IL PD RIBOLLE DOPO LE RIUNIONI DEL CORRENTONE A MONTEPULCIANO E DEI RIFORMISTI DEM A PRATO - I 40ENNI, GUIDATI DA MICHELA DI BIASE, MOGLIE DI FRANCESCHINI, SCALPITANO PER SCALARE POSIZIONI DENTRO IL PARTITO MA SCHLEIN NON PREVEDE RIMPASTI IN SEGRETERIA. ALL'ORIZZONTE, C’È SOLO UNO SCOSSONE POSSIBILE: IL CONGRESSO ANTICIPATO. A SCONSIGLIARLO SONO FRANCESCHINI, ORLANDO, ZINGARETTI, GUERINI, BONACCINI (PRONTO A ENTRARE IN MAGGIORANZA) – LA SFIDA A MATTARELLA DI ELLY: “AL GOVERNO SOLO SE VINCIAMO” (TRADOTTO: BASTA GOVERNI TECNICI O DI UNITÀ NAZIONALE. MA COSA ACCADRA’ IN CASO DI PAREGGIO?) – SORGI: “SCHLEIN VUOLE UN FORTISSIMO RINNOVAMENTO DELLE LISTE, IN DIREZIONE DI CANDIDATI GIOVANI”
1 - I QUARANTENNI DEM SCALPITANO PER UN POSTO
Nic.Car. per “la Stampa” - Estratti
ELLY SCHLEIN ALLA RIUNIONE DEL CORRENTONE DEM - COSTRUIRE L'ALTERNATIVA - MONTEPULCIANO
La nuova classe dirigente del Pd scalpita (...) È il caso di Michela Di Biase, moglie di Dario Franceschini, scelta come rappresentante della corrente che fa riferimento all'ex ministro della Cultura: è stata lei a fare uno degli interventi di chiusura della tre giorni di Montepulciano, proprio davanti a Elly Schlein.
Gli altri sono stati di Roberto Speranza per gli ex Articolo Uno e di Peppe Provenzano per la corrente che ha in Andrea Orlando il suo peso massimo. Tutti quarantenni, come la segretaria, a favorire l'immagine di un Pd rinnovato. Qualcuno è già in segreteria, come Provenzano, con la pesante delega agli Esteri. E come Marco Sarracino, responsabile per il Sud e tra i registi dell'evento toscano.
Gli altri dovranno aspettare, perché dalla cerchia ristretta di Schlein smentiscono con forza le ipotesi di rimpasto della segreteria che pure circolavano sotto al tendone di Montepulciano.
Non ci saranno nuovi ingressi nell'organo dirigente del Pd, anche perché le correnti che hanno organizzato l'iniziativa in Toscana dello scorso fine settimana «sono già ben rappresentate». E perché, viene spiegato, eventuali aggiustamenti si fanno in seguito a passaggi politici significativi in Assemblea o in Direzione, non dopo un convegno della maggioranza del partito.
Insomma, non si muove nulla, salvo scossoni. E, all'orizzonte, ce n'è solo uno possibile: il congresso anticipato. Su cui è ancora in corso una valutazione tra Schlein e i suoi fedelissimi, che non lo escludono per rafforzare la segretaria. Mentre a sconsigliarlo sono tutti gli altri, da Franceschini a Orlando, da Zingaretti a Guerini. «Non serve, Schlein è già forte di suo – dice anche Stefano Bonaccini (...)
ELLY SCHLEIN ALLA RIUNIONE DEL CORRENTONE DEM - COSTRUIRE L'ALTERNATIVA - MONTEPULCIANO
Il presidente Pd, avversario di Schlein all'ultimo congresso, viene dato a un passo dall'ingresso nella maggioranza dem, forse già alla prossima assemblea, che verrà convocata subito prima o subito dopo le festività natalizie.
Quella potrebbe essere l'occasione per acclamare Schlein come candidata premier, con o senza una modifica dello Statuto.
Lei è determinata a guidare la coalizione di centrosinistra alle elezioni e ad andare al governo «solo se vinciamo».
Cioè basta governi tecnici o di unità nazionale, a cui il Pd non si è mai sottratto in passato, pagando dazio in termini di consenso. Lo ha detto più volte, Schlein, lo ha ripetuto anche a Montepulciano, davanti agli ex ministri del governo Draghi, sempre loro: Franceschini, Orlando e Speranza.
Nessuno l'ha contraddetta, ma c'è chi si preoccupa che non suoni come una sfida al Quirinale: «Nel caso di un pareggio al Senato, ritenuto possibile da molti analisti con questa legge elettorale – riflette un parlamentare riformista – siamo sicuri che diremo no a Mattarella, che cercherà di trovare una soluzione allo stallo?».
Schlein deve sperare di non trovarsi in quella situazione.
2 - NEL PD TORNA IL SOTTINTESO DELLE LISTE
Marcello Sorgi per “la Stampa” - Estratti
I due convegni di Montepulciano (maggioranza) e Prato (minoranza) del Pd, così ricchi di suggestioni e di proposte, hanno lasciato un sottinteso che era facile cogliere negli occhi e nelle espressioni degli esponenti che si sono fatti intervistare dopo i loro discorsi alla tribuna.
Si tratta delle liste, generalmente composte, ai tempi storici dei partiti, con un compromesso tra il "territorio" e il vertice del partito, e in epoca più recente con un accordo tra correnti e segreteria.
MENAGE ATREJU - MEME BY EMILIANO CARLI PER IL GIORNALONE - LA STAMPA
Che poi quest'accordo, secondo la personalità del segretario/a sia stato più o meno sbilanciato verso il potere del/della leader, è un fatto. Nella memoria del Pd la volta in cui toccò a Renzi decidere è ricordata come quella in cui ci fu in assoluto meno spazio per i vecchi metodi, e nei gruppi parlamentari più spazio per il giro stretto del segretario. Poi si è tornati a un riequilibrio, anche se i posti a disposizione per gli eletti sono diminuiti via via.
(...) Non sapendo quale sarà la nuova legge elettorale che il governo vuole introdurre, è presto per prenotarsi un posto, anche se in un certo senso non è mai troppo presto. Ma chi sperava in una risposta su questo da Schlein, è rimasto deluso.
La segretaria di liste non ha proprio parlato, né per rassicurare né per annunciare novità ai membri del gruppo dirigente del Pd riuniti in Toscana in due località non lontane.
Le molte voci che si sono levate in favore di una sua candidatura a premier della coalizione, o alle primarie che serviranno a decidere chi sarà, non l'hanno spinta ad affrontare il problema delle altre candidature.
Così tutti sono rimasti con la sensazione che Schlein farà di tutto per spingersi in direzione di un forte, fortissimo rinnovamento delle liste, in direzione di candidati giovani che possano attrarre il voto di altri giovani.



