PENATI SI DIMETTE E CI GUADAGNA - MICA SCEMO FILIPPO! COL PIFFERO CHE DOPO LE DIMISSIONI TORNA AD INSEGNARE EDUCAZIONE TECNICA ALLE MEDIE! - MEGLIO PROTRARRE L’ASPETTATIVA E RESTARE IN REGIONE: FONDANDO IL GRUPPO MISTO L’EX SINDACO DI SESTO SAN GIOVANNI SI PORTA VIA 215MILA €, PIÙ DI QUANDO STAVA NEL PD ED ERA ANCORA VICEPRESIDENTE DEL CONSIGLIO REGIONALE - AL SUO POSTO UNA FEDELISSIMA - L’ EX SEGRETARIA ASSUNTA DAI DEMOCRATICI...

Ferruccio Sansa e Davide Vecchi per il "Fatto quotidiano"

Diecimila euro al mese di stipendio. Oltre 215mila euro di portafoglio spese a sua disposizione (in teoria con l'auto blu e l'autista). Poi fedelissimi e collaboratori a ricoprire posti chiave, con incarichi prorogati magari proprio dal Pd. È un momento difficile per Filippo Penati, ex capo della segreteria politica di Pierluigi Bersani, indagato per corruzione, concussione e finanziamento illecito. Ma poteva andare peggio.

A cominciare dal lavoro: tra una cattedra da professore di educazione tecnica in una scuola statale e una poltrona da consigliere regionale, Filippo Penati ha scelto con facilità. Dopo aver lasciato la vice-presidenza della Regione e il partito, avrebbe potuto lasciare anche la politica e tornare alla scuola media Tabacchi di Milano dove era arrivato vent'anni fa. Lui ha preferito protrarre ancora l'aspettativa e continuare nel suo impegno in Regione.

Il posto lasciato alla vice-presidenza è stato occupato dalla fedelissima Sara Valmaggi, ex assessore a Sesto San Giovanni nonché figlia di Nora Radice: plenipotenziaria che da un ventennio gestisce la raccolta fondi e l'organizzazione delle feste del partito a Milano, nonché referente e tesoriere per Penati durante le elezioni provinciali e le regionali, infine beneficiaria di bonifici dell'associazione Fare Metropoli (creata da Penati) e per questo sentita dai pm come persona informata sui fatti.

Penati può essere tranquillo sul futuro delle persone che lavoravano con lui e che si sono viste scadere il contratto il 20 settembre. Il suo addetto stampa è stato confermato da Valmaggi mentre Franco Maggi, fidatissimo e storico braccio destro di Penati, è capo della comunicazione della Cap Holding, società di gestione delle acque per le amministrazioni pubbliche.

Di Claudia Cugola, prima assistente poi segretaria e da ultimo compagna di Penati, si è fatto invece carico il gruppo regionale del Pd. I due si conoscono da molti anni. Lei arrivò a Sesto San Giovanni come maestra d'asilo, poi conobbe l'allora sindaco. Venne assunta in Comune. Ed è presto diventata una persona di fiducia per Penati, che ha sempre seguito. Tanto da essere nominata prima in Cap, quindi alla Serravalle, una scelta che scatenò l'opposizione di allora: una persona molto vicina al presidente assunta da una società privata e controllata dalla Provincia allora guidata da Penati.

Negli anni della Provincia è assistente particolare del presidente. Infine in Regione, assunta alla vice-presidenza, decade il 20 settembre a seguito delle dimissioni di Penati. Ma ecco che le viene garantita una proroga . Cugola non vuole parlarne con il cronista: "Non è una questione che vi riguardi. Non sono un personaggio pubblico". Poi chiude il telefono. E l'indagato Penati? Da consigliere regionale riceve circa 10 mila euro mensili, ma adesso da capo del gruppo Misto ha un portafoglio di 215 mila euro annui da gestire a sua totale discrezione.

Sì, perché è l'unico iscritto al Misto, gruppo che non esisteva in consiglio regionale della Lombardia e che per legge ha a disposizione 143 mila euro per i dirigenti, 46 mila per il personale e 26 mila per le spese di comunicazione e rappresentanza. Oltre a uffici, segreterie e altro. Ma è opportuno per una persona indagata per reati così gravi? "Sono finanziamenti destinati a tutti i consiglieri, a prescindere dal nome o dall'appartenenza. Penati, comunque, mi ha garantito che non ne spenderà un euro", spiega Maurizio Martina, segretario regionale Pd. Difficile dire a che titolo Penati risponda ancora ai dirigenti del partito da cui si è allontanato.

E il contratto a Cugola? "Abbiamo prorogato quello precedente. Non ci piace lasciare la gente a spasso", conclude Martina. Ora Penati può affrontare più serenamente l'indagine che lo riguarda. E infatti ha deciso di presentarsi domani per la prima volta davanti ai pm di Monza, Walter Mapelli e Franca Macchia che ne avevano chiesto l'arresto, respinto dal gip Anna Magelli perché i reati di concussione sono prescritti. Ma lo stesso gip riconobbe che le indagini dimostrano l'esistenza di numerosi e gravi fatti di corruzione posti in essere da Penati in Comune a Sesto e alla Provincia di Milano.

Quello di domani si annuncia un interrogatorio lungo. Penati deve chiarire numerosi punti. Le presunte tangenti denunciate dagli imprenditori Piero di Caterina e Giuseppe Pasini, i finanziamenti ricevuti attraverso Fare Metropoli per la campagna elettorale. E poi l'acquisto da parte della Provincia del 15% della Milano-Serravalle per 240 milioni di euro pagati al gruppo Gavio. I magistrati intendono appurare se la compravendita sia stata compiuta a un prezzo considerato dagli inquirenti "gonfiato" per camuffare tangenti e consentire a Gavio l'acquisto di titoli Bnl partecipando, così, insieme con Unipol alla scalata alla banca nel 2005.

 

PIRELLONEFILIPPO PENATI ARRIVA ALLA CASERMA DI MONZA CON UN TROLLEY PIENO DI DOCUMENTILE TORRI DEL PARCO A SESTO SAN GIOVANNIPIERO DI CATERINA tangenziale serravalle

Ultimi Dagoreport

elly schlein giuseppe conte roberto fico vincenzo de luca eugenio giani

DAGOREPORT - PARAFRASANDO NANNI MORETTI, CON LEADER DEL CALIBRO DI ELLY SCHLEIN E DI GIUSEPPE CONTE, ''IL CENTROSINISTRA NON VINCERA' MAI'' - IN TOSCANA, I DUE "GENI" HANNO TENTATO DI ESTROMETTERE IL “CACICCO” EUGENIO GIANI, REO DI SANO RIFORMISMO, CHE SI È DIMOSTRATO CAVALLO VINCENTE – IN CAMPANIA, INVECE, RISCHIANO DI ANDARE A SBATTERE CON IL CAVALLO SBAGLIATO, IL FICO DI GIUSEPPE CONTE, CHE TRABALLA NEI SONDAGGI: URGE UN FORTE IMPEGNO DI RACCOLTA VOTI DEL "CACICCO" TANTO DISPREZZATO DA ELLY: VINCENZO DE LUCA (CHE A SALERNO SE LA DEVE VEDERE CON IL CONCITTADINO E CANDIDATO DEL CENTRODESTRA, CIRIELLI) – CON L’INCONSISTENZA STORICA DEL M5S A LIVELLO LOCALE, IL “CAMPOLARGO” VA AL PIU' PRESTO ACCANTONATO: TROPPI "PRINCIPI" DIVERSI TRA PD E M5S PER UN'ALLEANZA, MEGLIO UNA COALIZIONE IN CUI OGNUNO CORRE COL SUO PROGRAMMA CERCANDO DI MASSIMIZZARE IL CONSENSO - SOLO DOPO IL VOTO, IN CASO DI VITTORIA, SI TROVA L'ACCORDO (E COME DIMOSTRA LA COALIZiONE DEL GOVERNO MELONI, LA GESTIONE DEL POTERE È IL MIGLIOR PROGRAMMA...) - VIDEO

giorgia meloni guido crosetto

IL "FRATELLASTRO" CROSETTO FA BALLARE GLI OTOLITI DI GIORGIA MELONI: “SE GLI STATI EUROPEI NON RINUNCIANO ALLA LORO SOVRANITÀ IN ALCUNI SETTORI, SONO MORTI. SULLA DIFESA DOBBIAMO METTERE ASSIEME I 27 PAESI UE IN UN SOLO PROGETTO COMUNE” – LA POSIZIONE DEL MINISTRO DELLA DIFESA È ALL’OPPOSTO DI QUELLA SOVRANISTA DELLA DUCETTA, CHE PIÙ VOLTE IN PASSATO HA REMATO CONTRO IL PROGETTO DI UN ESERCITO UNICO EUROPEO: “SAREBBE UNA INUTILE DUPLICAZIONE. IL SISTEMA DI DIFESA OCCIDENTALE È BASATO SULLA NATO, E NELLA NATO CI SONO ESERCITI NAZIONALI CHE COOPERANO TRA DI LORO. IO VOGLIO PIUTTOSTO UNA COLONNA EUROPEA DELLA NATO” – CHISSA' CHI ALLA FINE DIRA' L'ULTIMA PAROLA... - VIDEO

mauro gambetti papa leone mazza baseball san pietro pipi sagrato

DAGOREPORT: IL PISCIO NON VA LISCIO – PAPA LEONE XIV E’ FURIOSO DOPO IL SACRILEGIO COMPIUTO DALL’UOMO CHE HA FATTO PIPI’ SULL’ALTARE DELLA BASILICA DI SAN PIETRO – IL PONTEFICE HA ORDINATO UN RITO RIPARATORIO “URGENTE” E, SOPRATTUTTO, HA FATTO IL CULO AL CARDINALE GAMBETTI, ARCIPRETE DELLA BASILICA VATICANA, CON UN CONFRONTO “TEMPESTOSO”: E’ IL TERZO GRAVE EPISODIO IN POCO PIU’ DI DUE ANNI AVVENUTO NELLA CHIESA PIU’ IMPORTANTE DEL MONDO – NEL MIRINO FINISCONO ANCHE GLI UOMINI DELLA GENDARMERIA VATICANA, INCAPACI DI INTERVENIRE TEMPESTIVAMENTE E DI PREVENIRE GESTI SACRILEGHI DELLO SVALVOLATO DI TURNO – VIDEO!

spionaggio paragon spyware giorgia meloni fazzolari mantovano giorgetti orcel francesco gaetano caltagirone flavio cattaneo

DAGOREPORT - E TRE! DALLO SPIONAGGIO DI ATTIVISTI E DI GIORNALISTI, SIAMO PASSATI A TRE PROTAGONISTI DEL MONDO DEGLI AFFARI E DELLA FINANZA: CALTAGIRONE, ORCEL, CATTANEO - SE “STAMPA” E “REPUBBLICA” NON LI FANNO SMETTERE, VEDRETE CHE OGNI MATTINA SBUCHERÀ UN NUOVO E CLAMOROSO NOME AVVISATO DI AVERE UN BEL SPYWARE NEL TELEFONINO - COME NEL CASO DEGLI ACCESSI ABUSIVI ALLA PROCURA ANTIMAFIA (FINITI IN CHISSÀ QUALCHE SCANTINATO), I MANDANTI DELLO SPIONAGGIO NON POSSONO ESSERE TROPPO LONTANI DALL’AREA DEL SISTEMA DEL POTERE, IN QUANTO PARAGON FORNISCE I SUOI SERVIZI DI SPYWARE SOLO AD AUTORITÀ ISTITUZIONALI - A QUESTO PUNTO, IL CASO È CORNUTO: O SI SONO TUTTI SPIATI DA SOLI OPPURE IL GOVERNO MELONI DEVE CHIARIRE IN PARLAMENTO SE CI SONO APPARATI “FUORILEGGE”. PERCHÉ QUANDO IL POTERE ENTRA NEI CELLULARI DEI CITTADINI, NON C’È PIÙ DEMOCRAZIA…

matteo salvini roberto vannacci giorgia meloni massimiliano fedriga luca zaia

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI HA GLI OCCHI PUNTATI SULLA TOSCANA! NELLA REGIONE ROSSA SARÀ CONFERMATO EUGENIO GIANI, MA ALLA DUCETTA INTERESSA SOLO REGISTRARE IL RISULTATO DELLA LEGA VANNACCIZZATA – SE IL GENERALE, CHE HA RIEMPITO LE LISTE DI SUOI FEDELISSIMI E SI È SPESO IN PRIMA PERSONA, OTTENESSE UN RISULTATO IMPORTANTE, LA SUA PRESA SULLA LEGA SAREBBE DEFINITIVA CON RIPERCUSSIONI SULLA COALIZIONE DI GOVERNO – INOLTRE ZAIA-FEDRIGA-FONTANA SONO PRONTI A UNA “SCISSIONE CONTROLLATA” DEL CARROCCIO, CREANDO DUE PARTITI FEDERATI SUL MODELLO DELLA CDU/CSU TEDESCA - PER LA MELONI SAREBBE UNA BELLA GATTA DA PELARE: SALVINI E VANNACCI POTREBBERO RUBARLE VOTI A DESTRA, E I GOVERNATORI IMPEDIRLE LA PRESA DI POTERE AL NORD...

matteo salvini luca zaia giorgia meloni orazio schillaci

FLASH! – L’”HUFFPOST” RIPORTA CHE SALVINI VUOL CONVINCERE LUCA ZAIA A PORTARE IL SUO 40% DI VOTI IN VENETO MA SENZA CHE IL SUO NOME BRILLI SUL SIMBOLO – PER ACCETTARE IL CANDIDATO LEGHISTA STEFANI, LA MELONA INSAZIABILE, PAUROSA CHE L’EX GOVERNATORE VENETO PORTI VIA TROPPI VOTI A FDI, L’HA POSTO COME CONDIZIONE A SALVINI – PER FAR INGOIARE IL ROSPONE, OCCORRE PERÒ CHE ZAIA OTTENGA UN INCARICO DI PESO NEL GOVERNO. IL MAGGIORE INDIZIATO A LASCIARGLI LA POLTRONA SAREBBE ORAZIO SCHILLACI, MINISTRO TECNICO IN QUOTA FDI, ENTRATO IN COLLISIONE CON I TANTI NO-VAX DELLA FIAMMA - AVVISATE QUEI GENI DI PALAZZO CHIGI CHE ZAIA SUI VACCINI LA PENSA ESATTAMENTE COME SCHILLACI…