luca lotti mara carfagna

“IO STO PARLANDO CON LA CARFAGNA, CON UN PEZZO DI FORZA ITALIA, CON UN PEZZO DEI MODERATI, CON UN PEZZO DEL PD CHE SI STACCA” - IL PROGETTO POLITICO DI LUCA LOTTI SVELATO DAL TROJAN NEL CELLULARE DI PALAMARA: “QUELLA SARÀ LA SOLUZIONE” - E’ UN VECCHIO GOSSIP, GIA’ SMENTITO IN PASSATO, SULLA CREAZIONE DI UN “NAZARENO BONSAI” MA ORA RICICCIA CON FORZA E SCUOTE PD E FORZA ITALIA…

1 - LOTTI INTERCETTATO: «RENZI È FERMO LAVORO A UN PARTITO CON LA CARFAGNA»

Estratto dell’articolo di Giacomo Amadori per “la Verità”

luca lotti esce dal tribunale di roma dopo l'udienza preliminare sul caso consip 6

 

[…] Oggi vi sveliamo un' intercettazione destinata a fare rumore nel mondo politico, e che nell' informativa di 115 pagine del Gico era stata omissata. Da una parte, essa rivela come le vicissitudini dei genitori di Matteo Renzi abbiano affievolito le ambizioni politiche del figliolo e, dall' altra, evidenzia i tentativi disperati del fido Lotti di riprendere le fila del discorso, puntando a costruire un nuovo soggetto politico di centro con pezzi di Forza Italia, guidati da Mara Carfagna, candidata alle primarie per la successione a Silvio Berlusconi, e con pezzi del Pd, da far staccare dal partito guidato da Nicola Zingaretti.

 

Il dialogo che pubblichiamo in esclusiva ha come protagonisti Lotti e il pm romano Luca Palamara, indagato a Perugia per corruzione, ed è avvenuto tra l' 8 e il 9 maggio, all' 1 e 15. È la notte del famoso dopocena all' hotel Champagne, quello in cui cinque consiglieri del Csm incontrano Ferri, Lotti e Palamara. A un certo punto quest' ultimo si allontana con l' ex ministro per accompagnarlo a casa in auto.

cosimo ferri 2

 

E con loro viaggia il trojan inoculato nel cellulare del magistrato, una microspia digitale capace di registrare anche i sospiri. Grazie ad esso scopriamo che Lotti intende proporre a Zingaretti il nome del pm indagato come candidato del Pd per il posto di Garante della privacy, anche se Palamara non sembra voler rinunciare alla sua corsa a procuratore aggiunto di Roma. Gli investigatori identificano l'intercettazione come «molto importante» e del tipo «Lotti Luca che parla con Palamara». In realtà l' ex ministro, nella trascrizione, viene indicato come «uomo».

 

[…] I due, quando si trovano in macchina da soli, confabulano non solo di nomine, ma anche di politica, argomento su cui il pm romano pare ferrato. La chiacchierata parte dai grattacapi di Firenze, dove i genitori di Matteo Renzi sono imputati e indagati in tre diverse inchieste per bancarotta e false fatture. È chiaro che per i due interlocutori il nemico sia il procuratore Giuseppe Creazzo, che quelle indagini ha coordinato.

LUCA LOTTI MATTEO RENZI

 

Ma, nella conversazione, l' argomento vira quasi subito su «Nicola», il quale, come si scopre leggendo il colloquio, è quasi certamente il segretario del Pd e governatore del Lazio Zingaretti. Del resto Palamara lo conosce: sua moglie ha lavorato fino al 2017 in Regione, e lui stesso ha in comune con il politico l'amicizia con il lobbista Fabrizio Centofanti, arrestato nel febbraio 2018. Per i rapporti con Centofanti, Palamara è accusato di corruzione e Zingaretti è indagato per finanziamento illecito a Roma.

 

Lotti: «Però a Firenze c' è una situazione difficile».

Palamara: «Ma col (inc) invece con Nicola te sei parlato o no?».

Lotti: «No no eh ma Nicola».

Palamara Lotti Ferri

Palamara: «Io c' ho parlato [] io c'ho riparlato, però se vede che è ancora, eh?».

Lotti: «No Luca (inc) secondo me è prigioniero io un altro po' lo giustifico [] il 26 maggio si spera Luca».

Il riferimento è al giorno delle elezioni europee.

Palamara: «M'ha detto, Andrea Orlando non vale un cazzo non ti preoccupare».

Lotti: «Eh lo so».

Palamara: «Pure quello però si capisce che è una cosa no?».

Lotti: «Non voglio che il 26 maggio siamo costretti a iniziare a pensare a costruire n'altra roba con serietà, con trasparenza senza».

Palamara: «Eh, ma il risultato com' è?».

Lotti: «Eh non lo so».

MATTEO RENZI LUCA LOTTI

Palamara: «Col risultato».

Lotti: «(Inc) Uno o due il risultato non può essere (inc) il ventuno c' è poco da fare (inc) e questo dimostrerà che l' allargamento (inc) me lo dà non paga e ci vuole un mondo moderato io sto parlando con la Carfagna, con un pezzo di Forza Italia, con un pezzo dei moderati, con un pezzo del Pd che si stacca e quella sarà la se si va a votare subito la soluzione se si vota tra due, tre anni, il mondo è di attesa (inc)».

Palamara: «E vediamo».

 

LE PRIGIONI DI ZINGARETTI

luca palamara

Lotti: «Nicola purtroppo non arriverà nei due, tre anni, perché lo blinderanno e lo mineranno prima i suoi là dentro Bettini (fonetico), Franceschini, Orlando lui è prigioniero su questo eh c' è poco da fare».

Palamara: «E Matteo, invece?».

Lotti: «Matteo è fermo da una parte è fermo lì a guardare».

Palamara: «È in attesa?».

Lotti: «Non si muove sì non si muove Matteo non si muove».

(Per la verità muoversi si muove molto. Va in giro per il mondo a fare discorsi a pagamento e minaccia cause a destra e a manca. Ma probabilmente è immobile dal punto di vista politico. Continuiamo a scorrere la conversazione).

Palamara: «Ma sta tranquillo o sta?».

Lotti: «Sta come sta Matteo, Luca la vicenda dei genitori l'ha (inc) colpito il danno d' immagine su di lui in questi anni, comunque, c' è stato anche per cause (inc) che tu sai».

Palamara: «Vabbè è chiaro».

nicola zingaretti foto di bacco

Lotti: «E ora ha un' immagine ancora molto, molto graffiata (inc) Matteo non ha un' immagine positiva (inc) c' è poco da fare quindi gli conviene aspettare».

Palamara: «Quella cosa di Firenze la no?... quella cosa là, il documentario (inc)».

 

MATTEO NON HA CAPITO

Lotti: «No è tutta roba che lui dal 4 dicembre (2016, data del referendum costituzionale, ndr) non ha ritrovato il filo dopodiché è l'unico che ha i numeri per ritrovare il filo sì lo sappiamo tutti [] è un po' come un Ronaldo che».

(Palamara a questo punto si paragona al senatore semplice Renzi, probabilmente facendo riferimento al fatto che, dopo essere stato presidente dell' Associazione nazionale magistrati e consigliere del Csm, ha ripreso a fare il pm semplice e adesso cerca di tornare in pista come procuratore aggiunto di Roma o come Garante della privacy).

giuseppe creazzo

Palamara: «È un po' come ho fatto pure io che so' stato in disparte mo' adesso sto rimettendo la testa fuori porto, porto».

Lotti: «È così, bravo qual è il problema, che te l' hai capito te l' hai capito Matteo secondo me ancora non è su questa linea».

Palamara: «Faccio vince' la squadra la squadra se ricompatta, no? Eh questo».

Lotti: «Luca, Matteo non è su questa linea mi dispiace».

Palamara: «Eh, lo so».

Lotti: «Purtroppo ancora oggi c' arriverà? Spero di sì me lo auguro e io cercherò di dargli una mano per fare questo però, roba di Firenze, Luca davvero per me è importante capi' che succede perché se è seria ovviamente io (inc) cioè non si parla di Roma si parla che se è serio va via da Firenze se non è serio, non va via da Firenze, a me guarda nessuno cerca (inc) nulla però bisogna fa' almeno la guerra (inc)».

andrea orlando e nicola zingaretti

 

Il riferimento è al procuratore Creazzo che, durante il dopocena, era stato chiamato in causa dai presunti «congiurati» per un esposto presentato contro di lui a Genova da un pm del suo ufficio. È evidente che Lotti si auguri che quelle accuse possano azzoppare l' uomo che ha messo in panchina il Ronaldo del Giglio magico.

 

2 - LOTTI, CARFAGNA E LE VOCI DI UN «NAZARENO BONSAI»

Maria Teresa Meli per il “Corriere della sera”

 

Una nuova intercettazione di un colloquio tra Luca Lotti e Luca Palamara, pubblicata ieri dalla Verità , scuote il Pd. E anche Forza Italia. In quella conversazione l' ex ministro renziano raccontava al magistrato di essere in contatto con Mara Carfagna e con «un pezzo di Forza Italia» con l' idea di creare un nuovo soggetto politico.

mara carfagna ospite a 'l'aria che tira' 9

 

Torna così alla ribalta un vecchio gossip politico di qualche mese fa, già smentito dai diretti interessati. Una voce che circolava al Pd, e, più precisamente, tra gli esponenti della nuova maggioranza interna, e che attribuiva ai renziani e a una fetta di FI, tra cui Carfagna, l'intenzione di riesumare il patto del Nazareno in versione bonsai. Un progetto accarezzato fino a prima delle Europee, stando ai bene informati, e abortito nel volgere di poco tempo.

 

Per la verità, nemmeno questo gossip è nuovissimo, perché già lo scorso anno, dopo un colloquio tra Renzi e Paolo Romani, si era parlato di una nuova possibile intesa. L'ex segretario del Pd, però, aveva smentito. Ma la vicenda non si era chiusa lì. Alle comunali siciliane non era sfuggito a nessuno il fatto che il segretario del Pd regionale Davide Faraone e Gianfranco Micciché avessero siglato un patto di mutua assistenza per arginare leghisti e 5 Stelle.

PAOLO ROMANI MARIA ELENA BOSCHI

 

L' altro ieri, poi, un nuovo episodio aveva dato adito a una ridda di ipotesi. Carfagna, intervistata da Agorà su Rai3 , aveva definito Carlo Calenda un «ragazzo un po' confuso».

L' ex ministro aveva replicato via Twitter: «Ragazzo ci chiami Mezzaroma». Ossia l' ex marito di Carfagna. Che ha risposto dando del «cafone» a Calenda. Fin qui tutto normale, si fa per dire. Ma era stato il commento del renziano Andrea Romano al tweet di Calenda a riaccendere i sospetti: «Dovresti scusarti, il riferimento al suo ex coniuge è veramente una cafonata».

 

Nel Pd qualcuno drizzava le antenne: perché i renziani difendono la vice presidente della Camera? Possibile che il progetto del mini-Nazareno sia ancora in piedi? In realtà anche alcuni parlamentari di rito zingarettiano, come Lia Quartapelle, avevano risposto per le rime a Calenda, ma, si sa, nel Pd i sospetti abbondano.

 

CARLO CALENDA

Si arriva così a ieri e alle nuove intercettazioni. Seguite da smentite. Nettissima quella di Carfagna: «Il tentativo di trasformare in trattativa politica o in complotto i colloqui di cortesia che, come vicepresidente, ho con i deputati di tutti i gruppi, è ridicolo».

Amareggiata invece la risposta di Lotti: «Evito di commentare pezzi presi a caso e nella totale violazione della privacy».

Ultimi Dagoreport

orazio schillaci marcello gemmato paolo bellavite ed eugenio serravalle

DAGOREPORT – I DUE NO-VAX NOMINATI NEL COMITATO TECNICO SUI VACCINI SPACCANO FRATELLI D'ITALIA: MONTA IL PRESSING PER FAR DIMETTERE EUGENIO SERRAVALLE E PAOLO BELLAVITE DALL’ORGANISMO – IN MOLTI RITENGONO CHE IL RESPONSABILE POLITICO DELL’IMPROVVIDA DECISIONE SIA MARCELLO GEMMATO, FARMACISTA E POTENTE SOTTOSEGRETARIO ALLA SALUTE MELONIANO – IL MINISTRO ORAZIO SCHILLACI È FRUSTRATO DAI CONTINUI BLITZ POLITICI CHE LO PONGONO DI FRONTE A DECISIONI GIÀ PRESE: NON CONTA NULLA E TUTTI PRENDONO DECISIONI SULLA SUA TESTA. ORA SAREBBE INTENZIONATO A REVOCARE L’INTERO GRUPPO DI LAVORO SE I NO-VAX NON SLOGGIANO. ENTRO 48 ORE…

trump zelensky putin donald volodymyr vladimir

DAGOREPORT – ARMATI DI RIGHELLO, GLI SHERPA DI PUTIN E TRUMP SONO AL LAVORO PER TROVARE L’ACCORDO SULLA SPARTIZIONE DELL’UCRAINA: IL 15 AGOSTO IN ALASKA L’OBIETTIVO DEL TEPPISTA DELLA CASA BIANCA È CONVINCERE PUTIN AD “ACCONTENTARSI”, OLTRE DELLA CRIMEA, DEL DONBASS, RITIRANDOSI PERO' DALLE REGIONI UCRAINE OCCUPATE DALL'ESERCITO RUSSO: KHERSON E ZAPORIZHZHIA (CON LA SUA CENTRALE NUCLEARE) - TRUMP POTREBBE AGGIUNGERE LO STOP ALLE SANZIONI E CHISSÀ CHE ALTRO – PRIMA DI UN INCONTRO PUTIN- ZELENSKY, TRUMP PORTERA' I TERMINI DELLA PACE ALL'ATTENZIONE DEGLI ALLEATI EUROPEI DI KIEV - PER GARANTIRE L'EX COMICO CHE MOSCA NON SGARRERA', MACRON, MERZ E COMPAGNI PROPORRANNO L'INGRESSO DELL'UCRAINA NELL'UNIONE EUROPEA (CHE FA SEMPRE PARTE DELLA NATO) - PER L’ADESIONE UE SERVE L’OK DEI FILO-PUTINIANI ORBAN E FICO (CI PENSERÀ LO ZAR A CONVINCERLI) - UNA VOLTA FIRMATA, DOPO 6 MESI DEVONO ESSERE APERTE LE URNE IN UCRAINA - LA GAFFE: "VENERDI' VEDRO' PUTIN IN RUSSIA...": TRUMP SULLA VIA SENILE DI BIDEN? OPPURE....

antonio decaro michele emiliano roberto fico giuseppe conte elly schlein vincenzo de luca

DAGOREPORT - SCHLEIN E CONTE FANNO CAMPOLARGO (MA SOLO PER LE REGIONALI, PER ORA): DOPO GIANI IN TOSCANA E RICCI NELLE MARCHE, E' FATTA ANCHE PER I 5STELLE ROBERTO FICO IN CAMPANIA E PASQUALE TRIDICO IN CALABRIA (DOVE NON CI SONO CHANCE DI VITTORIA) - L'ULTIMO OSTACOLO RESTA VINCENZO DE LUCA, CHE CHIEDE DI NOMINARE IL FIGLIO, PIERO, SEGRETARIO DEL PD REGIONALE. MA ELLY NON VUOLE FARE LA FIGURA DA PERACOTTARA: FU LEI A COMMISSARIARE IL PARTITO, COME ATTO OSTILE NEI CONFRONTI DEL "CACICCO" DE LUCA, E A FAR FUORI SUO FIGLIO DA VICECAPOGRUPPO ALLA CAMERA - IN PUGLIA, QUEL CROSTONE DI EMILIANO È INDIGESTO A ANTONIO DECARO PER LA VECCHIA STORIELLA DELL'INCONTRO CON LA SORELLA DEL BOSS CAPRIATI, "PADRINO" DI BARI VECCHIA, RACCONTATA DAL GOVERNATORE URBI ET ORBI - VIDEO!

matteo salvini luca zaia alberto stefani luca de carlo

DAGOREPORT - VIA COL VENETO: LISTA ZAIA? E GIORGIA MELONI S'INCAZZA! - SE IMPORRA' IL SUO CANDIDATO, IL FRATELLONE D'ITALIA LUCA DE CARLO, SI RITROVERÀ UN LISTONE "DOGE" CHE PORTEREBBE VIA UN FIUME DI VOTI (E AVREBBE LA MAGGIORANZA DEI SEGGI, COMMISSARIANDO DI FATTO IL GOVERNATORE MELONIANO) - MATTEO SALVINI SPINGE FORTE SUL GIOVANE ALBERTO STEFANI, MA LA DUCETTA NON MOLLA L'OSSO DI CONQUISTARE LA RICCA REGIONE VENETA - IN BARBA AL SUO GROSSO BOTTINO DI CONSENSI, LA FIAMMA NON HA IN TASCA ALCUNA REGIONE DEL NORD (IN LOMBARDIA NON TOCCA PALLA: E' ROBA DI LA RUSSA...)

benjamin netanyahu giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – CORRI A CASA IN TUTTA FRETTA, C’È UN CAMALEONTE CHE TI ASPETTA: QUELLA SIGNORINA ALLA FIAMMA CHE VUOLE MANTENERE UN RAPPORTO CON L’EUROPA MA NELLO STESSO TEMPO, TEMENDO DI ESSERE SCAVALCATA A DESTRA DA SALVINI, SBATTE GLI OCCHIONI A TRUMP. LA STESSA CHE IMPLORA LA FINE DELLA TRAGEDIA DI GAZA MA L’ITALIA CONTINUA A FORNIRE ARMI A ISRAELE (SECONDO PAESE DOPO GLI USA DOPO LA DECISIONE DI MERZ DI FERMARE L’INVIO DI ARMI A NETANYAHU) - A UNA DOMANDA SULL'EXPORT MILITARE ITALIANO VERSO ISRAELE, CROSETTO IN PARLAMENTO HA DETTO: "ABBIAMO ADOTTATO UN APPROCCIO CAUTO, EQUILIBRATO E PARTICOLARMENTE RESTRITTIVO". RISULTATO? NESSUNO È PIÙ IN GRADO DI SAPERE CON ESATTEZZA COSA L’ITALIA VENDE O ACQUISTA DA ISRAELE – TRA LA DISCORDANZA DELLE DICHIARAZIONI UFFICIALI E LA TRACCIABILITÀ REALE DELLE FORNITURE BELLICHE A NETANYAHU, C’È DI MEZZO LO SPORT PREFERITO DEL GOVERNO MELONI: IL SALTO TRIPLO DELLA VERITÀ… - VIDEO