carlo calenda giorgia meloni

“NON C’È NESSUN RISCHIO DI FASCISMO, MA DI ANARCHIA” – CARLO CALENDA È SICURO CHE IL CENTRODESTRA, ANCHE SE VINCESSE, NON È IN GRADO DI GOVERNARE: “ALLA MELONI RICONOSCO UNA GRANDE CAPACITÀ COMUNICATIVA. È TOSTA E LA RISPETTO, MA NON È SUFFICIENTE PER GESTIRE UN GRANDE PAESE” – “IL PAREGGIO È PLAUSIBILE, MA IL PROBLEMA È CERCARE DI RICOSTRUIRE UNA MAGGIORANZA AMPIA E AFFRONTARE I PROBLEMI CHE OGGI SONO MOLTO PIÙ RILEVANTI DI PRIMA” – “LETTA SBAGLIA A DIVIDERE IL PAESE TRA BUONI E CATTIVI…”

Maurizio Tropeano per “La Stampa”

 

CARLO CALENDA MATTEO RENZI

«Giorgia Meloni e la sua classe dirigente non sono preparati per governare il Paese. Il Pd vuole dividere l'Italia in buoni e cattivi, mentre servirebbe una riappacificazione. Berlusconi ha perso il diritto di rappresentare i popolari italiani e i moderati quando ha fatto cadere Draghi».

 

Dopo Milano, Torino: Carlo Calenda, leader di Azione, apre la campagna elettorale nel Nord e intervistato dal vicedirettore de La Stampa, Federico Monga, spiega: «Per alcuni sondaggi abbiamo già scavalcato Forza Italia, ma il nostro obiettivo è superare Lega e M5S».

 

CARLO CALENDA TIK TOK 2

Ed è convinto che i voti arriveranno «sia dal centrodestra sia dal centrosinistra, come alle comunali di Roma, perché tante persone che si sono stancate di una politica fatta con l'accetta; la gente è alla ricerca di un certo pragmatismo che si è ampliato molto con l'esperienza di Draghi. Il nostro bacino per crescere nei consensi è molto ampio».

 

Un vostro successo potrebbe determinare il pareggio?

«Con questo sistema elettorale il pareggio è plausibile. Ma il problema è cercare di ricostruire una maggioranza ampia e affrontare i problemi che oggi sono molto più rilevanti di prima».

 

Con chi s' immagina questa maggioranza?

«Un minuto dopo un eventuale pareggio Salvini non è più alla guida della Lega, quindi ci sarà una Lega di governo, quello che rimarrà di Forza Italia, il Pd».

 

E il M5S?

GIORGIA MELONI BY ALTAN

«No, sta facendo un percorso di ritorno alle origini, cioè fate tutti schifo, vaffa ecc».

 

Ma se al centrodestra mancassero pochi voti per vincere?

«Non possiamo fare una maggioranza politica con la destra. Berlusconi ha perso il diritto a rappresentare i popolari italiani, il posto in cui siede al Parlamento europeo, quando per la voglia senza limiti di fare il presidente della Repubblica, o del Senato, ha fatto cadere Draghi. Questa destra è irresponsabile.

 

Sa quanto cubano le promesse di Salvini? 180 miliardi. E Meloni adesso dice che bisogna essere attenti, ma è la sua storia a portarci in serie C in Europa. Io ho visto in questi anni crescere e crollare movimenti politici che promettevano rivoluzioni. Prima il M5S, poi la Lega. Adesso va di moda Meloni, ma c'è un piccolo dettaglio: non hanno esperienza di governo. E quando saranno al governo faranno disastri e crolleranno come è successo a Cinquestelle e Lega».

 

LO SLOGAN SCEGLI DI LETTA BY CARLI

Ma Azione non sta facendo una campagna elettorale orientata contro il Pd?

«Assolutamente no: ho criticato una sola cosa, cioè l'idea di poter dividere il paese tra buoni e cattivi. La considero una campagna molto violenta.

 

Non puoi fare manifesti per dire che chi è con te è Sì vax e chi è contro No vax. Io sono Sì vax, ma lo sono anche tanti elettori di destra.

 

Anche Conte è Sì vax. Così come dire Berlinguer o Almirante... in mezzo c'è la Democrazia cristiana, il Partito repubblicano, i socialisti e i liberali. Non ce l'ho con il Pd, ma con la sua campagna che mira a dividere sempre di più un Paese che invece va riappacificato».

 

MANIFESTI DI LETTA E MELONI SUGLI AUTOBUS

Dei vecchi partiti in chi si riconosce?

«Il mio partito si chiama Azione perché viene dall'esperienza del Partito d'azione poi confluito nei liberali, nei repubblicani, nei socialisti».

 

Secondo lei chi è la vera Meloni? Quella del comizio di Vox o quella che cerca di accreditarsi come moderata a Cernobbio?

«Hanno fatto tutti così: il M5S, Salvini. Ogni volta che crescono nei sondaggi iniziano a fare i moderati, se aumentano ancora diventano più moderati e finiscono per sembrare tutti buoni. Il problema non è questo, ma l'impreparazione di Meloni e di tutta la sua classe dirigente».

MANIFESTO DI ENRICO LETTA PRONTO PER L AFFISSIONE

 

Crede che non siano in grado di governare?

«Ne sono certo. Io l'ho visto il candidato di Meloni a Roma, e Roma è la sua città. Era improponibile, non ho mai incontrato una persona così impreparata nella mia vita. Quello che dico a Meloni e questo: io ho lavorato in Sky, Ferrari, Ntv, a Londra. Ho fatto il ministro, il viceministro, l'ambasciatore. Non ho paura di governare questo Paese.

 

Se in questo momento c'è una persona più brava di me, ed è chiaro che c'è (Draghi, ndr), bisogna tenersela. Questi invece sono tutti convinti di avere le competenze per guidare il Paese.

 

BERLUSCONI SALVINI MELONI - MEME

Meloni, Di Maio, Salvini prima: io li ammiro molto perché hanno un'assoluta confidenza in loro stessi, forse per scarsa conoscenza delle cose che andranno a fare oppure, forse, perché sono un pochino superbi. Poi però Di Maio e Salvini li abbiamo visti all'opera».

 

Lei crede che se il centrodestra vincerà le elezioni la democrazia e la nostra Costituzione saranno a rischio?

«Ma quando mai. Questo è un Paese anarchico in cui non c'è nessun rischio di fascismo, ma di anarchia. E la destra è una grande fautrice dell'anarchia, sui vaccini, sulle tasse e sul catasto».

 

Non riconosce proprio una qualità a Meloni?

«Una grande capacità comunicativa, e molto coraggio. È tosta e la rispetto. Ma non è sufficiente per gestire un grande Paese».

SILVIO BERLUSCONI - GIORGIA MELONI - MATTEO SALVINIMEME SULLO SLOGAN SCEGLI DI ENRICO LETTA

Ultimi Dagoreport

mauro gambetti papa leone mazza baseball san pietro pipi sagrato

DAGOREPORT: IL PISCIO NON VA LISCIO – PAPA LEONE XIV E’ FURIOSO DOPO IL SACRILEGIO COMPIUTO DALL’UOMO CHE HA FATTO PIPI’ SULL’ALTARE DELLA BASILICA DI SAN PIETRO – IL PONTEFICE HA ORDINATO UN RITO RIPARATORIO “URGENTE” E, SOPRATTUTTO, HA FATTO IL CULO AL CARDINALE GAMBETTI, ARCIPRETE DELLA BASILICA VATICANA, CON UN CONFRONTO “TEMPESTOSO”: E’ IL TERZO GRAVE EPISODIO IN POCO PIU’ DI DUE ANNI AVVENUTO NELLA CHIESA PIU’ IMPORTANTE DEL MONDO – NEL MIRINO FINISCONO ANCHE GLI UOMINI DELLA GENDARMERIA VATICANA, INCAPACI DI INTERVENIRE TEMPESTIVAMENTE E DI PREVENIRE GESTI SACRILEGHI DELLO SVALVOLATO DI TURNO – VIDEO!

spionaggio paragon spyware giorgia meloni fazzolari mantovano giorgetti orcel francesco gaetano caltagirone flavio cattaneo

DAGOREPORT - E TRE! DALLO SPIONAGGIO DI ATTIVISTI E DI GIORNALISTI, SIAMO PASSATI A TRE PROTAGONISTI DEL MONDO DEGLI AFFARI E DELLA FINANZA: CALTAGIRONE, ORCEL, CATTANEO - SE “STAMPA” E “REPUBBLICA” NON LI FANNO SMETTERE, VEDRETE CHE OGNI MATTINA SBUCHERÀ UN NUOVO E CLAMOROSO NOME AVVISATO DI AVERE UN BEL SPYWARE NEL TELEFONINO - COME NEL CASO DEGLI ACCESSI ABUSIVI ALLA PROCURA ANTIMAFIA (FINITI IN CHISSÀ QUALCHE SCANTINATO), I MANDANTI DELLO SPIONAGGIO NON POSSONO ESSERE TROPPO LONTANI DALL’AREA DEL SISTEMA DEL POTERE, IN QUANTO PARAGON FORNISCE I SUOI SERVIZI DI SPYWARE SOLO AD AUTORITÀ ISTITUZIONALI - A QUESTO PUNTO, IL CASO È CORNUTO: O SI SONO TUTTI SPIATI DA SOLI OPPURE IL GOVERNO MELONI DEVE CHIARIRE IN PARLAMENTO SE CI SONO APPARATI “FUORILEGGE”. PERCHÉ QUANDO IL POTERE ENTRA NEI CELLULARI DEI CITTADINI, NON C’È PIÙ DEMOCRAZIA…

matteo salvini roberto vannacci giorgia meloni massimiliano fedriga luca zaia

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI HA GLI OCCHI PUNTATI SULLA TOSCANA! NELLA REGIONE ROSSA SARÀ CONFERMATO EUGENIO GIANI, MA ALLA DUCETTA INTERESSA SOLO REGISTRARE IL RISULTATO DELLA LEGA VANNACCIZZATA – SE IL GENERALE, CHE HA RIEMPITO LE LISTE DI SUOI FEDELISSIMI E SI È SPESO IN PRIMA PERSONA, OTTENESSE UN RISULTATO IMPORTANTE, LA SUA PRESA SULLA LEGA SAREBBE DEFINITIVA CON RIPERCUSSIONI SULLA COALIZIONE DI GOVERNO – INOLTRE ZAIA-FEDRIGA-FONTANA SONO PRONTI A UNA “SCISSIONE CONTROLLATA” DEL CARROCCIO, CREANDO DUE PARTITI FEDERATI SUL MODELLO DELLA CDU/CSU TEDESCA - PER LA MELONI SAREBBE UNA BELLA GATTA DA PELARE: SALVINI E VANNACCI POTREBBERO RUBARLE VOTI A DESTRA, E I GOVERNATORI IMPEDIRLE LA PRESA DI POTERE AL NORD...

matteo salvini luca zaia giorgia meloni orazio schillaci

FLASH! – L’”HUFFPOST” RIPORTA CHE SALVINI VUOL CONVINCERE LUCA ZAIA A PORTARE IL SUO 40% DI VOTI IN VENETO MA SENZA CHE IL SUO NOME BRILLI SUL SIMBOLO – PER ACCETTARE IL CANDIDATO LEGHISTA STEFANI, LA MELONA INSAZIABILE, PAUROSA CHE L’EX GOVERNATORE VENETO PORTI VIA TROPPI VOTI A FDI, L’HA POSTO COME CONDIZIONE A SALVINI – PER FAR INGOIARE IL ROSPONE, OCCORRE PERÒ CHE ZAIA OTTENGA UN INCARICO DI PESO NEL GOVERNO. IL MAGGIORE INDIZIATO A LASCIARGLI LA POLTRONA SAREBBE ORAZIO SCHILLACI, MINISTRO TECNICO IN QUOTA FDI, ENTRATO IN COLLISIONE CON I TANTI NO-VAX DELLA FIAMMA - AVVISATE QUEI GENI DI PALAZZO CHIGI CHE ZAIA SUI VACCINI LA PENSA ESATTAMENTE COME SCHILLACI…

monique veaute

NO-CAFONAL! – ARCO DI TRIONFO PER MONIQUE VEAUTE, QUELLA VISPA RAGAZZA FRANCESE CHE NEL 1984 GIUNSE A ROMA PER LAVORARE ALL’ACCADEMIA DI FRANCIA DI VILLA MEDICI - DA ABILISSIMA CATALIZZATRICE DI GENIALI E VISIONARIE REALTÀ ARTISTICHE INTERNAZIONALI, DETTE VITA A UN FESTIVAL CHE SCOSSE LO STATO DI INERZIA E DI AFASIA CULTURALE IN CUI ERA PIOMBATA ROMA DOPO L’ERA DI RENATO NICOLINI – L'ONORIFICENZA DI ''COMMANDEUR DE L'ORDRE DES ARTS ET DES LETTRES'' NON POTEVA NON ESSERE CONSEGNATA DALL’AMBASCIATORE FRANCESE SE NON A VILLA MEDICI, DOVE 40 ANNI FA TUTTO È NATO….