadenza" (p. 1).

7 - TOTO' RIINA E IL SUO BIZZARRO COMPAGNO DI CELLA
Escono quasi in tempo reale, a differenza del passato, le confidenze che un Riina anziano e malatissimo sta facendo a un malavitoso pugliese. "Avevo in mano l'Italia, Provenzano mi ha deluso'. Totò Riina al compagno di carcere: ‘Binnu ha fatto le stragi di Stato. Non ha capito niente, non mi somiglia'. Le conversazioni registrate del boss corleonese: sono troppo sveglio e capace, un vero fenomeno. Io al governo i morti gli devo dare... ‘Berlusconi si merita i guai che ha. Ma perché si è messo in casa un bravo picciotto come Mangano?'. Dicono che Mancino trattava con me? Vorrebbero che fosse così, ma questo non è avvenuto mai" (Corriere, p. 15).

Sul Foglio, Giuliano Ferrara annusa l'aria e denuncia: "Qualche settore d'apparato dello stato italiano è coinvolto in una spaventosa messinscena il cui obiettivo è mostrificare il presidente della Repubblica, calunniare Berlusconi e monumentalizzare il pm Di Matteo e il suo traballante processo. Se volete, mettete un punto interrogativo in cima alla frase che avete appena letto. Ma il sospetto è lancinante". E definisce Lorusso più o meno come "un agente provocatore".

8 - NON FA SOSTA LA SUPPOSTA
E intanto Er Gelatina continua a coprirsi di gloria: "Pil, il Fondo monetario stronca Saccomanni. Altro che ripresa, la crescita nel 2014 sarà quasi la metà di quanto stimato dal governo: +0,6 invece che +1,1%" (Cetriolo Quotidiano, p. 10). Ammette che ci sono problemi non previsti anche il Corriere delle banche: "Il Fondo monetario: l'Italia crescerà meno. Sofferenze a 150 miliardi per le banche. L'Istat: in otto anni inflazione su del 21%" (p. 25).

Sofferenze bancarie a 150 miliardi? Ma questa non era una crisi del debito pubblico?
Segni ripresa anche dalla Stampa: "Lavoro, allarme dell'Europa. In Italia sale il rischio povertà. Per Bruxelles il welfare è troppo sbilanciato sulla protezione degli anziani. Il 12% di chi ha un lavoro non riesce a vivere con quanto guadagna" (p. 8). Si chiama "sfruttamento". E' sui libri.

9 - PERCHE' IL MARPIONNE FA LO SVIZZERO
Il Cetriolo quotidiano fa i conti in tasca al gran capo di Fiat-Chrysler, notoriamente residente nel cantone di Zug: "Ecco quanto guadagna Marchionne (davvero). 250 milioni in otto anni. Non solo Fiat: tutta la galassia Agnelli contribuisce allo stipendio del manager, da Chrysler 1 milione per stare in cda" (p. 11).

10 - FREE MARCHETT PER LA PATRIA
Garrulo pezzo del Corriere: "Il marchio Aeronautica? Vale 2 milioni. Lo stemma dei piloti vende più di quello della Marina. Nel 2014 con le royalty Difesa spa incasserà 4,5 milioni" (p. 27). Non è chiaro se il calcolo lo facciano al netto o al lordo degli F-35.

 

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