zingaretti

PRENDI QUESTA MANO, ZINGA – IL SEGRETARIO PD PENSA AL CONGRESSO (PER SPOSTARE L’ASSE DEL PARTITO ANCORA PIU’ A SINISTRA) - MA SVOLGERE L'ASSISE IN PRIMAVERA PER PROPORRE LA TESI DI UN'ALLEANZA STRUTTURALE CON IL M5S, MENTRE DI MAIO CONTINUA A DIRE NO, POTREBBE ALIMENTARE LE INCOGNITE SUL FUTURO DEL GOVERNO - LA TENTAZIONE DELLE ELEZIONI – L’OPPOSIZIONE INTERNA PIDDINA AVVISA ZINGA: “IL CONGRESSO? BASTA CHE NON SIA UNA CONTA”

roberto speranza nicola zingaretti vincenzo bianconi luigi di maio giuseppe conte

Marco Conti per “il Messaggero”

 

Quando non si riesce a trovare il bandolo della matassa, o si teme di perderlo, non resta che indire un congresso e appellarsi a Groucho Marx: «Questi sono i miei principi, se non vi piacciono ne ho degli altri». La disponibilità offerta ieri da Nicola Zingaretti a convocare un nuovo «congresso per tesi» - dopo l'ultimo celebrato nove mesi fa - ha sorpreso buona parte del Pd, escluso Andrea Orlando che lo invoca da tempo. Ma poiché «la fase politica è nuova», un congresso ci potrebbe stare, «basta che non sia una conta», suggerisce Lorenzo Guerini.

 

Quindi un congresso dove non si discute della segreteria - oltre a rievocare la stagione del centralismo democratico - rischia di svuotare di senso l'assemblea nazionale di Bologna programmata per metà settembre e rinviare anche la definizione degli assetti interni promessi da Zingaretti.

DI MAIO ZINGARETTI E LE REGIONALI IN UMBRIA

 

LA PISTOLA

Svolgere l'assise in primavera per proporre la tesi di un'alleanza strutturale con il M5S, mentre Di Maio continua a dire no, potrebbe alimentare le incognite sul futuro del governo o tramutarsi in una forte arma di pressione qualora sul piatto venisse messo il voto anticipato. D'altra parte da quando il Quirinale ha fatto sapere che dopo l'attuale governo è molto complicato - se non impossibile - immaginare altre formule, c'è chi nel Pd ha preso coraggio e pensa di poter mettere una pistola alla tempia del M5S in modo da spingere l'alleato a cedere o a subire il voto anticipato. Tanto più se, in costanza di referendum costituzionale sulla legge che taglia i parlamentari, c'è la possibilità di tornare al voto con un Parlamento da 915 poltrone.

 

il centrosinistra unito a narni - roberto speranza nicola zingaretti vincenzo bianconi luigi di maio giuseppe conte

Poichè il principio dell'eterogenesi dei fini fa spesso brutti scherzi c'è però il rischio che quella sorta di tesi-ultimatum, che potrebbe uscire dal Congresso Pd, possa alla fine avvantaggiare proprio la Lega. Matteo Salvini ha registrato con una certa soddisfazione, mista a sorpresa, la precisazione filtrata dal Quirinale e ha aumentato il pressing su un manipolo di senatori grillini in cerca di una nuova casa. Andare al voto con il Parlamento pre-taglio mette a disposizione di Salvini molti più posti da distribuire non solo a Forza Italia, ma anche ai senatori grillini che, nostalgici del governo gialloverde, potrebbero aiutare la spallata magari spostandosi - per ora - nel Misto. Tatticismi che si mescolano al complicato confronto in atto nella maggioranza sulla legge elettorale.

zingaretti di maio

 

L'accordo che ha il Pd con il M5S e gli altri alleati è di presentare un testo entro dicembre. La prossima settimana i capigruppo dei partiti di maggioranza torneranno a riunirsi, ma l'intesa è ancora lontana. Nel Pd c'è chi, come Stefano Ceccanti, continua a sostenere la necessità di un impianto che non archivi il maggioritario. Mentre più pragmaticamente Federico Fornaro (Leu) continua a pensare che «quattro secchi raccolgono più acqua di uno solo». Quindi meglio una legge proporzionale che piace anche a Italia Viva, ma soprattutto a Di Maio che la interpreta come l'ultima occasione che ha il M5S per tornare ad essere «terza via».

 

L'USCITA

Una strategia, quella del leader grillino, che deve però fare i conti con le pressioni che arrivano da palazzo Chigi e dall'ala sinistra del Movimento, Roberto Fico in testa, che invece considerano il risultato negativo in Umbria un episodio e ritengono inevitabile la costruzione di un fronte antisovranista insieme al Pd. Sinora Giuseppe Conte si è guardato bene dall'alimentare i sospetti del leader grillino, ma specie al Senato i fan della corrente giuseppi crescono di giorno in giorno. In attesa che Conte compia il passo più politico della sua stagione di leader, nel governo c'è Dario Franceschini che dà le carte per conto del Pd, mentre il sostegno di Base Riformista (gli ex renziani) alla segreteria non è indolore.

zingaretti di maio

 

Un congresso anticipato potrebbe invece servire a Zingaretti per serrare i ranghi rilanciando una segreteria nata per fare opposizione ai gialloverdi e che ora si ritrova al governo con un ex avversario, il M5S, e due partiti, Leu e IV, frutto di scissioni. Ma se il congresso non sarà l'occasione per definire il perimetro delle alleanze può essere magari l'occasione per favorire il rientro di una parte degli ex come quelli di Articolo1. Anche perché «ora che Renzi è uscito» si può spostare «più a sinistra il Pd» come chiede il presidente della Toscana Enrico Rossi.

luigi di maio nicola zingarettizingaretti di maioFOTOMONTAGGIO – LUIGI DI MAIO NICOLA ZINGARETTI

Ultimi Dagoreport

2025mellone

CAFONAL! - DIMENTICATE I GRANDI MATTATORI, ANGELO MELLONE È CAPACE DI SPETALARE FIORELLO IN 15 SECONDI - ATTORE, CANTANTE, SCRITTORE, POETA, SHOWMAN MA SOPRATTUTTO GRAN CAPO DELL'INTRATTENIMENTO DAYTIME DELLA RAI, IL BEL TENEBROSO DI TELE-MELONI, IN ATTESA DI VOLARE A SAN VITO LO CAPO (TRAPANI), PRESIDENTE DI GIURIA DELL'IRRINUNCIABILE CAMPIONATO DEL MONDO DI COUS COUS, ANZICHÉ SBATTERSI COME UN MOULINEX PER METTER SU TRASMISSIONI DECENTI PER RICONQUISTARE LA SUPREMAZIA DELLA RAI SU MEDIASET, LO RITROVIAMO COL SUO OUTFIT DA CHANSONNIER MAUDIT, ESIBIRE IL SUO STRAZIANTE RECITAR CANTANDO AL “JAZZ&IMAGE LIVE COLOSSEO FESTIVAL 2025” AL PARCO DEL CELIO, ACCOLTO DA UN FOLTO PARTERRE DI INVITATI CON L’APPLAUSO INCORPORATO (MATANO, CERNO, DESARIO, RONCONE, STRABIOLI, GINO CASTALDO, DARIO SALVATORI E TANTE RAI-GIRLS CAPITANATE DALLE PANTERONE-MILF, ANNA FALCHI ED ELEONORA DANIELE) - DEL RESTO, DITEMI VOI COME SI FA A FREGARSENE DELL’INVITO DEL DIRIGENTE RESPONSABILE DI UNA PLETORA DI PROGRAMMI, RISPONDENDO AL TARANTOLATO TARANTINO: “GRAZIE, MA NEMMENO SOTTO ANESTESIA”? - VIDEO

gaza giorgia meloni donald trumpm benjamin netanyahu

QUANTO A LUNGO PUÒ ANDARE AVANTI IL TRASFORMISMO CHIAGNE E FOTTI DI GIORGIA MELONI DECLINATO IN SALSA ISRAELO-PALESTINESE? - L’ITALIA HA DATO IL SUO VOTO FAVOREVOLE AL RICONOSCIMENTO DI "DUE POPOLI, DUE STATI" ALL'ASSEMBLEA DELL'ONU DEL 22 SETTEMBRE - MA, FRA UNA SETTIMANA, SU INIZIATIVA DI FRANCIA E ARABIA SAUDITA, IL CONSIGLIO DELL'ONU E' CHIAMATO A VOTARE IL RICONOSCIMENTO DELLO STATO PALESTINESE: CHE FARA' LA "GIORGIA DEI DUE MONDI"? - FRANCIA, AUSTRALIA, BELGIO, CANADA, FINLANDIA, MALTA, PORTOGALLO E REGNO UNITO ENTRERANNO A FAR PARTE DEI 147 STATI DEI 193 MEMBRI DELL’ONU CHE RICONOSCONO LA PALESTINA - DIMENTICANDO PER UN MOMENTO LE STRAGI DI GAZA, LA PREMIER VOTERA' CONTRO O SI ASTERRA' PER COMPIACERE TRUMP E L’AMICO NETANYAHU? TROVERA' IL CORAGGIO DI UNIRSI AL RESTO DEL MONDO, VATICANO COMPRESO? AH, SAPERLO...

giorgia meloni vox ursula von der leyen santiago abascal

DAGOREPORT - SE I MEDIA DI CASA NOSTRA, DEL VIDEO-MESSAGGIO DI GIORGIA MELONI ALL'EVENTO MADRILENO DI VOX, HANNO RIPRESO SOLO LA PARTE DEL DISCORSO RIGUARDANTE L’ASSASSINIO DI CHARLIE KIRK, SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO COME MARTIRE DELL’ODIO E DELLA VIOLENZA DELLA SINISTRA, I CAPOCCIONI DI BRUXELLES HANNO SBARRATO GLI OCCHI PER UN ALTRO MOTIVO - CHE CI FACEVA LA MELONI, EX PRESIDENTE DEL GRUPPO DEI CONSERVATORI EUROPEI ALL’EVENTO “EUROPA VIVA 2025” DI VOX, IL PARTITO DI ESTREMA DESTRA SPAGNOLO CHE DAL 2023 È STATO ARRUOLATO DA “PATRIOTI PER L’EUROPA”, L’EUROGRUPPO ANTI-UE CREATO DAL DUCETTO UNGHERESE E FILO-PUTINIANO, VIKTOR ORBAN, DI CUI FA PARTE ANCHE LA LEGA DI SALVINI? - ALLA FACCIA DEL CAMALEONTISMO DELLA “GIORGIA DEI DUE MONDI”, BASCULANTE TRA UN VIAGGETTO E UN ABBRACCIO CON I DEMOCRISTIANI TEDESCHI URSULA VON DER LEYEN E FEDRICH MERZ, A CATALIZZARE L’IRRITAZIONE DEI VERTICI DELL’UNIONE È STATO IL TEMA DELL'EVENTO DI VOX CHE, TRA DIBATTITI SU IMMIGRAZIONE ILLEGALE, LAVORO, CASA E SICUREZZA, SPUTAVA IN FACCIA AI POTERI FORTI DI BRUXELLES - LA MANIFESTAZIONE DI VOX HA DIMOSTRATO, PER L’ENNESIMA VOLTA, L’ISTRIONICA PERSONALITÀ DI COMUNICATRICE DELLA PREMIER ALLA FIAMMA. TALENTO LATITANTE TRA I NUMEROSI GALLI DEL  CENTROSINISTRA... - VIDEO

FLASH! – MENTRE SVANISCE LA MILANO DEI ‘’POTERI FORTI’’ E DEI “SALOTTI BUONI”, FINITI SOTTO IL TALLONE DEI “BARBARI ROMANI”, SI ALZA LA VOCE DEL 92ENNE GIOVANNI BAZOLI - IL GRANDE VECCHIO, CHE INSIEME A GUZZETTI HA RIDISEGNATO IL SISTEMA BANCARIO, HA CONSEGNATO ALLA FELTRINELLI LA SUA AUTOBIOGRAFIA (LA FIGLIA CHIARA, NONCHÉ COMPAGNA DEL SINDACO DI MILANO BEPPE SALA, LAVORA ALLA FONDAZIONE FELTRINELLI) – IL LIBRO PARTE DALLA GUERRA AI NAZIFASCISMO E LA PASSIONE PER ALESSANDRO MANZONI, CONTINUA CON LA CELEBRAZIONE DI NINO ANDREATTA, LE VICENDE DEL BANCO AMBROSIANO, FINO ALLA CREAZIONE DI INTESA SANPAOLO…

giorgia meloni kirk renzi salvini tajani

DAGOREPORT - LA STRATEGIA DELLA DISTRAZIONE DI GIORGIA MELONI: PER LA DESTRA DE’ NOANTRI, IL DELITTO KIRK NON È UNA STORIA AMERICANA DEFLAGRATA ALL’INTERNO DEL MONDO DEI “MAGA” TRUMPIANI. NO, È ROBA DA BRIGATE ROSSE IN VIAGGIO PREMIO NEGLI USA - ECCO: IL CADAVERE DI UN ATTIVISTA DI UN PAESE DOVE LE ARMI LE COMPRI DAL TABACCAIO È GIUNTO AL MOMENTO GIUSTO PER ESSERE SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO AD ARTE DALLA PROPAGANDA DI PALAZZO CHIGI, COPRENDO CON DICHIARAZIONI FUORI DI SENNO LE PROPRIE DIFFICOLTÀ - CHE LA DESTRA DI GOVERNO SIA IN PIENA CAMPAGNA ELETTORALE, INQUIETA (EUFEMISMO) PER L’ESITO DELLE REGIONALI D’AUTUNNO, IL CUI VOTO SARÀ DIRIMENTE IN VISTA DELLE POLITICHE 2027, ALLE PRESE CON UN PAESE CHE SENZA LA FORTUNA DEI 200 MILIARDI DEL PNRR SAREBBE IN RECESSIONE COME LA FRANCIA E LA GERMANIA, NE È CONSAPEVOLE LO STESSO ESECUTIVO, IN PIENO AFFANNO PER TROVARE LE RISORSE NECESSARIE ALLA FINANZIARIA DI FINE D’ANNO - RENZI: “LA PREMIER SEMINA ZIZZANIA E CREA TENSIONE PER EVITARE DI PARLARE DI STIPENDI E SICUREZZA. MA SOPRATTUTTO PER EVITARE CHE NASCA UN VERO MOVIMENTO A DESTRA. OCCHIO: SE VANNACCI FA COME FARAGE, LA MELONI VA A CASA. LA POLITICA È PIÙ SEMPLICE DI QUELLO CHE SI CREDA. GIORGIA MELONI ALIMENTA LA PAURA PERCHÉ LEI HA PAURA…” - VIDEO