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IL PENSIERO SECONDO MATTEO - IL PD ALL’OPPOSIZIONE. MEJO ANCORA: ASTENERSI PER DARE IL VIA LIBERA A UN GOVERNO DEI 5STELLE DIMOSTRANDO CHE I VINCITORI, LEGA E M5S, NON SANNO GOVERNARE E GUADAGNARE 10 PUNTI ALLE EUROPEE DEL 2019 – LA BOSCHI IN DISACCORDO - E MARTINA RICONVOCA IL “CAMINETTO” DEL PD SENZA RENZI E LOTTI

RENZI BOSCHI

DAGOREPORT

Il pensiero secondo Matteo: il Pd all’opposizione dimostrando che i vincitori, Lega e M5S, non sanno governare. E’ altresì convinto che questa strategia gli può far guadagnare 10 punti alle Europee del 2019. L’unica può permettersi di aprire bocca è Maria Etruria Boschi che sottolinea che, vista la situazione internazionale e l’ombrello dell’Euro, da qui alle Europee le cose possono cambiare. Ma il Bulletto di Rignano è convinto che l’Europa è con lui.

 

TENTAZIONE PD: SOSTENERE DI MAIO SPERANDO CHE VADA A SCHIANTARSI

ELISA CALESSI per Libero Quotidiano

 

In una situazione di stallo assoluta di dem si fa avanti un' idea. Una soluzione che può apparire azzardata, ma che salverebbe interessi ora incompatibili: riconoscere il risultato delle urne e non mettere a rischio il Paese: un «governo di minoranza».

 

RENZI BOSCHI BONIFAZI

L' idea è un esecutivo a guida di Luigi Di Maio, con i soli voti del M5S. Il che dovrebbe avvenire grazie all' astensione del Pd e con il centrodestra all' opposizione. Quella del Pd, però, sarebbe un' astensione per così «tecnica», non politica: per rispettare il voto degli elettori. A quel punto, spiega un' autorevole fonte del Pd, nascerebbe l' esecutivo Di Maio nella formula illustrata dal candidato grillino prima delle elezioni: tecnici, professori e un programma di cose da fare. Poi si va in Parlamento e, provvedimento per provvedimento, si vede chi ci sta. A questo punto, i grillini sarebbero, da soli, di fronte alla prova del governo.

 

Esperimento ad alto rischio. E con l' altro vincitore delle elezioni, Matteo Salvini, nella parte di chi spara contro il fortino grillino, evidenziando errori e tradimenti delle promesse.

SALVINI - DI MAIO - BERLUSCONI - RENZI

Fondamentale, in questa operazione, è che il ruolo di panzer lo faccia Salvini. Perché in questo momento, si dice, «è il più "contiguo" a Di Maio», il più in grado di tenergli testa.

 

Un ruolo fondamentale naturalmente dovrebbe averlo Sergio Mattarella. Solo lui, infatti, potrebbe convincere il suo partito di provenienza, il Pd, a prestarsi a questa operazione. Nell' interesse del Paese. Con l' obiettivo di rifondare un assetto politico «normale». Ossia con lo scopo di sgonfiare il consenso dei grillini.

 

IL VACCINO L' operazione, sia chiaro, sarebbe ben lontana dall' apertura che settori dem in questi giorni, da Walter Veltroni a Massimo Cacciari a Michele Emiliano, hanno espresso nei confronti del M5S. «Non si tratterebbe», spiegano, «di sostenere un governo grillino. Il senso è il contrario». L' idea è che, mettendoli alla prova, «nel giro di un anno si schiantano» e «il Paese sarebbe vaccinato dal virus grillino».

DI MAIO RENZI GRILLO SALVINI

 

Una volta fallito il loro tentativo, si potrebbe riscostruire una normalità: con un centrodestra compatto e un Pd che, all' opposizione, si sarebbe ripreso. «A quel punto», si dice, «potrebbe persino nascere un Nazareno bis». O il governo di tutti. Ma avrebbe la forza di un tentativo che emerge dopo che gli altri hanno fallito. «Se lo si fa ora, nasce morto».

 

I DUE MATTEO Vanno, però, convinti i due «Matteo»: Salvini e Renzi. Il primo dovrebbe rinunciare al governo con il M5S o al voto. Il secondo alla convinzione che il Pd debba stare all' opposizione senza se e senza ma. Meno complicato, invece, convincere Silvio Berlusconi.

 

I pontieri tra Pd e Forza Italia, sostenitori di questa soluzione, hanno già illustrato all' ex premier l' operazione, trovando orecchie pronte ad ascoltare. Non solo. L' elezione di Paolo Romani alla presidenza del Senato potrebbe essere funzionale a questo tentativo. Perché vada in porto, infatti, occorrono ai vertici istituzionali personaggi di cerniera tra Fi e Pd e capaci di dialogo con il Colle. Romani, appunto.

PAOLO BERLUSCONI PAOLO ROMANI

 

Del resto tra azzurri e dem c' è un filo ininterrotto. Ancora ieri, nel comunicato finale del vertice del centrodestra, si perorava la causa di destinare una vicepresidenza alla Camera e una al Senato al Pd. Nonostante la resistenza dei 5Stelle. E ieri sera il Pd, rispondendo alla proposta del centrodestra di fare il punto sulle presidenze, ha fatto sapere che non parteciperà a «incontri con esiti già scritti».

Intanto Martina ha ripristinato il caminetto del Pd, convocando i capicorrente: Franceschini, Delrio, Orfini... Non convocato Renzi e nemmeno Lotti, suo plenipotenziario.

 

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