renzi mancini

PERCHÉ RENZI SI È TRASFORMATO IN UN ARIETE LANCIATO CONTRO I SERVIZI SEGRETI? - IL LEGALE DEL “PATRIOTA DI RIGNANO”, LUIGI PANELLA, GIÀ DIFENSORE DELLO 007 MARCO MANCINI SINO AL 2014, STA PROVANDO A IMBASTIRE UN PROCESSO PER LA NOSTRA INTELLIGENCE, “COLPEVOLE” DI AVER PREPENSIONATO NEL 2021 IL DIRIGENTE DEL DIS PROPRIO A CAUSA DI QUELL’INCONTRO ALL’AUTOGRILL PROBABILMENTE NON SUFFICIENTEMENTE MOTIVATO TRA UN LEADER DI PARTITO E UN CAPO REPARTO DEL DIS - PARLA L’UOMO CHE A “REPORT” HA CONFERMATO L’IDENTITÀ DI MANCINI: “LE SUE AMBIZIONI ERANO NOTE..”

GIACOMO AMADORI

Giacomo Amadori per “La Verità” - ESTRATTO

 

Provate a immaginare Matteo Renzi nei panni di Ernst Stavro Blofeld, il capo della Spectre di fleminghiana memoria, mentre accarezza il suo gattino. Qualcuno dentro ai nostri servizi inizierà davvero a vederlo così dopo che, conto terzi, si è trasformato in un ariete lanciato contro la nostra intelligence.

 

La vicenda è quella dell’incontro all’autogrill tra il fu Rottamatore e l’ex dirigente dei servizi segreti Marco Mancini, rendez-vous filmato da una professoressa di Viterbo. Il legale del senatore di Rignano, Luigi Panella, sta provando con tutte le sue energie a imbastire un processo per i servizi segreti, «colpevoli» di aver prepensionato nel 2021 Mancini proprio a causa di quell’incontro probabilmente non sufficientemente motivato tra un leader di partito e un capo reparto del Dis.

 

incontro renzi mancini gli audio della professoressa sul sito della verita'

Riassumiamo brevemente le puntate precedenti: la trasmissione Report ha dedicato a questa abile e controversa spia più puntate. Nella querela di parte che Mancini ha depositato presso la Procura di Ravenna (provincia in cui risiede) si parla di quattro servizi da cui il denunciante si sentirebbe offeso. Le tappe Il primo risale al 12 aprile 2021 e il giorno successivo la ormai celebre docente invia alla trasmissione foto e video che aveva realizzato quattro mesi prima nell’area di servizio di Fiano Romano.

la chat della professoressa che ha fotografato renzi e mancini con un blogger

 

Il 3 maggio va in onda la puntata intitolata «Babbi e spie» in cui viene svelato l’incontro tra Renzi e Mancini e quest’ultimo è chiaramente identificato, con il contributo in video di un ex agente segreto ormai in pensione, il settantenne Carlo Parolisi. Per questo la Procura di Ravenna, guidata da Daniele Barberini, iscrive un fascicolo per i reati di diffamazione e di rivelazione di segreto di Stato e quest’ultima ipotesi viene contestata ai giornalisti di Report Giorgio Mottola e Danilo Procaccianti, «perché in concorso con persona ignota», con il servizio del 3 maggio, «rivelavano notizie che dovevano rimanere segrete nell’interesse dello Stato riguardanti la persona e l’immagine di Mancini, all’epoca dirigente della Presidenza del Consiglio dei ministri». Il fascicolo viene poi trasmesso a Roma, dove le carte iniziano a mischiarsi.

renzi e mancini incontro all autogrill di fiano romano

 

Infatti, quasi contemporaneamente, Renzi presenta un esposto per abuso d’ufficio e installazione di apparecchiature atte a intercettare. L’ex premier, infatti, ipotizza una fantomatica presenza di 007 che avrebbero ripreso l’incontro. E in questo fascicolo, come abbiamo rivelato il 15 gennaio scorso, dai tabulati richiesti dai pm, affiora il nome di Parolisi (non indagato), la «persona ignota» del fascicolo ravennate.

 

La Procura, però, dopo le indagini della Digos, conclude che il 23 dicembre 2020 all’autogrill non ci siano stati complotti, ma chiude l’indagine contestando alla docente «solo» la diffusione di riprese compiute fraudolentemente con il fine di recare danno alla reputazione del senatore di Italia viva.

 

incontro renzi mancini all autogrill 14

Ma l’avvocato di Renzi inizia a studiare gli atti e si convince di aver trovato una nuova pista. La sera del 27 aprile 2021 Mottola, in base alle celle telefoniche acquisite dai poliziotti, si trova nella stessa località di Parolisi. In effetti, come risulta alla Verità, dopo aver intervistato l’insegnante a Viterbo il giornalista e il cameraman si recano in Toscana per registrare anche le dichiarazioni dell’ex agente.

 

L’avvocato Panella, già difensore di Mancini sino al 2014 e sostituto processuale del suo attuale difensore Paolo De Miranda, presenta una memoria nell’interesse di Renzi che, però, sembra puntare principalmente ad approfondire le beghe interne ai servizi. Un argomento che sta a cuore più all’ex 007, accompagnato in pensione dallo Stato, che al suo gemello diverso.

 

RENZI MANCINI

Infatti il legale, dopo essere andato a caccia della professoressa senza grandi risultati, pare aver virato su Parolisi. E così, come ha rivelato ieri Il Fatto quotidiano, nella memoria evidenzia come «il 28 aprile 2021», ovvero il giorno successivo all’intervista, «l’utenza di Parolisi viene agganciata quattro volte da stazioni radio base situate in Roma via B. Cerretti (…) e via Cardinal Mistrangelo a circa 1.700 metri in linea d’area da Forte Braschi, sede dell’Aise».

 

MATTEO RENZI A REPORT DICE CHE MANCINI DOVEVA PORTARGLI I BABBI - 3 MAGGIO 2021

In realtà la distanza, secondo i nostri calcoli, oscilla tra i 2,3 e i 2,6 chilometri, in una zona ricchissima di indirizzi significativi, a partire da quelli di ospedali e cliniche. Inoltre, altra imprecisione del legale di Renzi, Mottola (che si trova a Milano per intervistare l’ex procuratore aggiunto Armando Spataro) e Parolisi provano a entrare in contatto una decina di volte (e non quattro) tra le 16:17 e le 16:29, tentativi che hanno portato a una conversazione di 25 secondi e a una seconda di 114 (il chiamante in entrambe le telefonate è Mottola).

 

marco mancini

Anche se via Bonaventura Cerretti e via Cardinal Mistrangelo non si trovano negli immediati paraggi del quartier generale del nostro controspionaggio, l’avvocato ha chiesto di «accertare se personale appartenente all’Aise o ad altri apparati dell’intelligence (Aisi, Dis) sia uscito da Forte Braschi il 28 dicembre (aprile, ndr) 2021 (tra le 15:30 e le 17:00) e abbia avuto contatti telefonici con Parolisi ovvero se le celle agganciate dalle utenze di tale personale consentano di geolocalizzare il personale medesimo nei pressi di Parolisi». Ma l’arco di tempo in cui si chiede di effettuare gli accertamenti è quello di uscita di quasi tutto l’organico, tra l’altro all’interno di un quadrante della Capitale particolarmente trafficato.

marco mancini

 

Lo schema di gioco è chiaro: palla in tribuna. Infatti l’avvocato di Renzi (e Mancini) chiede di scoprire l’identità di decine di 007, mentre Mancini stesso ha denunciato per rivelazione di segreto di Stato chi ha svelato la sua.

Ma, come è già risultato chiaro nel procedimento di Ravenna, la nostra intelligence non potrà mai consegnare alla Procura di Roma dati sugli spostamenti degli agenti in servizio a Forte Braschi e nemmeno i loro tabulati.

 

Alla difesa di Renzi interessa sapere se lo stesso Parolisi, il giorno dopo la registrazione della sua intervista, sia andato a parlarne con qualche 007 a Roma? Anche se fosse, questo che cosa dimostrerebbe? A nostro giudizio, niente.

 

ELISABETTA BELLONI - FRANCO GABRIELLI

Ieri abbiamo provato a fare qualche domanda all’ex «persona ignota» sulla spinosa questione e lui ha accettato di rispondere. Oggi è «consulente di aziende operanti nel settore della sicurezza privata» e non si aspettava di finire in questa bufera. Dopo averci confermato di aver incontrato Mottola il 27 aprile, ha replicato così ai nostri quesiti: «Non ricordo il motivo per cui, il 28 aprile, il giorno successivo all’intervista, mi sarei recato in Roma.

 

La zona di cui si parla è stata da me frequentata negli anni scorsi, anche nel 2021, per la vicinanza al policlinico Gemelli (che si trova poco distante rispetto a Forte Braschi, ndr) dove mi sono recato per motivi sanitari. Le visite si sono protratte nel tempo, in vista dell’intervento chirurgico cui si è sottoposta mia moglie nell’aprile del 2022». Parolisi puntualizza che, comunque, il 28 aprile la sua apparizione in video era già stata registrata.

sigfrido ranucci a dimartedi 2

 

«Preciso inoltre che gli incontri con gli ex colleghi avvengono sempre al di fuori dei loro uffici, dove è impossibile rientrare, una volta in quiescenza, se non convocati per specifici motivi». Insomma, mettendo nel mirino Forte Braschi, l’avvocato Panella sarebbe decisamente fuori strada. E con lui anche Renzi-Blofeld.

marco mancini

 

E quanto alla presunta violazione del segreto di Stato l’ex agente precisa: «Non ho svelato l’identità di Mancini, bensì ho solo confermato l’identificazione già operata dai giornalisti grazie alle riprese effettuate nel marzo 2005 all’aeroporto di Ciampino, quando Mancini scortò in Italia la giornalista Giuliana Sgrena appena liberata da un sequestro. Inoltre le ambizioni di Mancini, di cui ho parlato in tv, erano note (e oggetto di numerosi articoli), per cui escludo qualsiasi violazione del segreto di Stato.

 

MATTEO RENZI E MARCO MANCINI

L’intervista puntava a capire se fosse corretto o meno che un dirigente dei Servizi si incontrasse con un politico di spicco con quelle modalità. In merito alla vicenda, non sono mai stato contattato dall’autorità giudiziaria, né dalla polizia, nemmeno informalmente». Parolisi non è apparso in televisione solo durante Report: «Sono stato intervistato nel maggio del 2022 da Frontiere (Rai 3) sulle strane morti di oligarchi russi e da Dimartedì (La 7) nel giugno del 2022 su tematiche attinenti al conflitto russo/ucraino. Perché ai media interessa la mia opinione? Perché partecipo come docente a corsi di varie università e a seminari organizzati da istituti di studi (come ampiamente riscontrabile in Rete)».

 

Marco Mancini pollari

Infine l’ex agente, in modo molto trasparente, non nega di avere ancora saltuari contatti con i nostri apparati di sicurezza: «Per chi opera come me per decenni nel campo della intelligence istituzionale, i rapporti con gli ex colleghi non si interrompono mai, sia a causa di situazioni pregresse che vanno chiarite, sia per realizzare quelle sinergie di sicurezza tra pubblico e privato (recentemente stimolate da indirizzi governativi) che tendono ad uniformare l’azione di difesa nazionale alle prassi già in uso da anni nei Paesi alleati. Ma tutto questo non c’entra nulla né con la storia dell’autogrill, né con la mia partecipazione a Report». Renzi-Blofeld può continuare ad accarezzare il suo gattino.

Ultimi Dagoreport

elly schlein giuseppe conte roberto fico vincenzo de luca eugenio giani

DAGOREPORT - PARAFRASANDO NANNI MORETTI, CON LEADER DEL CALIBRO DI ELLY SCHLEIN E DI GIUSEPPE CONTE, ''IL CENTROSINISTRA NON VINCERA' MAI'' - IN TOSCANA, I DUE "GENI" HANNO TENTATO DI ESTROMETTERE IL “CACICCO” EUGENIO GIANI, REO DI SANO RIFORMISMO, CHE SI È DIMOSTRATO CAVALLO VINCENTE – IN CAMPANIA, INVECE, RISCHIANO DI ANDARE A SBATTERE CON IL CAVALLO SBAGLIATO, IL FICO DI GIUSEPPE CONTE, CHE TRABALLA NEI SONDAGGI: URGE UN FORTE IMPEGNO DI RACCOLTA VOTI DEL "CACICCO" TANTO DISPREZZATO DA ELLY: VINCENZO DE LUCA (CHE A SALERNO SE LA DEVE VEDERE CON IL CONCITTADINO E CANDIDATO DEL CENTRODESTRA, CIRIELLI) – CON L’INCONSISTENZA STORICA DEL M5S A LIVELLO LOCALE, IL “CAMPOLARGO” VA AL PIU' PRESTO ACCANTONATO: TROPPI "PRINCIPI" DIVERSI TRA PD E M5S PER UN'ALLEANZA, MEGLIO UNA COALIZIONE IN CUI OGNUNO CORRE COL SUO PROGRAMMA CERCANDO DI MASSIMIZZARE IL CONSENSO - SOLO DOPO IL VOTO, IN CASO DI VITTORIA, SI TROVA L'ACCORDO (E COME DIMOSTRA LA COALIZiONE DEL GOVERNO MELONI, LA GESTIONE DEL POTERE È IL MIGLIOR PROGRAMMA...) - VIDEO

giorgia meloni guido crosetto

IL "FRATELLASTRO" CROSETTO FA BALLARE GLI OTOLITI DI GIORGIA MELONI: “SE GLI STATI EUROPEI NON RINUNCIANO ALLA LORO SOVRANITÀ IN ALCUNI SETTORI, SONO MORTI. SULLA DIFESA DOBBIAMO METTERE ASSIEME I 27 PAESI UE IN UN SOLO PROGETTO COMUNE” – LA POSIZIONE DEL MINISTRO DELLA DIFESA È ALL’OPPOSTO DI QUELLA SOVRANISTA DELLA DUCETTA, CHE PIÙ VOLTE IN PASSATO HA REMATO CONTRO IL PROGETTO DI UN ESERCITO UNICO EUROPEO: “SAREBBE UNA INUTILE DUPLICAZIONE. IL SISTEMA DI DIFESA OCCIDENTALE È BASATO SULLA NATO, E NELLA NATO CI SONO ESERCITI NAZIONALI CHE COOPERANO TRA DI LORO. IO VOGLIO PIUTTOSTO UNA COLONNA EUROPEA DELLA NATO” – CHISSA' CHI ALLA FINE DIRA' L'ULTIMA PAROLA... - VIDEO

mauro gambetti papa leone mazza baseball san pietro pipi sagrato

DAGOREPORT: IL PISCIO NON VA LISCIO – PAPA LEONE XIV E’ FURIOSO DOPO IL SACRILEGIO COMPIUTO DALL’UOMO CHE HA FATTO PIPI’ SULL’ALTARE DELLA BASILICA DI SAN PIETRO – IL PONTEFICE HA ORDINATO UN RITO RIPARATORIO “URGENTE” E, SOPRATTUTTO, HA FATTO IL CULO AL CARDINALE GAMBETTI, ARCIPRETE DELLA BASILICA VATICANA, CON UN CONFRONTO “TEMPESTOSO”: E’ IL TERZO GRAVE EPISODIO IN POCO PIU’ DI DUE ANNI AVVENUTO NELLA CHIESA PIU’ IMPORTANTE DEL MONDO – NEL MIRINO FINISCONO ANCHE GLI UOMINI DELLA GENDARMERIA VATICANA, INCAPACI DI INTERVENIRE TEMPESTIVAMENTE E DI PREVENIRE GESTI SACRILEGHI DELLO SVALVOLATO DI TURNO – VIDEO!

spionaggio paragon spyware giorgia meloni fazzolari mantovano giorgetti orcel francesco gaetano caltagirone flavio cattaneo

DAGOREPORT - E TRE! DALLO SPIONAGGIO DI ATTIVISTI E DI GIORNALISTI, SIAMO PASSATI A TRE PROTAGONISTI DEL MONDO DEGLI AFFARI E DELLA FINANZA: CALTAGIRONE, ORCEL, CATTANEO - SE “STAMPA” E “REPUBBLICA” NON LI FANNO SMETTERE, VEDRETE CHE OGNI MATTINA SBUCHERÀ UN NUOVO E CLAMOROSO NOME AVVISATO DI AVERE UN BEL SPYWARE NEL TELEFONINO - COME NEL CASO DEGLI ACCESSI ABUSIVI ALLA PROCURA ANTIMAFIA (FINITI IN CHISSÀ QUALCHE SCANTINATO), I MANDANTI DELLO SPIONAGGIO NON POSSONO ESSERE TROPPO LONTANI DALL’AREA DEL SISTEMA DEL POTERE, IN QUANTO PARAGON FORNISCE I SUOI SERVIZI DI SPYWARE SOLO AD AUTORITÀ ISTITUZIONALI - A QUESTO PUNTO, IL CASO È CORNUTO: O SI SONO TUTTI SPIATI DA SOLI OPPURE IL GOVERNO MELONI DEVE CHIARIRE IN PARLAMENTO SE CI SONO APPARATI “FUORILEGGE”. PERCHÉ QUANDO IL POTERE ENTRA NEI CELLULARI DEI CITTADINI, NON C’È PIÙ DEMOCRAZIA…

matteo salvini roberto vannacci giorgia meloni massimiliano fedriga luca zaia

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI HA GLI OCCHI PUNTATI SULLA TOSCANA! NELLA REGIONE ROSSA SARÀ CONFERMATO EUGENIO GIANI, MA ALLA DUCETTA INTERESSA SOLO REGISTRARE IL RISULTATO DELLA LEGA VANNACCIZZATA – SE IL GENERALE, CHE HA RIEMPITO LE LISTE DI SUOI FEDELISSIMI E SI È SPESO IN PRIMA PERSONA, OTTENESSE UN RISULTATO IMPORTANTE, LA SUA PRESA SULLA LEGA SAREBBE DEFINITIVA CON RIPERCUSSIONI SULLA COALIZIONE DI GOVERNO – INOLTRE ZAIA-FEDRIGA-FONTANA SONO PRONTI A UNA “SCISSIONE CONTROLLATA” DEL CARROCCIO, CREANDO DUE PARTITI FEDERATI SUL MODELLO DELLA CDU/CSU TEDESCA - PER LA MELONI SAREBBE UNA BELLA GATTA DA PELARE: SALVINI E VANNACCI POTREBBERO RUBARLE VOTI A DESTRA, E I GOVERNATORI IMPEDIRLE LA PRESA DI POTERE AL NORD...

matteo salvini luca zaia giorgia meloni orazio schillaci

FLASH! – L’”HUFFPOST” RIPORTA CHE SALVINI VUOL CONVINCERE LUCA ZAIA A PORTARE IL SUO 40% DI VOTI IN VENETO MA SENZA CHE IL SUO NOME BRILLI SUL SIMBOLO – PER ACCETTARE IL CANDIDATO LEGHISTA STEFANI, LA MELONA INSAZIABILE, PAUROSA CHE L’EX GOVERNATORE VENETO PORTI VIA TROPPI VOTI A FDI, L’HA POSTO COME CONDIZIONE A SALVINI – PER FAR INGOIARE IL ROSPONE, OCCORRE PERÒ CHE ZAIA OTTENGA UN INCARICO DI PESO NEL GOVERNO. IL MAGGIORE INDIZIATO A LASCIARGLI LA POLTRONA SAREBBE ORAZIO SCHILLACI, MINISTRO TECNICO IN QUOTA FDI, ENTRATO IN COLLISIONE CON I TANTI NO-VAX DELLA FIAMMA - AVVISATE QUEI GENI DI PALAZZO CHIGI CHE ZAIA SUI VACCINI LA PENSA ESATTAMENTE COME SCHILLACI…