
“NOI E LA LEGA SIAMO PARTITI DIVERSI” – TAJANI SI LANCIA A DIFESA DEGLI INTERESSI DEI BERLUSCONI (MEDIOLANUM) E RINTUZZA LA RICHIESTA DI SALVINI DI UNA TASSA SUGLI EXTRAPROFITTI DELLE BANCHE: “FINCHÉ CI SARÀ FORZA ITALIA AL GOVERNO NON CI SARANNO MAI. BISOGNA DIALOGARE CON LORO. O SI SPAVENTANO I MERCATI” – L’ALTOLA’ SULLA ROTTAMAZIONE FISCALE: “QUELLI CHE HANNO PAGATO NON POSSONO FARE LA FIGURA DEI FESSI. SE ABBIAMO 5 MILIARDI, PRIMA PENSIAMO AI PIÙ DEBOLI E ALLA SANITÀ” – LA RISPOSTA A CONTE: “IO NON SONO UN SEGRETARIO IMPOMATATO CHIUSO NEI PALAZZI..."
Virginia Piccolillo per il “Corriere della Sera” - Estratti
antonio tajani - informativa al senato su gaza - fot lapresse
«Silvio Berlusconi sta sulla nuvoletta, ci guarda e si diverte». I tricolori, l’azzurro e la foto insieme schierati sul palco ci sono.
Ma a Telese Terme, Antonio Tajani «riposiziona» Forza Italia. Un’identità «rafforzata». Un richiamo ai cattolici con tanto di Santa Messa celebrata sul palco. E un obiettivo ambizioso: «Arriveremo al 20%. Nessuno pensava che arrivassimo al 10, invece ce l’abbiamo fatta».
«Bisogna crederci», assicura. E lui ci crede: «Morto Berlusconi ho dovuto fare un cambiamento totale. Lui era il leader e copriva tutte le magagne con la bacchetta magica. Ma io non sono Berlusconi».
Per supplire ho «dovuto fare una nuova classe dirigente», che intende ampliare «allargando la democrazia interna» con i congressi. Raccomanda di discutere lì: «Sui giornali si fa un danno al partito e a sé stessi».
L’Opa sui moderati la lancia guardando a sinistra. «Non esiste più un centrosinistra, ma tre partiti sovrapponibili con il Pd che rincorre M5S e Avs. La candidatura di Fico in Campania lo dimostra», dice accogliendo un altro deluchiano deluso, Nicola Caputo. Ma anche agli alleati: «Siamo tre partiti diversi» e intende soprattutto la Lega.
Rintuzza la richiesta di Matteo Salvini sulle tasse agli extraprofitti delle banche: «Finché ci sarà FI al governo non ci saranno mai. Bisogna dialogare con loro. O si spaventano i mercati». E sulla «rottamazione» un’altolà: «Quelli che hanno pagato non possono fare la figura dei fessi. Se abbiamo 5 miliardi, prima pensiamo ai più deboli e alla sanità».
claudio scajola e antonio tajani - festa di forza italia a telese
Snocciola i punti del Manifesto del nuovo partito, scritto in autonomia («ne ho mandato una copia a Marina e Pier Silvio, credo sia piaciuto»): liberalismo, europeismo, garantismo e atlantismo. Il sostegno al ceto medio «spina dorsale dell’Italia».
Ma anche la crescita di chi è sotto la soglia di povertà: «Non con salario minimo (roba da Urss) ma detassando gli stipendi. Sfido Conte: siete d’accordo o no?».
La Giustizia. Rimarca di aver inserito nel nuovo Pantheon di FI Falcone e Borsellino, offre solidarietà a don Patriciello e grida: «La mafia fa schifo».
Poi esalta la separazione delle carriere: «Dicevano che la facevamo per Berlusconi. Non c’è più l’abbiamo fatta lo stesso».
Risponde entusiasta la platea chiamata a raccolta dall’europarlamentare Fulvio Martusciello che a Tajani promette «la prima telefonata con cui ti annunceremo la vittoria alle Regionali». Giura impegno a Pupi Avati che chiede alla politica di unirsi per ottenere risultati concreti.
antonio tajani - informativa al senato su gaza - fot lapresse
A cominciare da un’Agenzia che rilanci il cinema italiano: «Mia moglie quando le dico di andare a vedere un film italiano mi dice di no». Plaude al ritorno di Claudio Scajola e a Maurizio Gasparri che marca la differenza con l’opposizione: «Noi con la Vespucci, loro con la Flotilla».
E quando Tajani risponde a Conte «Io non sono un segretario impomatato chiuso nei palazzi
(...)
antonio tajani, giorgia meloni e matteo salvini in senato foto lapresse
meloni salvini tajani
ANTONIO TAJANI A VITERBO PER LA FESTA DI SANTA ROSA
antonio tajani al meeting di rimini
tajani barelli
antonio tajani al meeting di rimini
antonio tajani e carlo nordio alla camera - voto sulla separazione delle carriere - foto lapresse