1- ‘’COS’HA IN TESTA BERLUSCONI?’’. FINALMENTE UNA RISPOSTA C’È. FORSE NON SODDISFERÀ TUTTI GLI INTERROGATIVI. MA PERMETTE DI AFFERMARE, DOCUMENTANDOLO, CHE BERLUSCONI IN TESTA NON HA NIENTE. E NON È UN MODO DI DIRE. CON LE PAROLE SI PUÒ GIOCARE. CON LE IMMAGINI ANCHE. MA CON LE FOTO DI QUESTE PAGINE, SCATTATE POCHI GIORNI FA ALL’AEROPORTO DI OLBIA, NON SI SCHERZA 2- LA REALTÀ CHE CI SBATTONO SOTTO GLI OCCHI È INEQUIVOCABILE. INAPPELLABILE COME UNA SENTENZA DI CASSAZIONE. INCONTROVERTIBILE, COME LA PROVA CHE UNA VOLTA PER TUTTE CHIUDE IL GIALLO DELLA CHIOMA DI SILVIO BERLUSCONI. QUEI CAPELLI, ORA POSSIAMO DIRLO SENZA SE E SENZA MA, NON ESISTONO. BERLUSCONI È CALVO

Giuseppe Fumagalli per "Oggi"

Nel mondo politico se lo chiedono tutti: «Cos'ha in testa Berlusconi?». Finalmente una risposta c'è. Forse non soddisferà tutti gli interrogativi. Ma permette di affermare, documentandolo, che Berlusconi in testa non ha niente. E non è un modo di dire. Con le parole si può giocare. Con le immagini anche. Ma con le foto di queste pagine, scattate pochi giorni fa all'aeroporto di Olbia, non si scherza.

La realtà che ci sbattono sotto gli occhi è inequivocabile. Inappellabile come una sentenza di Cassazione. Incontrovertibile, come la prova che una volta per tutte chiude il giallo della chioma di Silvio Berlusconi. Quei capelli, ora possiamo dirlo senza se e senza ma, non esistono. Berlusconi è calvo.

Al di là di bandane, trapianti, trucchi di scena o ritocchi al computer, l'uomo di 75 anni che scende da un aereo privato e in compagnia dell'onorevole Mariarosaria Rossi, già ospite delle «cene eleganti», si ritira nei suoi possedimenti di villa Certosa, può serenamente iscriversi all'esercito di 11 milioni di italiani (fonte Hair Research Foundation) afflitti da alopecia androgenetica. E quindi pelati. Come chi scrive.

UN SEGRETO BEN PROTETTO
Viene così a conclusione una lunga storia cominciata con la discesa in campo del Cavaliere e che tra alti e bassi ha accompagnato per quasi vent'anni la sua carriera politica. La chioma compatta, curata e colorita esibita nelle apparizioni televisive dei primi Anni 90 aveva destato sospetti fin dall'inizio, ma cosa si nascondesse sotto quella cotonatura era uno dei segreti meglio custoditi della Seconda Repubblica.

Già nel 1994, per risolvere il mistero, Oggi aveva interpellato il paladino della lotta alla calvizie Cesare Ragazzi. Dopo un esame condotto a distanza, lo specialista aveva pronunciato un verdetto, che riletto anni dopo si rivela in tutto il suo contenuto profetico: «Avrà 3 o 4 mila capelli», disse Ragazzi, «circa 35 mila in meno di una capigliatura normale. Nasconde la piazza con un abile riporto e tutti i giorni utilizza una speciale lacca per ottenere l'effetto cotonato». Da Forza Italia e Mediaset filtrarono poche indiscrezioni sulle sedute di lampada per scurire il cuoio capelluto e sulle ripetute applicazioni di tinture rossicce per scurire i capelli bianchi.

LA BANDANA RIVELATRICE
Dettagli importanti, che però non permettevano di chiarire il miracolo tricologico messo in scena quotidianamente da Berlusconi. Il chiacchiericcio si protrasse per circa un decennio, finché nell'agosto 2004 Silvio non apparve in Costa Smeralda con l'ormai leggendaria bandana. In principio fu scambiato per un eccesso di giovanilismo, poi si capì che il copricapo serviva a proteggere un trapianto di capelli, presi dalla nuca e riposizionati sopra la fronte.

L'opera di rimboschimento venne ripetuta anche l'anno successivo, ma ancora non si capiva come la chioma dell'allora premier potesse apparire così folta e compatta. Finché nell'estate 2008, in piedi sul pontile di Villa Certosa per salutare la figlia Marina in partenza sul suo yacht, Silvio venne colpito dalla luce radente dell'alba. Così radente che lo rasò a zero. Era evidente quindi l'esistenza di un trucco. Lo rivelò a Oggi il tricologo Vincenzo Gambino, che lavorando sul sosia del Cavaliere Maurizio Antonini, ricreò la caratteristica capigliatura dal colore uniforme e dai contorni perfettamente definiti, da omino del calciobalilla.

LA SCOPERTA DEL «COVER UP»
Il segreto che resisteva dal debutto in politica di Silvio aveva finalmente un nome: cover up. Il termine che in gergo giornalistico giudiziario allude all'insabbiamento di un'indagine, nel linguaggio tricologico è riferito all'uso di una polvere magica, detta comunemente fibrina.

Sparsa sulla testa, la sostanza a base di microfibre di cheratina ha due funzioni. Una parte si deposita sulla superficie lucida del cuoio capelluto e lo colora provocando un effetto di riempimento. L'altra rimane sospesa e aiutata dalla carica elettrostatica di uno spray che fa rizzare i capelli in testa, forma un reticolo di filamenti che danno l'impressione di una chioma più fitta.

A quel punto serve solo una spruzzata di lacca per fissare il risultato. Berlusconi, in più, ha sempre aggiunto il tocco finale, affidato a un'estetista di fiducia che passava con una matita per definire con estrema precisione il perimetro della capigliatura. È chiaro però che il cover up non può fare miracoli. La realtà alla fine si impone sull'artificio. E di Silvio che scende dall'aereo con una delle più avvenenti onorevoli della scuderia azzurra, si può davvero dire che il lupo ha perso il pelo. E nient'altro.

 

 

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