giorgia meloni sergio mattarella elon musk

MENO MALE CHE CI PENSA MATTARELLA AD ARGINARE ELON MUSK – IL QUIRINALE SI È MESSO A GUARDIA DELLA SICUREZZA NAZIONALE ANCHE SULL'AFFARE STARLINK. E HA FATTO TRAPELARE TUTTO IL SUO SCETTICISMO NEI CONFRONTI DEL MILIARDARIO KETAMINICO, SUPPORTER DEI NAZISTELLI DI MEZZA EUROPA – A BREVE POTREBBE ESSERE CONVOCATO UN CONSIGLIO SUPREMO DI DIFESA PROPRIO PER DISCUTERE DI COMUNICAZIONI “SENSIBILI” – MELONI HA SUGGERITO A MR TESLA DI TENERE BASSI I TONI E NON ATTACCARE IL PRESIDENTE. E QUALCUNO VICINO A MUSK HA BUSSATO ALLA PORTA DEL COLLE, CERCANDO UN CONTATTO, SENZA SUCCESSO...

Estratto dell’articolo di Ilario Lombardo per “La Stampa”

 

SERGIO MATTARELLA

Sergio Mattarella ha posizionato il Quirinale a guardia della sicurezza nazionale anche sull'affare Starlink. Lo sta facendo chiedendo analisi e approfondimenti, senza alcun preconcetto sul sistema satellitare se non un forte scetticismo nei confronti di Elon Musk, del suo modo scomposto e verbalmente violento di muoversi e di interagire con le democrazie europee.

 

A Palazzo Chigi e al ministero della Difesa in queste ore si parla insistentemente delle raccomandazioni e del ruolo di garanzia che si sta ritagliando il Colle. Il Capo dello Stato chiede che siano attentamente ponderate le conseguenze di un accordo che non riguarda solo l'Italia ma l'intera Europa.

 

GIORGIA MELONI PREMIATA DA ELON MUSK - MEME BY FAWOLLO

Non è escluso che, prima o poi, venga convocato un Consiglio Supremo di Difesa, considerata la sede più adatta per condividere una scelta che coinvolge Difesa, governo e il presidente della Repubblica anche in quanto comandante dello Forze armate, veste nelle quali presiede l'organo costituzionale. [...]

 

Restano i dubbi sulla sicurezza di mettere i dati sensibili di un Paese del G7 nelle mani di un privato, e non uno qualsiasi, ma di fatto il principe consigliere del presidente eletto Donald Trump, un agitatore incendiario delle ultradestre globali, che passa le giornate a insultare su X, social network di sua proprietà, i leader europei non allineati. Il portafogli clienti di Musk si sta allargando: il prodotto di punta della sua azienda SpaceX è stato adottato a livello pubblico in Argentina e in Ghana.

 

SERGIO MATTARELLA GIORGIA MELONI

L'Italia però ha un'altra dimensione e un altro peso specifico internazionale. Soprattutto l'Italia è dentro l'Unione europea. Non è un caso che Meloni si sia affrettata a smentire la notizia, veicolata dall'agenzia Bloomberg, della chiusura di un accordo. E suona tanto come qualcosa di più di una coincidenza che ventiquattr'ore dopo, rispondendo a un tweet entusiasta del vicepremier Matteo Salvini, Musk abbia esultato: «L'accordo con l'Italia sarebbe fantastico, altri Paesi in Europa chiederanno di averlo».

 

Nel frattempo, però, la Commissione europea si è lamentata di non essere stata informata da Meloni sulle trattative con l'imprenditore americano. Particolare di enorme rilevanza, che accentua il ruolo di sentinella del Colle, perché per Mattarella non bisogna mai deragliare dai binari dell'Ue, e tanto meno l'Italia si deve trasformare nella porta di più facile ingresso per Musk in Europa.

 

ELON MUSK GIORGIA MELONI ANDREA STROPPA

Anche per questo, per il peso che ha Mattarella sulla politica italiana, Meloni ha suggerito all'amico miliardario di non attaccare il presidente, e in un secondo momento, da ambienti vicini a Musk si è tentato di agganciare un'interlocuzione con il Quirinale. Da quanto è dato sapere, però, i tentativi sarebbero stati di scarso successo.

 

[...]  Da quanto filtra dalla Difesa, sul tavolo del Consiglio Supremo potrebbero arrivare le rassicurazioni degli alti vertici militari, se, come anticipano alcune fonti, l'Italia potrà condividere con SpaceX i protocolli di crittografia delle telecomunicazioni sensibili che passano attraverso la rete del governo (quindi delle Forze armate e della diplomazia in primis).

 

starlink

Nei fatti, l'accordo per Starlink ha subito una frenata con l'inchiesta sulla Sogei, controllata da Tesoro, dove è finito coinvolto e indagato Andrea Stroppa, l'uomo delle relazioni di Musk in Italia, l'ultranerd facilitatore dei rapporti tra il magnate sudafricano e Meloni. Per capire come, puntata dopo puntata, si sia arrivati a quest'attenzione del Colle e a tenerne in considerazione le premure, bisogna fare un paio di salti indietro nel tempo. Il primo ad Atreju 2022, quando Elon Musk fa il suo debutto come ospite d'onore alla festa di FdI.

 

GIORGIA MELONI E ELON MUSK NELLO SPAZIO - IMMAGINE CREATA CON L INTELLIGENZA ARTIFICIALE DI GROK

Nel retropalco, Stroppa svolge il ruolo di cerimoniere dell'incontro. Una foto, tanti sorrisi e la prima disponibilità – del tutto informale in quel momento – a un accordo su Starlink. Nei mesi successivi, come racconta l'inchiesta della procura di Roma, Stroppa comincia ad avere accesso più facile al ministero della Difesa e a documenti riservati della Farnesina. I pm che vorrebbero acquisire le chat tra lui e Musk (non indagato) punterebbero a verificare se tra i due si parlava di contropartite non alla luce del sole con funzionari del governo.

 

Sta di fatto che poche ore dopo lo show di Musk ad Atreju, Mattarella si scaglia così, senza mai citarlo, contro l'inventore di Tesla: «Oligarchi di diversa estrazione», dice, «si sfidano nell'esplorazione sottomarina, in nuove missioni spaziali, nella messa a punto di costosissimi sistemi satellitari (con implicazioni militari) e nel controllo di piattaforme di comunicazione social, agendo, sempre più spesso, come veri e propri contropoteri».

 

matteo salvini elon musk

Passano undici mesi, secondo salto all'indietro: lo scorso novembre, dopo gli attacchi di Musk contro i giudici del processo a Salvini sulla nave Open Arms, il presidente rialza un muro, ricordando l'imminente ruolo che potrebbe avere l'imprenditore nel gabinetto Trump: «Chiunque, particolarmente se in procinto di assumere un importante ruolo di governo in un Paese amico e alleato, deve rispettarne la sovranità e non può attribuirsi il compito di impartirle prescrizioni».

 

Subito dopo queste dichiarazioni Meloni chiama Musk e lo mette in guardia. Gli consiglia di abbassare i toni, gli spiega chi è Mattarella, quale istituzione rappresenta. Gli fa capire che averlo contro comprometterebbe il sostegno politico all'accordo. Passa qualche giorno e qualcuno per conto del miliardario bussa alla porta del Colle.

sergio mattarella giorgia meloni centenario aeronautica militare

Ultimi Dagoreport

2025scala la russa

DAGOREPORT - LA DOMANDA CHE SERPEGGIAVA NEL FOYER DELLA SCALA, IERI SERA, ERA: “E ‘GNAZIO? DOVE STA LA RUSSA?”. COME MAI LA SECONDA CARICA DELLO STATO NON HA OCCUPATO LA POLTRONA DEL PALCO REALE, DOVE SI È SEMPRE DISTINTO NELLO STRAZIARE L’INNO DI MAMELI CON I SUOI SICULI ACUTI? IL PRESIDENTE DEL SENATO, TRA LA PRIMA DELLA SCALA SANTA E IL FESTIVAL DI SAN ATREJU, HA PREFERITO ATTOVAGLIARSI AL RISTORANTE “EL CAMINETO”, DIMORA DELLA SODALE SANTANCHÈ A CORTINA D’AMPEZZO...

john elkann theodore kyriakou repubblica

DAGOREPORT - DOMANI, FINALMENTE, GLI EMISSARI DI JOHN ELKANN SI DEGNERANNO DI INCONTRARE I CDR DI “REPUBBLICA” E “LA STAMPA” PER CHIARIRE LO STATO DELLA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRUPPO ANTENNA DI THEODORE KYRIAKOU. PER IL MAGNATE GRECO, I QUOTIDIANI SONO SOLO UN ANTIPASTO: IL SUO VERO OBIETTIVO SAREBBE ACQUISIRE UN'EMITTENTE TELEVISIVA - YAKI NON VEDE L'ORA DI LIQUIDARE IL GRUPPO EDITORIALE, PER FARE SEMPRE PIÙ AFFARI CON EXOR: LA CARTA RAPPRESENTA NEMMENO L'UN PER CENTO DELLA HOLDING, NON DÀ ALCUN GUADAGNO MA SOLO ROTTURE DI COJONI (E LA LINEA ANTI-TRUMP DEI DUE QUOTIDIANI È UNA ROGNA PER IL SEMPRE PIÙ AMERICANO JOHN) - KYRIAKOU HA SUBITO INIZIATO CON IL PIEDINO SBAGLIATO LA CAMPAGNA D’ITALIA: AVREBBE SCELTO COME ADVISOR NIENTEMENO CHE MIRJA CARTIA D’ASERO, EX AD DEL “SOLE 24 ORE” - RETTIFICA! CARTIA D'ASERO: "NON SONO ADVISOR DI ANTENNA O DI KYRIAKOU E NON MI OCCUPO DI EDITORIA DALL'USCITA DAL 'SOLE'"

francesca albanese carlotta vagnoli valeria fonte

DAGOREPORT - COS’HANNO IN COMUNE L’INDECENTE ASSALTO DEI PRO-PAL ALLA REDAZIONE DELLA “STAMPA” E IL "FEMMINISMO" BY CARLOTTA VAGNOLI E VALERIA FONTE? MOLTISSIMO: LA VIOLENZA, L’IDEOLOGIA TOSSICA, L’ACCONDISCENDENZA DI UNA CERTA STAMPA E DI QUEL MONDO EDITORIAL-GIORNALISTICO CHE HA TOLLERATO E SOSTENUTO, CON IMBARAZZANTE CONFORMISMO, QUALUNQUE NEFANDEZZA - E' UNA SVEGLIA PER CHI HA ALLISCIATO E POMPATO ACRITICAMENTE LA GALASSIA MOVIMENTISTA, CONVINTO CHE FOSSE LA PARTE GIUSTA DELLA STORIA - NON ERA NECESSARIO ARRIVARE ALL’IRRUZIONE DEI PRO-PAL E ALL’INCHIESTA DELLA PROCURA DI MONZA SU VAGNOLI-FONTE, PER CAPIRE QUANTA VIOLENZA SI NASCONDESSE DIETRO CERTI “ATTIVISTI” E I LORO METODI...

caltagirone milleri donnet nagel lovaglio giorgetti generali

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DEI “FURBETTI DEL CONCERTINO”? IL PRIMARIO OBIETTIVO DI ESPUGNARE IL “FORZIERE D’ITALIA”, ASSICURAZIONI GENERALI, ATTRAVERSO L’OPERAZIONE MPS-MEDIOBANCA, SI ALLONTANA SEMPRE PIÙ - L’ISCRIZIONE NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI DI LOVAGLIO, CALTAGIRONE E MILLERI HA INTERROTTO LA TRATTATIVA CHE ERA IN CORSO PER CONVINCERE L’AD DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, IL CUI MANDATO SCADE FRA DUE ANNI, A RASSEGNARE LE DIMISSIONI. E L’IPOTESI CHE POSSANO IN CDA SFIDUCIARLO SEMBRA APPARIRE LONTANISSIMA - NEL MIRINO GIUDIZIARIO È FINITO ANCHE IL RUOLO DETERMINANTE DELLE CASSE DI PREVIDENZA, ENPAM (MEDICI), ENASARCO (AGENTI DI COMMERCIO), FORENSE (AVVOCATI), PER LEGGE VIGILATE DAL GOVERNO - ANCHE SE I “CONCERTI OCCULTATI” NON SONO CERTO UNA NOVITÀ PER IL MERCATO, LA SCALATA MEDIOBANCA COLPISCE IN QUANTO È LA PRIMA VOLTA CHE, A SUPPORTO DI PRIVATI, C’È DI MEZZO IL SOSTEGNO DELL'ARMATA BRACAMELONI CHE DOVREBBE OCCUPARSI DELL’INTERESSE PUBBLICO ANZICHÉ RIBALTARE I POTERI DELLA FINANZA ITALIANA...

giorgia meloni matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - A CHE SERVE QUEL FIGLIO DI PUTIN DI SALVINI? SERVE ECCOME A GIORGIA MELONI PER APPARECCHIARE, AL DI LÀ DELLE FRONTIERE, IL MIRACOLO DEL SUO CAMALEONTISMO - SE, IN CASA, LADY MACBETH DE’ NOANTRI GETTEREBBE QUEL ROMPICAZZO DELLA LEGA OGNI GIORNO DAL BALCONE DI PALAZZO CHIGI, IN POLITICA ESTERA IL COPIONE CAMBIA E IL SUO DISPREZZO SI TRASFORMA IN AMORE - C’È DA VOTARE IN PARLAMENTO IL DECRETO SULLA FORNITURA DI ARMI A KIEV? MANCA SOLO L’ITALIA PER RATIFICARE IL MES PER GARANTIRE I PAESI EUROPEI DAI RISCHI CHE POTREBBERO DERIVARE DALL'UTILIZZO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI? VOILÀ, FIATO ALLE TROMBE! ECCO FARSI AVANTI L’ ANTI-EUROPEISMO DEL ‘’PATRIOTA’’ ORBANIANO SALVINI CHE SI RIVELA UN OTTIMO SCHERMO PER LA MELONA PER PIAGNUCOLARE SULLA SPALLA DI URSULA VON DER LEYEN: ‘’NON È COLPA MIA… PURTROPPO HO UN ALLEATO DI GOVERNO CHE È UN PAZZO IRRIDUCIBILE E NON POSSO CORRERE IL RISCHIO DI FAR CADERE IL GOVERNO…BLA-BLA-BLA…”