sondaggio euromedia research giovanni toti liguria aldo spinelli

NO, IL LIGURIA-GATE NON SPOSTERÀ VOTI – PER IL SONDAGGIO DI EUROMEDIA, SOLO LO 0,5% DEGLI ELETTORI CAMBIERÀ PARTITO ALLE EUROPEE IN SEGUITO ALLO SCANDALO CHE HA TRAVOLTO TOTI, E L'83% NON SI SENTE INFLUENZATO DAL CASO – 6 ITALIANI SU 10 SONO CONTRARI ALLA REINTRODUZIONE DEL FINANZIAMENTO PUBBLICO AI PARTITI – ALESSANDRA GHISLERI: 

“LA POSSIBILITÀ CHE FINANZIAMENTI E FAVORI POSSANO INFLUENZARE DECISIONI PUBBLICHE SOLLEVA PREOCCUPAZIONI SIGNIFICATIVE TRA LA POPOLAZIONE SUL TEMA DELLA CORRUZIONE

Estratto dell’articolo di Alessandra Ghisleri per “La Stampa”

 

giovanni toti 2

L'inchiesta che coinvolge il presidente della Regione Liguria, qualche funzionario e alcuni imprenditori, è un caso complesso che solleva diversi dubbi e riflessioni sul ruolo della politica e della legalità e che, come altre vicende di questo tipo, compromette il rapporto dei cittadini con le istituzioni.

 

Questa situazione riflette meccanicamente una problematica più ampia sulla trasparenza e l'etica nella gestione dei rapporti tra politica e imprenditoria e se le pratiche adottate rispettino realmente l'interesse pubblico o se, al contrario, possano deviare verso comportamenti illeciti e corruttivi.

 

CASO TOTI - LIGURIA - SONDAGGIO EUROMEDIA RESEARCH

La possibilità che finanziamenti e favori possano influenzare decisioni pubbliche solleva preoccupazioni significative tra la popolazione sul tema della corruzione e dell'integrità proprio delle istituzioni. Da un sondaggio realizzato per la trasmissione di Bruno Vespa Porta a Porta, emerge che per un italiano su 2 (51,5%) sono proprio i politici "i burattinai" in un possibile atto di corruzione.

 

Lo pensano tutti gli elettori tranne il target più giovane tra i 18 e i 24 anni (51%), i sostenitori di Alleanza Verdi e Sinistra italiana (48%) e quelli di Azione (64%) che legano il ruolo di regia principalmente agli imprenditori. È interessante osservare che è proprio il target degli imprenditori che in maggioranza (48%) si "riconosce" attore primario nel rapporto con la politica.

 

giovanni toti nello yacht di spinelli - meme by osho

Oggi sui fatti della Liguria il 40,9% dei cittadini italiani ancora non sa esprimersi nel merito, mentre per il 44,3% degli intervistati il presidente della regione Liguria Giovanni Toti è già colpevole, il processo mediatico ha già dato la sua sentenza! Tra l'elettorato della maggioranza e quello di Azione esiste un dubbio importante sulla questione che porta a una maggiore incertezza sulla valutazione del caso, tuttavia tra le fila del Partito Democratico (71,3%), del Movimento 5 Stelle (74,5%) e di Alleanza Verdi e Sinistra italiana (68%) il giudizio di colpevolezza è praticamente plebiscitario.

 

[…]  Comunque, il 54,9% degli intervistati approva la scelta della magistratura in merito all'arresto di Giovanni Toti a meno di un mese dalle elezioni europee e comunali dell'8 e 9 giugno, dopo 4 anni di inchiesta.

 

giovanni toti aldo spinelli

Le aspettative dei cittadini si dividono tra chi è convinto che le indagini in corso e tutto quello che potrebbe emergere non avrà alcun impatto sulle scelte degli elettori alle elezioni dell'8 e 9 giugno prossimo (42,6%) e chi sospetta un impatto importante (39,5%).

 

Tuttavia, l'82,9% del campione elettorale si dice sicuro che la vicenda non abbia alcun influsso sulle proprie intenzioni di voto, solo il 4,5% del campione ha espresso qualche dubbio sulla scelta di partecipare al voto o meno. Esiste invece un divario tra la percezione delle proprie convinzioni e quelle del prossimo, spesso le persone tendono a credere di essere più informate, razionali o competenti degli altri. Gli individui cercano informazioni che confermano le loro convinzioni e tendono a ignorare quelle che le contraddicono o a "passarci sopra senza approfondire". Questo rinforza la sicurezza nelle proprie scelte e crea l'impressione che chiunque la pensi diversamente possa facilmente essere "corretto" con le giuste informazioni. Il finanziamento ai partiti politici è uno di questi temi.

 

PAGO - ALDO SPINELLI MEME BY EMILIANO CARLI - IL GIORNALONE - LA STAMPA

Infatti, alcuni cittadini ritengono che i partiti dovrebbero essere finanziati autonomamente attraverso donazioni private e contributi dei propri membri. Questo modello è visto come un modo per mantenere i partiti più responsabili e in sintonia con le esigenze dei propri sostenitori. Tuttavia, la percezione che i meccanismi di controllo sul finanziamento pubblico ai partiti non siano sufficientemente trasparenti o rigorosi contribuisce alla contrarietà per il 59% del campione intervistato da Euromedia Research, preoccupato che i fondi pubblici vengano utilizzati senza adeguati controlli o rendicontazioni.

 

alessandra ghisleri foto di bacco (2)

Così la grande maggioranza degli italiani è convinta che la corruzione in politica sia rimasta invariata e che interessi tutto l'arco politico senza esclusioni. Storie di sprechi, abusi e malversazioni nel finanziamento pubblico hanno alimentato negli anni la percezione negativa e il rifiuto del finanziamento pubblico. […]

 

Un piccolo passo in avanti potrebbe essere ad esempio quello di normare l'attività di lobbying condiviso anche dal 70% degli italiani.

GIOVANNI TOTI SULLO YACHT LEILA DI ALDO SPINELLIGIOVANNI TOTI - CONSIGLIO REGIONALE LIGURIA

Ultimi Dagoreport

steve witkoff marco rubio sergei lavrov

RUBIO, IL TAJANI STARS AND STRIPES – IL SEGRETARIO DI STATO AMERICANO NON TOCCA PALLA E SOFFRE IL POTERE DI STEVE WITKOFF, INVIATO DI TRUMP IN MEDIO ORIENTE CHE SE LA COMANDA ANCHE IN UCRAINA. IL MINISTRO DEGLI ESTERI USA PROVA A USCIRE DALL’ANGOLO PARLANDO DI “NUOVA IDEA” DELLA RUSSIA SUI NEGOZIATI IN UCRAINA. MA IL MINISTRO DEGLI ESTERI DI PUTIN, LAVROV, SUBITO VEDE IL BLUFF: “CONFERMIAMO LA NOSTRA POSIZIONE” – TRUMP AVEVA OFFERTO DI TUTTO A WITKOFF, MA L’IMMOBILIARISTA NON HA VOLUTO RUOLI UFFICIALI NELL’AMMINISTRAZIONE. E TE CREDO: HA UN CONFLITTO DI INTERESSE GRANDE QUANTO UN GRATTACIELO...

diletta leotta ilary blasi stefano sala pier silvio berlusconi

FLASH – IL BRUTALE AFFONDO DI PIER SILVIO BERLUSCONI SU ILARY BLASI E DILETTA LEOTTA (“I LORO REALITY TRA I PIÙ BRUTTI MAI VISTI”), COSÌ COME IL SILURAMENTO DI MYRTA MERLINO, NASCE DAI DATI HORROR SULLA PUBBLICITÀ MOSTRATI A “PIER DUDI” DA STEFANO SALA, AD DI PUBLITALIA (LA CONCESSIONARIA DI MEDIASET): UNA DISAMINA SPIETATA CHE HA PORTATO ALLA “DISBOSCATA” DI TRASMISSIONI DEBOLI. UN METODO DA TAGLIATORE DI TESTE BEN DIVERSO DA QUELLO DI BABBO SILVIO, PIÙ INDULGENTE VERSO I SUOI DIPENDENTI – A DARE UNA MANO A MEDIASET NON È LA SCURE DI BERLUSCONI JR, MA LA RAI: NON SI ERA MAI VISTA UNA CONTROPROGRAMMAZIONE PIÙ SCARSA DI QUELLA CHE VIALE MAZZINI, IN VERSIONE TELE-MELONI, HA OFFERTO IN QUESTI TRE ANNI…

giorgia meloni elly schlein luca zaia vincenzo de luca eugenio giani elly schlein elezioni regionali

PER UNA VOLTA, VA ASCOLTATA GIORGIA MELONI, CHE DA MESI RIPETE AI SUOI: LE REGIONALI NON VANNO PRESE SOTTOGAMBA PERCHÉ SARANNO UN TEST STRADECISIVO PER LA MAGGIORANZA – UNA SPIA CHE IL VENTO NON SPIRI A FAVORE DELLE MAGNIFICHE SORTI DELL’ARMATA BRANCA-MELONI È IL TENTATIVO DI ANTICIPARE AL 20 SETTEMBRE IL VOTO NELLE MARCHE, DOVE IL DESTRORSO ACQUAROLI RISCHIA DI TORNARE A PASCOLARE (IL PIDDINO MATTEO RICCI È IN LEGGERO VANTAGGIO) – IL FANTASMA DI LUCA ZAIA IN VENETO E LE ROGNE DI ELLY SCHLEIN: JE RODE AMMETTERE CHE I CANDIDATI DEL PD VINCENTI SIANO TUTTI DOTATI DI UN SANO PEDIGREE RIFORMISTA E CATTO-DEM. E IN CAMPANIA RISCHIA LO SCHIAFFONE: SI È IMPUNTATA SU ROBERTO FICO, IMPIPANDOSENE DI VINCENZO DE LUCA, E SOLO UNA CHIAMATA DEL SAGGIO GAETANO MANFREDI LE HA FATTO CAPIRE CHE SENZA LO “SCERIFFO” DI SALERNO NON SI VINCE…

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni

NULLA SARÀ COME PRIMA: PIER SILVIO BERLUSCONI, VESTITO DI NUOVO, CASSA IL SUO PASSATO DI RAMPOLLO BALBETTANTE E LANCIA IL SUO PREDELLINO – IN UN COLPO SOLO, CON IL COMIZIO DURANTE LA PRESENTAZIONE DEI PALINSESTI, HA DEMOLITO LA TIMIDA SORELLA MARINA, E MANDATO IN TILT GLI OTOLITI DI GIORGIA MELONI, MINACCIANDO LA DISCESA IN CAMPO. SE SCENDE IN CAMPO LUI, ALTRO CHE 8%: FORZA ITALIA POTREBBE RISALIRE (E MOLTO) NEI SONDAGGI (IL BRAND BERLUSCONI TIRA SEMPRE) – NELLA MILANO CHE CONTA IN MOLTI ORA SCOMMETTONO SUL PASSO INDIETRO DI MARINA DALLA GESTIONE “IN REMOTO” DI FORZA ITALIA: D'ALTRONDE, LA PRIMOGENITA SI È MOSTRATA SEMPRE PIÙ SPESSO INDECISA SULLE DECISIONI DA PRENDERE: DA QUANTO TEMPO STA COGITANDO SUL NOME DI UN SOSTITUTO DI TAJANI?

matteo piantedosi khalifa haftar giovanni caravelli

FOLLOW THE MONEY! - DIETRO AL RESPINGIMENTO DI PIANTEDOSI IN LIBIA, PROBABILMENTE, CI SAREBBE IL VIL DENARO! SADDAM HAFTAR, FIGLIO DEL GENERALISSIMO KHALIFA E GOVERNANTE DI FATTO DELLA CIRENAICA, AVREBBE CHIESTO ALL'ITALIA UN SOSTEGNO ECONOMICO PER "GESTIRE" I MIGRANTI (TENERLI IN GABBIA SENZA FARLI PARTIRE), COME QUELLO CHE ROMA CONCEDE AL GOVERNO DI TRIPOLI - L'AISE DI CARAVELLI, CHE HA OTTIMI RAPPORTI CON HAFTAR JR, TANTO DA AVERLO PORTATO IN ITALIA PER UN TOUR DEI MINISTERI (UN MESE FA HA INCONTRATO PIANTEDOSI, CROSETTO E TAJANI), HA CONTATTATO GLI 007 DI GRECIA E MALTA, PER CHIEDERE DI CONDIVIDERE L'ESBORSO. QUELLI HANNO RISPOSTO "NO, GRAZIE" - E COSÌ, È PARTITA LA "RITORSIONE" DEGLI HAFTAR, CHE HANNO ORGANIZZATO LA TRAPPOLA PER LA DELEGAZIONE EUROPEA (COMPOSTA OLTRE A PIANTEDOSI DAI MINISTRI DI GRECIA E MALTA)