di maio salvini

CONTINUATE A CHIAMARLI “POPULISTI” - NEGLI ULTIMI SONDAGGI LEGA E M5S SUPERANO IL 60% NELLE INTENZIONI DI VOTO - I CINQUESTELLE SONO AL 31,5% MENTRE IL CARROCCIO SGOMMA AL 31% - IL PD E’ IMPANTANATO AL 17% - CON BERLUSCONI CHE NON FA OPPOSIZIONE PER TUTELARE LE SUE AZIENDE, ‘FORZA ITALIA’ STA SPARENDO DAI RADAR: OGGI E’ AL 7,7%

Giuseppe Alberto Falci per il “Corriere della Sera”

 

salvini di maio

Non succedeva dagli anni della Prima Repubblica che due partiti si dividessero oltre il 60 per cento della torta elettorale. Un tempo toccava alla Democrazia cristiana e al Partito comunista, oggi è il turno del M5S e della Lega di Matteo Salvini. Stando all' ultimo sondaggio realizzato da Ipsos per il Corriere della Sera i due alleati del governo gialloverde guidato da Giuseppe Conte si contendono il primato in un testa a testa all' ultimo voto.

 

GIUSEPPE CONTE LUIGI DI MAIO MATTEO SALVINI

Questa volta però il M5S torna a essere il primo partito e balza al 31,5%, mentre la Lega registra un lievissimo calo e si attesta al 31%. In poche settimane le truppe di Di Maio fanno segnare una variazione positiva considerevole. Se si confrontano infatti le intenzioni di voto odierne con quelle dello scorso 27 giugno emerge, oltre alla crescita del M5S (+1,7%), la flessione del Pd che nel giro di poche settimane perde l' 1,9% fermandosi al 17%.

 

I due dati appaiono correlati. In particolare, con molta probabilità avrà pesato l' attivismo del vicepremier Di Maio, che dopo aver subito la forza mediatica di Salvini si è intestato il decreto Dignità, definito da più parti un provvedimento di «sinistra». Al punto da pescare all' interno del bacino di delusi del Pd. Non a caso la strategia del gruppo parlamentare dei Cinque Stelle sembra andare in tale direzione.

CONTE SALVINI DI MAIO

 

Tant' è che in queste ore, nel corso del dibattito in commissione Lavoro proprio sul decreto Dignità, i senatori del M5S si sono scagliati contro i vertici del Nazareno usando parole di queste tenore: «A differenza di quanto fatto dal tragico duo Renzi-Martina, che non a caso gli italiani hanno messo in minoranza, noi ci schiereremo sempre dalla parte dei lavoratori e degli imprenditori onesti. Sul decreto Dignità non arretreremo di un millimetro».

 

luigi di maio giuseppe conte matteo salvini

Se la strategia funzionerà lo scopriremo presto. Intanto il M5S compie un primo passo. Anche se è ancora al di sotto della percentuale raccolta alle elezioni politiche quando arrivò al 32,7%. Il Pd subisce invece il calo più marcato: quasi due punti dilapidati in tre settimane. E di questo dovrà farsi carico il segretario Martina così come i componenti della nuova segreteria, tenendo conto che sul gradimento dei cittadini evidentemente continueranno a pesare le divisioni tra le varie anime del partito.

 

berlusconi salvini

Quanto alla Lega, per la prima volta dal 4 marzo scorso il Carroccio non cresce. Dopo avere allargato il consenso sociale (quasi raddoppiando la percentuale rispetto alle Politiche) grazie alla strategia comunicativa del vicepremier Salvini basata su un' accurata scelta di temi sensibili (i migranti, la legittima difesa, la rottamazione delle cartelle esattoriali), questa volta la Lega non intercetta gli indecisi - che nel frattempo diminuiscono passando dal 34,9% al 33,5% - e non conquista elettori del centrodestra. Un impatto negativo potrebbe aver avuto la stretta sui contratti sul decreto Dignità, non gradita agli imprenditori del Nord, da sempre zoccolo duro del Carroccio.

 

BERLUSCONI SALVINI MELONI AL QUIRINALE

Intanto la coalizione di centrodestra di vecchio conio (Lega-FI-FdI) consolida il primato e supera il 41% (41,7%), una percentuale che con l' attuale sistema elettorale, il Rosatellum, gli consentirebbe di avere la maggioranza in Parlamento. Dentro la compagine emergono due variazioni di rilievo. Da una parte il calo di Forza Italia, che in tre settimane è scesa dall' 8,3 al 7,7%, perdendo quasi la metà degli elettori rispetto ai risultati delle Politiche del marzo scorso (14%). L' altra rilevazione mostra il balzo in avanti di FdI che passa dal 2,3% al 3%. Segno che sarebbe in corso un travaso di voti dal partito di Silvio Berlusconi a quello di Giorgia Meloni.

 

E in questo caso a farsene carico dovranno essere il vicepresidente Antonio Tajani e Adriano Galliani diventato, dopo l' azione di rinnovamento, capo dei dipartimenti.

letta gentiloni renzi

Mentre solo pochi giorni fa Meloni ha annunciato la campagna acquisti di oltre 200 amministratori, molti dei quali provenienti dagli azzurri.

 

Sullo sfondo resta la coalizione di centrosinistra. Come riportato sopra, il Pd flette considerevolmente, Liberi e uguali cresce di poco (da 2,3% a 2,5%) rosicchiando qualcosa al partito di Martina. Invariata la percentuale di Più Europa con Emma Bonino (2,8%). A ciò si aggiungono altre liste d' area (0,5%). La somma della coalizione è pari al 22,8%.

Lontana dal 41,7% del centrodestra e dal 31,5% del M5S.

 

Ultimi Dagoreport

roberto vannacci matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - UNO SPETTRO SI AGGIRA MINACCIOSO PER L'ARMATA BRANCA-MELONI: ROBERTINO VANNACCI - L’EX GENERALE DELLA FOLGORE STA TERREMOTANDO NON SOLO LA LEGA (SE LA VANNACCIZZAZIONE CONTINUA, ZAIA ESCE DAL PARTITO) MA STA PREOCCUPANDO ANCHE FRATELLI D’ITALIA - IL RICHIAMO DEL GENERALISSIMO ALLA DECIMA MAS E ALLA PACCOTTIGLIA DEL VENTENNIO MUSSOLINIANO (“IO FASCISTA? NON MI OFFENDO”)  ABBAGLIA LO “ZOCCOLO FASCIO” DELLA FIAMMA, INGANNATO DA TRE ANNI DI POTERE MELONIANO IN CUI LE RADICI POST-MISSINE SONO STATE VIA VIA DEMOCRISTIANAMENTE “PETTINATE”, SE NON DEL TUTTO SOTTERRATE - IL PROGETTO CHE FRULLA NELLA MENTE DI VANNACCI HA COME TRAGUARDO LE POLITICHE DEL 2027, QUANDO IMPORRÀ A SALVINI I SUOI UOMINI IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI. ALTRIMENTI, CARO MATTEO, SCENDO DAL CARROCCIO E DO VITA AL MIO PARTITO - INTANTO, SI È GIÀ APERTO UN ALTRO FRONTE DEL DUELLO TRA LEGA E FRATELLI D’ITALIA: LA PRESIDENZA DEL PIRELLONE…

berlusconi john elkann

FLASH! – “AHI, SERVA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO...”: DA QUALE FANTASTICA IPOCRISIA SPUNTA LA FRASE “MESSA IN PROVA” PER LIQUIDARE IL PATTEGGIAMENTO DI JOHN ELKANN, CONDANNATO A 10 MESI DI LAVORO DAI SALESIANI? - QUANDO TOCCÒ AL REIETTO SILVIO BERLUSCONI DI PATTEGGIARE CON LA GIUSTIZIA, CONDANNATO A UN ANNO DI LAVORO PRESSO UN OSPIZIO DI COLOGNO MONZESE, A NESSUNO VENNE IN MENTE DI TIRARE FUORI LA FRASE “MESSA IN PROVA”, MA TUTTI TRANQUILLAMENTE SCRISSERO: “SERVIZI SOCIALI”…

bomba doha qatar trump netanyahu epstein ghislaine maxwell

DAGOREPORT - COME MAI DONALD TRUMP,  PRESIDENTE DELLA PIÙ GRANDE POTENZA PLANETARIA, NON È NELLE CONDIZIONI DI COMANDARE SUL PREMIER ISRAELIANO BENJAMIN NETANYAHU? - COME E' RIUSCITO "BIBI" A COSTRINGERE L’IDIOTA DELLA CASA BIANCA A NEGARE PUBBLICAMENTE DI ESSERE STATO PREAVVISATO DA GERUSALEMME DELL'ATTACCO CONTRO ALTI ESPONENTI DI HAMAS RIUNITI A DOHA? - DATO CHE IL QATAR OSPITA LA PIÙ GRANDE BASE AMERICANA DEL MEDIO ORIENTE, COME MAI LE BOMBE SGANCIATE VIA DRONI SUI VERTICI DI HAMAS RIUNITI A DOHA SONO RIUSCITE A PENETRARE IL SISTEMA ANTIMISSILISTICO IRON DOME ('CUPOLA DI FERRO') DI CUI È BEN DOTATA LA BASE AMERICANA? - TRUMP ERA STATO OVVIAMENTE AVVISATO DELL’ATTACCO MA, PUR CONTRARIO A UN BOMBARDAMENTO IN CASA DI UN ALLEATO, TUTTO QUELLO CHE HA POTUTO FARE È STATO DI SPIFFERARLO ALL’EMIRO DEL QATAR, TAMIN AL-THANI - SECONDO UNA TEORIA COMPLOTTISTICA, SOSTENUTA ANCHE DAL MOVIMENTO MAGA, NETANYAHU AVREBBE IN CASSAFORTE UN RICCO DOSSIER RICATTATORIO SUI SOLLAZZI SESSUALI DI TRUMP, FORNITO ALL’EPOCA DA UN AGENTE DEL MOSSAD ''SOTTO COPERTURA'' IN USA, TALE JEFFREY EPSTEIN...