ignazio la russa sergio mattarella

MATTARELLA SFERZA E LA RUSSA RINTIGNA - MENTRE IL CAPO DELLO STATO RICHIAMA LA MELONI E I SUOI CAMERATI AL RISPETTO ISTITUZIONALI (“LA COLLABORAZIONE È PARTE ESSENZIALE DELLA VITA DEMOCRATICA”), LA SECONDA CARICA DELLO STATO NON LASCIA, ANZI RILANCIA E “MINACCIA” UNA RIFORMA DELLA COSTITUZIONE: “VOGLIAMO RISPETTO. SE LA CARTA NON È CHIARA, SI PUÒ CHIARIRE MEGLIO” – IERI IL CAPO DELLO STATO HA RIFILATO UN CEFFONE ALLA MELONI: “NON È POSSIBILE LIMITARSI AD AFFERMARE LA PROPRIA VISIONE DELLA COSE, MA OCCORRE SAPER ESERCITARE CAPACITÀ DI MEDIAZIONE E DI SINTESI…” - IL DILEMMA DEL QUIRINALE: PROMULGARE IL DECRETO LEGGE SUI "PAESI SICURI", IN CONTRASTO CON IL DIRITTO UE?

1. LA RUSSA, 'LA DESTRA VUOLE GOVERNARE, LE TOGHE CI RISPETTINO'

IGNAZIO LA RUSSA CON UN CANE

(ANSA) - "Se un pezzo di magistratura agisca mosso da finalità politiche? Può darsi che ci siano singoli casi, ma non sono la regola.

 

Penso piuttosto che alcuni magistrati vogliano affermare la propria visione della società e della politica attraverso la giurisdizione". Così a Repubblica il presidente del Senato Ignazio La Russa.

 

"Nei casi grigi - prosegue - a volte si intende affermare la propria visione del mondo. Questa lettura forse può spiegare la sentenza sul centro in Albania".

 

Alla domanda se creda che un pezzo di magistratura voglia far cadere il governo, risponde: "La destra, che vuole governare, vorrebbe rispetto per le prerogative della politica. Ed è per questo che dobbiamo chiarire questa zona grigia. Perché altrimenti non si capisce quale sia il confine tra le funzioni della giustizia e quelle della politica. Insieme, in modo concorde - maggioranza, opposizione, magistrati - dobbiamo perimetrare questi ambiti. La lite non funziona".

 

sergio mattarella ignazio la russa giorgia meloni

"A chi spetta definire esattamente i ruoli della politica e della giustizia? Alla Carta costituzionale. In passato tutto sembrava funzionare.

 

Dopo Tangentopoli non è più stato così. Se la Costituzione non appare sufficientemente chiara, si può chiarire meglio. Una riforma complessiva del Titolo IV?

 

Perché no? Potrebbe essere utile una riforma che faccia maggiore chiarezza nel rapporto tra politica e magistratura. Così non funziona"

 

"Una sentenza si può criticare. Nordio l'ha definita abnorme. Significa: fuori dalla norma".

 

ignazio la russa presentazione del libro perche l italia e di destra gnam

Su Meloni e la mail del magistrato afferma: "L'ha solo ripubblicata, senza commentarla. E ha fatto bene". Rispetto alla frase di Salvini sui giudici e gli stupri degli immigrati afferma: "La frase non mi è piaciuta. Ma statisticamente è proprio come dice Matteo. Poi si poteva dire in modo più elegante, ma la sostanza non cambia".

 

"Si vuole inviare un messaggio ai trafficanti: se venite illegalmente rischiate di finire in Albania. Li scoraggia. Non sono soldi buttati, ma investiti per invertire una tendenza. C'è la paura di diventare il ventre molle dell'Europa".

 

 

MARCO PATARNELLO

2. IL DURO RICHIAMO DI MATTARELLA “ISTITUZIONI DI TUTTI, BASTA CONFLITTI”

Estratto dell’articolo di Concetto Vecchio per “la Repubblica”

 

Un invito alla mediazione e alla prudenza. Il richiamo a non imporre a tutti i costi «la propria visione delle cose». Perché la collaborazione tra le istituzioni «è parte essenziale della vita democratica». E «le istituzioni appartengono e rispondono all’intera collettività e tutti devono potersi riconoscere in esse».

 

Tradotto: un premier rappresenta l’intera cittadinanza, e ciò impone di disinnescare gli scontri istituzionali più dirompenti, come quello ingaggiato con la magistratura. Assorbire le tensioni, non esacerbarle. Non bisogna metterci troppo di se stessi quando si guida un Paese, se ciò porta alla lacerazione profonda con gli altri poteri dello Stato.

[…]

 

LA MAIL DI MARCO PATARNELLO

Ma la sollecitazione riguarda anche i giudici, verso i quali il presidente non è mai stato acritico, come dimostrano gli inviti passati a parlare con gli atti giudiziari, apparendo sobri, mai protagonisti. L’invito «a non approfondire solchi e contrapposizioni » è esteso anche a loro.

 

Eccolo il Mattarella pensiero alla vigilia del Consiglio dei ministri straordinario convocato oggi alle 18 per aggirare le decisioni del tribunale di Roma sui trasferimenti dei migranti in Albania. Inutile girarci attorno: al Quirinale c’è preoccupazione per la piega radicale che la vicenda ha assunto.

 

Col governo che contesta i provvedimenti dei magistrati, in nome di una supposta supremazia della maggioranza. Un istinto da Caimano che sembra condurre Giorgia Meloni a confezionare un decreto legge che riscriva la lista dei Paesi sicuri, ponendosi così in contrasto con la Corte di giustizia dell’Unione europea. […]

 

ignazio la russa conferenza programmatica di fdi a pescara 1

Tardo pomeriggio di ieri. Sergio Mattarella è a Bari. Al Festival delle Regioni. […]  Dice a un certo punto: «La condivisione delle scelte sono essenziali per il buon funzionamento e per il servizio da rendere alla comunità. Vi sono, in particolare, dei momenti nella vita di ogni istituzione in cui non è possibile limitarsi ad affermare la propria visione della cose - approfondendo solchi e contrapposizioni- ma occorre saper esercitare capacità di mediazione e di sintesi.

 

Questo è parte essenziale della vita democratica poiché le istituzioni appartengono e rispondono all’intera collettività e tutti devono potersi riconoscere in esse». In un successivo passaggio ricorda che «la collaborazione istituzionale rafforza la nostra democrazia».

 

giorgia meloni ignazio la russa sergio mattarella parata 2 giugno

Sono due passaggi che appaiono fuori contesto rispetto al resto del discorso. La sensazione, magari sbagliata, è che siano stati inseriti in corso d’opera. Dal Quirinale fanno sapere che uno degli intenti era quello di sollecitare l’elezione dei giudici costituzionali vacanti.

 

In mattinata, in Vaticano, alla canonizzazione di quattordici nuovi santi, il Capo dello Stato aveva incrociato il sottosegretario al la presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano.

È l’ufficiale di collegamento tra Palazzo Chigi e il Colle. La persona di fiducia della premier che ha tenuto sempre aperta una linea di dialogo.

 

SERGIO MATTARELLA CON ALFREDO MANTOVANO IN VATICANO

È un breve colloquio, coram populo , che non sfugge agli obiettivi dei fotografi. La conferma di un’interlocuzione. Quirinale e governo del resto si parlano costantemente nella definizione di una legge. Solo che qui siamo al cospetto di una norma che dovrebbe andare contro il diritto europeo […]. Oggi sarà formalizzata con i crismi del decreto, che è previsto «nei casi straordinari di necessità e urgenza». […]

 

 

 

Ultimi Dagoreport

elly e alessandro onorato, goffredo bettini e dario franceschini, matteo renzi , ernesto maria ruffini schlein giuseppe conte

DAGOREPORT - ‘’AAA CERCASI UN CENTRO DI GRAVITÀ PERMANENTE’’. IN VISTA DELLE ELEZIONI 2027, ANCHE LA DUCETTA DEL NAZARENO, ELLY SCHLEIN, HA CAPITO CHE NON BASTA UN’ALLEANZA CON CONTE E FRATOIANNI PER RIMANDARE NELLE GROTTE DI COLLE OPPIO IL GOVERNO MELONI. PER SPERARE DI VINCERE, OCCORRE DAR VITA A UN NUOVO ULIVO PRODIANO CAPACE DI FEDERARE LE VARIE ANIME DEI CENTROSINISTRATI, AL PARI DELLA DESTRA DOVE SI SFANCULANO DA MANE A SERA MA ALLA FINE IL COLLANTE DEL POTERE È PIÙ FORTE DELLA LORO EGOLATRIA – IL PRIMO A METTERSI IN MOTO È STATO MATTEO RENZI CHE, DA ABILISSIMO MANOVRATORE QUAL È, SI È TRASFORMATO IN UN ARIETE MEDIATICO DELL’OPPOSIZIONE – ALLA DISPERATA RICERCA DEL CENTRO PERDUTO, DOPO SALA E RUFFINI, OGGI SCENDE IN CAMPO ALESSANDRO ONORATO, ASSESSORE AL TURISMO DEL CAMPIDOGLIO, CHE MIRA A FEDERARE UNA RETE RIFORMISTA FORMATA DALLE PRINCIPALI REALTÀ CIVICHE DI CENTROSINISTRA PRESENTI IN ITALIA PER TOGLIERE L'ESKIMO A "FALCE E MART-ELLY''...

donald trump benjamin netanyahu iran israele stati uniti khamenei fordow

DAGOREPORT – COME MAI TRUMP HA PERSO LA PAZIENZA, IMPRECANDO IN DIRETTA TV, SULLE "VIOLAZIONI" DELLA TREGUA IN MEDIO ORIENTE DA PARTE DI NETANYAHU? "NON SANNO COSA CAZZO STANNO FACENDO. DOBBIAMO FAR CALMARE ISRAELE, PERCHÉ STAMATTINA SONO ANDATI IN MISSIONE"? - È EVIDENTE IL FATTO CHE IL “CESSATE IL FUOCO” CON L’IRAN NON RIENTRAVA NEI PIANI DI BIBI NETANYAHU. ANZI, IL PREMIER ISRAELIANO PUNTAVA A PORTARE A TERMINE GLI OBIETTIVI DELL’OPERAZIONE “RISING LION” (DOVE SONO FINITI 400 CHILOGRAMMI DI URANIO?), MA È STATO COSTRETTO AD ACCETTARLO DA UN TRUMP IN VENA DI PREMIO NOBEL PER LA PACE. D’ALTRO CANTO, ANCHE A TEHERAN LA TREGUA TRUMPIANA NON È STATA PRESA BENE DALL’ALA OLTRANZISTA DEI PASDARAN… – VIDEO

elly schlein gaetano manfredi giorgio gori stefano bonaccini pina picierno vincenzo de luca matteo ricci

DAGOREPORT - MENTRE ASSISTIAMO A UNO SPAVENTOSO SVALVOLAMENTO GLOBALE, IN ITALIA C’È CHI SI CHIEDE: ‘’COME SI FA A MANDARE A CASA LA SPERICOLATA ELLY SCHLEIN?’’ - ANCHE SE HA UN IMPATTO MEDIATICO PIÙ TRISTE DI UN PIATTO DI VERDURE LESSE, LA FANCIULLA COL NASO AD APRISCATOLE HA DIMOSTRATO ALTE CAPACITÀ DI TESSERE STRATEGIE DI POTERE, PRONTA A FAR FUORI IL DISSENSO DELL’ALA CATTO-DEM DEL PD - SE IL CENTRO RIFORMISTA HA LA MAGGIORANZA DEGLI ISCRITTI DEL PD, HA PERMESSO DI AVERE UN RISULTATO IMPORTANTE ALLE EUROPEE E FA VINCERE CON I SUOI CANDIDATI LE PROSSIME REGIONALI, PERCHÉ NON TIRA FUORI UN LEADER ALTERNATIVO AL SINISTRISMO FALCE & MART-ELLY? -  LIQUIDATO BONACCINI, ORMAI APPIATTITO SULLA SCHLEIN, SCARTATO DECARO PRIVO DEL CORAGGIO PER SPICCARE IL VOLO, SULLA RAMPA DI LANCIO CI SONO IL SINDACO DI NAPOLI, GAETANO MANFREDI, MA SOPRATTUTTO GIORGIO GORI. L’EUROPARLAMENTARE ED EX SINDACO DI BERGAMO È IN POSSESSO DEL FISICO DEL RUOLO PER BUCARE LO SCHERMO E IL MELONISMO PAROLAIO. A PARTE LE GELOSIE INTERNE DEI RIFORMISTI, LA BASE, CON LA GRUPPETTARA ELLY AL COMANDO, OGGI È TALMENTE RADICALIZZATA CHE RIUSCIRÀ AD INGOIARE UN EX MANAGER DI MEDIASET SULLA PRIMA POLTRONA DEL NAZARENO?

alessandro giuli

DAGOREPORT - MA COME SCEGLIE I COMPONENTI DELLE COMMISSIONI L’INFOSFERICO MINISTRO DELLA CULTURA, ALESSANDRO GIULI? I DIRETTORI DI CINQUE MUSEI STATALI (MUSEI REALI DI TORINO, GALLERIA DELL’ACCADEMIA E BARGELLO DI FIRENZE, COLOSSEO, MUSEO NAZIONALE ROMANO E MUSEO ARCHEOLOGICO DI NAPOLI) SARANNO SELEZIONATI DA UNA COMMISSIONE FORMATA DALLA STRAGRANDE MAGGIORANZA DA GIURISTI - PEGGIO CI SI SENTE SE SI PENSA CHE I TRE CANDIDATI PER CIASCUN MUSEO SCELTI DA QUESTA COMMISSIONE GIURISPRUDENZIALE SARANNO POI SOTTOPOSTI AL VAGLIO FINALE DEL LAUREANDO MINISTRO…

FLASH! – SE URBANO CAIRO NON CONFERMA MENTANA ALLA DIREZIONE DEL TGLA7 ENTRO IL PROSSIMO 30 GIUGNO, CHICCO ALZA I TACCHI E SE NE VA – IL CONTRATTO SCADE A FINE 2026 MA A LUGLIO C’E’ LA PRESENTAZIONE DEI PALINSESTI – PARE CHE QUESTA VOLTA NON CI SIA DI MEZZO IL DIO QUATTRINO, BENSI’ QUESTIONI DI LINEA POLITICA (GIA' NEL 2004 MENTANA FU PRATICAMENTE “CACCIATO” DAL TG5 DOPO UN VIOLENTISSIMO SCAZZO CON SILVIO BERLUSCONI E I SUOI “DESIDERATA”, E FU SOSTITUITO DAL SUO VICE MIMUN…)

meloni macron merz starmer trump iran usa attacco bombardamento

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI STA SCOPRENDO CHE VUOL DIRE ESSERE PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DI UN PAESE CHE NON HA MAI CONTATO UN TUBO: PRIMA DI PROCEDERE AL BOMBARDAMENTO DEI SITI IRANIANI, TRUMP HA CHIAMATO IL PREMIER BRITANNICO, KEIR STARMER, E POI, AD ATTACCO IN CORSO, HA TELEFONATO AL TEDESCO MERZ. MACRON È ATTIVISSIMO COME MEDIATORE CON I PAESI ARABI: FRANCIA, REGNO UNITO E GERMANIA FANNO ASSE NEL GRUPPO "E3", CHE TIENE IL PALLINO DEI NEGOZIATI CON L'IRAN  – L’AFFONDO DI RENZI: “LA POLITICA ESTERA ITALIANA NON ESISTE, MELONI E TAJANI NON TOCCANO PALLA”. HA RAGIONE, MA VA FATTA UN’INTEGRAZIONE: L’ITALIA È IRRILEVANTE SULLO SCACCHIERE GLOBALE, INDIPENDENTEMENTE DA CHI GOVERNA...