giorgia meloni cernobbio

SORA GIORGIA FUGGE DA CERNOBBIO – MELONI HA ANNULLATO LA SUA PARTECIPAZIONE AL FORUM CHE RACCOGLIE LA COMUNITÀ FINANZIARIA. HA CAPITO CHE È MEGLIO NON SOTTOPORSI AL GIUDIZIO DELLA PLATEA DI ECONOMISTI, BANCHIERI, MANAGER E IMPRENDITORI CHE IN MENO DI UN MESE È MUTATO E SI È IRRIGIDITO – FATALE È STATA LA TASSA SUGLI EXTRAPROFITTI DELLE BANCHE. UN'IMPROVVISATA DI INIZIO AGOSTO DI CUI NESSUNO ERA STATO AVVERTITO – L'ULTIMO AFFONDO DEL “FINANCIAL TIMES”: “L'ITALIA RISCHIA DI SPRECARE LA CHANCE DEL PNRR”  

Estratto dell'articolo di Ilario Lombardo per “La Stampa”

 

matteo salvini e giorgia meloni a cernobbio

Per qualche giorno ha lasciato in sospeso gli organizzatori del Forum, incerta se andare o meno. Alla fine, ha deciso di evitare. Giorgia Meloni non sarà a Cernobbio, al meeting della comunità finanziaria che ogni anno, a inizi settembre, si ritrova a Villa d'Este, sul lago di Como. La presidente del Consiglio era stata invitata ma, confermano da Palazzo Chigi, non andrà per altri non precisati impegni.

 

[…]

 

Lo spazio previsto per l'intervento di Meloni era sabato sera, prima dell'ora di cena. Ma la leader ha preferito non sottoporsi al giudizio della platea di economisti, banchieri, manager e imprenditori che in meno di un mese è mutato e si è irrigidito. Qualcosa si è rotto nelle ultime settimane, nella fiducia che il mondo della finanza e dell'impresa le aveva accordato, per quella buona dose di realismo con cui, arrivata a Palazzo Chigi, ha subito dismesso promesse e tesi sovraniste di sempre.

 

MATTEO SALVINI E GIORGIA MELONI A CERNOBBIO

Fatale è stata la tassa sugli extraprofitti delle banche. Un'improvvisata di inizio agosto di cui nessuno era stato avvertito. Meloni è consapevole di cosa ha scatenato nel mondo finanziario sin dal primo giorno, quando in modo un po'pasticciato il governo, dopo la protesta delle banche, ha fatto un passo indietro e di fatto sterilizzato la portata iniziale del prelievo. La premier, però, non ha sconfessato la misura. Anzi.

 

Se n'è fatta portavoce solitaria, anche a costo di litigare con il vicepremier di Forza Italia Antonio Tajani, tenuto totalmente all'oscuro del provvedimento. Ancora ieri, in un'intervista a Il Sole 24 Ore, Meloni ribadiva di essersi «assunta la responsabilità politica della decisione» e «di non aver coinvolto gli alleati perché quando si interviene su queste materie bisogna farlo e basta».

 

giorgia meloni a cernobbio

La premier non indietreggia, nei toni e nella considerazione che ha del ruolo dei soci di governo. Giustifica la tassa, sostenendo che non intende colpire il «legittimo profitto imprenditoriale» ma comunque di «non voler difendere le rendite di posizione».

 

C'è certamente un rigurgito delle antiche pulsioni di Fratelli d'Italia contro il sistema finanziario e bancario. Ma c'è anche la convinzione che l'Italia sia la principale vittima – come più volte ha espresso il ministro della Difesa Guido Crosetto – dell'innalzamento dei tassi decretato dalla Banca centrale europea. Per Meloni l'imposta è un ritorno alle battaglie di un tempo, […] Perfetta per dare il via alla lunga campagna elettorale per le Europee.

 

matteo salvini e giorgia meloni a cernobbio

Ma un costo politico comunque ce l'ha: perché le ha subito alienato una comunità globale che da domani si ritroverà a Cernobbio e che per tre giorni sarà il centro di interesse per gli investitori internazionali. Le banche non hanno apprezzato il metodo, soprattutto. Né i più importanti istituti di credito né la Banca d'Italia erano stati preallertati.

 

Le lamentele sono arrivate fin nella stanza di Meloni: a differenza di tassisti e balneari, la categoria non è stata convocata a Palazzo Chigi ed è stata completamente snobbata, creando un precedente di cui al Forum le potrebbero facilmente chiedere conto. Anche se le premier non parteciperà, come gli organizzatori pensavano e speravano.

matteo salvini e giorgia meloni a cernobbio

 

Pure Mario Draghi l'anno scorso disertò Cernobbio ma lo fece sapere subito. Mentre Meloni si presentò: lo fece da vincitrice annunciata delle elezioni che si sarebbero tenute da lì a poche settimane.

 

Ora invece il sospetto tra i partecipanti del Forum è che queste settimane di agosto abbiano surriscaldato troppo la tensione. Lo provano anche le reazioni molto critiche delle principali testate finanziarie. Agenzie (Bloomberg), settimanali (The Economist), tv (Cnbc), e soprattutto il Financial Times hanno stigmatizzato come le mosse economiche del governo italiano su banche e compagnie aeree possano provocare un circolo vizioso di sfiducia tra gli investitori.

 

giorgia meloni consiglio dei ministri

Nel giro di pochi giorni il quotidiano di Londra ha attaccato, in più articoli, le ricette di Meloni. L'ultima volta ieri, mettendo in dubbio la capacità di Roma di spendere i 200 miliardi del Piano nazionale di ripresa e resilienza. «L'Italia sprecherà l'opportunità» data dalle enormi risorse del Pnrr? «La risposta a questa domanda –scrive il FT – avrà ripercussioni ben oltre i confini italiani e di tutta l'Unione europea». […]

PRIMA PAGINA SOLE 24 ORE 30 AGOSTO 2023 giorgia meloni consiglio dei ministriDOPPIA PAGINA DI INTERVISTA A GIORGIA MELONI SUL SOLE 24 ORE

Ultimi Dagoreport

ravello greta garbo humphrey bogart truman capote

DAGOREPORT: RAVELLO NIGHTS! LE TROMBATE ETERO DI GRETA GARBO, LE VANCANZE LESBO DI VIRGINIA WOOLF, RICHARD WAGNER CHE S'INVENTA IL “PARSIFAL'', D.H. LAWRENCE CHE BUTTA GIU’ L'INCANDESCENTE “L’AMANTE DI LADY CHATTERLEY’’, I BAGORDI DI GORE VIDAL, JACKIE KENNEDY E GIANNI AGNELLI - UN DELIRIO CHE TOCCO’ IL CLIMAX NEL 1953 DURANTE LE RIPRESE DE “IL TESORO D’AFRICA” DI JOHN HUSTON, SCENEGGIATO DA TRUMAN CAPOTE, CON GINA LOLLOBRIGIDA E HUMPHREY BOGART (CHE IN UN CRASH D’AUTO PERSE I DENTI E VENNE DOPPIATO DA PETER SELLERS). SE ROBERT CAPA (SCORTATO DA INGRID BERGMAN) SCATTAVA LE FOTO SUL SET, A FARE CIAK CI PENSAVA STEPHEN SONDHEIN, FUTURO RE DI BROADWAY – L’EFFEMINATO CAPOTE CHE SI RIVELÒ UN BULLDOG BATTENDO A BRACCIO DI FERRO IL “DURO” BOGART - HUSTON E BOGEY, MEZZI SBRONZI DI GIORNO E UBRIACHI FRADICI LA NOTTE, SALVATI DAL CIUCCIO-TAXI DEL RISTORANTE ‘’CUMPÀ COSIMO’’ - QUANDO CAPOTE BECCÒ IL RE D’EGITTO FARUK CHE BALLAVA ALLE 6 DEL MATTINO L’HULA-HULA NELLA CAMERA DA LETTO DI BOGART… - VIDEO

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni antonio tajani quirinale alfredo mantovano

DAGOREPORT - NON CI SARÀ ALCUNA ROTTURA TRA MARINA E PIER SILVIO: NONOSTANTE LA NETTA CONTRARIETÀ ALLA DISCESA IN POLITICA DEL FRATELLINO, SE DECIDESSE, UN GIORNO, DI PRENDERE LE REDINI DI FORZA ITALIA, LEI LO SOSTERRÀ. E L’INCONTRO CON LA CAVALIERA, SOLLECITATO DA UN ANTONIO TAJANI IN STATO DI CHOC PER LE LEGNATE RICEVUTE DA UN PIER SILVIO CARICATO A PALLETTONI, È SALTATO – LA MOLLA CHE FA VENIRE VOGLIA DI EMULARE LE GESTA DI PAPI E DI ‘’LICENZIARE’’ IL VERTICE DI FORZA ITALIA È SALTATA QUANDO IL PRINCIPE DEL BISCIONE HA SCOPERTO IL SEGRETO DI PULCINELLA: TAJANI SOGNA DI DIVENTARE PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NEL 2029, INTORTATO DA GIORGIA MELONI CHE HA PROMESSO I VOTI DI FRATELLI D’ITALIA. UN SOGNO DESTINATO A SVANIRE QUANDO L’EX MONARCHICO SI RITROVERÀ COME CANDIDATO AL QUIRINALE UN ALTRO NOME CHE CIRCOLA NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, QUELLO DI ALFREDO MANTOVANO…

giorgia meloni alfredo mantovano francesco lollobrigida carlo nordio andrea giambruno

DAGOREPORT - NON SI PUO' DAVVERO MAI STARE TRANQUILLI: MANTOVANO, IL SAVONAROLA DI PALAZZO CHIGI – D'ACCORDO CON GIORGIA MELONI, PRESA LA BACCHETTA DEL FUSTIGATORE DI OGNI FONTE DI ''DISSOLUTEZZA'' E DI ''DEPRAVAZIONE'' SI È MESSO IN TESTA DI DETTARE L’ORTODOSSIA MORALE  NON SOLO NEL PARTITO E NEL GOVERNO, MA ANCHE SCONFINANDO NEL ''DEEP STATE''. E CHI SGARRA, FINISCE INCENERITO SUL "ROGO DELLE VANITÀ" - UN CODICE ETICO CHE NON POTEVA NON SCONTRARSI CON LA VIVACITÀ CAZZONA DI ALCUNI MELONIANI DI COMPLEMENTO: CI SAREBBE LO SGUARDO MORALIZZATORE DI MANTOVANO A FAR PRECIPITARE NEL CONO D’OMBRA PRIMA ANDREA GIAMBRUNO E POI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA – IL PIO SOTTOSEGRETARIO PERÒ NON DORME SONNI TRANQUILLI: A TURBARLI, IL CASO ALMASRI E IL TURBOLENTO RAPPORTO CON I MAGISTRATI, MARTELLATI A TUTTA CALLARA DA RIFORME E PROCURE ALLA FIAMMA...

pier silvio berlusconi silvia toffanin

L’IMPRESA PIÙ ARDUA DI PIER SILVIO BERLUSCONI: TRASFORMARE SILVIA TOFFANIN IN UNA STAR DA PRIMA SERATA - ARCHIVIATA LA FAVOLETTA DELLA COMPAGNA RESTIA ALLE GRANDI OCCASIONI, PIER DUDI HA AFFIDATO ALL'EX LETTERINA DELLE SUCCULENTI PRIME SERATE: OLTRE A “THIS IS ME”, CON FASCINO E MARIA DE FILIPPI A MUOVERE I FILI E SALVARE LA BARACCA, C'E' “VERISSIMO” CHE OCCUPERÀ TRE/QUATTRO PRIME SERATE NELLA PRIMAVERA 2026. IL PROGRAMMA SARÀ PRODOTTO DA RTI E VIDEONEWS CON L’OK DELLA FASCINO A USARE LO “STUDIO-SCATOLA" UTILIZZATA DA MAURIZIO COSTANZO NEL FORMAT “L’INTERVISTA” - COSA C'E' DIETRO ALLE MANOVRE DI PIER SILVIO: E' LA TOFFANIN A COLTIVARE L'AMBIZIONE DI DIVENTARE LA NUOVA DIVA DI CANALE 5 (CON I CONSIGLI DELLA REGINA DE FILIPPI) O È LA VOLONTÀ DEL COMPAGNO DI INCORONARLA A TUTTI I COSTI, COME UN MIX DI LILLI GRUBER E MARA VENIER? 

wang

DAGOREPORT - CICLONE WANG SUL FESTIVAL DI RAVELLO! - PERCHÉ NEGARLO? E' COME VEDERE GIORGIA MELONI COL FAZZOLETTO ROSSO AL COLLO E ISCRITTA ALL’ASSOCIAZIONE DEI PARTIGIANI - YUJA WANG, LA STELLA PIU' LUMINOSA DEL PIANISMO CLASSICO, ENTRA IN SCENA STRIZZATA IN UN VESTITINO DI PAILLETTES CHE SCOPRE LE COSCE FINO ALL'INGUINE, TACCHI “ASSASSINI” E LA SCHIENA NUDA FINO ALL’OSSO SACRO. MA NON STIAMO ASSISTENDO ALLE SCIOCCHEZZE DA DISCOTECA DI CERTE “ZOCCOLETTE” DEL POP IN PREDA A SFOGHI DI TETTE, SCARICHI DI SEDERONI, SCONCEZZE DA VESPASIANO; NO, SIAMO NEL MONDO AUSTERO E SEVERO DEI CONCERTI DI “CLASSICA”: RACHMANINOFF, PROKOFIEV, MOZART, CHOPIN, CAJKOVSKIJ. MA ALLA WANG BASTA UN MINUTO PER FAR “SUONARE” LE COSCE DESNUDE METTENDOLE AL SERVIZIO DELLE EMOZIONI E DELL’INTERPRETAZIONE MUSICALE, CONFERMANDO IN PIENO LE PAROLE DI LUDWIG VON BEETHOVEN: “LA MUSICA È LA MEDIATRICE TRA LA VITA SPIRITUALE E LA VITA SENSUALE” - VIDEO