enrico letta giuseppe conte massimo cacciari

“IL PD DOVRÀ MANGIARE LA MINESTRA O SALTARE DALLA FINESTRA” – MASSIMO CACCIARI: “SE LETTA VUOLE VINCERE NON HA ALTRA STRADA CHE L’ALLEANZA CON IL M5S” – “SALVINI CONTINUA  A SPARARE QUALCHE CAVOLATA MA LA LINEA POLITICA È QUELLA DEL SOSTEGNO AL GOVERNO DRAGHI. I BLATERAMENTI ANTIEUROPEISTI FINIRANNO, DA UNA PARTE C'È LA LINEA DEI PRESIDENTI DELLE REGIONI E DI GIORGETTI, DALL'ALTRA LUI CHE CONTINUA A FARE IL LEADER POPULISTA. È UNO SCHEMA NIENT'AFFATTO ORIGINALE” – “SE NON SI CONCEDONO ALCUNE LIBERTÀ ESPLODERANNO CONFLITTI SOCIALI PERCHÉ…”

Giacomo Puletti per “il Dubbio”

 

MASSIMO CACCIARI

Secondo Massimo Cacciari, filosofo ed ex sindaco di Venezia, Letta «ha preso coscienza del disastro che è il Partito democratico in questo momento» e Pd e Movimento 5 Stele dovrebbero allearsi anche a Roma perché «è l'unico modo per vincere”.

 

Professor Cacciari, sulla base di queste prime settimane da segretario, riuscirà Letta a risollevare il Pd dalle proprie macerie?

ENRICO LETTA

Letta non ha certo la bacchetta magica. Certamente ha delle intenzioni lodevoli ma bisognerà vedere se riuscirà a realizzarle. Dipenderà dall'efficacia del governo Draghi e dal potere effettivo che Letta avrà, perché un conto è cambiare i capigruppo, altro conto è avere i gruppi con sé.

 

Bisogna capire se questo cambiamento è il segno di un mutamento nei rapporti di forza oppure no. Dipenderà anche dalle amministrative, perché con una sconfitta a Milano e Roma non ti salvi, anche se sei segretario da pochi mesi. Ma noto almeno che con un po' di intelligenza ha preso coscienza del disastro che è il Pd in questo momento. D'altronde chi meglio di lui può saperlo, visto il modo in cui l'hanno fatto fuori.

ENRICO LETTA GIUSEPPE CONTE

 

Eppure l'elezione di Malpezzi e Serracchiani ha testimoniato ancora una volta la forza di alcune correnti nel partito. Sono loro il vero problema del Pd?

simona malpezzi

Non lo so ma penso sia stata tutta una questione di immagine, quello che conta è la linea che sceglie il partito.  Bisogna vedere se finisce tutto qui o se il Pd intende proporre politiche di genere forti e chiare. La crisi ha prodotto inaudite diseguaglianze e occorre superarle.

 

MADIA SERRACCHIANI

Letta ha presentato altre questioni identitarie come il voto ai sedicenni e Io Ius soli. Crede che ci sia spazio per questi temi nel Pd e nel dibattito pubblico?

Sono tutti temi che il Pd dovrà affrontare in un congresso degno di questo nome. Sarà quella la sede in cui il Pd definirà una strategia che dovrà comprendere le questioni riguardanti immigrazione e diritto di cittadinanza. Al momento sono solo proposte.

 

Se Letta arriva a un congresso e lo vince su una sua linea precisa, allora si potrà pensare che non siano solo proposte ma un insieme di volontà politiche reali.

zingaretti letta

 

In vista dell'allargamento del campo del centrosinistra Letta incontrerà presto Matteo Renzi. Crede sia possibile una rappacificazione tra i due?

Letta può lasciar perdere. Renzi ha creato il suo partito con risultati scarsissimi e non vedo quali problemi Letta potrebbe avere con lui. Deve pensare a riorganizzare il Pd e Italia viva al termine del governo Draghi sarà una forza trascurabile.

 

MATTEO RENZI ENRICO LETTA MEME

Dunque dovrebbe continuare sulla linea dell'alleanza con il Movimento 5 Stelle?

Se vuole vincere non ha altra strada. Letta non cambierà la linea di Zingaretti, visto tra l'altro che è stato lui stesso a proporlo come nuovo segretario. Quindi non vedo perché dovrebbe esserci differenza tra i due.

 

Giuseppe Conte sarà la guida di un Movimento nuovo, eppure su alcune questioni di fondo nei due partiti ci sono ancora in forti contrasti. Come se ne esce?

BEPPE GRILLO E GIUSEPPE #CONTE

 Non cambierà niente. Fintanto che non si fa un congresso del Pd che definisca una linea precisa si andrà avanti con intese raffazzonate e compromessi al ribasso. Pd e M5S correranno insieme fingendo di intendersi per ragioni di sopravvivenza.Entrambi sanno che senza l'alleanza perderebbero Roma, Milano e tutto il resto.

 

Quindi ipotizza un accordo anche su Roma?

beppe grillo giuseppe conte luigi di maio

Se vogliono vincere non potrebbero fare altro. Il Pd dovrà mangiare la minestra o saltare dalla finestra. Quindi o si allea con Raggi o Raggi si ritira e scelgono insieme un nuovo candidato.

 

 Dall'altra parte dell'agone politico c'è un centro-destra in cui Salvini e Meloni si contendono la leadership. Chi la spunterà?

salvini europeista meme 12

Innanzitutto bisogna dire che il centrodestra è destra e basta. Come sempre procedono distinti per colpire uniti. Non c'è nessuna novità, come all'epoca di Bossi e Berlusconi. C'è competizione tra Salvini e Meloni, è vero, ma non sarà mai scontro.

 

Oggi il leader della Lega sarà a Budapest per incontrare i sovranisti polacchi e ungheresi, ma in Italia sostiene Draghi. A che gioco sta giocando?

Salvini a volte continua a sparare qualche cavolata ma la linea politica è quella del sostegno al governo Draghi, facendola finita con i sovranismi antieuropei. L'obiettivo è una formazione di destra con motivi identitari senza mollare i temi che hanno fatto forte la Lega in questi anni come l'immigrazione.

 

RENZI LETTA

Ma tutti i blateramenti antieuropeisti finiranno. Da una parte c'è la linea dei presidenti delle Regioni e di Giorgetti, dall'altra Salvini che continua a fare il leader populista. È uno schema nient'affatto originale.

 

Mario Draghi

Crede che i partiti si stanno riposizionando an-che in vista dell'elezione del nuovo presidente della Repubblica?

Se non succedono sconquassi potrebbero votare tutti insieme Draghi al Quirinale e poi sostituirlo per un altro anno a palazzo Chigi o andare a elezioni anticipate. Mi pare che la logica porti in questa direzione. Ma bisogna vedere cosa succederà da qui ai prossimi mesi perché il Paese comincia a non poterne più di questa situazione.

 

mario draghi a termini per il vaccino

Si riferisce alla campagna vaccinale che fatica a decollare?

Mi riferisco alla situazione generale, che è scandalosa. Basta vedere il rapporto con altri paesi europei, per non parlare della Gran Bretagna. Siamo quelli che hanno ancora più morti e le Regioni fanno quello che vogliono, non si capisce niente.

 

raggi zingaretti

Nel frattempo si continua con queste norme che stanno massacrando interi settori produttivi senza i quali l'Italia sarebbe andata in default da trent'anni.

 

Colpa quindi delle Regioni o dello Stato?

Di entrambi. La sanità e altre questioni sono materie di competenze sia dell'uno che delle altre e tutto questo casino è stato aggravato dalle riforme costituzionali dello scorso decennio.

 

Cosa auspica per le prossime settimane?

Se non si concedono di nuovo alcune libertà durante l'estate credo che ne vedremo delle belle. Esploderanno conflitti sociali perché ci sono intere categorie che non reggono più. Mi auguro che ci sia una campagna vaccinale tale da consentirci di tornare a vivere. O meglio, sarebbe doveroso.

massimo cacciari (3)matteo salvini europeista by osho salvini europeista meme 8LAURA BOLDRINI ENRICO LETTA

 

Ultimi Dagoreport

emmanuel macron

DAGOREPORT – MACRON, DOMANI CHE DECIDERAI: SCIOGLI IL PARLAMENTO O RASSEGNI LE DIMISSIONI DALL'ELISEO? - A DUE ANNI DALLA SCADENZA DEL SUO MANDATO PRESIDENZIALE, IL GALLETTO  È SOLO DI FRONTE A UN BIVIO: SE SCIOGLIE IL PARLAMENTO, RISCHIA DI RITROVARSI LA STESSA INGOVERNABILE MAGGIORANZA ALL’ASSEMBLEA NAZIONALE – PER FORMARE IL GOVERNO, LECORNU SI È SPACCATO LE CORNA ANDANDO DIETRO AI GOLLISTI, E ORA FARÀ UN ULTIMO, DISPERATO, TENTATIVO A SINISTRA CON I SOCIALISTI DI OLIVIER FAURE (MA MACRON DOVRA' METTERE IN SOFFITTA LA RISANATRICE RIFORMA DELLE PENSIONI, DETESTATA DAL 60% DEI FRANCESI) – L’ALTERNATIVA E' SECCA: DIMETTERSI. COSÌ MACRON DISINNESCHEREBBE MARINE LE PEN, INELEGGIBILE DOPO LA CONDANNA - MA È UN SACRIFICIO ARDUO: SE DA TECNOCRATE EGOLATRICO, CHE SI SENTIVA NAPOLEONE E ORA È DI FRONTE A UNA WATERLOO, SAREBBE PORTATO A DIMETTERSI, TALE SCELTA SAREBBE UNA CATASTROFE PER L'EUROPA DISUNITA ALLE PRESE CON LA GUERRA RUSSO-UCRAINA E UN TRUMP CHE SE NE FOTTE DEL VECCHIO CONTINENTE (LA FRANCIA E' L'UNICA POTENZA NUCLEARE EUROPEA E UN POSTO NEL CONSIGLIO DI SICUREZZA DELL'ONU), COL PERICOLO CONCRETO DI RITROVARSI ALL'ELISEO BARDELLA, IL GALLETTO COCCODE' DI LE PEN, CHE NEL 2014 AMMISE A "LE MONDE" DI AVER RICEVUTO UN FINANZIAMENTO DI 9 MILIONI DA UNA BANCA RUSSA CONTROLLATA DA PUTIN...

antonio tajani edmondo cirielli

ALTRO CHE GOVERNO COESO: È GUERRA APERTA IN CASA! – IL PIÙ INCAZZATO PER L’INVESTITURA DI EDMONDO CIRIELLI A CANDIDATO DEL CENTRODESTRA IN CAMPANIA È ANTONIO TAJANI. IL SEGRETARIO DI FORZA ITALIA CONSERVA UN’ANTICA ANTIPATIA (RICAMBIATA) CON IL SUO VICEMINISTRO – E IL SEGRETARIO REGIONALE AZZURRO, FULVIO MARTUSCIELLO, MINACCIA GLI ALLEATI: “PRIMA ANCORA DI SEDERCI AL TAVOLO CON EDMONDO CIRIELLI, DEVE CHIEDERE SCUSA PER GLI INSULTI RIVOLTI A SILVIO BERLUSCONI E RIPORTATI NEL LIBRO ‘FRATELLI DI CHAT’” – TAJANI TEME CHE, CON CIRIELLI CANDIDATO, FDI SCAVALCHI, E DI PARECCHIO, FORZA ITALIA IN CAMPANIA, STORICO FEUDO AZZURRO...

tridico giuseppe conte matteo salvini occhiuto giorgia meloni calabria fico antonio tajani

DAGOREPORT! IN CALABRIA, COME NELLE MARCHE, SI REGISTRA LA SCONFITTA DI GIUSEPPE CONTE: HA VOLUTO FORTISSIMAMENTE LA CANDIDATURA DI PASQUALINO TRIDICO CHE NON HA PORTATO CONSENSI NÉ AL CAMPOLARGO, NÉ TANTOMENO AL M5S CHE HA PRESO GLI STESSI VOTI DEL 2021 - LA DUCETTA ROSICA PERCHÉ FRATELLI D’ITALIA HA UN TERZO DEI VOTI DI FORZA ITALIA, CHE CON LA LISTA OCCHIUTO ARRIVA FINO AL 30% - LA SORPRESA È LA CRESCITA DELLA LEGA, CHE PASSA DALL’8,3 AL 9,4%: MOLTI CALABRESI HANNO VOLUTO DARE UN PREMIO A SALVINI CHE SI È BATTUTO PER IL PONTE SULLO STRETTO - ORA LA BASE DEI 5STELLE E' IN SUBBUGLIO, NON AVENDO MAI DIGERITO L'ALLEANZA COL PD - LA PROVA DEL FUOCO E' ATTESA IN CAMPANIA DOVE IL CANDIDATO CHE CONTE HA IMPOSTO A ELLY E DE LUCA, ROBERTO FICO, NON PARE COSI' GRADITO AGLI ELETTORI DEL CENTROSINISTRA...    

giuseppe marotta giovanni carnevali

DAGOREPORT! GIUSEPPE MAROTTA STRINGE ANCORA PIÙ LE MANI SULLA FIGC. IN SETTIMANA SI VOTA LA SOSTITUZIONE NEL CONSIGLIO FEDERALE DI FRANCESCO CALVO, EX MARITO DI DENIZ AKALIN ATTUALE COMPAGNA DI ANDREA AGNELLI, E IL PRESIDENTE DELL’INTER STA BRIGANDO PER PORTARE AL SUO POSTO IL SODALE, NONCHÉ TESTIMONE DI NOZZE, GIOVANNI CARNEVALI, AD DEL SASSUOLO (MA C'E' ANCHE L'IDEA CHIELLINI) - IN CONSIGLIO FEDERALE SIEDEREBBERO COSÌ MAROTTA, CARNEVALI E CAMPOCCIA, IN QUOTA UDINESE MA LA CUI FEDE INTERISTA È NOTA A TUTTI. MILAN, JUVENTUS, NAPOLI E LE ROMANE RIMARREBBERO CON UN PALMO DI NASO…

giorgia meloni pro palestina manifestazione sciopero

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI QUESTA VOLTA SBAGLIA: SBEFFEGGIARE LA MANIFESTAZIONE PRO PALESTINA È UN ERRORE DI CALCOLO POLITICO. IN PIAZZA NON C’ERANO SOLO I SOLITI VECCHI COMUNISTI IPER-SINDACALIZZATI O I FANCAZZISTI DEL “WEEKEND LUNGO”. TRE MILIONI DI PERSONE CHE IN TRE GIORNI HANNO SFILATO E MANIFESTATO, NON SI POSSONO IGNORARE O BOLLARE COME "DELINQUENTI", COME FA SALVINI. ANCHE PERCHÉ SEI ITALIANI SU DIECI SONO SOLIDALI CON IL POPOLO PALESTINESE – LA DUCETTA È LA SOLITA CAMALEONTE: IN EUROPA FA LA DEMOCRISTIANA, TIENE I CONTI IN ORDINE, APPOGGIA L’UCRAINA E SCHIFA I SUOI ALLEATI FILORUSSI (COME IL RUMENO SIMION, A CUI NON RISPONDE PIÙ IL TELEFONO). MA QUANDO SI TRATTA DI ISRAELE, PERDE LA PAROLA…

mediobanca mps alessandro melzi deril vittorio grilli francesco milleri gaetano caltagirone fabio corsico phillippe donnet alberto nagel

DAGOREPORT - AL GRAN CASINÒ DEL RISIKO BANCARIO, “LES JEUX SONT FAITS"? ESCE DAL TAVOLO DA GIOCO MILANO DI MEDIOBANCA, ADESSO COMANDA IL BANCO DI PALAZZO CHIGI, STARRING IL GRAN CROUPIER FRANCESCO GAETANO CALTAGIRONE – DAVVERO, ‘’RIEN NE VA PLUS”? MAI STARE TROPPO TRANQUILLI E CANTARE VITTORIA… IN ITALIA PUÒ SEMPRE SPUNTARE QUALCHE MALINTENZIONATO DECISO A GUASTARE LA FESTA DEI COMPAGNUCCI DELLA PARROCCHIETTA ROMANA - A PIAZZA AFFARI SI VOCIFERA SOTTO I BAFFI CHE FRA QUALCHE MESE, QUANDO I VINCITORI SI SARANNO SISTEMATI BEN BENE PER PORTARE A COMPIMENTO LA CONQUISTA DEL "FORZIERE D'ITALIA", ASSICURAZIONI GENERALI, NULLA POTRÀ VIETARE A UNA BANCA DI LANCIARE UN’OPA SU MPS, DOTATO COM’È DEL 13% DEL LEONE DI TRIESTE - A QUEL PUNTO, CHE FARÀ PALAZZO CHIGI? POTRÀ TIRARE FUORI DAL CILINDRO DI NUOVO LE GOLDEN POWER “A TUTELA DEGLI INTERESSI NAZIONALI”, COME È ACCADUTO CON L’OPS DI UNICREDIT SU BANCO BPM, CARO ALLA LEGA? – COME SONO RIUSCITI A DISINNESCARE LE AMBIZIONI DEL CEO DI MPS, LUIGINO LOVAGLIO…