poveri russia

ALTRI MESI COSI’ E LA RUSSIA TORNERA’ A ESSERE URSS - PUTIN HA CONVINTO IL POPOLO CHE L’AUTOSUFFICIENZA E L’AUTARCHIA SIANO SCELTE BUONE MA, SOTTO IL PESO DELLE SANZIONI E CON L’ISOLAMENTO DAI COMMERCI INTERNAZIONALI, L’ECONOMIA DIVENTERÀ PRIMITIVA E POI COLLASSERÀ – L’ECONOMISTA RUSSO KONSTANTIN SONIN: “IL MODO PIÙ SEMPLICE PER SOSTITUIRE UN COMPONENTE MANCANTE È FARNE A MENO. I CONCESSIONARI LADA HANNO ESAURITO LE AUTO CON CAMBIO AUTOMATICO E HANNO ANNUNCIATO CHE NON NE PREVEDERANNO PER I PROSSIMI 1-2 ANNI”

Konstantin Sonin per “la Stampa”

 

CITTADINI RUSSI SCAPPANO DAL PAESE

Le parole «sostituzione dell'importazione» e «autosufficienza» sono pronunciate a Mosca come se in esse ci fosse qualcosa di buono. Avremmo urgente bisogno di negoziare una tregua, ritirare le truppe e augurarci che le sanzioni vengano revocate, anziché dedicarci a capire come vivere sotto le sanzioni. Ma le cose non stanno andando così, e allora è bene rendersi conto di cosa sta accadendo: se la Russia continua a restare isolata dal commercio internazionale - come è stata isolata l'Urss - questo porterà alla primitivizzazione e al degrado della produzione, con un effetto diretto sul tenore di vita delle famiglie.

 

CITTADINI RUSSI SCAPPANO DAL PAESE

È facile per un economista, come per qualsiasi altro professionista, parlare con chi si dedica alla comprensione delle cose alla ricerca di una soluzione sensata. Diventa difficile però quando l'interlocutore usa parole che suonano di per sé dense di significato, ma che in un contesto economico significano qualcosa di diverso, o addirittura il loro contrario. La «sostituzione dell'importazione» appare, a prima vista, come una pratica buona e professionale, sebbene abbia un senso economico solo in situazioni rare e specifiche. Ma nella situazione attuale può solo contribuire a deteriorare lo stato dell'economia russa.

CITTADINI RUSSI SCAPPANO DAL PAESE

 

Ancora peggio vanno le cose con la parola «autosufficienza»: ad alcuni può sembrare attraente, ma per un economista di professione suona terribile. Se parliamo dell'economia di un Paese, infatti, «autosufficiente» è sinonimo di un basso livello di sviluppo economico e di un grave ritardo rispetto agli altri Paesi. Significa in altre parole che il Paese sta utilizzando il proprio potenziale economico in modo errato e inefficiente e sta producendo molto meno di quanto dovrebbe.

 

vladimir putin

Qualsiasi sostituzione all'importazione comporta una certa perdita di efficienza. In alcune situazioni, ci si può provare. Ma cosa accade? Che i consumatori del prodotto «sostituito dall'importazione» pagano denaro aggiuntivo ai produttori nazionali. Questo potrebbe anche rivelarsi utile, nel caso in cui quel Paese fosse interessato allo sviluppo di un particolare settore, e non è escluso che in quel determinato settore la cosa possa funzionare.

 

Ma non può funzionare in tutti i settori contemporaneamente, a meno che non si metta in conto una progressiva diminuzione del prodotto interno lordo. Un Paese può essere autosufficiente solo a un livello di sviluppo molto basso, molto inferiore, ad esempio, a quello raggiunto in Russia prima dell'inizio della guerra contro l'Ucraina.

 

CITTADINI RUSSI SCAPPANO DAL PAESE

Si può utilizzare al proposito una metafora semplice, ma piuttosto utile. Immagina che la tua famiglia sia diventata «autosufficiente». Tutti i beni di prima necessità - cibo e vestiti - sono prodotti da uno dei membri della famiglia. In realtà, parliamo di «cibo a sufficienza» - per semplicità diamo per scontato che il resto possa essere acquistato già fatto.

 

Da un lato, l'autosufficienza alimentare è davvero un'ipotesi realizzabile: tutti possono coltivare patate e altre verdure, pasta e focacce possono essere fatte con cereali coltivati, polli e maialini possono essere allevati per la carne. In «Robinson Crusoe» tutto questo è descritto nel dettaglio. Ogni famiglia può farlo. Dall'altro però, è chiaro che anche per una famiglia povera, il passaggio alla produzione alimentare domestica significherà il passaggio a un livello di povertà ulteriore.

 

vladimir putin 5

Chi sarà impegnato nella produzione alimentare - estremamente inefficiente sulla scala di una famiglia - non potrà di fatto dedicarsi ad altro, e quindi le perdite, in termini di Pil familiare, si registreranno sia in termini di cibo che in termini di tutto il resto. L'«autosufficienza», in altre parole, sarà pagata molto cara.

 

La stessa cosa accade a livello nazionale. Un piccolo Paese (la Russia produce meno del 2 per cento del Pil mondiale) si condanna alla povertà se cerca di garantire davvero l'autosufficienza. Ad esempio, se un componente importato è coinvolto nell'assemblaggio di un'auto, quando l'importazione scompare, devi iniziare a produrlo.

 

vladimir putin 3

Sarà costoso e inefficiente: se potesse essere fatto a buon mercato, infatti, sarebbe già stato prodotto in casa e si troverebbe a essere concorrenziale con quelli importati. E poi devia le risorse: anziché produrre qualcosa che veniva prodotto mentre venivano effettuate le importazioni, si ricorre alla sostituzione delle importazioni, e i beni che prima erano provvisti di risorse ora non verrebbero più prodotti.

 

Quindi - attenzione - rifiutando le importazioni, il Pil diminuisce! E poiché la sostituzione delle importazioni avviene prima nella produzione dei beni più elementari, l'economia nel suo insieme diventa più primitiva: le risorse fluiscono dalle industrie più avanzate a quelle industrie che devono garantire la sopravvivenza.

nuove povertà

 

E questo non è l'unico meccanismo presente nella «primitivizzazione attraverso la sostituzione delle importazioni», ovvero nella ristrutturazione radicale dell'economia in seguito alla caduta delle importazioni. Perché il modo più semplice per sostituire un componente mancante è farne a meno. Ne abbiamo avuto da poco una dimostrazione: i concessionari Lada hanno esaurito le auto con cambio automatico e hanno annunciato che non ne prevederanno per i prossimi 1-2 anni. Lo stesso accadrà con altre automazioni legate all'elettronica nelle automobili: quando le importazioni non sono disponibili, l'elettronica semplicemente non potrà più essere installata.

vladimir putin 4

 

Il prodotto cioè non scompare, ma diventa sempre più rudimentale. E questo, durante il passaggio all'autosufficienza, avviene ovunque: al posto di beni più affidabili, compaiono quelli meno affidabili (Sukhoi Superjet al posto di Boeing e Airbus), invece di quelli migliori, quelli più scarsi (i requisiti per i motori delle auto sono già stati ridotti). Il commercio internazionale, inoltre, è uno dei principali meccanismi del moderno sviluppo economico di un Paese. È un po' la stessa cosa della partecipazione alla divisione del lavoro in una singola famiglia.

 

È ovvio che anche per un programmatore, un finanziere o un insegnante, può essere molto utile essere in grado di fare qualcosa al di fuori della propria professione: lavorare a maglia una sciarpa, collegare correttamente i terminali dei cavi alla batteria o catturare un topo con una trappola fatta in casa. Tuttavia, rammendare i calzini, smontare un carburatore o coltivare pomodori sono attività che hanno senso, nel mondo moderno, solo come hobby. Nella generazione dei miei genitori, ormai settantenni, molti sapevano fare cose di quel genere, ma non hanno che avuto da pentirsene: l'Urss, per una generazione, è rimasta gravemente indietro rispetto ai Paesi leader dello sviluppo economico, in termini di tenore di vita.

nuove povertà

 

L'esempio dell'Urss è indicativo anche per altri motivi. L'Unione Sovietica non era, in sostanza, soggetta a sanzioni. Autarchia, isolamento dai mercati mondiali, non uso del commercio internazionale come meccanismo di sviluppo sono state scelte politiche che avrebbero anche potuto essere modificate, come fece ad esempio la Cina sotto Deng Xiaoping, o una serie di nuovi governi dopo il crollo delle economie socialiste in molti Paesi - dall'Ungheria alla Romania, dal Vietnam alla Mongolia.

 

Ora però la Russia sta conducendo una guerra non provocata contro l'Ucraina, e anche questa è una scelta politica concreta. Il percorso verso la sostituzione su larga scala delle importazioni e l'«autosufficienza» - cioè il percorso verso la povertà e la sussistenza - è una scelta che non si può fare.

Ultimi Dagoreport

francesco micheli

DAGOREPORT - IN UNA MILANO ASSEDIATA DAI BARBARI DI ROMA, SI CELEBRA LA FAVOLOSA CAPITALE DEGLI AFFARI CHE FU: IL CAPITALISMO CON IL CUORE A SINISTRA E IL PORTAFOGLIO GONFIO A DESTRA - A 87 ANNI, FRANCESCO MICHELI APRE, SIA PURE CON MANO VELLUTATA E SENZA LASCIARE IMPRONTE VISTOSE, IL CASSETTO DEI RICORDI: “IL CAPITALISTA RILUTTANTE” È IL DIARIO DI BORDO DELL’EX BUCANIERE DELLA FINANZA CHE, SALITO SULL’ALBERO PIÙ ALTO DEL VASCELLO, HA OSSERVATO I FONDALI OSCURI INCONTRATI NEL MARE MAGNUM INSIDIOSO DELL’ECONOMIA, SOMMERSA E SPESSO AFFONDATA - “IO E LEI APPARTENIAMO A ZOO DIVERSI”, FU IL VATICINIO DI CUCCIA – LUI, UNICO TESTIMOME A RACCOGLIERE LO SFOGO DI EUGENIO CEFIS SU QUEL “MATTO” DI CUCCIA CHE NEL GIORNO DELLE SUE CLAMOROSE DIMISSIONI DA MONTEDISON L’AVEVA ACCOLTO CON UN BEFFARDO: “DOTTORE, PENSAVO VOLESSE FARE UN COLPO DI STATO…”

romana liuzzo

DAGOREPORT! UN MOTO DI COMPRENSIONE PER I TELESPETTATORI DI CANALE5 CHE HANNO AVUTO LA SFORTUNA DI INTERCETTARE LA MESSA IN ONDA DELLO SPOT AUTO-CELEBRATIVO (EUFEMISMO) DEL PREMIO “GUIDO CARLI” - CONFUSI, SPIAZZATI, INCREDULI SI SARANNO CHIESTI: MA CHE CAZZO È ‘STA ROBA? - AGGHINDATA CON UN PEPLO IN STILE “VESTALE, OGNI SCHERZO VALE”, PIAZZATA IN UN REGNO BOTANICO DI CARTONE PRESSATO, IL “COMMENDATORE”  ROMANA LIUZZO REGALA 20 SECONDI DI SURREAL-KITSCH MAI VISTO DALL'OCCHIO UMANO: “LA FONDAZIONE GUIDO CARLI VI SARÀ SEMPRE ACCANTO PER COSTRUIRE INSIEME UN MONDO MIGLIORE”. MA CHI È, LA CARITAS? EMERGENCY? L'ESERCITO DELLA SALVEZZA? - VIDEO!

friedrich merz - elezioni in germania- foto lapresse -

DAGOREPORT – LA BOCCIATURA AL PRIMO VOTO DI FIDUCIA PER FRIEDRICH MERZ È UN SEGNALE CHE ARRIVA DAI SUOI "COLLEGHI" DI PARTITO: I 18 VOTI CHE SONO MANCATI ERANO DI UN GRUPPETTO DI PARLAMENTARI DELLA CDU. HANNO VOLUTO MANDARE UN “MESSAGGIO” AL CANCELLIERE DECISIONISTA, CHE HA STILATO UNA LISTA DI MINISTRI SENZA CONCORDARLA CON NESSUNO. ERA UN MODO PER RIDIMENSIONARE L’AMBIZIOSO LEADER. COME A DIRE: SENZA DI NOI NON VAI DA NESSUNA PARTE – DOMANI MERZ VOLA A PARIGI PER RIDARE SLANCIO ALL’ALLEANZA CON MACRON – IL POSSIBILE ANNUNCIO DI TRUMP SULLA CRISI RUSSO-UCRAINA

xi jinping donald trump vladimir putin

DAGOREPORT - LA CERTIFICAZIONE DELL'ENNESIMO FALLIMENTO DI DONALD TRUMP SARÀ LA FOTO DI XI JINPING E VLADIMIR PUTIN A BRACCETTO SULLA PIAZZA ROSSA, VENERDÌ 9 MAGGIO ALLA PARATA PER IL GIORNO DELLA VITTORIA - IL PRIMO MENTECATTO DELLA CASA BIANCA AVEVA PUNTATO TUTTO SULLO "SGANCIAMENTO" DELLA RUSSIA DAL NEMICO NUMERO UNO DEGLI USA: LA CINA - E PER ISOLARE IL DRAGONE HA CONCESSO A "MAD VLAD" TUTTO E DI PIU' NEI NEGOZIATI SULL'UCRAINA (COMPRESO IL PESTAGGIO DEL "DITTATORE" ZELENSKY) - ANCHE SUI DAZI, L'IDIOTA SI È DOVUTO RIMANGIARE LE PROMESSE DI UNA NUOVA "ETA' DELL'ORO" PER L'AMERICA - IL TRUMPISMO SENZA LIMITISMO HA COMPIUTO COSI' UN MIRACOLO GEOPOLITICO: IL REGIME COMUNISTA DI PECHINO NON È PIÙ IL DIAVOLO DI IERI DA SANZIONARE E COMBATTERE: OGGI LA CINA RISCHIA DI DIVENTARE LA FORZA “STABILIZZATRICE” DEL NUOVO ORDINE GLOBALE...

alfredo mantovano gianni de gennaro luciano violante guido crosetto carlo nordio alessandro monteduro

DAGOREPORT – LA “CONVERSIONE” DI ALFREDO MANTOVANO: IL SOTTOSEGRETARIO CHE DOVEVA ESSERE L’UOMO DI DIALOGO E DI RACCORDO DI GIORGIA MELONI CON QUIRINALE, VATICANO E APPARATI ISTITUZIONALI (MAGISTRATURA, CORTE DEI CONTI, CONSULTA, SERVIZI. ETC.), SI È VIA VIA TRASFORMATO IN UN FAZZOLARI NUMERO 2: DOPO IL ''COMMISSARIAMENTO'' DI PIANTEDOSI (DOSSIER IMMIGRAZIONE) E ORA ANCHE DI NORDIO (GIUSTIZIA), L’ARALDO DELLA CATTO-DESTRA PIÙ CONSERVATRICE, IN MODALITA' OPUS DEI, SI E' DISTINTO PER I TANTI CONFLITTI CON CROSETTO (DALL'AISE AI CARABINIERI), L'INNER CIRCLE CON VIOLANTE E GIANNI DE GENNARO, LA SCELTA INFAUSTA DI FRATTASI ALL'AGENZIA DI CYBERSICUREZZA E, IN DUPLEX COL SUO BRACCIO DESTRO, IL PIO ALESSANDRO MONTEDURO, PER “TIFO” PER IL “RUINIANO” BETORI AL CONCLAVE...

francesco milleri andrea orcel carlo messina nagel donnet generali caltagirone

DAGOREPORT - COSA FRULLA NELLA TESTA DI FRANCESCO MILLERI, GRAN TIMONIERE DEGLI AFFARI DELLA LITIGIOSA DINASTIA DEL VECCHIO? RISPETTO ALLO SPARTITO CHE LO VEDE DA ANNI AL GUINZAGLIO DI UN CALTAGIRONE SEMPRE PIÙ POSSEDUTO DAL SOGNO ALLUCINATORIO DI CONQUISTARE GENERALI, IL CEO DI DELFIN HA CAMBIATO PAROLE E MUSICA - INTERPELLATO SULL’OPS LANCIATA DA MEDIOBANCA SU BANCA GENERALI, MILLERI HA SORPRESO TUTTI RILASCIANDO ESPLICITI SEGNALI DI APERTURA AL “NEMICO” ALBERTO NAGEL: “ALCUNE COSE LE HA FATTE… LUI STA CERCANDO DI CAMBIARE IL RUOLO DI MEDIOBANCA, C’È DA APPREZZARLO… SE QUESTA È UN’OPERAZIONE CHE PORTA VALORE, ALLORA CI VEDRÀ SICURAMENTE A FAVORE” – UN SEGNALE DI DISPONIBILITÀ, QUELLO DI MILLERI, CHE SI AGGIUNGE AGLI APPLAUSI DELL’ALTRO ALLEATO DI CALTARICCONE, IL CEO DI MPS, FRANCESCO LOVAGLIO - AL PARI DELLA DIVERSITÀ DI INTERESSI BANCARI CHE DIVIDE LEGA E FRATELLI D’ITALIA (SI VEDA L’OPS DI UNICREDIT SU BPM), UNA DIFFORMITÀ DI OBIETTIVI ECONOMICI POTREBBE BENISSIMO STARCI ANCHE TRA GLI EREDI DELLA FAMIGLIA DEL VECCHIO RISPETTO AL PIANO DEI “CALTAGIRONESI’’ DEI PALAZZI ROMANI…