sergio mattarella al bundestag

NELL’EUROPA DEI CACASOTTO MATTARELLA TIRA FUORI GLI ATTRIBUTI – IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA, NEL GIORNO DEL LUTTO NAZIONALE TEDESCO, A 80 ANNI DALLA FINE DELLA SECONDA GUERRA MONDIALE, TIENE UN DISCORSO CHIARISSIMO AL BUNDESTAG: UN CEFFONE A TRUMP, PUTIN, NETANYAHU E A CHI CHUNQUE CALPESTI IL DIRITTO INTERNAZIONALE – MATTARELLA PARLA CHIARAMENTE DELLA RESPONSABILITA’ DELL’ITALIA NEGLI ORRORI CAUSATI DAL NAZIFASCISMO E SI SCAGLIA CONTRO CHI VUOLE DISTRUGGERE L’UE: “NON LASCIAMO CHE OGGI IL SOGNO EUROPEO VENGA LACERATO DA EPIGONI DI TEMPI BUI. LA PACE NON È FRUTTO DI RASSEGNAZIONE. SE VUOI LA PACE, DEVI COSTRUIRLA E PRESERVARLA” – MARZIO BREDA: “IL SOTTINTESO DEL CAPO DELLO STATO VA TRADOTTO COSÌ: NON C’È ALCUN BISOGNO DI RICETTE ‘MAGA’ NELLA UE”

1 - MATTARELLA, MONITO CONTRO LE GUERRE: NEL MONDO TROPPI DOTTOR STRANAMORE

Estratto dell’articolo di Mara Gergolet,Monica Guerzoni per il “Corriere della Sera”

 

SERGIO MATTARELLA AL PARLAMENTO TEDESCO

Da ottant’anni, nel fare memoria dell’Olocausto e dei 70 milioni di morti della Seconda guerra mondiale, il mondo promette «mai più», che in tedesco si dice nie wieder . Adesso a quella espressione se ne affianca un’altra, wieder , che vuol dire «di nuovo». Sta accadendo ancora, ogni giorno, dall’Ucraina al Medio Oriente. «Di nuovo guerra. Di nuovo razzismo. Di nuovo grandi disuguaglianze. Di nuovo violenza. Di nuovo aggressione».

 

SERGIO MATTARELLA AL PARLAMENTO TEDESCO - 3

È un passaggio del discorso alto e durissimo, per molti versi storico, scandito a Berlino da Sergio Mattarella. «Un grande onore», per il primo italiano invitato a parlare al Bundestag, nel Giorno del Lutto nazionale tedesco, dal presidente Frank-Walter Steinmeier. La scena con le cinque croci nere che si stagliano sulla parete grigia del palazzo del Reichstag è solenne, la musica di Bach, Vivaldi e Ludovico Einaudi commuove.

 

Mattarella pronuncia parole severe e un allarme di fondo le tiene tutte: se continuiamo a chiudere gli occhi davanti a chi fa a pezzi quell’«argine» alla devastazione che è il diritto internazionale umanitario, la forza finirà per prevalere. Tocca a tutti noi, Italia, Germania, Europa, «opporre la forza del diritto alla pretesa preminenza della forza delle armi».

sergio mattarella frank walter steinmeier friedrich merz e julia kloeckner foto lapresse

 

E allora, «con risolutezza» e guardando verso Mosca, Mattarella ribadisce che «la sovranità di un popolo non si esprime nel diritto di portare guerra al vicino». Senza temere nuovi attacchi verbali del Cremlino, ricorda a Putin che «la guerra di aggressione è un crimine» e cita Robert Jackson, procuratore del Tribunale di Norimberga, quando diceva che attaccare militarmente un altro Paese non deve portare alla gloria ma «alla cella di una prigione».

sergio mattarella julia klockner al bundestag

 

Mattarella accende i riflettori su quei leader e quei Paesi che usano la sopraffazione come logica di governo e accusa, con sarcasmo tagliente: «Nuovi “Dottor Stranamore” si affacciano all’orizzonte, con la pretesa che si debba “amare la bomba”». Il capo dello Stato respinge il diffondersi sul piano internazionale di un «linguaggio duramente assertivo, che rivendica supremazia» e chiama in causa Trump, Netanyahu, Xi, Putin: «Il Trattato del 1997 che mette al bando gli esperimenti nucleari non ha visto ancora la ratifica da parte di Cina, India, Pakistan, Corea del Nord, Israele, Iran, Egitto, Stati Uniti, mentre la Russia ha ritirato la sua nel 2023».

 

SERGIO MATTARELLA AL PARLAMENTO TEDESCO - 2

Un discorso denso e drammatico […] Mattarella si appella a chiunque abbia a cuore le sorti del Pianeta e creda nella democrazia e, una volta ancora, suona la sveglia alla Ue: «Non lasciamo che oggi il sogno europeo — la nostra Unione — venga lacerato da epigoni di tempi bui. Di tempi che hanno lasciato dolore, miseria, desolazione. Questo dovere ci compete». Dove il riferimento è ai totalitarismi, ai sovranismi nostalgici e agli estremismi di destra di AfD, che molti in Germania ritengono un pericolo per la democrazia.

 

Sui maxischermi scorrono le immagini dei cimiteri militari tedeschi, curati dall’associazione Volksbund. Il capo dello Stato ricorda che «oltre il 90% delle vittime dei conflitti è tra i civili» e chiede che questo orrore non rimanga «ignorato e impunito». Quindi inchioda al più severo giudizio possibile chi ignora le Convenzioni internazionali, in cui è scritto che «la popolazione civile deve essere protetta in ogni circostanza». […] Mattarella sferza, affermando che niente può giustificare «i bombardamenti nelle aree abitate, l’uso cinico della fame contro le popolazioni, la violenza sessuale».

 

sergio mattarella frank walter steinmeier friedrich merz e julia kloeckner foto lapresse

Dal secondo conflitto mondiale, il volto della guerra non è più solo quello del soldato, ma «diviene quello del bambino, della madre, dell’anziano senza difesa». Succede a Gaza e succede in Ucraina, scenari che hanno visto «l’applicazione sistematica della ignobile pratica della rappresaglia contro gli innocenti», perché l’obiettivo è la «guerra totale», non la sconfitta ma l’«annientamento del nemico». Il suo è infine un appello alla pace, che definisce la nostra inesauribile aspirazione: «La pace non è frutto di rassegnazione. Se vuoi la pace, devi costruirla e preservarla». […]

 

2 - RESPONSABILITÀ DEL NOVECENTO E FUTURO DI PACE

julia kloeckner sergio mattarella frank walter steinmeier friedrich merz giorno del lutto a berlino foto lapresse

Estratto dell’articolo di Marzio Breda per il “Corriere della Sera”

 

Non si ha memoria, al Quirinale, di dichiarazioni dei nostri capi dello Stato in terra tedesca in cui sia risuonato un esplicito riconoscimento della correità dell’Italia con la Germania nella scelta di scatenare la tragedia planetaria del Novecento. È successo ieri, durante l’intervento di Sergio Mattarella al Bundestag, quando ha certificato che «i nostri popoli, uniti nella sofferenza delle responsabilità dell’ultima guerra mondiale sono capaci oggi di essere uniti nella costruzione di un futuro di pace e di progresso».

sergio mattarella frank walter steinmeier friedrich merz e julia kloeckner foto lapresse

 

Una ammissione che si erano concessi […] alcuni uomini di governo italiani, in passato. Ma che non era mai echeggiata a Berlino con il sigillo del Colle, il cui inquilino è considerato un’autorità morale. Un passaggio risarcitorio di poche righe, ma chiare. Che Mattarella ha voluto inserire per dare prova di condivisione della memoria storica tra i due Paesi.

 

Per questo sembra giusto appaiarlo alle ripetute e pubbliche richieste di «perdono» avanzate negli anni scorsi del presidente federale Frank-Walter Steinmeier, e da Johannes Rau prima di lui, visitando le capitali delle stragi compiute in Italia dai nazisti tra il 1943 e il 1945, come Fivizzano (159 civili uccisi) e Marzabotto (770). Altro riferimento leggibile in filigrana dopo quel cenno alle «responsabilità» belliche comuni, è che l’Italia e la Germania sono rinate e diventate «grandi», negli scorsi ottant’anni, perché hanno abbracciato la causa dell’unità europea. E qui il sottinteso del capo dello Stato va tradotto così: non c’è alcun bisogno di ricette «Maga» nella Ue.

sergio mattarella al bundestag sergio mattarella parla al bundestag giorno del lutto foto lapressesergio mattarella e frank walter steinmeier giorno del lutto berlino sergio mattarella parla al bundestag giorno del lutto foto lapresse sergio mattarella julia klockner al bundestag Frank-Walter Steinmeier - SERGIO MATTARELLA

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