MONTI, SOLO A SEUL, FA LA FRIGNERO: “SENTO IL PESO DI DECISIONI DIFFICILI MA NECESSARIE” - BERSANI: RIFORMA DEL LAVORO ANDRÀ IN PORTO MA CON CORREZIONI - FORNERO: SU ART. 18 NON CEDEREMO - FASSINA (PD): PRONTO A SCENDERE IN PIAZZA - CALDEROLI: “MONTI COME SCHETTINO, CI PORTA SUGLI SCOGLI” - ALFANO: SPERIAMO IN QUALCHE DEROGA PER ALLEANZE CON LA LEGA ALLE AMMINISTRATIVE - D’ALEMA: DOPO MONTI, SVOLTA A SINISTRA - BONINO: IO AL QUIRINALE? IL PAESE È PRONTO, I PARTITI NO - STORACE: SERVE UN REFERENDUM SULL’AUSTERITÀ…

1 - MONTI, SENTO PESO DECISIONI DIFFICILI MA NECESSARIE
(ANSA) - "Sento il peso di decisioni non facili" dettate dal fatto che la situazione "dell'Italia era piuttosto grave" ma abbiamo "cercato di essere equi nel distribuire i sacrifici" per risanare l'Italia. Lo ha detto Mario Monti parlando sul volo che lo ha portato a Seul.

Il presidente del Consiglio è tornato sul tema del lavoro rispondendo alle domande dei giornalisti sul volo di Stato che da Astana ha portato la delegazione italiana nella capitale coreana. Alla domanda se si attenda un viaggio tranquillo o se si porti dietro il peso delle polemiche sulla riforma appena varata dal governo, il professore ha risposto: "Sento il peso di decisioni non facili che in questi ultimi giorni il governo per parte sua ha dovuto prendere; non abbiamo mai potuto, dal 16 novembre, evitare di prendere decisioni difficili".

"La situazione dell'Italia come si trovava nel momento in cui ci è stata affidata questa responsabilità - ha aggiunto - era, lo sappiamo tutti, piuttosto grave e abbiamo cercato in questi mesi di essere equi nel distribuire i sacrifici o i contributi delle diverse parti economiche e sociali al risanamento dell'Italia". "Poi - ha concluso - quando si tratta di lavoro, di sindacati, di forze sociali, di elemento umano è chiaro che il rispetto per tutti i soggetti coinvolti nella consultazione è grande"

2 - NUCLEARE: INIZIA SUMMIT SEUL, LEADER DISCUTONO DI SICUREZZA
(ANSA) - Il secondo summit sulla sicurezza nucleare ha preso il via a Seul, con la cena di lavoro ospitata dal presidente Lee Myung-bak, subito dopo la cerimonia di benvenuto riservata agli oltre 50 leader mondiali (tra cui il premier italiano Mario Monti) e ai vertici di 4 organizzazioni internazionali. Nell'agenda dei lavori, oltre all'aggiornamento delle azioni decise a Washington nel 2010 per prevenire terrorismo nucleare e garantire la sicurezza del 'materiale atomico', l'accelerazione sul fronte dei nuovi impegni per ridurre la minaccia del terrorismo nucleare e i traffici illeciti.

In aggiunta, c'é l' elenco di argomenti che, pur se non ufficialmente presenti, si sono affacciati con decisione negli incontri bilaterali finora tenuti: Corea del Nord, Iran e Siria. Pyongyang non partecipa al vertice, ma le ambizioni nucleari ne fanno un protagonista, così Teheran cui il presidente Usa Barack Obama (che ha già visto Hu Jintao e Dmitri Medvedev) ha ricordato che "il tempo per la diplomazia sta per scadere". Quanto a Damasco, nel pieno delle turbolenze e delle violenze interne, è l'occasione per tentare di tracciare una risposta internazionale più definita.

Nel documento finale del vertice, atteso domani pomeriggio, saranno menzionati "importanti principi in materia di sicurezza nucleare e 11 obiettivi chiave, nonché azioni specifiche per raggiungerli", ha anticipato in mattinata il ministro degli Esteri sudcoreano Kim Sung-hwan. Al Coex, la struttura che ospita il summit, la sicurezza è ai massimi livelli, al punto che la polizia ha sollevato l' allerta terrorismo al livello più alto ('gravé), a maggior ragione dopo l'annuncio della Corea del Nord sul lancio del 'satellite' atteso tra il 12 e il 16 aprile.

3 - LAVORO: BERSANI, RIFORMA IN PORTO MA CORREGGERE LACUNE
(ANSA) - "Vogliamo portare in porto la riforma del lavoro ma discutere in Parlamento e correggere lacune che ci sono". Così Pierluigi Bersani, nella relazione alla direzione del Pd, conferma l'intenzione di modificare la riforma sull'art.18.

4 - L.ELETTORALE: BERSANI, INDIFFERIBILE RIFORMA
(ANSA) - E' "prioritaria e indifferibile una nuova legge elettorale".

5 - LAVORO: BERSANI, NON DOBBIAMO ESSERE PARTITO 100 VOCI
(ANSA) - "Fisseremo un presidio sul lavoro, un tavolo con gruppi parlamentari e partito" nel quale si dialogherà con i soggetti sociali. Lo dice Bersani nella relazione alla direzione del pd sulla quale chiede un voto. "Nelle prossime settimane non servono proposte estemporanee"; Il Pd non dev'essere un partito "con cento voci".

6 - PD: AL VIA DIREZIONE, A ODG LAVORO E AMMINISTRATIVE
(ANSA) - E' da poco iniziata la direzione del Partito democratico nella sede di S.Andrea delle Fratte. All'ordine del giorno, la riforma del lavoro, che dopo il varo in Consiglio dei Ministri deve approdare in Parlamento, ma anche le elezioni amministrative di maggio. Il partito è unito nel sostenere la necessità di modifiche all'intervento governativo, in particolare per quanto riguarda l'art.18 sui licenziamenti. Nel Pd, però, ci sono diverse sfumature. "L'intervento governativo sull'art.18 - sottolinea entrando il senatore e giuslavorista Pietro Ichino - va nella direzione giusta, con delle imperfezioni che vanno corrette".

Secondo Stefano Fassina, d'altra parte, va corretta la norma riguardante i licenziamenti per cause economiche: "Se vengono riconosciuti illegittimi dal giudice, va previsto il reintegro". "C'é una larghissima condivisione - sottolinea - anche nell'opinione pubblica, che la norma, così com'é, non va". Il capogruppo del Pd in commissione Lavoro, Cesare Damiano, osserva tra l'altro che "anche Monti ha riconosciuto la possibilità di cambiare la riforma" e dunque "ci stiamo sforzando per apportare correzioni". Il partito, come sottolinea anche Tiziano Treu, guarda al 'modello tedesco'.

Sullo sfondo, anche quanto proposto dal presidente del Pd, Rosy Bindi, sull'ipotesi che il partito organizzi manifestazioni per spiegare la propria posizione sul lavoro. "Ciascuno - commenta in proposito Beppe Fioroni - se evita di parlare quando non serve, fa un'opera di bene... il Pd deve migliorare il testo in Parlamento, è un errore dare fuoco alle polveri". D'accordo con Bindi, invece, Fassina: "C'é un confronto in Parlamento - evidenzia - ma può essere utile anche avere un momento di incontro con i nostri elettori per dire chiare le nostre proposte non solo su questo".

7 - FASSINA, PRONTO A SCENDERE IN PIAZZA
(ANSA) - "Siamo ancora in una Repubblica parlamentare dove le leggi le fa il Parlamento e non il governo. Credo che Fornero si debba rassegnare a quelle che saranno le scelte del Parlamento". Lo ha detto il responsabile economico del Pd Stefano Fassina alla 'Telefonata' di Maurizio Belpietro, commentare le parole del ministro del Lavoro che ha detto che il governo non cederà sull'articolo 18. Il dirigente del Pd spiega poi che il Pd "valuterà" se scendere in piazza con la Cgil. "Per quanto mi riguarda - sostiene - se ci saranno mobilitazioni sul punto specifico che anche noi vogliamo affrontare, parteciperò".

8 - FORNERO, SU ART.18 IL GOVERNO NON CEDERA'
(ANSA) - "Questa è una riforma seria ed equilibrata. Spero che i partiti capiscano: modifiche se ne possono fare, ma il governo non accetterà che questo disegno di legge venga snaturato o sia ridotto in polpette". Lo afferma, in un colloquio con Repubblica, il ministro del Welfare, Elsa Fornero, che lancia un appello alle Camere: "Questo provvedimento potrà anche subire qualche cambiamento, ma chiediamo che il Parlamento sovrano ne rispetti l'impianto e i principi basilari. In caso contrario dovrà assumersi le sue responsabilità e il governo farà le sue valutazioni".

Fornero specifica ulteriormente quanto detto dal premier Monti sulla riforma che verrà approvata "salvo intese". "Non vuol dire - spiega - che la discussione è ancora aperta e che per un'altra settimana riparte la giostra. Il provvedimento è quello". "Sull'art. 18 - prosegue -, il senso della nostra riforma è chiaro: nei licenziamenti per motivi economici oggettivi è previsto l'istituto dell'indennizzo e non quello del reintegro. Questo principio base della legge dovrà essere rispettato".

9 - CALDEROLI: MONTI COME SCHETTINO
Da "Il Messaggero" - «Poche persone si possono paragonare a Monti, a me viene in mente Schettino, ci sta portando contro gli scogli». Lo ha detto ieri a Pagnacco, in provincia di Udine, l'ex ministro della semplificazione, il leghista Roberto Calderoli. «Un uomo che mi sta così sulle p... come Monti non l'ho mai trovato», ha ancora detto Calderoli criticando duramente il governo.

Per l'esponente leghista: «il governo è trattato bene da tv, dai giornali, così come Schettino è un eroe per i suoi compaesani. Ci manca solo che faccia vedere ai ciechi e faccia altri miracoli, mentre a gennaio il debito pubblico è ancora aumentato, siamo in recessione e la pressione fiscale è oltre il 55 per cento». Calderoli ha anche definito «una iattura» la riforma dell'articolo 18.

Su questo punto gli ha dato manforte l'ex ministro dell'Interno, Roberto Maroni. «La riforma è sbagliata nel merito e rischia di rendere più complicata la vita alle imprese», ha detto Maroni partecipando alla prima giornata del Vinitaly a Verona.
«Come dice Tiraboschi, che di queste cose se ne intende - ha detto Maroni - questa riforma fa arretrare di 10 anni le riforme fatte con Marco Biagi». Per Maroni anche «l'ingresso per i giovani sarà più complicato e più costoso».

10 - AMMINISTRATIVE:ALFANO,SPERIAMO BOSSI POSSA FARE DEROGHE
(ANSA) - Alle prossime amministrative il segretario del Pdl Angelino Alfano spera ancora che in qualche luogo il suo partito possa essere alleato con il Carroccio. "Spero che dalla Lega - ha detto Alfano, che a Milano oggi incontra i coordinatori provinciali - arrivino segnali di apertura perché sarebbe un errore consegnare il nord alla sinistra. Speriamo che Bossi possa fare delle deroghe. Noi siamo disponibili ad andare all'apparentamento dove si vota". "Sarà la Lega a decidere dove farlo", ha detto Alfano ricordando che sono centinaia Comuni e Province in cui i due partiti Governano insieme.

11 - ALFANO, RIBELLI PRO TOSI? GIUSTO SOSPENDERLI
(ANSA) - Il segretario del Pdl, Angelino Alfano, difende la decisione di sospendere gli esponenti del partito che a Verona hanno deciso di sostenere il leghista Flavio Tosi. "Io sono il segretario del Pdl - ha spiegato - che riscontra che alcuni nostri uomini hanno deciso di non candidarsi con il Pdl. La sospensione era ciò che era giusto facessi dopodiché noi abbiamo un organismo interno, il collegio dei probiviri, che é preposto a comminare le eventuali sanzioni e penseranno loro a quella più adeguata". "Noi abbiamo una lista, un simbolo che rappresenta la nostra bandiera - ha concluso - che va rispettata".

12 - BONINO, IO AL QUIRINALE? PAESE PRONTO MA PARTITI MASCHILISTI
(ANSA) - "Come ha detto il Presidente Napolitano, la situazione del Paese dovrebbe essere matura. Il fatto è che il meccanismo di elezione del Presidente è quello che sappiamo, i partiti italiani sono molto maschilisti, e di fatto 1999, dopo quella campagna ('Emma for president', ndr) il Parlamento decise di eleggere Carlo Azeglio Ciampi". Lo ha detto a radio radicale la radicale Emma Bonino, vice presidente del Senato, parlando di una sua candidatura al Quirinale. "Io sono una donna, sono radicale, e le due cose sono intrinsecamente collegate", ha spiegato la Bonino.

"Siamo portatori di una politica e di obiettivi che sono quanto di più altro e diverso dall'andamento generale dei partiti politici, come diciamo, più tradizionali. Per loro sarebbe una enorme mina vagante. Che poi il Paese sia pronto ad incarichi importanti al femminile, credo di sì. Credo che si abbia voglia di essere guidati da persone affidabili, competenti, stimabili, ritenute perbene. E che il Paese non si scandalizzerebbe affatto se si individuasse una donna. Ma le dinamiche sono quelle che sappiamo", ha concluso la vicepresidente del Senato.

13 - D'ALEMA: DOPO IL PROFESSORE SERVE UNA SVOLTA A SINISTRA...
Dal "Corriere della Sera" - «Dopo 10 anni di berlusconismo, da cui il governo Monti ci sta portando fuori, l'Italia ha bisogno di una svolta a sinistra al governo del Paese, per dare più dignità al lavoro, ridurre le diseguaglianze sociali, avere un progetto di crescita. La svolta a sinistra servirà anche per l'Europa: per la crisi greca serviva più solidarietà, senza massacrare i cittadini».

Lo ha detto ieri sera il presidente del Copasir, Massimo D'Alema, ospite alla trasmissione Che tempo che fa. Per D'Alema l'esecutivo guidato da Monti deve durare fino al 2013 («Nessuna persona ragionevole può pensare di buttare giù il governo»), poi governerà chi vincerà le elezioni.

E prima del 2013 c'è bisogno di una riforma della legge elettorale e di una riduzione del numero dei parlamentari: «Il sistema maggioritario dev'essere corretto. Per vincere, si sono finora creati carrozzoni non in grado di governare». Sullo strumento delle primarie, l'ex presidente del Consiglio afferma: «Sono una invenzione positiva, ma servono regole chiare. Negli Stati Uniti, dove le primarie sono state inventate, per partecipare bisogna essere iscritti alle liste del partito. Non vota il primo che passa».

14 - CRISI: STORACE, REFERENDUM SU SACRIFICI CHIESTI DA UE
(ANSA) - "Preoccupa il tema della sovranità legata ai trattati che Monti sottoscrive con l'Europa: corriamo il serio pericolo di vederci imposti da Bruxelles le manovre economiche dei prossimi decenni, con leggi finanziarie lacrime e sangue. Una scelta del genere deve passare necessariamente per il popolo italiano attraverso un referendum ad hoc: chiediamo ai cittadini se la via imboccata ha il loro consenso. Se sacrifici si devono fare che passino per un mandato popolare. Non può essere infatti l'Europa, quell'Europa nazione che si è dimostrata un'utopia, a imporre scelte così dolorose senza interpellarci, ma per decisione di un governo tecnico". E' quanto scrive il leader de La Destra Francesco Storace in un'intervista al Corriere della Sera.

 

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