POLTRONISMO SENZA LIMITISMO - DOPO IL BIG BANG BERLUSCONIANO, I CENTRISTI VAGANO DA DESTRA A SINISTRA SENZA META: SOLO AL SENATO 112 CAMBI DI CASACCA IN 2 ANNI, UN RECORD STRABILIANTE - ALFANIANI, FITTIANI, VERDINIANI, LEGHISTI PENTITI, DE GIROLAMO REDENTE, QUAGLIARIELLI CON LE FREGOLE

Tommaso Ciriaco per “la Repubblica

vladimir luxuria e carlo giovanardivladimir luxuria e carlo giovanardi

 

Altro che transfughi, questo è un gigantesco esperimento di trasformismo collettivo. Tutto colpa dell' otto settembre del berlusconismo, che fa rima con poltronismo: «Il sistema è in decomposizione. Qualche collega vive come nel braccio della morte - ammette Carlo Giovanardi - e prova ad allungare la legislatura». Benvenuti al Grand Hotel Senato, dove tutti cercano una camera con vista sul renzismo. Solo a Palazzo Madama centododici cambi di casacca in due anni, un record strabiliante. «Gente disperata - sostiene Umberto Bossi - che difende solo la poltrona».

luigi compagna al telefonoluigi compagna al telefono

 

Anime in pena che si offrono a chi promette il sogno migliore.

«E invece io resto fermo - sussurra il senatore Antonio Gentile - perché tutti questi movimenti sono votati al suicidio. Sono un mediatore, afferro chi vuole buttarsi dalla finestra...».

 

berlusconi nunzia de girolamo berlusconi nunzia de girolamo

Esodo e controesodo, così funziona tra i reduci di Arcore. Dopo un' ondata verso il centrosinistra, è il momento del riflusso antirenziano. «Sono costretti a girare per l' eternità inseguendo un' insegna - si lanciano i fittiani Pietro Laffranco e Massimo Corsaro - come gli ignavi dell' Inferno dantesco». Verdiniani, alfaniani di sinistra e alfaniani di destra, conservatori e, new entry, la scissione orchestrata da Gaetano Quagliariello.

Quagliariello e Pomicino Quagliariello e Pomicino

 

«La dissoluzione è totale, assoluta - sorride Luigi Compagna, senatore da quattro legislature - E purtroppo il Nuovo centrodestra è diventato il comitato elettorale per la difesa della poltrona del ministro dell' Interno. Ma sì, magari passo con Gaetano, ma né io né lui diamo risposta alla fine del berlusconismo: addò cazz' s' avviamo? ».

 

Contro Angelino si batte pure Nunzia De Girolamo. Ministro dell' Agricoltura, fu licenziata da Enrico Letta e divenne tifosa del governo Renzi. Oggi è tornata da Berlusconi e viaggia con lui in elicottero, da socia riconosciuta del cerchio magico.

riccardo villaririccardo villari

Si salvi chi può, questa è la colonna sonora della legislatura.

 

Un esempio genuino lo regala il deputato Riccardo Gallo Afflitto, secondo le cronache in bilico: «No, guardi, non lascio Berlusconi. Alzo solo il prezzo. Magari mi candido in Regione, ma di certo resto in Forza Italia. Da fermo, Silvio vale il 12%, rieleggerà parecchi parlamentari. A sinistra invece c’è il partito di Renzi, non quello di Verdini: le pare che mi vado a suicidare?». Altro esempio? Il senatore azzurro Riccardo Villari. Ha da poco votato le riforme costituzionali, in aperto dissenso dal gruppo. Ieri si intratteneva alla Camera con parecchi colleghi del Pd. Ex colleghi, in fondo, essendo transitato per Dc, Ppi, Cdu, Udeur, Margherita, Pd, Mpa e, appunto, Forza Italia.

ENRICO LETTA ENRICO LETTA

 

Non si tratta più solo di scissioni. È un mondo senza futuro, quello che fa e disfa gruppi al ritmo della luce. Perché manca il collante: «Berlusconi è un uomo di 79 anni - ammette il quasi coetaneo Franco Carraro - e alla nostra età ragioniamo con un orizzonte più ristretto». Tutto e subito, insomma, ma chi lo spiega a chi si batte per la poltrona di domani? Molti militano in Gal, la Svizzera dei gruppi del Senato: chi ci sta dentro vota indifferentemente a favore o contro l' esecutivo. Uno è Michelino Davico, eletto nelle liste della Lega: «Ma poi coi forconi in piazza ho votato per il governo Letta. E, per coerenza, per Renzi».

DAVICO MICHELINO DAVICO MICHELINO

 

È stato pure senatore Idv, vero?

Ci pensa, poi finalmente ricorda: «Portavoce per qualche mese, sì. Ma era una sorta di favore, per dare rappresentanza».

 

 

Molti si sono adeguati: «Potevamo dipendere dall' umore della Pascale? - domanda il verdiniano Ignazio Abrignani - Non potevamo, no. Ora aspettiamo il partito della nazione, ma se non cambia la legge elettorale rischiamo».

 

Intanto si attrezzano. Mente dell' operazione è proprio Verdini, che ieri ha arruolato il senatore azzurro Pietro Iurlaro. L' idea è quella di formare un mega gruppo con Scelta civica, Ncd e "Per l' Italia". Dietro le quinte tesse la tela Raffaele Bonanni. I numeri dell' alleanza centrista filorenziana sarebbero clamorosi: novanta deputati e una quarantina di senatori.

TABACCI MANGIA LA BANANATABACCI MANGIA LA BANANA

 

Bruno Tabacci, Giuseppe De Mita ed Enrico Zanetti lavorano a una lettera-manifesto, una sorta di assist per i big. Non sarà della partita Raffaele Fitto, che pure lunedì scorso ha trascorso alcune ore sul divano di casa di Verdini. E Berlusconi? Avvertito dell' operazione di Quagliariello e Tosi, ha commentato: «Ah, altri due campioni, complimenti... ». Sarà, ma da inizio legislatura l' ex Cavaliere ha perso per strada il 43% dei parlamentari. Che nel dubbio avranno pensato: io speriamo che me la cavo.

 

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