napolitano borsellino

IL “NULLA SACCIO” DI RE GIORGIO – AL PROCESSO SULLA MORTE DI BORSELLINO VOGLIONO SENTIRE NAPOLITANO, MA L’EX CAPO DELLO STATO CERCA DI EVITARE UNA NUOVA DEPOSIZIONE – “SI TRATTA DI RICORDI PERSONALI LONTANI NEL TEMPO. NULLA HO DA DICHIARARE. NULLA HO DA SPIEGARE. NULLA APPRESI”

Giovanni Bianconi per il “Corriere della Sera

 

giorgio napolitano pippo baudogiorgio napolitano pippo baudo

Riconvocato in un processo per mafia dove si stanno passando al setaccio gli avvenimenti politici che fecero da contorno alle stragi del 1992, l' ex presidente della Repubblica Giorgio Napolitano cerca di evitare una nuova deposizione.


Non perché voglia sottrarsi all' appuntamento già fissato per il prossimo 14 dicembre nel suo ufficio al Senato, ma «nella convinzione che l' accertamento dei reati, fondamentale per l' amministrazione della giustizia nel nome del popolo italiano, richieda la massima concentrazione delle energie processuali, non la loro dispersione».

giorgio napolitano (2)giorgio napolitano (2)


Inutile perdere tempo e spendere altri soldi per una nutrita trasferta giudiziaria da Caltanissetta a Roma, quindi; ciò che aveva da dire, l' ex capo dello Stato l' ha già riferito davanti ai giudici di Palermo nel processo sulla presunta trattiva Stato-mafia, nella contrastata e contestata udienza al Quirinale di un anno fa. Di più non sa.


Al presidente della corte nissena, impegnata nel quarto dibattimento sulla strage di via D' Amelio in cui morirono Paolo Borsellino e cinque agenti di scorta, Napolitano ha scritto una lettera di quattro pagine, su carta intestata «Senato della Repubblica», per esporre le proprie perplessità sulla nuova testimonianza. Lui sa che la deposizione resa nel processo di Palermo non può essere trasfusa nell' altro dibattimento, ma invita i giudici a considerare che «la ripetizione di quelle dichiarazioni o l' eventuale evocazione di altri ricordi personali, peraltro molto lontani nel tempo, attinenti a vicende connesse, non darebbero lumi su nulla di significativo».

PROCESSO BORSELLINO QUATERPROCESSO BORSELLINO QUATER


Nel processo Borsellino la testimonianza dell' ex presidente è stata chiesta nel 2013 dall' avvocato Fabio Repici, parte civile per conto del fratello del giudice assassinato il 19 luglio 1992, affinché riferisca sulla «stretta collaborazione istituzionale e personale» con Oscar Luigi Scalfaro, eletto al Quirinale dopo la strage di Capaci con conseguente nomina di Napolitano a presidente della Camera.

 

Collaborazione evocata dallo stesso Napolitano in una lettera inviata alla figlia di Scalfaro nella ricorrenza della morte del suo predecessore. In più, l' avvocato di Salvatore Borsellino vorrebbe sapere che cosa seppe Napolitano dei contatti tra i carabinieri e Vito Ciancimino, dell' avvicendamento tra Scotti e Mancino al Viminale, e altri particolari di quella travagliata stagione.

PAOLO BORSELLINO CON LA MOGLIE AGNESE PAOLO BORSELLINO CON LA MOGLIE AGNESE


La lettera inviata dall' ex presidente è un susseguirsi di «nulla ho da spiegare o da chiarire», «nulla ho a dichiarare» e «nulla appresi», a proposito degli argomenti indicati dalla parte civile Borsellino.


Anche perché nel '92 non aveva titolo per intervenire sulla formazione del governo («il quesito manifesta una certa approssimazione, se non ignoranza, della distinzione di ruoli tra poteri dello Stato»), o essere avvertito delle mosse investigative dei carabinieri.

 

Dopodiché Napolitano giudica «sorprendente e inesplicabile» la richiesta di riferire «sui fatti di cui ai capi d' imputazione (la strage ndr ) e sulle persone a vario titolo coinvolte». Sia per la «sconfinata comprensività» degli argomenti che per «la sua assurda vaghezza».

giovanni falcone paolo borsellino lapgiovanni falcone paolo borsellino lap


Anche prima di accogliere la corte di Palermo al Quirinale l' ex capo dello Stato aveva invitato i giudici a riconsiderare la scelta di interrogarlo, con una lettera in cui precisava di sapere poco o nulla dei fatti inerenti al processo. Facendo trasparire un certo disappunto non tanto per la testimonianza richiesta, quanto per i retropensieri su eventuali segreti custoditi per 23 anni, e per il palcoscenico mediatico garantito dalla sua presenza sul banco dei testimoni.

 

attentato via d'amelioattentato via d'amelio

Tuttavia il codice non prevede le risposte per corrispondenza, e così la deposizione ci fu. Stavolta Napolitano ripete lo stesso schema, pur consapevole che difficilmente i giudici potranno tornare sui loro passi. Ma prima della decisione che la corte d' assise prenderà oggi, dopo aver ascoltato il parere dei pubblici ministeri e di tutti gli avvocati, ha voluto ribadire la sua posizione.

CIAMPI SCALFARO COSSIGA E NAPOLITANO CIAMPI SCALFARO COSSIGA E NAPOLITANO

 

Ultimi Dagoreport

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni antonio tajani quirinale alfredo mantovano

DAGOREPORT - NON CI SARÀ ALCUNA ROTTURA TRA MARINA E PIER SILVIO: NONOSTANTE LA NETTA CONTRARIETÀ ALLA DISCESA IN POLITICA DEL FRATELLINO, SE DECIDESSE, UN GIORNO, DI PRENDERE LE REDINI DI FORZA ITALIA, LEI LO SOSTERRÀ. E L’INCONTRO CON LA CAVALIERA, SOLLECITATO DA UN ANTONIO TAJANI IN STATO DI CHOC PER LE LEGNATE RICEVUTE DA UN PIER SILVIO CARICATO A PALLETTONI, È SALTATO – LA MOLLA CHE FA VENIRE VOGLIA DI EMULARE LE GESTA DI PAPI E DI ‘’LICENZIARE’’ IL VERTICE DI FORZA ITALIA È SALTATA QUANDO IL PRINCIPE DEL BISCIONE HA SCOPERTO IL SEGRETO DI PULCINELLA: TAJANI SOGNA DI DIVENTARE PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NEL 2029, INTORTATO DA GIORGIA MELONI CHE HA PROMESSO I VOTI DI FRATELLI D’ITALIA. UN SOGNO DESTINATO A SVANIRE QUANDO L’EX MONARCHICO SI RITROVERÀ COME CANDIDATO AL QUIRINALE UN ALTRO NOME CHE CIRCOLA NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, QUELLO DI ALFREDO MANTOVANO…

giorgia meloni alfredo mantovano francesco lollobrigida carlo nordio andrea giambruno

DAGOREPORT - NON SI PUO' DAVVERO MAI STARE TRANQUILLI: MANTOVANO, IL SAVONAROLA DI PALAZZO CHIGI – D'ACCORDO CON GIORGIA MELONI, PRESA LA BACCHETTA DEL FUSTIGATORE DI OGNI FONTE DI ''DISSOLUTEZZA'' E DI ''DEPRAVAZIONE'' SI È MESSO IN TESTA DI DETTARE L’ORTODOSSIA MORALE  NON SOLO NEL PARTITO E NEL GOVERNO, MA ANCHE SCONFINANDO NEL ''DEEP STATE''. E CHI SGARRA, FINISCE INCENERITO SUL "ROGO DELLE VANITÀ" - UN CODICE ETICO CHE NON POTEVA NON SCONTRARSI CON LA VIVACITÀ CAZZONA DI ALCUNI MELONIANI DI COMPLEMENTO: CI SAREBBE LO SGUARDO MORALIZZATORE DI MANTOVANO A FAR PRECIPITARE NEL CONO D’OMBRA PRIMA ANDREA GIAMBRUNO E POI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA – IL PIO SOTTOSEGRETARIO PERÒ NON DORME SONNI TRANQUILLI: A TURBARLI, IL CASO ALMASRI E IL TURBOLENTO RAPPORTO CON I MAGISTRATI, MARTELLATI A TUTTA CALLARA DA RIFORME E PROCURE ALLA FIAMMA...

pier silvio berlusconi silvia toffanin

L’IMPRESA PIÙ ARDUA DI PIER SILVIO BERLUSCONI: TRASFORMARE SILVIA TOFFANIN IN UNA STAR DA PRIMA SERATA - ARCHIVIATA LA FAVOLETTA DELLA COMPAGNA RESTIA ALLE GRANDI OCCASIONI, PIER DUDI HA AFFIDATO ALL'EX LETTERINA DELLE SUCCULENTI PRIME SERATE: OLTRE A “THIS IS ME”, CON FASCINO E MARIA DE FILIPPI A MUOVERE I FILI E SALVARE LA BARACCA, C'E' “VERISSIMO” CHE OCCUPERÀ TRE/QUATTRO PRIME SERATE NELLA PRIMAVERA 2026. IL PROGRAMMA SARÀ PRODOTTO DA RTI E VIDEONEWS CON L’OK DELLA FASCINO A USARE LO “STUDIO-SCATOLA" UTILIZZATA DA MAURIZIO COSTANZO NEL FORMAT “L’INTERVISTA” - COSA C'E' DIETRO ALLE MANOVRE DI PIER SILVIO: E' LA TOFFANIN A COLTIVARE L'AMBIZIONE DI DIVENTARE LA NUOVA DIVA DI CANALE 5 (CON I CONSIGLI DELLA REGINA DE FILIPPI) O È LA VOLONTÀ DEL COMPAGNO DI INCORONARLA A TUTTI I COSTI, COME UN MIX DI LILLI GRUBER E MARA VENIER? 

wang

DAGOREPORT - CICLONE WANG SUL FESTIVAL DI RAVELLO! - PERCHÉ NEGARLO? E' COME VEDERE GIORGIA MELONI COL FAZZOLETTO ROSSO AL COLLO E ISCRITTA ALL’ASSOCIAZIONE DEI PARTIGIANI - YUJA WANG, LA STELLA PIU' LUMINOSA DEL PIANISMO CLASSICO, ENTRA IN SCENA STRIZZATA IN UN VESTITINO DI PAILLETTES CHE SCOPRE LE COSCE FINO ALL'INGUINE, TACCHI “ASSASSINI” E LA SCHIENA NUDA FINO ALL’OSSO SACRO. MA NON STIAMO ASSISTENDO ALLE SCIOCCHEZZE DA DISCOTECA DI CERTE “ZOCCOLETTE” DEL POP IN PREDA A SFOGHI DI TETTE, SCARICHI DI SEDERONI, SCONCEZZE DA VESPASIANO; NO, SIAMO NEL MONDO AUSTERO E SEVERO DEI CONCERTI DI “CLASSICA”: RACHMANINOFF, PROKOFIEV, MOZART, CHOPIN, CAJKOVSKIJ. MA ALLA WANG BASTA UN MINUTO PER FAR “SUONARE” LE COSCE DESNUDE METTENDOLE AL SERVIZIO DELLE EMOZIONI E DELL’INTERPRETAZIONE MUSICALE, CONFERMANDO IN PIENO LE PAROLE DI LUDWIG VON BEETHOVEN: “LA MUSICA È LA MEDIATRICE TRA LA VITA SPIRITUALE E LA VITA SENSUALE” - VIDEO