cacciari draghi mattarella

UN PARLAMENTO STACCATO DALLA REALTÀ - CACCIARI BASTONA I PARTITI: "LA POLITICA È COMMISSARIATA. L'IMPOTENZA DELLE CAMERE SI FA PALESE E SI CERCA L'UOMO FORTE - TRASFORMIAMO IL PRESIDENZIALISMO SURRETTIZIO E SPURIO IN UN PROGETTO RAZIONALE, VEDIAMO COME BILANCIARNE IL POTERE SENZA IMPEDIRLO, RIDISEGNIAMO PARLAMENTO E GOVERNO IN UNA PROSPETTIVA DI UNITÀ POLITICA EUROPEA"

Massimo Cacciari per "La Stampa"

 

cacciari draghi 19

L'elezione di un Presidente della Repubblica dovrebbe rappresentare una buona occasione per discutere sullo stato di salute della nostra democrazia, per ritornare a discuterne dopo tanti penosi fallimenti, con diagnosi e terapie che magari non avranno la fondatezza scientifica di cui in altri campi si possono vantare, ma qualche ragionevolezza magari sì.

 

cacciari 29

Di fronte al fatterello che un Parlamento non riesce ormai da oltre dieci anni a esprimere un premier che non venga de facto nominato dal Presidente della Repubblica è ancora possibile ripetere il mantra: «Signori, pazienza, tutto regolare, è il parlamentarismo, che volete»?

 

draghi cacciari

Come quei disincantati uomini di mondo che davanti agli aspetti più odiosi di sfruttamento e ingiustizia che il villaggio globale presenta, alle nuove forme di controllo e dominio esercitate dal sistema economico-finanziario, ci ricordano che «è il capitalismo, bambini - non avete letto Karl Marx?».

 

GIORGIO NAPOLITANO A PORTA A PORTA DA BRUNO VESPA

Napolitano, in un memorabile discorso subito dimenticato, avvisò il Parlamento che eravamo giunti ai supplementari, che la sua impotenza a decidere avrebbe condotto per forza, senza una reazione profonda e consapevole, a un mutamento sostanziale delle forme di governo.

 

giorgio napolitano (2)

Non solo nessuna reazione è avvenuta, ma le crisi successive hanno non spogliato, scorticato il Re. Nessuna emergenza, che non sia forse una guerra-guerra, può giustificare lo stato di un Parlamento che non discute davvero neppure nel momento della conversione in legge dei decreti del Consiglio dei ministri.

 

Credo che il futuro Presidente dovrà riprendere i moniti di Napolitano, chiedendosi tuttavia quali siano le cause storiche di una crisi tanto radicale. Io penso che esse stiano essenzialmente nello sfascio delle forme autonome di organizzazione della società civile, dei suoi corpi intermedi.

 

massimo cacciari accordi e disaccordi 2

Questi non sono riusciti a comprendere la grande trasformazione avvenuta a partire dalla fine della «guerra fredda» e a rappresentare le nuove faglie nel corpo sociale, le contraddizioni e i soggetti nuovi che ne emergevano.

 

Una massa di individui non può partecipare realmente alla res publica, ai processi decisionali che la interessano. Una massa di individui può delegare e basta. Al Parlamento è finito con l'andare qualcuno di questa massa, e il Parlamento ha cessato di essere la scena di un confronto tra strategie e anche, perché no, visioni del mondo, confronto da cui soltanto possono nascere vere élite politiche.

 

Mucchi di interessi particolari si rovesciano, senza mediazione, nel lavoro parlamentare - e la situazione può reggersi fino a quando non si presentano drammatiche emergenze, terrorismo una volta, crisi finanziaria un'altra, pandemia-endemia ora, e chissà cosa domani.

 

massimo cacciari accordi e disaccordi 4

Allora l'impotenza si fa palese, interviene il Presidente, il Presidente cerca l'uomo forte, l'uomo forte decide, il Parlamento converte. Come può un Parlamento legiferare senza che le sue parti siano radicate nelle parti della società?

 

Se manca questa relazione risulta inevitabile, e salutare a volte, la concentrazione del potere nell'Esecutivo. I vecchi partiti hanno certo contribuito non poco a una tale trasformazione, rendendo ovunque potessero le Camere anticamere di loro proprietà. Ma rimaneva sempre una forma di potere politico.

 

no green pass in parlamento

Ora la politica è commissariata. Ci si appella variamente alla Costituzione, senza, mi pare, comprendere che il suo spirito, ben oltre la lettera, afferma che una democrazia progressiva risulta concepibile soltanto se la partecipazione dei cittadini è attiva, propositiva, organizzata, capace di esercitare una critica continua dell'operato dei suoi stessi rappresentanti.

 

Mi rileggo e dico: che nostalgie, vecchio mio! È il mondo globale oggi, la complessità dei problemi, la rapidità con cui le decisioni fondamentali vanno assunte, a rendere patetico il tuo appello.

 

no green pass in parlamento

L'emergenza è permanente, non si tratta di passaggi, ma dello «stato delle cose». È uno stato in cui l'incertezza, l'insicurezza e tutte le ansie che ciò genera diventano fisiologiche - e più lo diventano, più il processo decisionale deve farsi rapido e stare in pugno a competenti e «scienziati».

 

Necessitas non habet legem - c'è bisogno di tradurre? Azioni invece di deliberazioni, decisioni invece di discussioni - questo è richiesto, questo esigono i tempi nuovi. Non si tratta di parentesi da aprire per poi chiudere, ma del processo per cui vecchie forme di sovranità vengono prima sospese e poi sostituite.

 

rissa in parlamento

Bene, accetto la lezione - chiederei allora soltanto che ci si metta seriamente e coerentemente su questa strada. Smettiamola con le retoriche risorgimentali e prendiamo il toro per le corna: trasformiamo il presidenzialismo surrettizio e spurio in un progetto razionale, vediamo come bilanciarne il potere senza impedirlo, ridisegniamo Parlamento e Governo in una prospettiva di unità politica europea.

 

Tutto, ma, per carità, non più emergenze rinnovate per decreto di settimana in settimana, non più governi di «salute pubblica», non più questo occasionale procedere in un'inflazione di norme tra stato di necessità e paure.

 

roberto fico

Il mondo contemporaneo non consente ormai democrazie progressive? Lo ammettiamo? Bene - ma neppure sarà governabile attraverso intese spurie, fittizie tra forze politiche sempre più sradicate, che stanno insieme soltanto per la gestione di angosce grandi o piccole, ansiose di soffocare ogni parola non dico di critica, ma di dubbio.

 

Costoro non saranno mai capaci di autentiche decisioni, che in quanto tali sono sempre costituenti, ma soltanto di protrarre sine die stati di emergenza, e cioè il proprio sopravvivere.

Ultimi Dagoreport

alessandra smerilli riccardo campisi alessandra smerilli papa leone xiv

DAGOREPORT - CHI POTRÀ AIUTARE PAPA PREVOST A RIPIANARE IL DEFICIT ECONOMICO DELLA SANTA SEDE? - LEONE XIV EREDITA DA BERGOGLIO UNA COMMISSIONE PER LA RACCOLTA FONDI PER LE CASSE DEL VATICANO, PRESIEDUTA DA MONSIGNOR ROBERTO CAMPISI E IN CUI C’E’ ANCHE LA SUORA ECONOMISTA ALESSANDRA SMERILLI – I DUE HANNO UNA FREQUENTAZIONE TALMENTE ESIBITA DA FARLI DEFINIRE LA “STRANA COPPIA”. SONO ENTRAMBI AMANTI DELLO SPORT, DELLE PASSEGGIATE, DEI VIAGGI, DEL NUOTO IN ALCUNE PISCINE ROMANE ED ANCHE NEL MARE DI VASTO, DOVE SPESSO I DUE SONO VISTI IN VACANZA - LA SALESIANA SMERILLI, IN TEORIA TENUTA A VIVERE IN UNA COMUNITÀ DELLA SUA CONGREGAZIONE, VIVE IN UN LUSSUOSO APPARTAMENTO A PALAZZO SAN CALLISTO, DOVE LA SERA È DI CASA MONSIGNOR CAMPISI, SPESSO CON ALTRI OSPITI ATTOVAGLIATI AL SUO TAVOLO…

nicola colabianchi beatrice venezi alessandro giuli gianmarco mazzi

FLASH! - DA ROMA SALGONO LE PRESSIONI PER CONVINCERE BEATRICE VENEZI A DIMETTERSI DA DIRETTORE DELL’ORCHESTRA DEL VENEZIANO TEATRO LA FENICE, VISTO CHE IL SOVRINTENDENTE NICOLA COLABIANCHI NON CI PENSA PROPRIO ALLE PROPRIE DIMISSIONI, CHE FAREBBERO DECADERE TUTTE LE CARICHE DEL TEATRO – ALLA RICHIESTA DI SLOGGIARE, SENZA OTTENERE IN CAMBIO UN ALTRO POSTO, L’EX PIANISTA DEGLI ANTICHI RICEVIMENTI DI DONNA ASSUNTA ALMIRANTE AVREBBE REPLICATO DI AVER FATTO NIENT’ALTRO, METTENDO SUL PODIO LA “BACCHETTA NERA”, CHE ESEGUIRE IL “SUGGERIMENTO” DI GIULI E CAMERATI ROMANI. DUNQUE, LA VENEZI E’ UN VOSTRO ‘’PROBLEMA”…

emmanuel macron giorgia meloni volodymyr zelensky vladimir putin

DAGOREPORT – MACRON E MELONI QUESTA VOLTA SONO ALLEATI: ENTRAMBI SI OPPONGONO ALL’USO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI IN EUROPA, MA PER RAGIONI DIVERSE. SE IL TOYBOY DELL’ELISEO NE FA UNA QUESTIONE DI DIRITTO (TEME LE RIPERCUSSIONI PER LE AZIENDE FRANCESI, IL CROLLO DELLA CREDIBILITÀ DEGLI INVESTIMENTI UE E IL RISCHIO DI SEQUESTRI FUTURI DI CAPITALI EUROPEI), PER LA DUCETTA È UNA QUESTIONE SOLO POLITICA. LA SORA GIORGIA NON VUOLE SCOPRIRSI A DESTRA, LASCIANDO CAMPO A SALVINI – CON LE REGIONALI TRA CINQUE GIORNI, IL TEMA UCRAINA NON DEVE DIVENTARE PRIORITARIO IN CAMPAGNA ELETTORALE: LA QUESTIONE ARMI VA RIMANDATA (PER QUESTO ZELENSKY NON VISITA ROMA, E CROSETTO NON È ANDATO A WASHINGTON)

giorgia meloni matteo salvini elly schlein luca zaia

DAGOREPORT - C’È UN ENORME NON DETTO INTORNO ALLE REGIONALI IN VENETO E CAMPANIA, E RIGUARDA LE AMBIZIONI DI ZAIA E DE LUCA DI...RIPRENDERSI LA GUIDA DELLE RISPETTIVE REGIONI! - NULLA VIETA AL “DOGE” E ALLO SCERIFFO DI SALERNO DI RICANDIDARSI, DOPO AVER “SALTATO” UN GIRO (GLI ERA VIETATO IL TERZO MANDATO CONSECUTIVO) – IN CAMPANIA PER DE LUCA SAREBBE UN GIOCO DA RAGAZZI: GLI BASTEREBBERO 5-6 CONSIGLIERI FEDELISSIMI PER TENERE PER LE PALLE FICO E POI FARLO CADERE PER RICANDIDARSI. IDEM PER IL "DOGE", CHE PERO' NON AVRA' DALLA SUA UNA LISTA DI "SUOI" CANDIDATI - A CONTARE SARANNO I VOTI RACCOLTI DAI SINGOLI PARTITI NECESSARI A "PESARSI" IN VISTA DELLE POLITICHE 2027: SE FRATELLI D’ITALIA SUPERASSE LA LEGA IN VENETO, CHE FINE FAREBBE SALVINI? E SE IN CAMPANIA, FORZA ITALIA OTTENESSE UN RISULTATO MIGLIORE DI QUELLO DI LEGA E FRATELLI D'ITALIA, COME CAMBIEREBBERO GLI EQUILIBRI ALL'INTERNO DELLA COALIZIONE DI MAGGIORANZA?

edmondo cirielli giovambattista fazzolari giorgia meloni

DAGOREPORT - C’È UN MISTERO NEL GOVERNO ITALIANO: CHE “FAZZO” FA FAZZOLARI? – IL SOTTOSEGRETARIO ALL’ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA FA IL TUTTOLOGO, TRANNE OCCUPARSI DELL’UNICA COSA CHE GLI COMPETE, CIOE' L’ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA - SI INDUSTRIA CON LE NOMINE, SI OCCUPA DI QUERELE TEMERARIE AI GIORNALISTI (NEL SENSO CHE LE FA), METTE IL NASO SULLE VICENDE RAI, MA NON FA NIENTE PER PLACARE GLI SCAZZI NEL CENTRODESTRA, DOVE SI LITIGA SU TUTTO, DALL'UCRAINA ALLA POLITICA ECONOMICA FINO ALLE REGIONALI – LO SHOW TRASH IN CAMPANIA E EDMONDO CIRIELLI IN VERSIONE ACHILLE LAURO: L’ULTIMA PROPOSTA? IL CONDONO…

trump epstein

DAGOREPORT - CHE FINE HANNO FATTO LE DUE FOTOGRAFIE DI TRUMP CON IN BRACCIO RAGAZZE GIOVANISSIME A SENO NUDO? A WASHINGTON, FONTI BEN INFORMATE ASSICURANO CHE LE DUE FOTO HOT SIANO TRA LE MIGLIAIA DI FILE DI JEFFREY EPSTEIN, ANCORA DA PUBBLICARE - NEI PROSSIMI GIORNI, GRAZIE AL PASSAGGIO DI UNA PETIZIONE PARLAMENTARE FIRMATA DA 218 DEPUTATI DEMOCRATICI, MA AI QUALI SI SONO AGGIUNTI QUATTRO REPUBBLICANI, LA DIFFUSIONE COMPLETA DEI FILE DEL FINANZIERE PORCELLONE, VERRÀ SOTTOPOSTA AL VOTO DELLA CAMERA. E I VOTI REP POSSONO ESSERE DETERMINANTI PER IL SUCCESSO DELL’INIZIATIVA PARLAMENTARE DEM - SE DA UN LATO L’EVENTUALE DIVULGAZIONE DELLE DUE CALIENTI FOTOGRAFIE NON AGGIUNGEREBBE NIENTE DI NUOVO ALLA SUA FAMA DI PUTTANIERE, CHE SI VANTAVA DI POTER “PRENDERE LE DONNE PER LA FIGA” GRAZIE AL SUO STATUS DI CELEBRITÀ, DALL’ALTRO UN “PUSSY-GATE” DETERMINEREBBE UNO DURO SCOSSONE A CIÒ CHE RESTA DELLA SUA CREDIBILITÀ, IN VISTA ANCHE DEL DECISIVO VOTO DI METÀ MANDATO IN AGENDA IL PROSSIMO ANNO...