fumarola meloni la russa landini

“NON VOTERÒ AI REFERENDUM CHE NON SONO ADEGUATI A RISOLVERE I PROBLEMI DEL LAVORO” - LA PRESA DI POSIZIONE DI DANIELA FUMAROLA, SEGRETARIA DELLA MELONIANA CISL, INFIAMMA LO SCONTRO SULLA CONSULTAZIONE REFERENDARIA - IL LEADER CGIL LANDINI ATTACCA IL PRESIDENTE DEL SENATO LA RUSSA CHE INVITA ALL’ASTENSIONE: “CONTINUANO A DIRE CHE CON IL PREMIERATO SARANNO I CITTADINI A DECIDERE CHI LI GOVERNA. E POI QUANDO C’È UN REFERENDUM IN CUI I CITTADINI POSSONO DECIDERE SU DI LORO, TU GLI DICI CHE NON DEVONO ANDARE A VOTARE, CI STATE PRENDENDO PER IL CULO? FDI: “CRITICHE VERGOGNOSE”…

daniela fumarola

(ANSA) La segretaria della Cisl Daniela Fumarola afferma che non andrà a votare ai referendum dell'8 e 9 giugno: "No, ritengo che lo strumento dei referendum non sia adeguato a risolvere i problemi del lavoro".

 

Per quanto riguarda il quesito sulla cittadinanza. "il referendum non è lo strumento giusto. Noi siamo per una riforma organica che coinvolga il Parlamento e le forze sociali a partire dall'introduzione dello ius scholae e dell'accesso agevolato alla cittadinanza.

   

Rischiamo che la polarizzazione politica di questa votazione riduca tutto alla logica di tifoseria".

 

    Secondo la segretaria della Cisl "con questi referendum si continua a guardare al futuro con lo specchietto retrovisore, ma il mondo del lavoro è cambiato e servono tutele nuove. Il referendum è sbagliato nel merito e in ogni caso abrogando la disciplina dei licenziamenti sul contratto a tutele crescenti non si torna all'articolo 18 e al diritto al reintegro ma alla riforma Fornero che, tra l'altro, comporterebbe una riduzione dell'indennizzo da 36 a 24 mensilità. Insomma, una battaglia di retroguardia che non intercetta le criticità di oggi: abbiamo il record di occupati, ma resta al palo la capacità di raggiungere alti salari"

 

 

schlein landini

SCONTRO SUL REFERENDUM. LANDINI ATTACCA LA RUSSA

Matteo Pucciarelli per repubblica.it - Estratti

«Il voto e la partecipazione politica sono la base senza la quale non c’è né la democrazia né la libertà: Sergio Mattarella il 25 aprile ha detto esattamente l’opposto di quanto sostiene Ignazio La Russa», spiega Maurizio Landini. Il segretario generale della Cgil replica così alle parole del presidente del Senato, che due giorni fa aveva invitato a disertare le urne per i quesiti referendari dell’8 e 9 giugno, imperniati sul tema del lavoro (più tutele per i lavoratori) e della cittadinanza.

 

«La loro riforma madre è il premierato, continuano a dire che così saranno i cittadini a decidere chi li governa. E poi quando c’è un referendum in cui i cittadini possono decidere su di loro, tu gli dici che non devono andare a votare, ci state prendendo per il c…?», continua sempre Landini.

 

 

fumarola meloni

La Cgil è il principale promotore dei quesiti e da settimane denuncia l’oscuramento mediatico del referendum, dove — anche per questa ragione — la strada per raggiungere il quorum del 50 per cento degli aventi diritto è in salita. Non solo, perché il sindacato denuncia che a Roma in più occasioni alcuni iscritti sono stati identificati dalle forze dell’ordine mentre facevano volantinaggio. «Veri e propri atti intimidatori», secondo Nicola Fratoianni di Alleanza verdi sinistra.

 

Dopo la sortita di La Russa, i 5 Stelle hanno invece lanciato la loro campagna online con gli hashtag #nonfatecomelarussa #iovoto. «Vogliono che la gente rimanga a casa, che non eserciti il proprio diritto di voto, che dilaghi l’astensionismo. E invece con il nostro voto possiamo fermare i licenziamenti illegittimi, possiamo dare più tutele ai lavoratori delle piccole imprese, possiamo ridurre il lavoro precario, possiamo creare più sicurezza sul lavoro e più responsabilità negli appalti», dicono dal M5S. Fra le altre cose, Giuseppe Conte si è sbilanciato anche sul quesito della cittadinanza, che ne facilita l’ottenimento per chi vive in Italia. «Noi diamo libertà di voto ma io personalmente voterò sì», annuncia l’ex presidente del Consiglio.

maurizio landini

 

Posizione accolta con favore da Riccardo Magi di +Europa, presidente del comitato promotore del referendum sulla cittadinanza, che invita ad una maggiore mobilitazione: «È una questione di dare i diritti a chi oggi non li ha per colpa di una legge vecchia 30 anni, in un momento in cui in tutto il mondo i diritti vengono compressi; ma è anche una questione di partecipazione democratica, in un Paese in cui le massime cariche istituzionali e di governo invitano a non andare a votare. Una gravissima responsabilità». La convinzione delle opposizioni è che l’intervento a gamba tesa di La Russa sortirà l’effetto opposto a quello sperato.

 

ignazio la russa

«Sarà un boomerang, convincerà molte persone ad andare a votare», assicura Angelo Bonelli (Avs). «Abbiamo il sesto motivo per andare a votare al referendum: le dichiarazioni di La Russa», ironizza l’ex segretario del Pd Nicola Zingaretti.

 

Il presidente del Senato, da parte sua, dopo le polemiche si difende tramite una nota diramata dal suo portavoce Emiliano Arrigo: «Premesso che il presidente La Russa ha confermato di essere personalmente orientato a volersi recare a votare, si sottolinea che lo stesso abbia altresì voluto ribadire, con una frase comiziale, il diritto degli elettori di poter lecitamente anche scegliere di astenersi dal voto».

daniela fumarola 1

 

Giorgia Meloni Luigi Sbarra e Daniela Fumarola - foto lapresse

(...)

daniela fumarola

Ultimi Dagoreport

maurizio belpietro giorgia meloni francesco saverio garofani

A CIASCUNO LA SUA “VERITÀ” - L’ARTICOLO PUBBLICATO DAL QUOTIDIANO DI BELPIETRO SUL "PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È PRATICAMENTE IDENTICO ALLA MAIL RICEVUTA DA MOLTI ALTRI QUOTIDIANI, DA UN ANONIMO CHE SI FIRMAVA "MARIO ROSSI", CHE HANNO DECISO DI IGNORARE LA VICENDA PERCHÉ NON VERIFICABILE - PERCHE' BELPIETRO HA DECISO DI DARE SPAZIO E RISALTO A UNA STORIA COSI' AMBIGUA? HA IN MANO ANCHE UN AUDIO O CI SONO ALTRE RAGIONI? DI CERTO, L'EX ALLIEVO DI VITTORIO FELTRI È UN PO' IN DIFFICOLTÀ: LE COPIE VENDUTE DAL SUO GIORNALE CALANO E "LA VERITÀ" STA DIVENTANDO POST-VERITÀ, CON LO SPAZIO CONCESSO A COMPLOTTISTI, NO VAX E PUTINIANI - FORSE CREARE UN PO’ DI CACIARA CON IL GAROFANI-GATE SERVE A RIPORTARE IL QUOTIDIANO SOTTO I RIFLETTORI - DI SICURO HA FATTO UN FAVORE A GIORGIA MELONI. DEL RESTO, FU LEI NEL 2023 A OPPORSI ALLA VENDITA DEL GIORNALE AD ANGELUCCI, E A TROVARE IN FEDERICO VECCHIONI, AD DI "BONIFICHE FERRARESI" E CARO A LOLLOBRIGIDA, IL "SALVATORE" PRONTO A RILEVARE IL 25% DELLA SOCIETA' EDITRICE BY BELPIETRO - DA ALLORA FIOCCANO INSERZIONI DELLE PARTECIPATE E PEZZI PRO-GIORGIA...

matteo salvini giorgia meloni donald trump vladimir putin sergio mattarella

DAGOREPORT - COME MAI GLI ARTICOLI DELLA “VERITÀ” SUL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” ARRIVANO IL GIORNO DOPO LA RIUNIONE DEL CONSIGLIO SUPREMO DI DIFESA, DI CUI GAROFANI È SEGRETARIO, IN CUI SI È RIBADITA LA LINEA DI “PIENO SOSTEGNO ITALIANO ALL’UCRAINA”? - LA LINEA PRO-KIEV DI GIORGIA MELONI SI E' AFFIEVOLITA DA TEMPO (HA MESSO IN “PAUSA” L'ADESIONE DELL'ITALIA AL PIANO PURL PER LE ARMI USA A KIEV) E SALVINI E' IL SOLITO "FIGLIO DI PUTIN" CHE SI OPPONE A OGNI SOSTEGNO A ZELENSKY - NON SOLO: MATTARELLA, ORMAI DA ANNI, INFIOCINA I SOVRANISMI DI MEZZO MONDO, HA PIU' VOLTE CRITICATO TRUMP, PUTIN, ORBAN, NETANYAHU E AFD (GUARDA CASO TUTTI AMICI DI MELONI E SALVINI) - SE L'AUDIO DI GAROFANI ESISTE, E CERTIFICA UN "COMPLOTTO" E NON UN SEMPLICE RAGIONAMENTO POLITICO, PERCHÉ BELPIETRO NON LO PUBBLICA? IL COLLOQUIO DELL'EX DEPUTATO DEL PD È STATO CARPITO AL RISTORANTE IN UNA "CHIACCHERATA TRA AMICI". SE ESISTE L'AUDIO, CHI LO HA REGISTRATO? UN AMICO? UN PRIVATO CITTADINO CHE HA RICONOSCIUTO GAROFANI, NONOSTANTE FOSSE UN VOLTO POCO NOTO? O IL CONSIGLIERE DI MATTARELLA ERA "ATTENZIONATO"? DA CHI?

tommaso foti galeazzo bignami

CHIAGNI E FOTI – A VOLERE QUEL FENOMENO DI GALEAZZO BIGNAMI COME CAPOGRUPPO DI FDI ALLA CAMERA FU TOMMASO FOTI, CHE SCELSE IL CAMERATA BOLOGNESE COME SUO SUCCESSORE. QUANDO CI FU IL PASSAGGIO DI CONSEGNE, FOTI ASSICURÒ CHE NON AVREBBE POTUTO SCEGLIERE UN SUCCESSORE MIGLIORE (PENSA COM'ERANO GLI ALTRI PRETENDENTI) - DI SICURO BIGNAMI NON È MAI STATO TROPPO ISTITUZIONALE NEGLI INTERVENTI IN AULA: SPESSO PROVOCATORIO, OGNI VOLTA CHE PARLA IRRITA L'OPPOSIZIONE. PARE CHE UNA TELEFONATA DA PALAZZO CHIGI E UN CONSIGLIO “PATERNO” BY FOTI LO AVESSERO INDOTTO A MAGGIOR EQUILIBRIO. SINO A IERI…

sergio mattarella guido crosetto galeazzo bignami adolfo urso giorgia meloni

FLASH! - SULLA QUESTIONE GAROFANI-BELPIETRO, RIMBOMBA IL SILENZIO ASSORDANTE DI GUIDO CROSETTO. CHE LA LINEA DEL MINISTRO DELLA DIFESA E COFONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA SIA PIÙ IN SINTONIA CON IL COLLE CHE CON I CAMERATI DI “PA-FAZZO” CHIGI DI VIA DELLA SCROFA, NON È UNA NOVITÀ. D’ALTRONDE, NEL 2022 FU MATTARELLA A VOLERE CROSETTO ALLA DIFESA, DOPO AVER BOCCIATO IL NOME DI ADOLFO URSO PROPOSTO DA MELONI. ED È SEMPRE STATO CONSIDERATO UN “INTERLOCUTORE” DEL COLLE, TANT’È CHE GUIDONE SMISE DI PARTECIPARE  AI CONSIGLIO DEI MINISTRI POICHÉ TUTTI DAVANTI A LUI TENEVANO LA BOCCUCCIA CHIUSA…

maurizio belpietro giorgia meloni galeazzo bignami francesco saverio garofani sergio mattarella

GIORGIA MELONI NON ARRETRA! DOPO L'INCONTRO AL QUIRINALE CON MATTARELLA, LA DUCETTA HA RIBADITO LA VERSIONE DEL CAMERATA GALEAZZO BIGNAMI: “RAMMARICO PER LE PAROLE ISTITUZIONALMENTE E POLITICAMENTE INOPPORTUNE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI” – AL CONSIGLIERE DI MATTARELLA SARÀ SFUGGITA UNA PAROLA DI TROPPO, MA DA UNA BANALE OSSERVAZIONE POLITICA SUL CENTROSINISTRA AL GOLPE QUIRINALIZIO, CI PASSA UN OCEANO – PERCHÉ BELPIETRO NON PUBBLICA L'AUDIO IN CUI GAROFANI EVOCAVA UN “PROVVIDENZIALE SCOSSONE” (AMMESSO CHE LO "SCOSSONE" NON SI RIFERISSE AL CENTROSINISTRA)? SE LO FACESSE, LA QUESTIONE SAREBBE CHIUSA: PER GAROFANI SAREBBE DIFFICILE RESTARE AL SUO POSTO – IL QUIRINALE AVEVA FATTO SAPERE CHE DOPO L’INCONTRO CI SAREBBE STATO UN COMUNICATO. PER ORA L’HA FATTO LA MELONI: CI SARÀ UN’ALTRA NOTA DAL COLLE? - BIGNAMI INSISTE: "CI HA SORPRESO LA REAZIONE SCOMPOSTA DEL PD, GAROFANI HA CONFERMATO I CONTENUTI E NON HO VISTO PIATTI VOLARE DAL QUIRINALE..."