renzi berlusconi

AAA OPPOSIZIONE CERCASI – POLITO: IL PD È UN CORPO ESANGUE, PROSCIUGATO DAL RENZISMO. FORZA ITALIA NON ESISTE PIÙ E PERSINO NANNI MORETTI SI È RITIRATO A VITA PRIVATA – M5S DA SINISTRA E LEGA DA DESTRA STANNO CAPTANDO LE SORGENTI DEI PARTITI, SVUOTANDOLI DEI LORO ELETTORATI – È UN CASO SENZA PRECEDENTI E CHI CREDE NELLA DIALETTICA POLITICA DEVE SOLO SPERARE CHE NASCA UN NUOVO MOVIMENTO POLITICO

Antonio Polito per il “Corriere della Sera”

 

matteo renzi in senato 2

«Con questi dirigenti non vinceremo mai». Dov' è finito Nanni Moretti? Avrebbe ancor più ragione oggi, a lanciare l' urlo che scosse il centrosinistra nel 2002. Ma anche lui si è ritirato a vita privata.

 

Ormai del Pd non importa quasi più a nessuno: è un corpo esangue, il renzismo l' ha prosciugato di tutte le sue forze, si è trasfuso tutta la sua linfa vitale. Come negli amori di Ovidio, i democratici non possono più vivere con Renzi, ma neanche senza. Forza Italia sta messa, se possibile, anche peggio. Con quel partito neanche Berlusconi vincerà mai più.

 

L' ha talmente identificato con se stesso che l' inevitabile declino del suo fascino elettorale sta portando a fondo l' ultimo presidio moderato ed europeista del centrodestra italiano, ridotto alla metà dei consensi in sei mesi.

SALVINI DI MAIO FLINSTONES

 

Ma il deserto delle opposizioni non è solo colpa di chi le guida. È proprio l' acqua che manca. Le due forze che sono al governo, l' una da sinistra e l' altra da destra, stanno infatti captando le sorgenti che nutrivano i partiti tradizionali, lasciandoli senza radici, svuotandoli dei loro elettorati.

 

Basta guardare all' imbarazzo con cui il Pd cerca di contestare il «decreto Dignità» mentre la sua base e metà del gruppo dirigente vorrebbero che lo votasse, per smentire le scelte del governo Renzi, cui viene attribuita la disfatta.

 

SALVINI DI MAIO

Oppure basta ascoltare l' assordante silenzio-assenso con cui Forza Italia, alleata della Merkel nel Partito popolare europeo, assiste alle politiche contro l' immigrazione di Salvini con l' aria di dire a se stessa: ah, se l' avessimo fatto noi.

 

Così oggi, sommando i ceti medi spaventati dai mercati globali e dalle migrazioni, e i figli dei ceti medi angosciati dalla disoccupazione di massa e dal precariato, Lega e Cinquestelle fanno asso pigliatutto, superando il 60% dei consensi.

 

silvio berlusconi

È un caso senza precedenti nella Seconda repubblica, quando una possibile maggioranza alternativa, in Parlamento e nel Paese, è sempre esistita, anche in momenti drammatici come la crisi del debito nel 2011; oggi invece le due opposizioni sommate arrivano appena a un quarto dei consensi, il che le priva della legittimazione popolare per proporsi come un' alternativa.

 

Una situazione di democrazia bloccata che alla lunga presenta pericoli anche per l' ordine liberale: non a caso Davide Casaleggio s' arrischia ad annunciare che, in un prevedibile futuro, del Parlamento non ci sarà più bisogno.

 

Anche se i partiti di governo hanno gli italiani dalla loro, non vuol dire però che faranno il bene dell' Italia. La storia ci insegna che la somma degli interessi particolari non dà per forza il totale dell' interesse generale.

 

SALVINI DI MAIO CONTE

Non si può escludere perciò che prima o poi (per esempio a novembre, con la legge di Bilancio) la gloriosa macchina da guerra giallo-verde incontri il suo vero e unico nemico: il vincolo esterno, quel limite che non si può superare senza recare un danno grave all' Italia nel suo complesso, e per molti anni a venire.

 

matteo renzi

Ogni aumento sostanziale del prezzo che paghiamo sul nostro debito si mangerebbe infatti con gli interessi qualsiasi beneficio fiscale o assistenziale che il governo possa finanziare in deficit: il ministro Tria lo sa bene, ma sa anche che non basterà dirlo per fermare la fame di consenso di Di Maio e Salvini.

silvio berlusconi e antonella mosetti

 

Il paradosso della situazione italiana è che le opposizioni non possono nemmeno auspicarsi che questa contraddizione esploda. Per la semplice ragione che, a causa della loro debolezza, non sfocerebbe in una normale crisi di governo, ma piuttosto in una vera e propria crisi di sistema: i due partiti populisti, ancora forti del sostegno dell' opinione pubblica, la scaglierebbero contro le regole europee, contro i mercati, contro i poteri forti e i «mandarini» di Stato che non li lasciano lavorare.

 

Uno scenario che nessuno con la testa sulle spalle si può davvero augurare, perché metterebbe gli italiani contro la storia stessa dell' Italia repubblicana, democratica ed europea, fondata sull' economia sociale di mercato.

 

luigi di maio matteo salvini

Chi abbia a cuore la ricostituzione di una sana dialettica politica, e di una opposizione in grado di incalzare e condizionare il governo, deve dunque sperare che nasca presto qualcosa di nuovo.

 

Qualcosa che possa contrastare i vincitori delle elezioni senza il livore dei perdenti.

Qualcuno che non sia così ingenuo da attaccare i nuovi potenti gridando, ad ogni scandaletto o inchiesta giudiziaria: ecco, vedete, sono come gli altri, senza accorgersi che «gli altri» sono loro.

 

Un nuovo movimento politico che sappia mettere l' Italia al primo posto senza dimenticare gli italiani, due terzi dei quali non hanno alcuna voglia di ricominciare da dove i vecchi partiti si sono interrotti.

Ultimi Dagoreport

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni antonio tajani quirinale alfredo mantovano

DAGOREPORT - NON CI SARÀ ALCUNA ROTTURA TRA MARINA E PIER SILVIO: NONOSTANTE LA NETTA CONTRARIETÀ ALLA DISCESA IN POLITICA DEL FRATELLINO, SE DECIDESSE, UN GIORNO, DI PRENDERE LE REDINI DI FORZA ITALIA, LEI LO SOSTERRÀ. E L’INCONTRO CON LA CAVALIERA, SOLLECITATO DA UN ANTONIO TAJANI IN STATO DI CHOC PER LE LEGNATE RICEVUTE DA UN PIER SILVIO CARICATO A PALLETTONI, È SALTATO – LA MOLLA CHE FA VENIRE VOGLIA DI EMULARE LE GESTA DI PAPI E DI ‘’LICENZIARE’’ IL VERTICE DI FORZA ITALIA È SALTATA QUANDO IL PRINCIPE DEL BISCIONE HA SCOPERTO IL SEGRETO DI PULCINELLA: TAJANI SOGNA DI DIVENTARE PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NEL 2029, INTORTATO DA GIORGIA MELONI CHE HA PROMESSO I VOTI DI FRATELLI D’ITALIA. UN SOGNO DESTINATO A SVANIRE QUANDO L’EX MONARCHICO SI RITROVERÀ COME CANDIDATO AL QUIRINALE UN ALTRO NOME CHE CIRCOLA NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, QUELLO DI ALFREDO MANTOVANO…

giorgia meloni alfredo mantovano francesco lollobrigida carlo nordio andrea giambruno

DAGOREPORT - NON SI PUO' DAVVERO MAI STARE TRANQUILLI: MANTOVANO, IL SAVONAROLA DI PALAZZO CHIGI – D'ACCORDO CON GIORGIA MELONI, PRESA LA BACCHETTA DEL FUSTIGATORE DI OGNI FONTE DI ''DISSOLUTEZZA'' E DI ''DEPRAVAZIONE'' SI È MESSO IN TESTA DI DETTARE L’ORTODOSSIA MORALE  NON SOLO NEL PARTITO E NEL GOVERNO, MA ANCHE SCONFINANDO NEL ''DEEP STATE''. E CHI SGARRA, FINISCE INCENERITO SUL "ROGO DELLE VANITÀ" - UN CODICE ETICO CHE NON POTEVA NON SCONTRARSI CON LA VIVACITÀ CAZZONA DI ALCUNI MELONIANI DI COMPLEMENTO: CI SAREBBE LO SGUARDO MORALIZZATORE DI MANTOVANO A FAR PRECIPITARE NEL CONO D’OMBRA PRIMA ANDREA GIAMBRUNO E POI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA – IL PIO SOTTOSEGRETARIO PERÒ NON DORME SONNI TRANQUILLI: A TURBARLI, IL CASO ALMASRI E IL TURBOLENTO RAPPORTO CON I MAGISTRATI, MARTELLATI A TUTTA CALLARA DA RIFORME E PROCURE ALLA FIAMMA...

pier silvio berlusconi silvia toffanin

L’IMPRESA PIÙ ARDUA DI PIER SILVIO BERLUSCONI: TRASFORMARE SILVIA TOFFANIN IN UNA STAR DA PRIMA SERATA - ARCHIVIATA LA FAVOLETTA DELLA COMPAGNA RESTIA ALLE GRANDI OCCASIONI, PIER DUDI HA AFFIDATO ALL'EX LETTERINA DELLE SUCCULENTI PRIME SERATE: OLTRE A “THIS IS ME”, CON FASCINO E MARIA DE FILIPPI A MUOVERE I FILI E SALVARE LA BARACCA, C'E' “VERISSIMO” CHE OCCUPERÀ TRE/QUATTRO PRIME SERATE NELLA PRIMAVERA 2026. IL PROGRAMMA SARÀ PRODOTTO DA RTI E VIDEONEWS CON L’OK DELLA FASCINO A USARE LO “STUDIO-SCATOLA" UTILIZZATA DA MAURIZIO COSTANZO NEL FORMAT “L’INTERVISTA” - COSA C'E' DIETRO ALLE MANOVRE DI PIER SILVIO: E' LA TOFFANIN A COLTIVARE L'AMBIZIONE DI DIVENTARE LA NUOVA DIVA DI CANALE 5 (CON I CONSIGLI DELLA REGINA DE FILIPPI) O È LA VOLONTÀ DEL COMPAGNO DI INCORONARLA A TUTTI I COSTI, COME UN MIX DI LILLI GRUBER E MARA VENIER? 

wang

DAGOREPORT - CICLONE WANG SUL FESTIVAL DI RAVELLO! - PERCHÉ NEGARLO? E' COME VEDERE GIORGIA MELONI COL FAZZOLETTO ROSSO AL COLLO E ISCRITTA ALL’ASSOCIAZIONE DEI PARTIGIANI - YUJA WANG, LA STELLA PIU' LUMINOSA DEL PIANISMO CLASSICO, ENTRA IN SCENA STRIZZATA IN UN VESTITINO DI PAILLETTES CHE SCOPRE LE COSCE FINO ALL'INGUINE, TACCHI “ASSASSINI” E LA SCHIENA NUDA FINO ALL’OSSO SACRO. MA NON STIAMO ASSISTENDO ALLE SCIOCCHEZZE DA DISCOTECA DI CERTE “ZOCCOLETTE” DEL POP IN PREDA A SFOGHI DI TETTE, SCARICHI DI SEDERONI, SCONCEZZE DA VESPASIANO; NO, SIAMO NEL MONDO AUSTERO E SEVERO DEI CONCERTI DI “CLASSICA”: RACHMANINOFF, PROKOFIEV, MOZART, CHOPIN, CAJKOVSKIJ. MA ALLA WANG BASTA UN MINUTO PER FAR “SUONARE” LE COSCE DESNUDE METTENDOLE AL SERVIZIO DELLE EMOZIONI E DELL’INTERPRETAZIONE MUSICALE, CONFERMANDO IN PIENO LE PAROLE DI LUDWIG VON BEETHOVEN: “LA MUSICA È LA MEDIATRICE TRA LA VITA SPIRITUALE E LA VITA SENSUALE” - VIDEO