taglio parlamentari

A QUESTO PUNTO, TANTO VALE ABOLIRE CAMERA O SENATO – CON LA MANOVRA APPROVATA SENZA DISCUSSIONI CON LA FIDUCIA, CON GLI EMENDAMENTI TAGLIATI DAL GOVERNO, SI RIAPRE L’ANNOSO DIBATTITO SUL MONOCAMERALISMO: A CHE SERVONO DUE CAMERE SE UNA SI LIMITA A VOTARE PEDISSEQUAMENTE QUANTO DECISO DALL’ALTRA? – LA PROPOSTA DELL’EX RENZIANO MARATTIN: “CREARE UN’UNICA ASSEMBLEA NAZIONALE DI 600 MEMBRI”

1. L’ABOLIZIONE DEL PARLAMENTO

Estratto dell’articolo di Francesco Bei per “la Repubblica”

https://www.repubblica.it/commenti/2024/12/27/news/manovra_meloni_parlamento_abolizione-423907843/

 

giorgia meloni e giancarlo giorgetti foto lapresse 1

Ci risiamo, ma non per questo ci si deve rassegnare al peggio. Oggi la manovra sarà in aula al Senato e domani sarà approvata con la fiducia. Fine delle discussioni, tutti gli emendamenti spazzati via, proteste scontate delle opposizioni e via così fino al prossimo anno.

 

Eppure, non dovrebbe essere così. Senza bisogno di scomodare la Magna Charta Libertatum, […] da che esiste la democrazia parlamentare è la legge di bilancio l’atto più importante che i rappresentanti del popolo sono chiamati a votare. Eppure, da qualche anno, nel nostro Paese è invalsa una prassi deteriore che vede il Parlamento sempre più umiliato dal governo e reso, di fatto, un inutile orpello.

 

SERGIO MATTARELLA - IGNAZIO LA RUSSA - LORENZO FONTANA

Quest’anno, nella cabala meloniana, ricorre il numero tre: è la terza manovra del governo delle destre, porta in dote 30 miliardi, ma soprattutto sarà affare privato di una trentina di persone, i membri della commissione bilancio di palazzo Madama e i sottosegretari, che se la sbrigheranno in trenta ore. Stop.

 

È quello che Michele Ainis definisce il monocameralismo alternato. Quest’anno tocca ai senatori ingoiare il boccone senza masticarlo, l’anno prossimo sarà la Camera. […]

 

Si può ancora chiamare democrazia parlamentare un sistema che funziona in questo modo? La domanda è aperta. Quello che si deve doverosamente aggiungere in questa sede è che, purtroppo, così fan tutti. Destra e sinistra, europeisti e sovranisti.

 

luigi marattin

[…] Il record, dicono gli archivi, fu però del governo Gentiloni, appena venti giorni per la navetta tra Camera e Senato. Anche quella volta, c’era una buona “scusa”, si doveva andare al voto nel 2018 e occorreva correre per poter sciogliere le Camere.

 

Come si vede, ogni pretesto è buono, ce n’è sempre una per non dare ai parlamentari tempo e modo di esaminare una legge che, oltretutto, è anche incomprensibile ai comuni mortali, infarcita com’è di commi e rimandi ad altre norme. Un vero obbrobrio linguistico, un oscuro alfabeto per iniziati, che per decifrarlo non basterebbe la stele di Rosetta.

 

Allora che fare? Luigi Marattin, un deputato dell’opposizione, ieri ha detto che il re è nudo. C’è un monocameralismo di fatto? Allora tanto vale “abolire Camera e Senato, creare un’unica Assemblea nazionale di 600 membri” e non se ne parli più.

 

meloni gentiloni

[…] Ecco, si potrebbe emendare l’idea di Marattin e suggerire una “modesta proposta” ai nostri legislatori: che la legge di bilancio del prossimo anno, scritta da Giorgetti e Meloni, sia approvata e discussa dal solo Consiglio dei ministri, senza bisogno di passare dall’inutile Parlamento. Senza dubbio un gran risparmio di tempo e di denaro.

 

2. SE IL PARLAMENTO FUNZIONA A UNA CAMERA

Estratto dell’articolo di Marcello Sorgi per “La Stampa”

 

Ogni anno l'approvazione finale della manovra economica diventa l'occasione per riaprire la discussione sul monocameralismo "di fatto" a cui è approdato il nostro sistema […]

Si dirà che quella su mono e bicameralismo è ormai una discussione inutile, dopo la bocciatura della riforma Renzi - che proponeva una sorta di specializzazione della composizione e del lavoro delle due Camere - con il referendum del 2016. Ed è vero.

giorgia meloni giancarlo giorgetti foto lapresse 2

 

Impossibile, tra l'altro, ottenere il "suicidio" dei senatori. Oppure si dovrà convenire che il monocameralismo italiano non privilegia solo la Camera, dato che ad esempio le riforme istituzionali sono state incardinate per l'avvio al Senato. Sarà pure. Ma dove c'è, il monocameralismo funziona. E la cosiddetta "Camera alta" (come nel Regno Unito) non è affatto privata dei suoi poteri di revisione e di modifica delle leggi. Basta solo saper scrivere le riforme. E avere una maggioranza per approvarle.

 

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