marino anitona

VADE RETRO MARINO - SINDACO SOTTO ASSEDIO: GRILLINI IN PIAZZA, MARCHINI SULL’AVENTINO (“DEVE DIMETTERSI”), ANCHE IL PD IN PRESSING - MARINO FA LO GNORRI E RESTA BULLONATO ALLA POLTRONA: “SIAMO ONESTI. LE COLPE? DECIDANO I MAGISTRATI”

alfio marchinialfio marchini

Anna Maria Greco per “il Giornale”

 

Lui, il primo cittadino, dopo la nuova ondata di arresti e rivelazioni di Mafia Capitale, si trova assediato sul colle del Comune. Mentre il prefetto Franco Gabrielli riceve dagli esperti il rapporto che entro 45 giorni dovrà trasmettere al ministero dell'Interno per la decisione sull'eventuale scioglimento per mafia del Comune, Alfio Marchini annuncia: «Ci autosospendiamo fino a quando Marino, con un sussulto di dignità, annuncerà le sue dimissioni consentendo finalmente nuove elezioni». L'altro della sua lista, Alessandro Onorato, contesta il sindaco «bullonato» alla poltrona.
 

Marino intanto riceve il presidente del Messico, Enrique Peña Nieto, in visita ufficiale, tenendosi lontano dalla piazza del Campidoglio, dove i manifestanti della Lista Marchini ripetono come un mantra: «Dignità, dignità, dignità. Marino dimettiti, nuove elezioni, ridiamo una speranza ai romani».

 

alfio marchini (2)alfio marchini (2)

Sempre lì, nel pomeriggio, il M5S porta i suoi per un'assemblea cittadina che chiede le dimissioni del sindaco «Ignaro» Marino. «La sua - dicono i grillini- è la peggiore amministrazione degli ultimi 30 anni. Ne serve una onesta. Noi siamo pronti».
 

La piazza è gremita anche dai manifestanti dell'associazione degli inquilini e degli abitanti, del coordinamento di ribellione dei rioni dei quartieri di Roma. E poi, c'è un gruppo di gladiatori con uno striscione multicolore: «Sei anni di parole ora rispetto degli impegni».

 

ignazio marino   carmine fotiaignazio marino carmine fotia

Tutti contro Marino? In suo soccorso viene il responsabile della mappatura dei circoli capitolini Pd Fabrizio Barca, che respinge l'idea delle dimissioni: «Assolutamente no, il sindaco Marino non dovrebbe fare un passo indietro», dice a Sky Tg24. Ma per Fabrizio Cicchitto di Ncd «prudenza e saggezza vorrebbero che al prefetto Gabrielli sia affidata comunque la gestione del Giubileo». 
 

Marino si difende parlando con i romani del quartiere Bravetta. «Ascolto commenti di M5S, Casapound e partiti come Fdi secondo cui noi, che siamo onesti, dovremmo andar via. I magistrati decideranno chi ha colpa e chi non ha colpa.

 

Ma, da quello che leggiamo poi su giornali, almeno alcuni esponenti di Fdi durante le elezioni europee hanno chiesto alla 'ndrangheta, alla mafia, se potevano votarli. Noi siamo diversi, non c'è nulla da fare, siamo proprio diversi! Non ho occasione per incontrare rappresentanti della mafia, ma se li incontrassi direi “il tuo voto non lo voglio”».
 

luigi nieri   ignazio marino  luigi nieri ignazio marino

Nell'aula Giulio Cesare il primo cittadino non mette piede, ignorando i tanti, dai grillini ai leghisti, che gli chiedono di venire a fare una relazione e riconoscere le sue responsabilità. Ma lì succede di tutto.

 

La maggioranza traballa, per il voto «scomposto» di Sel: due consiglieri si astengono sulla delibera sui residui di bilancio, compreso il capogruppo Gianluca Peciola. Non vota anche il radicale della Lista civica Marino Riccardo Magi.

 

fabrizio barcafabrizio barca

È assente Imma Battaglia di Sel, che giorni fa ha lanciato un sondaggio tra i suoi amici di Facebook per chiedere se dimettersi o uscire dalla maggioranza. Si sa che i vendoliani sono insoddisfatti e domani il vertice del gruppo dovrà «decidere come andare avanti».

 

ALFIO MARCHINI ALESSANDRO ONORATOALFIO MARCHINI ALESSANDRO ONORATO

Marchini fa da ariete. «Oltre un anno fa - spiega - per impedire l'approvazione delle spese fuori bilancio da soli facemmo ostruzionismo in sessione Bilancio e invocammo il Commissario, mentre le altre forze politiche ci accusavano di essere irresponsabili. Oggi è chiaro che avevamo ragione ma, a questo punto, manca l'agibilità politica per fare il nostro lavoro in un consiglio comunale fantasma. E ci autosospendiamo».

 

 

Ultimi Dagoreport

francesco micheli

DAGOREPORT - IN UNA MILANO ASSEDIATA DAI BARBARI DI ROMA, SI CELEBRA LA FAVOLOSA CAPITALE DEGLI AFFARI CHE FU: IL CAPITALISMO CON IL CUORE A SINISTRA E IL PORTAFOGLIO GONFIO A DESTRA - A 87 ANNI, FRANCESCO MICHELI APRE, SIA PURE CON MANO VELLUTATA E SENZA LASCIARE IMPRONTE VISTOSE, IL CASSETTO DEI RICORDI: “IL CAPITALISTA RILUTTANTE” È IL DIARIO DI BORDO DELL’EX BUCANIERE DELLA FINANZA CHE, SALITO SULL’ALBERO PIÙ ALTO DEL VASCELLO, HA OSSERVATO I FONDALI OSCURI INCONTRATI NEL MARE MAGNUM INSIDIOSO DELL’ECONOMIA, SOMMERSA E SPESSO AFFONDATA - “IO E LEI APPARTENIAMO A ZOO DIVERSI”, FU IL VATICINIO DI CUCCIA – LUI, UNICO TESTIMOME A RACCOGLIERE LO SFOGO DI EUGENIO CEFIS SU QUEL “MATTO” DI CUCCIA CHE NEL GIORNO DELLE SUE CLAMOROSE DIMISSIONI DA MONTEDISON L’AVEVA ACCOLTO CON UN BEFFARDO: “DOTTORE, PENSAVO VOLESSE FARE UN COLPO DI STATO…”

romana liuzzo

DAGOREPORT! UN MOTO DI COMPRENSIONE PER I TELESPETTATORI DI CANALE5 CHE HANNO AVUTO LA SFORTUNA DI INTERCETTARE LA MESSA IN ONDA DELLO SPOT AUTO-CELEBRATIVO (EUFEMISMO) DEL PREMIO “GUIDO CARLI” - CONFUSI, SPIAZZATI, INCREDULI SI SARANNO CHIESTI: MA CHE CAZZO È ‘STA ROBA? - AGGHINDATA CON UN PEPLO IN STILE “VESTALE, OGNI SCHERZO VALE”, PIAZZATA IN UN REGNO BOTANICO DI CARTONE PRESSATO, IL “COMMENDATORE”  ROMANA LIUZZO REGALA 20 SECONDI DI SURREAL-KITSCH MAI VISTO DALL'OCCHIO UMANO: “LA FONDAZIONE GUIDO CARLI VI SARÀ SEMPRE ACCANTO PER COSTRUIRE INSIEME UN MONDO MIGLIORE”. MA CHI È, LA CARITAS? EMERGENCY? L'ESERCITO DELLA SALVEZZA? - VIDEO!

friedrich merz - elezioni in germania- foto lapresse -

DAGOREPORT – LA BOCCIATURA AL PRIMO VOTO DI FIDUCIA PER FRIEDRICH MERZ È UN SEGNALE CHE ARRIVA DAI SUOI "COLLEGHI" DI PARTITO: I 18 VOTI CHE SONO MANCATI ERANO DI UN GRUPPETTO DI PARLAMENTARI DELLA CDU. HANNO VOLUTO MANDARE UN “MESSAGGIO” AL CANCELLIERE DECISIONISTA, CHE HA STILATO UNA LISTA DI MINISTRI SENZA CONCORDARLA CON NESSUNO. ERA UN MODO PER RIDIMENSIONARE L’AMBIZIOSO LEADER. COME A DIRE: SENZA DI NOI NON VAI DA NESSUNA PARTE – DOMANI MERZ VOLA A PARIGI PER RIDARE SLANCIO ALL’ALLEANZA CON MACRON – IL POSSIBILE ANNUNCIO DI TRUMP SULLA CRISI RUSSO-UCRAINA

xi jinping donald trump vladimir putin

DAGOREPORT - LA CERTIFICAZIONE DELL'ENNESIMO FALLIMENTO DI DONALD TRUMP SARÀ LA FOTO DI XI JINPING E VLADIMIR PUTIN A BRACCETTO SULLA PIAZZA ROSSA, VENERDÌ 9 MAGGIO ALLA PARATA PER IL GIORNO DELLA VITTORIA - IL PRIMO MENTECATTO DELLA CASA BIANCA AVEVA PUNTATO TUTTO SULLO "SGANCIAMENTO" DELLA RUSSIA DAL NEMICO NUMERO UNO DEGLI USA: LA CINA - E PER ISOLARE IL DRAGONE HA CONCESSO A "MAD VLAD" TUTTO E DI PIU' NEI NEGOZIATI SULL'UCRAINA (COMPRESO IL PESTAGGIO DEL "DITTATORE" ZELENSKY) - ANCHE SUI DAZI, L'IDIOTA SI È DOVUTO RIMANGIARE LE PROMESSE DI UNA NUOVA "ETA' DELL'ORO" PER L'AMERICA - IL TRUMPISMO SENZA LIMITISMO HA COMPIUTO COSI' UN MIRACOLO GEOPOLITICO: IL REGIME COMUNISTA DI PECHINO NON È PIÙ IL DIAVOLO DI IERI DA SANZIONARE E COMBATTERE: OGGI LA CINA RISCHIA DI DIVENTARE LA FORZA “STABILIZZATRICE” DEL NUOVO ORDINE GLOBALE...

alfredo mantovano gianni de gennaro luciano violante guido crosetto carlo nordio alessandro monteduro

DAGOREPORT – LA “CONVERSIONE” DI ALFREDO MANTOVANO: IL SOTTOSEGRETARIO CHE DOVEVA ESSERE L’UOMO DI DIALOGO E DI RACCORDO DI GIORGIA MELONI CON QUIRINALE, VATICANO E APPARATI ISTITUZIONALI (MAGISTRATURA, CORTE DEI CONTI, CONSULTA, SERVIZI. ETC.), SI È VIA VIA TRASFORMATO IN UN FAZZOLARI NUMERO 2: DOPO IL ''COMMISSARIAMENTO'' DI PIANTEDOSI (DOSSIER IMMIGRAZIONE) E ORA ANCHE DI NORDIO (GIUSTIZIA), L’ARALDO DELLA CATTO-DESTRA PIÙ CONSERVATRICE, IN MODALITA' OPUS DEI, SI E' DISTINTO PER I TANTI CONFLITTI CON CROSETTO (DALL'AISE AI CARABINIERI), L'INNER CIRCLE CON VIOLANTE E GIANNI DE GENNARO, LA SCELTA INFAUSTA DI FRATTASI ALL'AGENZIA DI CYBERSICUREZZA E, IN DUPLEX COL SUO BRACCIO DESTRO, IL PIO ALESSANDRO MONTEDURO, PER “TIFO” PER IL “RUINIANO” BETORI AL CONCLAVE...

francesco milleri andrea orcel carlo messina nagel donnet generali caltagirone

DAGOREPORT - COSA FRULLA NELLA TESTA DI FRANCESCO MILLERI, GRAN TIMONIERE DEGLI AFFARI DELLA LITIGIOSA DINASTIA DEL VECCHIO? RISPETTO ALLO SPARTITO CHE LO VEDE DA ANNI AL GUINZAGLIO DI UN CALTAGIRONE SEMPRE PIÙ POSSEDUTO DAL SOGNO ALLUCINATORIO DI CONQUISTARE GENERALI, IL CEO DI DELFIN HA CAMBIATO PAROLE E MUSICA - INTERPELLATO SULL’OPS LANCIATA DA MEDIOBANCA SU BANCA GENERALI, MILLERI HA SORPRESO TUTTI RILASCIANDO ESPLICITI SEGNALI DI APERTURA AL “NEMICO” ALBERTO NAGEL: “ALCUNE COSE LE HA FATTE… LUI STA CERCANDO DI CAMBIARE IL RUOLO DI MEDIOBANCA, C’È DA APPREZZARLO… SE QUESTA È UN’OPERAZIONE CHE PORTA VALORE, ALLORA CI VEDRÀ SICURAMENTE A FAVORE” – UN SEGNALE DI DISPONIBILITÀ, QUELLO DI MILLERI, CHE SI AGGIUNGE AGLI APPLAUSI DELL’ALTRO ALLEATO DI CALTARICCONE, IL CEO DI MPS, FRANCESCO LOVAGLIO - AL PARI DELLA DIVERSITÀ DI INTERESSI BANCARI CHE DIVIDE LEGA E FRATELLI D’ITALIA (SI VEDA L’OPS DI UNICREDIT SU BPM), UNA DIFFORMITÀ DI OBIETTIVI ECONOMICI POTREBBE BENISSIMO STARCI ANCHE TRA GLI EREDI DELLA FAMIGLIA DEL VECCHIO RISPETTO AL PIANO DEI “CALTAGIRONESI’’ DEI PALAZZI ROMANI…