mattarella governo salvini di maio

LA BACCHETTATA DI FINE ANNO - MATTARELLA STA VALUTANDO SE STIGMATIZZARE, NEL SUO DISCORSO DI FINE ANNO (UNA VOLTA SVENTATO IL RISCHIO DELL'ESERCIZIO PROVVISORIO), L'ITER DELLA LEGGE DI BILANCIO, IN CUI IL PARLAMENTO È STATO COMPLETAMENTE BYPASSATO - DI MAIO HA CHIESTO ALL'UFFICIO LEGISLATIVO DEL SUO MINISTERO DI ELABORARE UN UNICO DECRETO CHE TENGA INSIEME REDDITO DI CITTADINANZA E RIFORMA DELLA FORNERO…

Alberto Gentili per “il Messaggero”

 

MOAVERO DI MAIO SALVINI CONTE MATTARELLA

«La colpa è di Bruxelles. Sono stati quelli della Commissione europea a chiederci la norma che raddoppia l'Ires per le associazioni no profit». Nel più classico degli scaricabarile, nel giorno in cui spunta l'ipotesi di un unico decreto per varare reddito di cittadinanza e quota 100, al ministero del Lavoro dove regna Luigi Di Maio garantiscono che la responsabilità della tassa sulla solidarietà «non è del governo».

 

E dunque «è del tutto indolore annunciare che la cambieremo per non colpire chi aiuta i più deboli». Alla retromarcia, annunciata per primo da Di Maio e confermata dal premier Giuseppe Conte, si è subito associato Matteo Salvini. Ma mentre per i 5Stelle il Terzo settore è «un terreno amico» e come tale «va difeso a tutti i costi», per la Lega l' argomento è quasi neutro. In più, osservano in casa lumbard, «Di Maio si deve coprire a sinistra per evitare altri problemi nel Movimento e con Fico. Noi no...».

di maio e salvini

 

Pasticcio sul no profit a parte, di certo c' è che Sergio Mattarella in queste ore sta valutando se stigmatizzare nel suo discorso di fine anno (una volta sventato il rischio dell' esercizio provvisorio) l' iter della legge di bilancio, in cui il Parlamento è stato completamente bypassato: la bacchettata presidenziale a governo e maggioranza giallo-verde è invocata da tutte le opposizioni. Ed è altrettanto certo che ieri è andato in scena l'ennesimo psicodramma con Giovanni Tria protagonista.

 

Nonostante la Commissione bilancio della Camera fosse impegnata a esaminare la manovra economica, il responsabile dell' Economia poco prima di pranzo ha fatto sapere che avrebbe disertato l'audizione. E immediatamente è ripreso il tam tam degli ultimi mesi, con il solito carosello di domande: Tria si dimette? Non vuole mettere la faccia su una manovra che fin dall'inizio voleva rispettosa dei parametri europei e alla fine è stata dettata da Bruxelles? E' arrabbiato perché i 5Stelle continuano ad attaccare i tecnici del Mef e chiedono la testa del ragioniere generale Daniele Franco?

DI MAIO SALVINI MATTARELLA

 

A palazzo Chigi si sono limitati a far sapere che in realtà Tria aveva deciso di prendersi un giorno di vacanza. E che è dovuto intervenire Conte, con una telefonata, per spingere il ministro a presentarsi in Commissione alle 20.30. In casa 5Stelle, invece, hanno aggiunto la solita dose di veleno: «Tria è sempre più un problema. Probabilmente voleva disertare l' audizione dopo le altre brutte esperienze...».

 

Il riferimento è a inizio dicembre, quando Tria rifiutò di rispondere alle domande dei commissari. «L' addio del ragioniere generale Franco? Tra poco se ne andrà, in pensione...». E c'è chi, soprattutto tra i leghisti, torna a parlare di un rimpasto di governo. Con un cambio della guardia all'Economia, ai Trasporti (Toninelli), Salute (Giulia Grillo), Istruzione (Bussetti). E con un peso maggiore per la Lega, visto che il contratto è stato stipulato quando il Carroccio era al 17%, mentre ora è quotato (in leggero calo rispetto a qualche settimana fa) tra il 32 e il 34%.

 

tria zzzzz

LA VERIFICA E IL DECRETO

Un nodo (una volta si sarebbe parlato di verifica) che verrà sciolto a gennaio. Come la questione del reddito di cittadinanza e di quota 100. Per evitare di essere sorpassato da Salvini e blindare la sua misura di bandiera che al Mef vorrebbero rinviare a giugno, Di Maio ha chiesto all'ufficio legislativo del suo ministero di elaborare un unico decreto che tenga insieme reddito e riforma della Fornero.

 

Una soluzione, non sgradita alla Lega, che eviterebbe anche la competition parlamentare su quale provvedimento approvare prima. «In ogni caso», garantisce una fonte che segue il dossier, «se dovessimo confermare lo schema dei due decreti, questi verranno varati lo stesso giorno». Il problema è quello di sempre: Salvini e Di Maio vogliono arrivare alle elezioni europee e regionali del 26 maggio con reddito e quota 100 già operativi. Ma mentre la riforma delle pensioni è fatta, quella grillina è ancora solo abbozzata.

Ultimi Dagoreport

elly schlein pina picierno stefano bonaccini giorgio gori lorenzo guerini giuseppe conte pd

NAZARENO, ABBIAMO (PIU’ DI) UN PROBLEMA - L’ASSEMBLEA PD DI DOMANI RISCHIA DI TRASFORMARSI IN UN BOOMERANG PER SCHLEIN: I DELEGATI DISERTANO, A RIDOSSO DI NATALE, NESSUNO SPENDE SOLDI E TEMPO PER VENIRE NELLA CAPITALE AD ASCOLTARE UNA RELAZIONE SENZA DIBATTITO – LA MOSSA DEI PRETORIANI DI ELLY PER SCONGIURARE LA SALA VUOTA ED EVITARE IL CONFRONTO IMPIETOSO CON MELONI CHE CONTEMPORANEAMENTE FARA’ IL PIENO A ATREJU – SORGI: “BONACCINI ENTRERA’ IN MAGGIORANZA MA SE I RIFORMISTI NON DOVESSERO RICEVERE RASSICURAZIONI SULLE LISTE ELETTORALI, IL RISCHIO DI UNA EVENTUALE SCISSIONE, SI FAREBBE PIÙ CONCRETO…”

ignazio la russa theodore kyriakou pier silvio berlusconi giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT - LA TRATTATIVA DI ELKANN PER LA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRECO THEO KYRIAKOU STA SCOMBUSSOLANDO IL GOVERNO MELONI E DINTORNI - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” VEDE DI BUON OCCHIO LA TRANSIZIONE ELLENICA E SALVINI HA BEN GRADITO LA PROSPETTIVA CHE IL GRECO ANTENNATO SISTEMI PER LE FESTE I “COMUNISTI” DI ‘REPUBBLICA’ E ‘STAMPA’, PER FORZA ITALIA C’È STATO IL VEEMENTE INTERVENTO DEL ‘’PRESIDENTE IN PECTORE’’ DEL PARTITO, PIER SILVIO BERLUSCONI, CHE VEDE IN KYRIAKOU UN COMPETITOR PERICOLOSISSIMO, ALFIERE DI QUEL CAPITALISMO DI STAMPO LIBERISTA, PER NULLA “LIBERAL”, CHE PREDICA IL PRIMATO DELL’ECONOMIA SULLA POLITICA - COSI', DIMENTICANDO IL SUO ATTIVISMO IN GERMANIA PER CREARE UN GIGANTE EUROPEO DELLA TV COMMERCIALE, L’EREDE DEL BISCIONE NON HA TROVATO DI MEGLIO CHE RISPOLVERARE LA BANDIERINA DELL’ITALIANITÀ (“CHE UN PEZZO DI STORIA DELL'INFORMAZIONE DEL NOSTRO PAESE VADA IN MANI STRANIERE UN PO' DISPIACE’’) - MA IL COLPO DI SCENA ARRIVA DAL CO-FONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA E SECONDA CARICA DELLO STATO, IGNAZIO LA RUSSA, QUANDO SI È DICHIARATO DISPOSTO A FARE DA INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI “COMUNISTI” DI GEDI E IL GRECO USURPATORE (ULTIMA USCITA DELLA GUERRIGLIA DI ‘GNAZIO IN MODALITÀ ''LA RISSA'' CONTRO LA DITTATURA DELLE SORELLE MELONI...)

2025agnoletti

CAFONAL ''AGNOLETTI & TORTELLONI'' – AL CIRCOLO CANOTTIERI ANIENE, PER IL PARTY DI “JUMP COMUNICAZIONE” DI MARCO AGNOLETTI, EX PORTAVOCE DI RENZI, E "SOCIAL COM" DI LUCA FERLAINO, UNA MARIA ELENA BOSCHI IN MODALITA' PIN-UP SI PRESENTA CON LA SUA NUOVA FIAMMA, L'AVVOCATO ROBERTO VACCARELLA, CHE QUI È DI CASA (SUA SORELLA ELENA È LA COMPAGNA DI MALAGÒ, GRAN VISIR DEL CIRCOLO DELLA “ROMA BENISSIMO”) – UN GRAN MISCHIONE ALLA ROMANA DI DESTRA E SINISTRA E TIPINI INTERMEDI HA BRINDATO AL NATALE, STARRING: LUCIO PRESTA, PEPPE PROVENZANO, ANTONELLA GIULI, FITTIPALDI, ALESSIA MORANI, FAUSTO BRIZZI, PAOLO CORSINI, NELLO MUSUMECI, SIMONA SALA, ALBERTO MATANO, SALVO SOTTILE, MYRTA MERLINO E MARCO TARDELLI, MICHELA DI BIASE, ITALO BOCCHINO, LAURA TECCE CON VESTITUCCIO SBRILLUCCICANTE CHE NON AVREBBE SFIGURATO AL MOULIN ROUGE, GIORGIA CARDINALETTI IN LOVE... 

alfredo mantovano papa leone xiv italia agenti servizi segreti

OGGI ALLE 11 ALFREDO MANTOVANO E I VERTICI DELL’INTELLIGENCE ITALIANA SONO STATI RICEVUTI IN UDIENZA DA PAPA LEONE XIV, A CITTÀ DEL VATICANO – SARANNO PRESENTI I COMPONENTI COPASIR, IL DIRETTORE GENERALE DEL DIPARTIMENTO DELLE INFORMAZIONI PER LA SICUREZZA (DIS), VITTORIO RIZZI, I DIRETTORI DELLE AGENZIE INFORMAZIONI E SICUREZZA ESTERNA (AISE), GIOVANNI CARAVELLI, E INTERNA (AISI), BRUNO VALENSISE. È LA PRIMA VOLTA DI UN PAPA TRA GLI SPIONI (DI CERTO NON E' LA PRIMA VOLTA DI SPIE INTORNO A UN PAPA...) - PREVOST: "MAI USARE INFORMAZIONI PER RICATTARE" (SI VEDE CHE L'INTELLIGENCE NON È IL SUO FORTE)

brunello cucinelli giorgia meloni mario draghi massimiliano di lorenzo giuseppe tornatore nicola piovani

DAGOREPORT - L’AUTO-SANTIFICAZIONE DI BRUNELLO CUCINELLI È COSTATA CARA, NON SOLO AL “SARTO CESAREO” DEL CACHEMIRE, MA ANCHE ALLE CASSE DELLO STATO - IL CICLOPICO DOCU-FILM “IL VISIONARIO GARBATO”, DIRETTO DAL PREMIO OSCAR GIUSEPPE TORNATORE E BATTEZZATO CON TANTO DI PARTY ULTRACAFONAL IN UNO STUDIO DI CINECITTÀ ALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI, È COSTATO LA SOMMETTA DI 9.987.725 MILIONI DI EURO. DI QUESTI, I CONTRIBUTI RICEVUTI DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON IL MECCANISMO DEL TAX CREDIT RAGGIUNGONO LA CIFRA DI 3.955.090 MILIONI - DA PARTE SUA, PEPPUCCIO TORNATORE AVREBBE INTASCATO 2 MILIONI PER LA REGIA E 500 MILA PER SOGGETTO E SCENEGGIATURA – A PRODURLO, OLTRE A BRUNELLO STESSO, LA MASI FILM DI MASSIMILIANO DI LUDOVICO, CHE IN PASSATO HA LAVORATO SPESSO CON IL PRODUTTORE MARCO PEROTTI, COINVOLTO NEL CASO KAUFMANN (FU LUI A INOLTRARE LA DOMANDA DI TAX CREDIT PER IL FILM “STELLE DELLA NOTTE” DEL FINTO REGISTA-KILLER) - IL MONUMENTO A SE STESSO GIUNGE AL MOMENTO GIUSTO: DUE MESI FA, UN REPORT DI ''MORPHEUS RESEARCH'' ACCUSO' L'AZIENDA DI CUCINELLI DI VIOLARE LE SANZIONI UE ALLA RUSSIA…