renzi pd emiliano

LA BOMBA EMILIANO SUL PD - NELL' INCHIESTA CONSIP CHE COINVOLGE UN PEZZO DI GIGLIO MAGICO (LOTTI) E IL PAPÀ DI RENZI, L'AVVERSARIO NUMERO UNO DI MATTEUCCIO AL CONGRESSO ACQUISISCE I GALLONI DEL TESTIMONE: “CONFLITTO DI INTERESSI? CI MANCHEREBBE PURE CHE IN UNA SITUAZIONE IN CUI SI INDAGA SU UN SISTEMA DI POTERE, QUESTO SISTEMA DI POTERE AVESSE PURE COME RISULTATO QUELLO DI ELIMINARE DAL GIOCO UN SUO AVVERSARIO POLITICO”

Tommaso Labate per il Corriere della Sera

EMILIANOEMILIANO

 

Come potete immaginare, su questo per ora non posso dire neanche una parola. È una questione che va affrontata nelle sedi competenti». Le «sedi competenti» evocate da Michele Emiliano sono le stanze della Procura della Repubblica di Roma.

 

Le stesse stanze in cui mercoledì prossimo il governatore della Puglia sarà ascoltato a proposito degli sms - resi noti da lui stesso al Fatto Quotidiano - ricevuti da Luca Lotti, che gli consigliava di incontrare l' imprenditore Carlo Russo, indagato per l' inchiesta Consip. Nell' inchiesta che coinvolge un pezzo di giglio magico (Lotti) e il papà di Renzi, insomma, l' avversario numero uno di Renzi al congresso acquisisce i galloni del testimone. E il pm Paolo Ielo, già involontario arbitro della contesa fratricida dei Cinquestelle su Virginia Raggi e il tandem Marra-Romeo, si trova suo malgrado ad essere protagonista delle assise che decideranno il futuro dei Democratici.

renzi emiliano orfinirenzi emiliano orfini

 

Emiliano ostenta fair play e correttezza. Agli amici ripete che gli sms li ha mostrati per difendersi dagli schizzi di fango e ribadisce che, in ogni caso, la questione Consip deve rimanere fuori dal perimetro del congresso. Ma i messaggi che lancia «in chiaro» vanno nella direzione opposta. Ieri mattina, in una dichiarazione pubblica, ha catalogato l' inchiesta sulla Consip nella «situazione in cui si indaga su un sistema di potere». Impossibile non vedere dietro quelle tre parole - «sistema di potere» - un chiaro riferimento al Giglio magico di Renzi.

 

EMILIANOEMILIANO

«La magistratura esamina i fatti liberamente. Ciascuno di noi è chiamato a collaborare», mette a verbale il governatore della Puglia. E, quanto al presunto «conflitto d' interessi» tra il suo ruolo di testimone e quello di competitor di Renzi al congresso del Pd, spiega che «ci mancherebbe pure che in una situazione in cui si indaga su un sistema di potere, questo sistema di potere avesse pure come risultato quello di eliminare dal gioco, per questa ragione, un suo avversario politico». Come a dire: faccio il mio dovere di cittadino, non posso essere penalizzato in quanto politico.

 

emiliano speranza rossiemiliano speranza rossi

Nella cerchia allargata dei renziani, per ora, l' ordine di scuderia è tacere, evitare anche di nominarlo, Emiliano. In quella ristretta, invece, qualcuno inizia a consigliare a Lotti un' operazione simile a quella con cui i Cinquestelle hanno provato a tamponare la falla che si era aperta a proposito delle frasi su Marra scritte da Di Maio nell' ormai celebre chat di WhatsApp. Come a dire, «e se facessi vedere tutti gli sms che ti sei scritto con Emiliano?». La flebile speranza è che il caso si concluda mercoledì, quando Emiliano sarà sentito a Roma, senza ulteriori strascichi. La tremenda certezza è che la storia, probabilmente, sarà destinata a scandire i ritmi del congresso.

 

Nel gruppo dirigente che si prepara a sostenere la corsa del governatore pugliese al congresso, al riparo da microfoni e taccuini, c' è chi affila le armi. «Visto che le urne anticipate non ci saranno, l' accelerazione di Renzi sul congresso potrebbe spiegarsi in qualche altro modo», dice sibillino uno dei suoi colonnelli.

renzi e emiliano lottatori-di-fumorenzi e emiliano lottatori-di-fumo

 

Altri ancora, mentre si avvicina il momento in cui Emiliano sarà ascoltato dal pm Ielo, ricordano che «Emiliano in Procura è come Maradona allo stadio San Paolo, quello è il terreno che conosce meglio». Sullo sfondo rimane da sciogliere la questione più importante: dagli elementi in suo possesso, sms compresi, Emiliano è in grado di smentire o di confermare che la conoscenza tra Lotti e l' imprenditore Russo fosse solo superficiale o occasionale? E se le versioni dei due, che si trovano dalle due parti opposte della barricata congressuale del Pd, fossero in conflitto?

 

«Questo sarà il congresso dei veleni», s' è sentito dire Renzi l' altro giorno da uno dei suoi. All' ex premier spetta la mossa più difficile. Se toccare pubblicamente il tasto «Consip» prima che lo faccia di nuovo Emiliano davanti ai magistrati. O se affidarsi alla flebile speranza che, magicamente, scompaia dai radar.

EMILIANO BY BENNYEMILIANO BY BENNY

 

Ultimi Dagoreport

viktor orban donald trump volodymyr zelensky maria zakharova matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - TRUMP E PUTIN HANNO UN OBIETTIVO IN COMUNE: DESTABILIZZARE L’UNIONE EUROPEA - SE IL TYCOON ESENTA ORBAN DALL’EMBARGO AL PETROLIO RUSSO, DANDO UN CEFFONE A BRUXELLES, LA RUSSIA FA GUERRA IBRIDA ALL'UE E PENETRA L'ITALIA, VERO VENTRE MOLLE DELL’UNIONE, APPROFITTANDO DEI PUTINIANI DI COMPLEMENTO (PER QUESTO QUELLA ZOCCOLOVA DI MARIA ZAKHAROVA PARLA SPESSO DI FACCENDE ITALIANE) - IL PRIMO DELLA LISTA È SALVINI, CHE ALL’ESTERO NON E' VISTO COME IL CAZZARO CHE E' MA, ESSENDO VICEPREMIER, VIENE PRESO SUL SERIO QUANDO SVELENA CONTRO BRUXELLES, CONTRO KIEV E FLIRTA CON MOSCA - IL CREMLINO PUÒ CONTARE SU TANTI SIMPATIZZANTI: DA GIUSEPPE CONTE AI SINISTRELLI DI AVS, FINO A PEZZI ANTI-AMERICANI DEL PD E AI PAPPAGALLI DA TALK - ANCHE FDI E MELONI, ORA SCHIERATI CON ZELENSKY, IN PASSATO EBBERO PIÙ DI UNA SBANDATA PUTINIANA...

2025marisela

CAFONAL! ERA UN MISTO DI CASALINGHE DI VOGHERA E "GRANDE BELLEZZA" ALL'AMATRICIANA IL “LUNCH” DA MARISELA FEDERICI A VILLA FURIBONDA SULL’APPIA ANTICA PER FESTEGGIARE  “STILE ALBERTO”, IL DOC DI MICHELE MASNERI DEDICATO AD ARBASINO, CHE ANDRÀ IN ONDA SABATO 15 NOVEMBRE SU RAI 3 – TRA CONTESSE (TRA CUI LA FIGLIA DELLA MITOLOGICA DOMIETTA DEL DRAGO CHE ERA LA MUSA DI ARBASINO), VANZINA, PAPPI CORSICATO, IRENE GHERGO, BARABARA PALOMBELLI, AVVISTATI MONSIGNORI GOLOSISSIMI CHE SI SONO LITIGATI LA BENEDIZIONE DEL PRANZO. PS: UNO DEI CAGNETTI DI ALDA FENDI HA AZZANNATO UNO DEI MONSIGNORI (CHE NON HA AVUTO PAROLE BENEDICENTI) _ IL DAGOREPORT

gender club degrado roma pina bausch matteo garrone

25 ANNI FA SPUNTÒ A ROMA UN CLUB IN MODALITÀ DARK-ROOM: AL "DEGRADO", IMMERSO NEL BUIO, SI FACEVA SESSO SENZA IL SENSO DEL PECCATO, IN MEZZO A TUTTI. UNO ‘’SBORRIFICIO” CHE NON HA AVUTO EGUALI E CHE DEMOLÌ I MURI DIVISORI TRA ETERO-BI-GAY-LESBO-TRANS-VATTELAPESCA - PER 9 ANNI, “CARNE ALLEGRA” PER TUTTI. OGNUNO VENIVA E SI FACEVA I CAZZI SUOI, E QUELLI DEGLI ALTRI. IL "DEGRADO'' POTEVA ESSERE RIASSUNTO IN UNA DOMANDA: CHI È NORMALE? - DAGO-INTERVISTA ALL’ARTEFICE DEL BORDELLO: “SCORTATA DA MATTEO GARRONE, UNA NOTTE È APPARSA PINA BAUSCH IMPEGNATA AL TEATRO ARGENTINA. SI ACCENDONO LE LUCI E UNA TRAVESTITA URLO': “AO' SPEGNETELE! IO STAVO A FA’ UN BOCCHINO. NUN ME NE FREGA ‘N CAZZO DE 'STA PINA!”

giorgia meloni alberto stefani luca zaia matteo salvini sondaggio

DAGOREPORT – VENETO DI PASSIONI PER IL CENTRODESTRA: LA VITTORIA DI ALBERTO STEFANI È SCONTATA, MA A CONTARE DAVVERO SARANNO I NUMERI! SECONDO IL SONDAGGIO DI PAGNONCELLI, IL GIOVANE LEGHISTA CON CIUFFO GIAMBRUNESCO È AL 62,8%, CONTRO UN MISERO 26,9% DEL CANDIDATO DI SINISTRA, GIOVANNI MANILDO. UN OTTIMO RISULTATO, MA SOLO SE NON SI RICORDA COSA AVVENNE CINQUE ANNI FA: ZAIA VINSE CON IL 76,79% DEI VOTI, E BASTÒ LA SUA LISTA, INSIEME A QUELLA DELLA LEGA, PER OTTENERE IL 61,5%. OGGI CI VUOLE TUTTO IL CENTRODESTRA UNITO PER RAGGIUNGERE LA STESSA CIFRA – LO SPETTRO DEL SORPASSO DI FDI SUL CARROCCIO: SE LE TRUPPE MELONIANE OTTENESSERO PIÙ VOTI, CHE FINE FAREBBE LA GIÀ FRAGILE LEADERSHIP DI SALVINI?

giorgia meloni matteo salvini antonio tajani giancarlo giorgetti

DAGOREPORT - COME MAI LADY GIORGIA INFLIGGE ALLA “NAZIONE”, IN VISTA DEL 2026, UNA FINANZIARIA COSÌ MICRAGNOSA, CORRENDO IL RISCHIO DI PERDERE CONSENSI? - UNA MISERIA DI 18 MILIARDI CHE, AL DI LÀ DELL’OPPOSIZIONE, STA FACENDO SPUNTARE LE CORNA DEL TORO AGLI ALLEATI SALVINI E TAJANI, MENTRE RUMOREGGIANO I VAFFA DI CONFINDUSTRIA E DEI MINISTRI COSTRETTI AD USARE L’ACCETTA AL BILANCIO DEI LORO DICASTERI (TAGLIO DI 89 MILIONI ALLA DISASTRATA SANITÀ!) – LA DUCETTA HA UN OTTIMO MOTIVO PER LA MANOVRA MIGNON: FINENDO SOTTO IL 3% DEL PIL, IL GOVERNO ALLA FIAMMA USCIRÀ CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER CONFEZIONARE NEL 2026 UNA FINANZIARIA RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON I TEMPI DELLE POLITICHE DEL 2027 - E GLI ITALIANI NELLA CABINA ELETTORALE POTRANNO COSÌ RICOMPENSARE LA BONTÀ DELLA REGINA GIORGIA…