OBAMA DALLA MERKEL DIFENDE LE SPIATE: “CON PRISM SALVIAMO VITE E COMBATTIAMO IL TERRORISMO. ANCHE PER LA GERMANIA”

Andrea Tarquini per "Repubblica.it"

Nella città che soffrì divisa dal Muro nella guerra fredda, nella città dove John Fitzgerald Kennedy conquistò i tedeschi con la storica frase 'Ich bin ein Berliner', il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, sta per proporre nel suo atteso, storico discorso alla Porta di Brandeburgo una grande iniziativa di disarmo tra gli Usa leader del mondo libero e la Russia di Vladimir V. Putin: le due principali potenze atomiche - dirà il capo della Casa Bianca, secondo le anticipazioni diffuse qui dal suo seguito - dovranno ridurre di un terzo i loro rispettivi arsenali nucleari, per dare a se stesse, alle altre potenze atomiche e a tutto il pianeta l'esempio della possibilità di convivere in pace, negoziando sui disaccordi, e di puntare sempre meno sul ruolo di deterrente dell'arma dell'apocalisse.

Subito prima del discorso, in una conferenza stampa con Angela Merkel, Obama ha parlato dei temi di più stretta attualità, dallo scandalo Datagate, alla Siria. "Dobbiamo fare in modo di far sparire altri muri che ci sono nel mondo", ha detto citando il discorso di Reagan alla Porta di Brandeburgo. Obama ha poi rivendicato l'utilità dei programmi di sorveglianza rivelati dall'ex informatico della Nsa Edward Snowden su cui si è scatenato lo scandalo Datagate: "E' un sistema circoscritto e ristretto che ci consente di salvare delle vite. Sappiamo che ci sono state almeno 50 minacce evitate e sventate grazie a questo programma non solo in Usa ma anche in Germania".

E assicura: il programma "è limitato a indizi su terrorismo e categorie limitate e avviene sempre sotto la supervisione di una corte federale. Non frughiamo nelle mail ordinarie di cittadini tedeschi, americani o britannici: si tratta di un sistema mirato in base a indizi".

"Il presidente", hanno annunciato gli uomini del suo staff, che sono con lui da ieri sera qui nella capitale federale, "annuncerà una proposta che consentirà agli Stati Uniti e ai loro alleati (ndr con questa definizione s'intendono ovviamente gli altri paesi Nato, più Giappone, Corea del Sud, Israele ad esempio) una dissuasione credibile riducendo di un buon terzo il numero rispettivo delle testate nucleari in dotazione agli arsenali strategici di Usa e Russia dopo l'ultimo trattato bilaterale di disarmo Start", quello firmato nel suo primo mandato alla Casa Bianca da Obama col Cremlino.

Attualmente, in base appunto all'ultimo trattato Start (la sigla vuol dire Strategic Arms Reductions Treaty) Stati Uniti e Federazione russa dispongono ciascuna di circa millecinquecento bombe atomiche. Il loro numero dunque scenderà a circa mille per ognuna delle due superpotenze. Non è chiaro se il successo dell'iniziativa sia garantito, ma si può ben pensare che Obama ne abbia parlato prima col presidente russo Putin in margine al vertice G8 in Irlanda.

In tal modo, dirà ancora Obama, segnaleremo la nostra volontà e quella degli alleati Nato di costruire insieme alla Russia, e domani anche insieme alle altre potenze che dispongono di armi atomiche, un mondo sempre più sicuro.

Il presidente degli Stati Uniti è arrivato ieri sera a Berlino, accompagnato da tutto il suo seguito, dalla first lady Michelle, dalle figlie Malia e Sasha. Tra poco avrà un incontro col capo dello Stato federale, l'ex eroe del dissenso dell'est Joachim Gauck, e poi l'atteso faccia a faccia con la cancelliera federale Angela Merkel cui si presume tornerà a chiedere più sforzi tedeschi per il rilancio dell'economia europea e mondiale e la lotta alla disoccupazione specie giovanile. Tutte le crisi internazionali, dalla Siria al Medio Oriente, dall'Iran all'Afghanistan, sono anche nell'agenda.

Ma il discorso che Obama terrà alla Porta di Brandeburgo, luogo storico di Berlino e simbolo del ricordo dei decenni del Muro della Vergogna eretto nell'agosto 1961 dalla dittatura comunista orientale (Ddr) per fermare la fuga in massa verso la libertà, è l'evento più atteso. Anche dalla gente che vi vede un richiamo chiaro allo storico discorso con cui Kennedy, nel colmo della crisi e del confronto con l'Urss di Kruscev, affermò con forza e durezza che l'America non avrebbe mai abbandonato né Berlino Ovest isola della libertà nel mezzo dell'impero sovietico, né in generale gli alleati Nato.

Una riduzione da 1500 a 1000 per parte delle armi nucleari americane e russe avrebbe un importante effetto simbolico. Incoraggiando al disarmo nucleare (questa è almeno la speranza di Washington) anche gli altri paesi occidentali e democratici o meno che dispongono di armi atomiche. E cioè il Regno Unito che ne ha circa 200 sui suoi 4 sottomarini, la Francia che ne schiera 300 abbondanti su sottomarini e bombardieri Mirage 2000N, la Cina - il suo potenziale è ritenuto almeno superiore agli arsenali britannico e francese sommati - Israele, India, Pakistan, Nordcorea.

Attualmente Usa e Russia schierano le loro perfezionate, precise, potenti atomiche secondo il principio della 'Triade?. Gli ordigni sono cioè montati su missili nei silos a terra (Peacekeeper americani, e i giganteschi SS 18 'Satanà russi), bombardieri intercontinentali - i vecchi B52, i nuovi B1 e gli invisibili B2 spirit della US Air Force, i Tupolev 95 e Tupolev 160 russi - e sui sottomarini.

 

merkel-obamaprism article A F DC x PRISM PROGRAMobama e la pillola del giorno dopo orig

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni times musk sunak edi rama

COME AL SOLITO, I GIORNALISTI ITALIANI SI FERMANO AI TITOLI: L’ARTICOLONE DEL “TIMES” SUI LEADER INTERNAZIONALI “TUTTI PAZZI PER LA MELONI” NON È PROPRIO UNA CAREZZA SUL FACCINO DELLA SORA GIORGIA, COME CI VOGLIONO FAR CREDERE “CORRIERE”, “LIBERO” E GLI ALTRI MEGAFONI DELLA FIAMMA MAGICA. ANZI, È PIENO DI FRECCIATONE ALLA THATCHER DE’ NOANTRI, TIPO “L’UMILTÀ BEN PREPARATA” DI FRONTE AL PREMIER ALBANESE EDI RAMA. O LA CHIOSA SULL’INCONTRO CON JD VANCE: “IL FLIRT DELLA 48ENNE ERA SOLO NATURALMENTE SIMPATICO O SI È RESA CONTO CHE RIDENDO DELLE BATTUTE DEGLI UOMINI DI POTERE OTTERRÀ L'ACCORDO COMMERCIALE CHE DESIDERA?” – RICORDA I “THREESOME” E IL PACCO DI GIAMBRUNO, SMONTA LE ORIGINI PROLETARIE DELLA DUCETTA E CHIUDE CITANDO BERLUSCONI: “È UNA PERSONA CON CUI NON SI PUÒ ANDARE D'ACCORDO”. VI SEMBRANO COMPLIMENTI?

giampaolo rossi giorgia meloni silvia calandrelli felice ventura matteo salvini gianfranco zinzilli giancarlo giorgetti

C'È UN NUOVO CAPITOLO NELL'ETERNO SCAZZO MELONI-SALVINI E RIGUARDA LA RAI - NEL CDA DI DOMANI FELICE VENTURA, DIRETTORE DELLE RISORSE UMANE, SARÀ NOMINATO PRESIDENTE DI RAI PUBBLICITÀ - SULLA POLTRONA DELLA CASSAFORTE DEL SERVIZIO PUBBLICO SI È CONSUMATO L'ENNESIMO SCAZZO: L'AD, GIAMPAOLO ROSSI, VOLEVA ISSARE SILVIA CALANDRELLI (NONOSTANTE LA VICINANZA AL PD), OSTEGGIATA PERÒ DALLA LEGA CHE VOLEVA GIANFRANCO ZANZILLI - IL MINISTRO GIORGETTI HA CONVOCATO ROSSI AL MEF (AZIONISTA DELLA RAI) PER IMPORRE IL NOME, MA QUELLO, DI FRONTE AL DIKTAT, HA OPPOSTO UN "ME NE FREGO". E ALLA FINE È STATO TIRATO FUORI DAL CILINDRO IL NOME DI VENTURA...

giorgia meloni elly schlein

DAGOREPORT - LE MANOVRE DA "DOTTOR STRANAMORE" DI ELLY SCHLEIN: SFANGARLA AI REFERENDUM, VINCERE IN AUTUNNO IN TUTTE E 6 LE REGIONI CHE ANDRANNO AL VOTO, QUINDI ANDARE AL CONGRESSO ANTICIPATO DEL PD A GENNAIO 2026 PER POI FARSI INCORONARE LEADER DEL CENTROSINISTRA ALLE POLITICHE DEL 2027 (CONTE PERMETTENDO) – A FAVORE DI ELLY GIOCA IL FATTO CHE LA MINORANZA DEM E' FRANTUMATA CON BONACCINI E LO RUSSO TRATTATI DA TRADITORI DELLA CAUSA DEI RIFORMISTI E PICIERNO E GORI GIUDICATI TROPPO EX RENZIANI – NEL CENTRODESTRA GIRA GIÀ LA BATTUTA: “LUNGA VITA AD ELLY SCHLEIN”, CHE RESTA PER "LA STATISTA DELLA GARBATELLA" LA SUA MIGLIORE POLIZZA PER FARSI ALTRI 5 ANNI A PALAZZO CHIGI...

friedrich merz donald trump starmer macron meloni von der leyen jd vance

DAGOREPORT - L’INCONTRO DI GIORGIA MELONI CON VANCE E VON DER LEYEN È STATO SOLO ''ACCIDENTALE'': È STATO POSSIBILE IN VIRTU' DELL’INSEDIAMENTO DI PAPA LEONE XIV (NON È STATA LA DUCETTA A CONVOCARE I LEADER, BENSI' SANTA ROMANA CHIESA) – LA "COMPASSIONE" DI TRUMP, CHE HA COINVOLTO LAST MINUTE "COSETTA" MELONI NELLA CHIAMATA CON MACRON, STARMER E MERZ – LE FAKE NEWS DI PALAZZO CHIGI PROPALATE DALLA STAMPA E MEDIA DI DESTRA COL SUPPORTO DEL “CORRIERE DELLA SERA”:  ALL’ORIZZONTE NON C’È MAI STATO ALCUN INVIO DI TRUPPE EUROPEE AL FIANCO DI KIEV CONTRO MOSCA. SOLO DOPO LA FIRMA DI UNA TREGUA, GRAN BRETAGNA E FRANCIA SONO A FAVORE DI UN INVIO DI TRUPPE, MA UNICAMENTE AL FINE DELLA SALVAGUARDIA DEI CONFINI UCRAINI, E COL FONDAMENTALE SUPPORTO INTELLIGENCE DELLA CIA - ALTRA MINCHIATA DELLA PROPAGANDA ALLA FIAMMA: NON E' MAI ESISTITA LA VOLONTÀ DI ESCLUDERE L’ITALIA DAL GRUPPO DEI ''VOLENTEROSI''. È LA "GIORGIA DEI DUE MONDI" STESSA A ESSERSI CHIAMATA FUORI, IN PREDA ALL'AMBIZIONE SBAGLIATA DI DIVENTARE LA "PONTIERA'' TRA STATI UNITI ED EUROPA, E PER EVITARE GUAI IN CASA CON IL SUO NEMICO PIU' INTIMO, MATTEO SALVINI...

giuliano amato

AMOR CH’A NULLO AMATO – IL RITRATTONE BY PIROSO DEL DOTTOR SOTTILE: “UN TIPO COERENTE E TUTTO D’UN PEZZO, UN HOMBRE VERTICAL? O UN SUPER-VISSUTO ALLA VASCO ROSSI, ABILE A PASSARE INDENNE TRA LE TURBOLENZE DELLA PRIMA REPUBBLICA, UOMO-OMBRA DI CRAXI, MA ANCHE DELLA SECONDA?” – ALCUNI PASSAGGI STORICI DA PRECISARE: AMATO NON SI CANDIDÒ NEL 2001 A CAUSA DI ALCUNI SONDAGGI-PATACCA SVENTOLATIGLI DA VELTRONI, CHE DAVANO RUTELLI IN VANTAGGIO SU BERLUSCONI – A FERMARE LA CORSA AL QUIRINALE DEL 1999 FU MASSIMO D’ALEMA, CHE LO SCARICÒ PER IL “NEUTRO” CIAMPI  - IL MANCATO VIAGGIO AD HAMMAMET E IL RAPPORTO CON GIANNI DE GENNARO...

ernesto galli della loggia giorgia meloni

DAGOREPORT - FAZZOLARI E' PER CASO IL NUOVO DIRETTORE DEL "CORRIERE"? - IN UNA PRIMA PAGINA CHE NASCONDE LE MENZOGNE DI GIORGIA MELONI, SPUTTANATA DA MACRON, BRILLA UN EDITORIALE VERGOGNOSO DI GALLI DELLA LOGGIA CHE SI DOMANDA: "SE LA GERMANIA (DI AFD) HA DAVVERO FATTO I CONTI CON IL SUO PASSATO NAZISTA. IN ITALIA, INVECE, UN PARTITO CHE PURE HA LE SUE LONTANE ORIGINI NEL FASCISMO GOVERNA DA TRE ANNI IN UN MODO CHE SOLO I COMICI (DUNQUE PER FAR RIDERE…) GIUDICANO UNA MINACCIA PER LA DEMOCRAZIA" - L’EX MAOISTA, POI TERZISTA, QUINDI BERLUSCONIANO, 5STELLE, INFINE MELONIANO  DEVE STUDIARE UN PO’, INVECE DI CAMBIARE PARTITO A OGNI CAMBIO DI GOVERNO. NEL DOPOGUERRA IN GERMANIA, GLI EX NAZISTI RIENTRARONO NEL CONTESTO SOCIALE E OTTENNERO POSTI DI POTERE NELLE INDUSTRIE PIÙ AVANZATE FINO ALLA CONTESTAZIONE DEL '68, SIMBOLEGGIATA DALLO SCHIAFFONE RIFILATO DALLA STUDENTESSA BEATE KLARSFELD AL CANCELLIERE (EX NAZISTA) KURT KIESINGER – IN ITALIA LA DESTRA ALLA FIAMMA DI FINI FU SDOGANATA DAL GOVERNO BERLUSCONI, DOVE IL MINISTRO DELLA GIOVENTU' ERA GIORGIA MELONI. COSA CHE IL GALLI OMETTE ESSENDO ORA COLLABORATORE DEL GOVERNO DUCIONI PER IL SETTORE SCUOLA...