salvini conte renzi

PERCHÉ RENZI E SALVINI, MA ANCHE BERLUSCONI E MELONI, SCOMMETTOMO SUL DISASTRO? - PERCHÉ PENSANO CHE LA CRISI DEL CORONAVIRUS SARÀ LUNGA, E IL GOVERNO, CHE AL MOMENTO GODE DI UN CERTO CONSENSO, MALGRADO LE INCERTEZZE E LE ESAGERAZIONI DEI PRIMI GIORNI, ALLA FINE NE SCONTERÀ LE CONSEGUENZE - TRA SALVINI E CONTE, COSÌ COME TRA RENZI E CONTE, È IN CORSO UNA PARTITA SPIETATA, CHE PREVEDE CHE UNO SOLO RESTI IN PIEDI

maria giovanna maglie matteo salvini

Marcello Sorgi per “la Stampa”

 

Pur lodevole in una situazione d' emergenza come l' attuale, non è certo partito in discesa il tentativo di Conte di coinvolgere l' opposizione nella definizione delle prime misure economiche anti -crisi, per assicurare ai decreti del governo un iter parlamentare più rapido e condiviso. Salvini non ha neppure aspettato l' incontro tra il premier e la delegazione del suo partito per sparare a zero sul governo, e preannunciare il suo "no" alle prime decisioni per arginare le conseguenze della paralisi economica indotta dal coronavirus.

 

Forza Italia, per bocca delle due capogruppo Gelmini e Bernini, ha ipotizzato una serie di correzioni che imporrebbero una riscrittura dei provvedimenti in preparazione. Alla fine i più possibilisti, ma fino a un certo punto, sono stati quelli di Fratelli d' Italia, fedeli alla nuova linea moderata che spinge Meloni in alto nei sondaggi.

 

berlusconi al quirinale con bernini e gelmini

Allo sguardo di un osservatore esterno potrebbe persino sembrare un film. E, invece, è la realtà. La dura e complicata realtà, specialmente per noi che ci ritroviamo sul suolo della Penisola, improvvisamente trasformatasi, a causa del Covid-19, da Belpaese in Paese malato. E, quindi, messo in quarantena.

 

Da una serie di misure draconiane (e l' aggettivo mai è stato usato in maniera tanto appropriata dopo il suo impiego originario), che possono essere raccontate con l' andamento di un film dei fratelli Marx, in un mix di leggerezza e surrealtà. Ma che sono terribilmente serie - come, al fondo, lo erano parecchie delle loro pellicole. E che, in verità, assomigliano molto di più alla trama di una distopia, con la quale dovremo malauguratamente andare a convivere nelle prossime settimane.

RENZI CONTE

 

Un atteggiamento incomprensibile, che contraddice il senso di responsabilità mostrato a caldo dagli stessi interlocutori, di fronte all' impennata del virus e all' evidente sofferenza in cui è entrato il Nord del Paese, con conseguente rallentamento, e in qualche caso blocco dell' apparato produttivo nazionale.

 

Dal turismo alla moda, al sistema dello svago, cinema, teatro, e negli ultimi giorni anche all' industria vera e propria, che sconta un collasso dei mercati e addirittura i primi respingimenti dei prodotti da esportazione causa panico da contagio, il grido di dolore di imprenditori grandi e piccoli sta assumendo dimensioni preoccupanti. E richiede un rapido intervento, per tamponare la congiuntura ed evitare che si comincino a manifestare gli effetti anche in termini di cancellazione di posti di lavoro nelle aziende che si fermano.

lilli gruber giorgia meloni 2

 

Perché allora Salvini più dichiaratamente, ma anche Berlusconi e Meloni, che pure avevano votato il primo decreto d' emergenza del governo, hanno innestato la retromarcia? Innanzitutto perché pensano che la crisi del coronavirus sarà lunga, e il governo, che al momento gode di un certo consenso, malgrado le incertezze e le esagerazioni dei primi giorni, alla fine ne sconterà le conseguenze, nel senso che non sarà in grado di approntare i rimedi necessari al crollo dell' economia che s' annuncia, nell' Italia che già barcollava sul filo della recessione, prima che arrivasse l' epidemia a peggiorare la situazione.

 

conte salvini

Puntare sulla rovina del governo giallo-rosso, ma in realtà del Paese, non è un gran che. Ma si sa che tra Salvini e Conte, così come tra Renzi e Conte, è in corso una partita spietata, che prevede che a conclusione dei rispettivi duelli uno solo resti in piedi.

 

Inoltre i leader dell' opposizione, nonché l' ex-premier e fondatore di Italia viva, considerano possibile il fallimento dell' iniziativa per ottenere maggiore flessibilità dall' Europa, in forza di un evento imprevisto e catastrofico come l' epidemia da coronavirus, sebbene il commissario agli Affari economici, Paolo Gentiloni, abbia annunciato maggiore disponibilità da parte della commissione europea.

 

PAOLO GENTILONI

Tra il dire e il fare di Bruxelles, in effetti, troppo spesso c' è di mezzo il mare. E non è detto che al primo vertice le rivalità tra i membri del Nord dell' Unione, più gelosi di politiche di rigore che singolarmente sono abituati a rispettare, e quelli meridionali, al momento più colpiti dall' emergenza, possano riaffiorare difficoltà come quelle che in passato hanno impedito accordi seri su problemi gravi e incombenti, come l' immigrazione.

 

E questo anche a dispetto del fatto che Francia e Germania potrebbero presto aggiungersi alla lista dei partner europei che reclamano un sensibile cambio di linea da parte delle autorità europee. Inoltre va considerato che la questione dei profughi siriani, riaperta all' improvviso dal leader turco Erdogan, aggiunge tensione a tensione, e non fa prevedere sbocchi positivi.

 

Non è la prima volta, anche in tempi recenti, che i rapporti tra governo e opposizione passano per un tentativo di appeacement e subito dopo riprecipitano nel muro contro muro. Anche Berlusconi, all' inizio del suo mandato, diede una stretta di mano simbolica a Napolitano, allora suo avversario. Ma ne seguì il ventennio che sappiamo. Stavolta c' erano e rimangono tutte le ragioni per ripensarci, in presenza di un problema così grave che riguarda il mondo intero. Eppure, sbagliando, le nostre opposizioni, esterne e interne al governo, preferiscono scommettere sul disastro.

Ultimi Dagoreport

francesco gaetano caltagirone alberto nagel francesco milleri

DAGOREPORT - GONG! ALLE ORE 10 DI LUNEDÌ 16 GIUGNO SI APRE L’ASSEMBLEA DI MEDIOBANCA; ALL’ORA DI PRANZO SAPREMO L’ESITO DELLA GUERRA DICHIARATA DAL GOVERNO MELONI PER ESPUGNARE IL POTERE ECONOMICO-FINANZIARIO DI MILANO - LO SCONTRO SI DECIDERÀ SUL FILO DI UNO ZERO VIRGOLA - I SUDORI FREDDI DI CALTARICCONE DI FINIRE CON IL CULO A TERRA NON TROVANDO PIÙ A SOSTENERLO LA SEDIA DI MILLERI SAREBBERO FINITI – L’ATTIVISMO GIORGETTI, DALL’ALTO DELL’11% CHE IL MEF POSSIEDE DI MPS – L’INDAGINE DELLA PROCURA DI MILANO SU UNA PRESUNTA CONVERGENZA DI INTERESSI TRA MILLERI E CALTAGIRONE, SOCI DI MEDIOBANCA, MPS E DI GENERALI - ALTRO GIALLO SUL PACCHETTO DI AZIONI MEDIOBANCA (2%?) CHE AVREBBE IN TASCA UNICREDIT: NEL CASO CHE SIA VERO, ORCEL FARÀ FELICE LA MILANO DI MEDIOBANCA O LA ROMA DI CALTA-MELONI? AH, SAPERLO….

iran israele attacco netanyahu trump khamenei

DAGOREPORT - STANOTTE L'IRAN ATTACCHERÀ ISRAELE: RISCHIO DI GUERRA TOTALE - È ATTESO UN VIOLENTISSIMO ATTACCO MISSILISTICO CON DRONI, RISPOSTA DI TEHERAN ALL'"OPERAZIONE LEONE NASCENTE" DI NETANYAHU, CHE QUESTA MATTINA HA COLPITO IL PRINCIPALE IMPIANTO DI ARRICCHIMENTO IRANIANO, UCCIDENDO L'INTERO COMANDO DELL'ESERCITO E DELLE GUARDIE RIVOLUZIONARIE. LA MAGGIOR PARTE DI LORO È STATA FATTA FUORI NELLE PROPRIE CASE GRAZIE AI DRONI DECOLLATI DALLE QUATTRO BASI SOTTO COPERTURA DEL MOSSAD A TEHERAN - ISRAELE HA DICHIARATO LO STATO DI EMERGENZA: GLI OSPEDALI SPOSTANO LE OPERAZIONI IN STRUTTURE SOTTERRANEE FORTIFICATE - TRUMP HA AVVERTITO OGGI L'IRAN DI ACCETTARE UN ACCORDO SUL NUCLEARE "PRIMA CHE NON RIMANGA NULLA", SUGGERENDO CHE I PROSSIMI ATTACCHI DI ISRAELE CONTRO IL PAESE POTREBBERO ESSERE "ANCORA PIÙ BRUTALI" - VIDEO

lauren sanchez jeff bezos venezia

FLASH! – I VENEZIANI HANNO LA DIGA DEL MOSE PURE NEL CERVELLO? IL MATRIMONIO DI JEFF BEZOS È UNA FESTICCIOLA PER 250 INVITATI DISTRIBUITI TRA QUATTRO HOTEL: GRITTI, AMAN, CIPRIANI E DANIELI - NIENTE CHE LA SERENISSIMA NON POSSA SERENAMENTE SOSTENERE, E NULLA A CHE VEDERE CON LE NOZZE MONSTRE DELL'INDIANO AMBANI, CHE BLOCCARONO MEZZA ITALIA SOLO PER IL PRE-TOUR MATRIMONIALE – DITE AI MANIFESTANTI IN CORTEO "VENEZIA NON E' IN VENDITA" CHE I 10 MILIONI DI EURO SPESI DA MR.AMAZON SI RIVERSERANNO A CASCATA SU RISTORATORI, COMMERCIANTI, ALBERGATORI, GONDOLIERI E PUSHER DELLA CITTÀ…

tajani urso vattani peronaci azzoni antonio adolfo mario marco alessandro

DAGOREPORT - MAI SUCCESSO CHE LA LISTA DEI NUOVI AMBASCIATORI, SCODELLATA DA TAJANI, VENISSE SOSPESA PER L’OPPOSIZIONE DI UN MINISTRO (URSO) IRATO PERCHÉ IL SUO CONSIGLIERE DIPLOMATICO È FINITO A NAIROBI ANZICHÉ A BUCAREST - DAL CDM SONO USCITI SOLO GLI AMBASCIATORI STRETTAMENTE URGENTI. ALLA NATO SBARCA AZZONI, MENTRE PERONACI VOLA A WASHINGTON. E’ LA PRIMA VOLTA CHE LA PIÙ IMPORTANTE SEDE DIPLOMATICA VIENE OCCUPATA DA UN MINISTRO PLENIPOTENZIARIO ANZICHÉ DA UN AMBASCIATORE DI GRADO (FRA DUE ANNI È GIA’ PRONTO IL FIDO CONSIGLIERE DIPLOMATICO DI LADY GIORGIA, FABRIZIO SAGGIO) – IL MALDESTRO MARIO VATTANI IN GIAPPONE, ANCHE SE ERA WASHINGTON LA SCELTA IDEALE DELLA FIAMMA MAGICA (MATTARELLA AVREBBE SBARRATO IL PASSO) – LA LISTA DI TUTTI GLI AMBASCIATORI SOSPESI….

giorgia meloni antonio tajani matteo salvini giancarlo giorgetti

DAGOREPORT - A SINISTRA SI LITIGA MA A DESTRA VOLANO GLI STRACCI! - LA MAGGIORANZA SI SPACCA SU ROTTAMAZIONE E TAGLIO ALL'IRPEF - GIORGIA MELONI DAVANTI AI COMMERCIALISTI PARLA DI SFORBICIATA AL CUNEO E LODA MAURIZIO LEO, "DIMENTICANDOSI" DI GIORGETTI. CHE ALZA I TACCHI E SE NE VA SENZA PARLARE - LA LEGA PRETENDE UN'ALTRA ROTTAMAZIONE, FORZA ITALIA E FDI CHIEDONO PRIMA DI TAGLIARE LE TASSE AL CETO MEDIO - PECCATO CHE I SOLDI PER ENTRAMBI I PROVVEDIMENTI, NON CI SIANO - LA LISTA DEGLI SCAZZI SI ALLUNGA: RISIKO BANCARIO, CITTADINANZA, POLITICA ESTERA, FISCO E TERZO MANDATO - VANNACCI METTE NEL MIRINO I GOVERNATORI LEGHISTI ZAIA E FEDRIGA CON UNA SPARATA, A TREVISO, CONTRO IL TERZO MANDATO: IL GENERALE, NOMINATO VICESEGRETARIO DA SALVINI, È LA MINA CHE PUÒ FAR SALTARE IN ARIA LA FRAGILE TREGUA NEL CARROCCIO (E DUNQUE NEL CENTRODESTRA)

ignazio la russa giorgia meloin zaia fedriga salvini fontana

DAGOREPORT - MEGLIO UN VENETO OGGI O UNA LOMBARDIA DOMANI? È IL DILEMMA SPECULARE DI GIORGIA MELONI E MATTEO SALVINI – L’APERTURA SUL TERZO MANDATO DEL NASUTO DONZELLI È UN RAMOSCELLO D’ULIVO LANCIATO VERSO IL CARROCCIO (ANCHE PER DESTABILIZZARE IL CAMPO LARGO IN CAMPANIA) - MA ALLA PROPOSTA S’È SUBITO OPPOSTO IL GENERALE VANNACCI – L’EX TRUCE DEL PAPEETE, CHE HA CAPITO DI NON POTER GOVERNARE TUTTO IL NORD CON L'8%, È DISPOSTO A CEDERE IL PIRELLONE A FRATELLI D'ITALIA (SI VOTA TRA TRE ANNI), MA LA SORA GIORGIA RIFLETTE: SOTTO LA MADUNINA COMANDA LA RUSSA, E SAREBBE DIFFICILE SCALZARE LA SUA PERVASIVA RETE DI RELAZIONI – I MALIGNI MORMORANO: VANNACCI AGISCE COME GUASTATORE PER CONTO DI SALVINI, PER SABOTARE IL TERZO MANDATO, O PARLA PER SE'?