dario franceschini

MICA SOLO AREZZO – SE L’EMILIA “LA ROSSA” E’ DIVENTATA LEGHISTA C’ENTRANO PURE LE BANCHE: CARIFE COME BANCA ETRURIA E’ STATA LA TOMBA DEL PD – A GORO E GORINO (BARRICATE ANTIMIGRANTI) SALVINI HA PRESO IL 43% - QUEL FIGHETTO DI FRANCESCHINI NON SI E’ SPORCATO LE MANI E HA PERSO A FERRARA

 

Niccolò Zancan per la Stampa

 

FRANCESCHINI AL COLOSSEO 2

Ognuno ha la sua spiegazione per il mondo nuovo. Quella di Leonardo Genusa, 65 anni, «disoccupato cronico» e factotum nella sede della Lega a Ferrara, è la seguente: «C' è un' espressione che per noi è diventata proverbiale. Come una battuta. Qualcosa che fa proprio ridere. L' ha pronunciata alcuni anni fa l' assessore Chiara Sapigni del Partito Democratico. Per lei i problemi che noi denunciavano non erano reali, ma dipendevano dalla "percezione soggettiva". Quanti scherzi La percezione soggettiva! A quel tempo la Lega oscillava fra il 2 e il 3 per cento».

 

Nicola Lodi, detto Naomo

Adesso ci sono bicchieri verdi sul tavolo, bottiglie vuote di birra e spumante, il crocefisso sulla parete e manifesti di Salvini appesi ovunque. Molti sono andati a dormire da poco, a metà pomeriggio. Ma ancora qualcuno c' è in questa piccola sede di periferia: «Li abbiamo asfaltati!». «Il ministro Franceschini a casa. Troppa grazia». «Evviva Naomo! Forza Lega». Ecco la foto del segretario provinciale su una ruspa: «Naomo alla riscossa». La foto del segretario provinciale con la maglietta: «Più Rum, meno Rom». Lo striscione: «Noi con i cittadini, voi con gli spaccini».

 

Ecco la felpa con sopra scritto: «Naomo, il Pitbull dell' Emilia». La Lega è diventato il primo partito della provincia. Il segretario Nicola Lodi, detto Naomo per affinità con una gag di Panariello, l' uomo che ha organizzato le barricate contro i migranti a Goro e Gorino, si gode la vittoria con un certo sarcasmo. Alle 4 di lunedì mattina, armato di megafono, si è presentato sotto la sede de Pd. E giù a cantare: «È finita la cuccagna, è finita la cuccagna!». A Ferrara la Lega è al 26%. A Goro è arrivata al 43%.

 

Nicola Lodi, detto Naomo 1

L' Emilia per come era intesa non esiste più. Non è più rossa. Non è più ricca. Non è più in pace. Ancora non è chiaro quello che diventerà, ma la trasformazione si preparava da anni. I segni erano ben visibili. A Ferrara più che altrove, dove il crac della banca locale, la Carife, ha gettato nell' angoscia 32 mila correntisti. Quelli che adesso vengono definiti «risparmiatori azzerati». Insomma, quelli che hanno perso tutto.

 

Ma l' indice di povertà era già cresciuto dal 4,6 per cento al 10,2 nel giro di un decennio. La disoccupazione era già raddoppiata rispetto a quella di altre zone della stessa regione. Ed oggi, nella fascia d' età compresa fra i 16 e i 28 anni, arriva quasi al 24%. Eppure mai, mai dal Dopoguerra, era stato infranto il tabù. Emilia la rossa. Con i busti di Lenin nelle piazze dei paesi. Con le cooperative che tenevano in salvo tutti.

CARIFE

 

Oggi a Ferrara sembra di essere in Veneto. C' è la stessa aria carica di sofferenza e rabbia. Anche quello che succede sotto ai grattacieli, vicino alla stazione dei treni, lungo viale della Costituzione, secondo molti è stato decisivo. Succede che se ti avvicini alle cinque di pomeriggio a quelle torri, in pieno centro, ti vengono incontro in tre: «Vuoi qualcosa?». «Veramente no». «E allora levati di qui». Gli spacciatori arruolati dalla mafia nigeriana occupano il territorio in maniera quasi militare. I piccoli negozi hanno chiuso uno dopo l' altro.

 

grattacieli ferrara

Gli alloggi dei grattacieli, edilizia popolare, hanno perso il 60 per cento del loro valore negli ultimi tre anni. E l' unica soluzione proposta dal Comune, in accordo con il governo, è stata quella di espropriarli a prezzi di mercato e poi abbatterli. Per cancellare il problema dalla faccia della terra. Questo sarebbe il piano. Poi si vedrà. Persino le tre storiche roccaforti del Pd, le sezioni 94, 95 e 96 di via Bologna, sono state tutte espugnate dalla Lega.

 

grattacieli ferrara spacciatori

Perché? «Il motivo è semplice», risponde il segretario provinciale Nicola Lodi. «Per anni ci siamo battuti in solitudine contro il degrado dell' ex Palaspecchi, proprio in quella zona. E finalmente siamo riusciti a mettere in moto la bonifica e poi la ristrutturazione dell' area. Il Pd ha perso per colpa del suo negazionismo, per il suo perbenismo, per tutti questi anni passati a dire che non c' erano problemi oppure a nasconderli sotto al tappeto. Quando Franceschini, che non era mai venuto a Ferrara, si è presentato per un comizio e mi ha paragonato a Trump e Salvini, dandomi del populista, mi sono sentito onorato. Sono andato a ringraziarlo».

 

LA PROTESTA ANTI MIGRANTI A GORINO

È in questo contesto che si sono sfidati l' ex ministro per i Beni culturali Dario Franceschini e l' avvocatessa Maura Tomasi di Comacchio, sconosciuta candidata della Lega. Lui ha preso il 29,14% dei voti, lei il 39,66%: una debacle. Franceschini ha riconosciuto la sconfitta: «Ho telefonato a Maura Tomasi per complimentarmi. Sarà lei a rappresentare Ferrara alla Camera. In casa nostra andranno analizzate e capite le ragioni di questa sconfitta, in Italia come in Emilia Romagna». Certo. Solo che qui fa più male. Fa più impressione. È caduto l' ultimo argine.

 

LA PROTESTA ANTI MIGRANTI A GORINO

Il sindaco di Ferrara, Tiziano Tagliani, ovviamente del Pd, non ci sta: «Io credo di conoscere piuttosto bene i problemi di questo territorio. Il crac della banca locale ha inciso molto sulla nostra sconfitta. La Lega ha saputo far leva sulla paura per sfruttare i temi dell' immigrazione a suo vantaggio. Così come la competizione fra poveri, un tema di fortissima presa. Ma non c' è solo questo. Qui il turismo per la prima volta viaggia a doppia cifra, e in città non è rimasto un solo cantiere del terremoto».

 

LA PROTESTA ANTI MIGRANTI A GORINO

Era la regione rossa. Adesso è il mondo nuovo. Innanzitutto, bisognerà cercare di capirlo. «Percezioni soggettive della realtà», se la ride il factotum della Lega Leonardo Genusa fra una telefonata di congratulazioni e l' altra. «Confidavamo di vincere, ne eravamo sicuri, però questo è un tripudio. Sai cosa vuol dire? Non eravamo noi gli scemi, altroché palle».

Ultimi Dagoreport

salvini calenda meloni vannacci

DAGOREPORT – LA ''SUGGESTIONE'' DI GIORGIA MELONI SI CHIAMA “SALVIN-EXIT”, ORMAI DIVENTATO IL SUO NEMICO PIU' INTIMO A TEMPO PIENO - IN VISTA DELLE POLITICHE DEL 2027, SOGNA DI LIBERARSI DI CIO' CHE E' RIMASTO DI UNA LEGA ANTI-EU E VANNACCIZZATA PER IMBARCARE AL SUO POSTO AZIONE DI CARLO CALENDA, ORMAI STABILE E FEDELE “FIANCHEGGIATORE” DI PALAZZO CHIGI - IL CAMBIO DI PARTNER PERMETTEREBBE DI ''DEMOCRISTIANIZZARE" FINALMENTE IL GOVERNO MELONI A BRUXELLES, ENTRARE NEL PPE E NELLA STANZA DEI BOTTONI DEL POTERE EUROPEO (POSTI E FINANZIAMENTI) - PRIMA DI BUTTARE FUORI SALVINI, I VOTI DELLE REGIONALI IN VENETO SARANNO DIRIMENTI PER MISURARE IL REALE CONSENSO DELLA LEGA - SE SALVINI DIVENTASSE IRRILEVANTE, ENTRA CALENDA E VIA A ELEZIONI ANTICIPATE NEL 2026, PRENDENDO IN CONTROPIEDE, UN'OPPOSIZIONE CHE SARA' ANCORA A FARSI LA GUERRA SUL CAMPOLARGO - LA NUOVA COALIZIONE DI GOVERNO IN MODALITÀ DEMOCRISTIANA DI MELONI SI PORTEREBBE A CASA UN BOTTINO PIENO (NUOVO CAPO DELLO STATO COMPRESO)....

donald trump vladimir putin xi jinping

DAGOREPORT - PERCHÉ TRUMP VUOLE ESSERE IL "PACIFICATORE GLOBALE" E CHIUDERE GUERRE IN GIRO PER IL MONDO? NON PER SPIRITO CARITATEVOLE, MA PER GUADAGNARE CONSENSI E VOTI IN VISTA DELLE ELEZIONI DI MIDTERM DEL 2026: IL PRESIDENTE USA NON PUÒ PERMETTERSI DI PERDERE IL CONTROLLO DEL CONGRESSO - SISTEMATA GAZA E PRESO ATTO DELLA INDISPONIBILITÀ DI PUTIN AL COMPROMESSO IN UCRAINA, HA DECISO DI AGGIRARE "MAD VLAD" E CHIEDERE AIUTO A XI JINPING: L'OBIETTIVO È CONVINCERE PECHINO A FARE PRESSIONE SU MOSCA PER DEPORRE LE ARMI. CI RIUSCIRÀ? È DIFFICILE: LA CINA PERDEREBBE UNO DEI SUOI POCHI ALLEATI....

fabio tagliaferri arianna meloni

FLASH! FABIO TAGLIAFERRI, L’AUTONOLEGGIATORE DI FROSINONE  CARO A ARIANNA MELONI, AD DEL ALES, CHE DOVREBBE VALORIZZARE IL PATRIMONIO CULTURALE DEL PAESE, PUBBLICA SU INSTAGRAM UNA FOTO DELLA PARTITA LAZIO-JUVENTUS IN TV E IL COMMENTO: “LE ‘TRASMISSIONI’ BELLE E INTERESSANTI DELLA DOMENICA SERA” – DURANTE IL MATCH, SU RAI3 È ANDATO IN ONDA UN’INCHIESTA DI “REPORT” CHE RIGUARDAVA LA NOMINA DI TAGLIAFERRI ALLA GUIDA DELLA SOCIETÀ IN HOUSE DEL MINISTERO DELLA CULTURA… 

elly schlein pina picierno stefano bonaccini giorgio gori lorenzo guerini giuseppe conte pd

DAGOREPORT – OCCHIO ELLY: TIRA UNA BRUTTA CORRENTE! A MILANO, LA FRONDA RIFORMISTA AFFILA LE LAME: SCARICA QUEL BUONO A NIENTE DI BONACCINI, FINITO APPESO AL NASO AD APRISCATOLE DELLA DUCETTA DEL NAZARENO – LA NUOVA CORRENTE RISPETTA IL TAFAZZISMO ETERNO DEL PD: LA SCELTA DI LORENZO GUERINI A CAPO DEL NUOVO CONTENITORE NON È STATA UNANIME (TRA I CONTRARI, PINA PICIERNO). MENTRE SALE DI TONO GIORGIO GORI, SOSTENUTO ANCHE DA BEPPE SALA – LA RESA DEI CONTI CON LA SINISTRATA ELLY UN ARRIVERÀ DOPO IL VOTO DELLE ULTIME TRE REGIONI, CHE IN CAMPANIA SI ANNUNCIA CRUCIALE DOPO CHE LA SCHLEIN HA CEDUTO A CONTE LA CANDIDATURA DI QUEL SENZAVOTI DI ROBERTO FICO - AD ALLARMARE SCHLEIN SI AGGIUNGE ANCHE UN SONDAGGIO INTERNO SECONDO CUI, IN CASO DI PRIMARIE PER IL CANDIDATO PREMIER, CONTE AVREBBE LA MEGLIO…

affari tuoi la ruota della fortuna pier silvio berlusconi piersilvio gerry scotti stefano de martino giampaolo rossi bruno vespa

DAGOREPORT - ULLALLÀ, CHE CUCCAGNA! “CAROSELLO” HA STRAVINTO. IL POTERE DELLA PUBBLICITÀ, COL SUO RICCO BOTTINO DI SPOT, HA COSTRETTO PIERSILVIO A FAR FUORI DALLA FASCIA DELL’''ACCESS PRIME TIME” UN PROGRAMMA LEGGENDARIO COME “STRISCIA LA NOTIZIA”, SOSTITUENDOLO CON “LA RUOTA DELLA FORTUNA”, CHE OGNI SERA ASFALTA “AFFARI TUOI” – E ORA IL PROBLEMA DI QUELL’ORA DI GIOCHINI E DI RIFFE, DIVENTATA LA FASCIA PIÙ RICCA DELLA PROGRAMMAZIONE, È RIMBALZATO IN RAI - UNO SMACCO ECONOMICO CHE VIENE ADDEBITO NON SOLO AL FATTO CHE GERRY SCOTTI SI ALLUNGHI DI UNA MANCIATA DI MINUTI MA SOPRATTUTTO ALLA PRESENZA, TRA LA FINE DEL TG1 E L’INIZIO DI “AFFARI TUOI”, DEL CALANTE “CINQUE MINUTI” DI VESPA (CHE PER TENERLO SU SONO STATI ELIMINATI GLI SPOT CHE LO DIVIDEVANO DAL TG1: ALTRO DANNO ECONOMICO) - ORA IL COMPITO DI ROSSI PER RIPORRE NELLE TECHE O DA QUALCHE ALTRA PARTE DEL PALINSESTO IL PROGRAMMINO CONDOTTO DALL’OTTUAGENARIO VESPA SI PROSPETTA BEN PIÙ ARDUO, AL LIMITE DELL’IMPOSSIBILE, DI QUELLO DI PIERSILVIO CON IL TOSTO ANTONIO RICCI, ESSENDO COSA NOTA E ACCLARATA DEL RAPPORTO DIRETTO DI VESPA CON LE SORELLE MELONI…