matteo salvini matteo renzi

SCACCO MATTEO – RENZI SI È RIPRESO LA SCENA E SALVINI NEL SUO DISCORSO LO HA ATTACCATO DIRETTAMENTE: I DUE SONO I VERI POLI SU CUI SI GIOCHERANNO IN FUTURO LE ELEZIONI, OGNUNO VEDE L’ALTRO COME NEMESI E SPAURACCHIO – L’EX PREMIER VUOLE FAR FALLIRE ZINGARETTI PER RIPRENDERSI IL PARTITO O PER FARE LA SUA LISTA – QUELLA CHIAMATA DI SALVINI DOPO LA SCONFITTA AL REFERENDUM: “UN GIORNO MI PIACEREBBE…” – VIDEO

 

Mario Ajello per “il Messaggero”

 

matteo renzi in senato

Matteo Renzi, che pure è in modalità tattica «non rompo le scatole a Zingaretti», ha avuto nell'aula del Senato quello che in fondo voleva: l'investitura da parte di Salvini, sia pure tra contumelie e schiamazzi, a suo vero antagonista. È scattata insomma la guerra tra i due Mattei, e l'oscuramento di Zingaretti nel comizio parlamentare del cosiddetto Capitano si è rivelata la plateale dimostrazione di ciò che con l'inizio della crisi Renzi ha cercato di ottenere: il vero Anti-Salvini non posso che essere io. «Avete visto - ha detto ai suoi l'ex premier per ora ancora dem - come Salvini esce dai gangheri appena pronuncia il mio nome? Ha il complesso dell'altro Matteo?».

matteo salvini e matteo renzi si incrociano in senato 1

 

nicola zingaretti paolo gentiloni paola de michele massimiliano smeriglio

Gli amici di Zingaretti, anche i più autorevoli come Paolo Gentiloni, probabile candidato premier Pd in caso di elezioni, non vedono affatto bene l'estremo protagonismo di Renzi, sia diretto sia indiretto grazie agli attacchi di Salvini. «Noi pensiamo a lavorare, e a far nascere il governo serio che serve all'Italia, le risse ci interessa i meno»: questo il mood al Nazareno. Dove si è notato, non con particolare piacere, che una sola volta nel suo discorso anti-renziano Salvini ha citato Zingaretti. E lo ha fatto con tono e parole positive: «Insieme io e lui, io da ministro e lui da presidente regionale del Lazio, abbiamo spianato con le ruspe le case dei Casamonica». Come dire: non è Nicola il mio problema, è l'altro Matteo. I due sono così simili che hanno scelto di combattersi.

 

salvini e zingaretti alla demolizione della villa dei casamonica 3

Ognuno vede nell'altro il suo dirimpettaio e il suo incubo. Ma anche la propria possibilità di dare, nella contrapposizione dura di tipo a che personale, il meglio di sé. «Alla fine lo scontro vero sarà tra me e Salvini», va dicendo da giorni Renzi. E lo dice anche in chiaro: «Salvini mi telefonò, dopo la mia sconfitta al referendum costituzionale, e mi disse: mi piacerebbe un giorno incrociare le lame con te».

 

VYNAVIL

matteo salvini parla al senato 1

Il giorno è arrivato ieri, è arrivato con una scarica di fendenti che da tempo non si vedevano in un'aula parlamentare, è arrivato con una virulenza del tipo: «Capisco il terrore da parte del senatore Renzi che si vada alle urne, terrore comprensibilissimo: perché sa che con i disastri che ha fatto gli italiani lo mandano a casa immediatamente quindi piuttosto che lasciare la poltrona sta qua col Vynavil». Miele per le orecchie del per le orecchie del parlamentare di Scandicci. Amici e nemici gli attribuiscono questa strategia. A tre corni.

 

matteo salvini e matteo renzi si incrociano in senato

Lascia fare Zingaretti, assumendo la posa zen o meglio da #nicolastaisereno, nel suo tentativo «giusto e sano» di trovare alleati e contenuti per un governone di salute pubblica o quel che sarà. «Se Nicola ci riesce, sarò il primo a gioirne». Ma se non ci riesce, Renzi sarà il primo a sottolineare il fallimento della strategia anti-urne di cui si sente l'anticipatore, e si giocherà il flop del segretario o per riprendersi il partito (che è il suo vero pallino dal tempo della defenestrazione) oppure per fare la sua lista la cui struttura e più o meno pronta e si aspetta soltanto l'ordine del generale per scatenare l'inferno. Nelle chat dei renziani - dove la battuta più gettonata di Matteo è la seguente: «Salvini si dimetta e torni ai suoi mojito» - il mood è questo: «Evviva la sfida tra i due Matteo, gli unici fuoriclasse di una classe politica pessima».

 

matteo salvini parla al senato

«La verità è che Salvini è impaurito», spiega Renzi ai suoi: «Non avete detto che ritirava i ministri? Come mai non lo fa? Non doveva che Berlusconi ormai era solo un nonnetto? Come mai gli sta chiedendo aiuto dopo averlo tanto sbeffeggiato?». Se si dovesse. Andare alle elezioni - «Mai io non voglio, c'è un Paese fa mettere in sicurezza sia sul piano finanziario sia sul piano sociale» - a Renzi la cosa forse non dispiacerebbe. Come frontman dell'Itala anti-Salvini lui ha già scelto se stesso. Deve solo decidere, ma questo non dipende soltanto da lui (e l'anti-renzismo che sta montando ai vertici dem ha una progressione geometrica e oltre a trovare Minniti in prima fila e nei paraggi anche uno scatenato Calenda) quale collocazione darsi. Dentro il Pd, ma è dura, o fuori?

RENZI CALENDAminniti renzianna maria bernini. DANIELA SANTANCHE' AL SENATOnicola zingaretti e matteo salviniignazio larussa daniela santanche'salvini e zingaretti alla demolizione della villa dei casamonica 2i senatori leghisti abbracciano matteo salviniMARCO MINNITI E MATTEO RENZIsalvini e zingaretti alla demolizione della villa dei casamonica 1matteo renzi in senato 1MATTEO RENZI E MARCO MINNITI daniela santanche' al senato

Ultimi Dagoreport

emanuele orsini romana liuzzo luiss sede

FLASH! – IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, EMANUELE ORSINI, HA COMINCIATO IL "RISANAMENTO" DELL’UNIVERSITÀ "LUISS GUIDO CARLI" ALLONTANANDO DALLA SEDE DELL’ATENEO ROMANO LO SPAZIO OCCUPATO DALLA "FONDAZIONE GUIDO CARLI" GUIDATA DALL’INTRAPRENDENTE ROMANA LIUZZO, A CUI VENIVA VERSATO ANCHE UN CONTRIBUTO DI 350 MILA EURO PER UN EVENTO ALL’ANNO (DAL 2017 AL 2024) - ORA, LE RESTA SOLO UNA STANZETTA NELLA SEDE LUISS DI VIALE ROMANIA CHE SCADRÀ A FINE ANNO – PRIMA DELLA LUISS, LA FONDAZIONE DELLA LIUZZO FU "SFRATTATA" DA UN PALAZZO DELLA BANCA D’ITALA NEL CENTRO DI ROMA...

rai giampaolo rossi gianmarco chiocci giorgia meloni bruno vespa scurti fazzolari

DAGOREPORT - RIUSCIRÀ GIAMPAOLO ROSSI A DIVENTARE IL CENTRO DI GRAVITÀ DELL’INDOMABILE BARACCONE RAI? - IL “FILOSOFO” DEL MELONISMO HA TENUTO DURO PER NON ESSERE FATTO FUORI DAL FUOCO AMICO DEL DUPLEX SERGIO-CHIOCCI. A “SALVARE” IL MITE ROSSI ARRIVÒ IL PRONTO SOCCORSO Di BRUNO VESPA, CON IL SUO CARICO DI MEZZO SECOLO DI VITA VISSUTA NEL FAR WEST DI MAMMA RAI - A RAFFORZARE LA SUA LEADERSHIP, INDEBOLENDO QUELLA DI CHIOCCI, È INTERVENUTA POI LA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI, “BRUCIANDO” IN PIAZZA IL DESIDERIO DI GIORGIA DI ARRUOLARLO COME PORTAVOCE - L’OPERAZIONE DI ROSSI DI ESSERE IL BARICENTRO IDEOLOGO E PUNTO DI RIFERIMENTO DI TELE-MELONI, SI STA SPOSTANDO SUI TALK-SHOW E L’INTRATTENIMENTO, A PARTIRE DALLA PROBABILE USCITA DI PAOLO DEL BROCCO, DA UNA DOZZINA DI ANNI ALLA GUIDA “AUTONOMA” DELLA CONSOCIATA RAI CINEMA, IN SCADENZA AD APRILE 2026 - IL NOME CHE SCALPITA PER ANDARLO A SOSTITUIRE, È UN AMICO FIDATO DI ROSSI, L’ATTUALE DIRETTORE DEL DAY-TIME, LO SCRITTORE-POETA-CANTANTE-SHOWMAN ANGELO MELLONE - MENTRE A RAI FICTION...

roberto vannacci matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - UNO SPETTRO SI AGGIRA MINACCIOSO PER L'ARMATA BRANCA-MELONI: ROBERTINO VANNACCI - L’EX GENERALE DELLA FOLGORE STA TERREMOTANDO NON SOLO LA LEGA (SE LA VANNACCIZZAZIONE CONTINUA, ZAIA ESCE DAL PARTITO) MA STA PREOCCUPANDO ANCHE FRATELLI D’ITALIA - IL RICHIAMO DEL GENERALISSIMO ALLA DECIMA MAS E ALLA PACCOTTIGLIA DEL VENTENNIO MUSSOLINIANO (“IO FASCISTA? NON MI OFFENDO”)  ABBAGLIA LO “ZOCCOLO FASCIO” DELLA FIAMMA, INGANNATO DA TRE ANNI DI POTERE MELONIANO IN CUI LE RADICI POST-MISSINE SONO STATE VIA VIA DEMOCRISTIANAMENTE “PETTINATE”, SE NON DEL TUTTO SOTTERRATE - IL PROGETTO CHE FRULLA NELLA MENTE DI VANNACCI HA COME TRAGUARDO LE POLITICHE DEL 2027, QUANDO IMPORRÀ A SALVINI I SUOI UOMINI IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI. ALTRIMENTI, CARO MATTEO, SCENDO DAL CARROCCIO E DO VITA AL MIO PARTITO - INTANTO, SI È GIÀ APERTO UN ALTRO FRONTE DEL DUELLO TRA LEGA E FRATELLI D’ITALIA: LA PRESIDENZA DEL PIRELLONE…

berlusconi john elkann

FLASH! – “AHI, SERVA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO...”: DA QUALE FANTASTICA IPOCRISIA SPUNTA LA FRASE “MESSA IN PROVA” PER LIQUIDARE IL PATTEGGIAMENTO DI JOHN ELKANN, CONDANNATO A 10 MESI DI LAVORO DAI SALESIANI? - QUANDO TOCCÒ AL REIETTO SILVIO BERLUSCONI DI PATTEGGIARE CON LA GIUSTIZIA, CONDANNATO A UN ANNO DI LAVORO PRESSO UN OSPIZIO DI COLOGNO MONZESE, A NESSUNO VENNE IN MENTE DI TIRARE FUORI LA FRASE “MESSA IN PROVA”, MA TUTTI TRANQUILLAMENTE SCRISSERO: “SERVIZI SOCIALI”…

bomba doha qatar trump netanyahu epstein ghislaine maxwell

DAGOREPORT - COME MAI DONALD TRUMP,  PRESIDENTE DELLA PIÙ GRANDE POTENZA PLANETARIA, NON È NELLE CONDIZIONI DI COMANDARE SUL PREMIER ISRAELIANO BENJAMIN NETANYAHU? - COME E' RIUSCITO "BIBI" A COSTRINGERE L’IDIOTA DELLA CASA BIANCA A NEGARE PUBBLICAMENTE DI ESSERE STATO PREAVVISATO DA GERUSALEMME DELL'ATTACCO CONTRO ALTI ESPONENTI DI HAMAS RIUNITI A DOHA? - DATO CHE IL QATAR OSPITA LA PIÙ GRANDE BASE AMERICANA DEL MEDIO ORIENTE, COME MAI LE BOMBE SGANCIATE VIA DRONI SUI VERTICI DI HAMAS RIUNITI A DOHA SONO RIUSCITE A PENETRARE IL SISTEMA ANTIMISSILISTICO IRON DOME ('CUPOLA DI FERRO') DI CUI È BEN DOTATA LA BASE AMERICANA? - TRUMP ERA STATO OVVIAMENTE AVVISATO DELL’ATTACCO MA, PUR CONTRARIO A UN BOMBARDAMENTO IN CASA DI UN ALLEATO, TUTTO QUELLO CHE HA POTUTO FARE È STATO DI SPIFFERARLO ALL’EMIRO DEL QATAR, TAMIN AL-THANI - SECONDO UNA TEORIA COMPLOTTISTICA, SOSTENUTA ANCHE DAL MOVIMENTO MAGA, NETANYAHU AVREBBE IN CASSAFORTE UN RICCO DOSSIER RICATTATORIO SUI SOLLAZZI SESSUALI DI TRUMP, FORNITO ALL’EPOCA DA UN AGENTE DEL MOSSAD ''SOTTO COPERTURA'' IN USA, TALE JEFFREY EPSTEIN...