giorgia meloni gli appunti di giorgia

METTETE A LETTO I PUPI: SONO TORNATI “GLI APPUNTI DI GIORGIA” – LA MELONI CI AMMORBA CON UNA NUOVA PUNTATA DELLA SUA RUBRICA SOCIAL. LA DUCETTA SI FA RIPRENDERE DAVANTI AI RITRATTI DEI SUOI PREDECESSORI, A PALAZZO CHIGI, E DIFENDE LA RIFORMA COSTITUZIONALE SUL PREMIERATO: “A ME NON INTERESSA DURARE CINQUE ANNI SE DOPO DI NOI TUTTO TORNERÀ UGUALE. VOLETE CONTARE E DECIDERE O STARE A GUARDARE, MENTRE I PARTITI DECIDONO PER VOI?”  - LA MANOVRA “SERIA E REALISTICA” E L’ACCORDO CON L’ALBANIA…

 

Estratto dell’articolo di Matteo Giusti per www.lastampa.it

 

giorgia meloni gli appunti di giorgia 10 novembre 2023 9

Riecco gli appunti. Ed ecco Giorgia Meloni sulla Riforme: «In 75 anni sono cambiate tante cose. L'unica cosa cambiata mai è la base del sistema, la costituzione ed è dove abbiamo avuto il coraggio di intervenire.

 

Perché a me non interessa durare cinque anni se dopo di noi tutto tornerà uguale, se non approfittassimo della stabilità di questo governo per lasciare all'Italia una riforma che, comunque vada, consentirà agli italiani di scegliere direttamente chi li governa, e a chi li deve governare di avere cinque anni per realizzare il suo programma».

 

giorgia meloni gli appunti di giorgia 10 novembre 2023 7

E sulle riforme sostiene: «Voi volete contare e decidere o stare guardare, mentre i partiti decidono per voi?». La premier, naturalmente, si riferisce direttamente agli italiani quando, nei suoi “Appunti di Giorgia” spiega l'impianto del pacchetto di riforme e guarda al passaggio del referendum.

 

«E' la domanda che faremo quando e se sarà necessario», dice infatti il presidente del Consiglio, parlando da un salone di Palazzo Chigi. «Noi abbiamo fatto quello che dovevamo. Ora sta al Parlamento e agli italiani».

giorgia meloni gli appunti di giorgia 10 novembre 2023 4

 

[…] spazio anche per la Manovra, «seria e realistica”, che non «getta risorse dalla finestra» e anche per il prossimo G7 […] E aggiunge: «Io via? Ci vorrà tempo, almeno quattro anni». Quindi, il tema migranti e l’accordo con l’Albania. «Chi non è d'accordo può dire quello che vuole, ma penso non si possa sostenere che intendiamo deportare qualcuno in una nazione candidata all'ingresso nell'Unione europea».

giorgia meloni gli appunti di giorgia 10 novembre 2023 13giorgia meloni gli appunti di giorgia 10 novembre 2023 8giorgia meloni gli appunti di giorgia 10 novembre 2023 2giorgia meloni gli appunti di giorgia 10 novembre 2023 14giorgia meloni gli appunti di giorgia 10 novembre 2023 20giorgia meloni gli appunti di giorgia 10 novembre 2023 15giorgia meloni gli appunti di giorgia 10 novembre 2023 10giorgia meloni gli appunti di giorgia 10 novembre 2023 3giorgia meloni gli appunti di giorgia 10 novembre 2023 5giorgia meloni gli appunti di giorgia 10 novembre 2023 19giorgia meloni gli appunti di giorgia 10 novembre 2023 11giorgia meloni gli appunti di giorgia 10 novembre 2023 6giorgia meloni gli appunti di giorgia 10 novembre 2023 18giorgia meloni gli appunti di giorgia 10 novembre 2023 16giorgia meloni gli appunti di giorgia 10 novembre 2023 1giorgia meloni gli appunti di giorgia 10 novembre 2023 17giorgia meloni gli appunti di giorgia 10 novembre 2023 21giorgia meloni gli appunti di giorgia 10 novembre 2023 12giorgia meloni gli appunti di giorgia 10 novembre 2023 22

Ultimi Dagoreport

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO

banca generali lovaglio francesco gaetano caltagirone philippe donnet alberto nagel milleri

DAGOREPORT - DA QUESTA MATTINA CALTAGIRONE HA I SUDORI FREDDI: SE L’OPERAZIONE DI ALBERTO NAGEL ANDRÀ IN PORTO (SBARAZZARSI DEL CONCUPITO “TESORETTO” DI MEDIOBANCA ACQUISENDO BANCA GENERALI DAL LEONE DI TRIESTE), L’82ENNE IMPRENDITORE ROMANO AVRÀ BUTTATO UN PACCO DI MILIARDI PER RESTARE SEMPRE FUORI DAL “FORZIERE D’ITALIA’’ - UN FALLIMENTO CHE SAREBBE PIÙ CLAMOROSO DEI PRECEDENTI PERCHÉ ESPLICITAMENTE SOSTENUTO DAL GOVERNO MELONI – A DONNET NON RESTAVA ALTRA VIA DI SALVEZZA: DARE UNA MANO A NAGEL (IL CEO DI GENERALI SBARRÒ I TENTATIVI DI MEDIOBANCA DI ACQUISIRE LA BANCA CONTROLLATA DALLA COMPAGNIA ASSICURATIVA) - PER SVUOTARE MEDIOBANCA SOTTO OPS DI MPS DEL "TESORETTO" DI GENERALI, VA BYPASSATA LA ‘’PASSIVITY RULE’’ CONVOCANDO  UN’ASSEMBLEA STRAORDINARIA CHE RICHIEDE UNA MAGGIORANZA DEL 51% DEI PRESENTI....