rocco casalino

VI RICORDATE QUANDO CASALINO DICEVA CHE LA SUA AUTOBIOGRAFIA STAVA VENDENDO "PIÙ DI BARACK OBAMA"? OVVIAMENTE NON ERA VERO: NONOSTANTE LA PUBBLICITÀ A RETI UNIFICATE CON DECINE DI INVITI IN TV (E IL GENEROSO ANTICIPO PAGATO DA PIEMME), “IL PORTAVOCE” HA VENDUTO POCO PIÙ DI 16MILA COPIE. IL LIBRO DI GIORGIA MELONI IN UNA SETTIMANA L’HA GIÀ SUPERATO…

rocco casalino con giuseppe conte

1 - MALGRADO I MILLE INVITI IN TV, LE MEMORIE DI ROCCO CASALINO FANNO FLOP IN LIBRERIA

Da https://www.vigilanzatv.it

 

Sedicimila copie in tre mesi. Ecco il totale delle vendite de Il portavoce, autobiografia di Rocco Casalino, ex braccio destro dell'ex Presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Colui che si vantava di vendere più di Barack Obama, come rilanciato anche da Dagospia, ribadendolo coram populo anche a Striscia La Notizia nell'intervista con Pinuccio di Rai Scoglio 24, e che per settimane è stato invitato pedissequamente nei talk show, specie quelli Rai, a presentare nelle vetrine televisive più prestigiose la sua fatica letteraria, ha quindi fatto flop in libreria.

rocco casalino a otto e mezzo

 

"A che titolo viene invitato?", si domandava poco tempo fa il Segretario della Commissione di Vigilanza Rai Michele Anzaldi (Iv), quando uscirono dati dell'Agcom secondo i quali la frequenza dell'ex gieffino nella programmazione Rai era seconda solo a quella del Presidente del Consiglio Mario Draghi.

 

meme di draghi col libro di casalino

L'On. Anzaldi sollevava l'interrogativo a ragione, visto che la presentazione del libro sembrava perlopiù un espediente per fare propaganda pro Conte e pro M5s, e quindi le presenze televisive del suo ex portavoce come tale avrebbero dovuto essere conteggiate come quelle di un esponente politico. In ogni modo le comparsate di Casalino hanno giovato a tutto meno che alle sue memorie, le quali per l'appunto ristagnano da mesi nelle vendite in libreria.

ROCCO CASALINO DIMARTEDI

 

La perplessità del Segretario della Commissione di Vigilanza Rai sulla "politicizzazione" di Casalino ha tanto più fondamento quando si scopre che, al momento, Conte vorrebbe farlo tornare a occuparsi della comunicazione dei gruppi parlamentari grillini, con deputati e senatori pentastellati che - secondo Lisa Di Giuseppe in un articolo pubblicato su Domani - non vedrebbero assolutamente di buon occhio questo repechage. Nel caso l'operazione non dovesse andare in porto, gira anche voce che vi siano dei contatti da Mediaset per averlo come inquilino del prossimo Grande Fratello (dove Rocco mosse i primi passi) ma questa volta in versione Vip. Si attendono sviluppi. 

 

ROCCO CASALINO OSPITE DI PINUCCIO A RAI SCOGLIO 24 - STRISCIA LA NOTIZIA

2 - DOPO LA DELUSIONE COME AUTORE CASALINO TORNA AL SOLDO DEL M5S

Lisa Di Giovanni “Domani”

 

Il grande ritorno di Rocco Casalino potrebbe riportarlo dove è partito: alla comunicazione dei gruppi parlamentari del Movimento 5 stelle. Alcuni parlamentari danno il rientro «a brevissimo, tra pochi giorni», e nelle squadre che assistono deputati e senatori sta già salendo una certa tensione. I motivi sono evidenti: a un peso massimo come Casalino – e ai suoi due collaboratori più stretti, Maria Chiara Ricciuti, già data a capo della comunicazione del Senato, e Dario Adamo, ex social media manager di palazzo Chigi – bisognerà innanzitutto trovare uno spazio, organizzativo ed economico, che si fatica a trovare.

 

rocco casalino ospite di oggi e' un altro giorno 1

La scalata di Casalino nella comunicazione del partito fondato da Beppe Grillo era iniziata proprio al Senato, dove era arrivato nella scorsa legislatura dopo una breve esperienza nel Movimento lombardo: in quella attuale avrebbe dovuto ricoprire il ruolo apicale nell’organizzazione della Camera, ma la nomina di Giuseppe Conte alla presidenza del Consiglio gli offrì l’occasione per una promozione istantantanea. Adesso il ritorno crea non pochi problemi al Movimento.

 

I problemi

NUNZIA DE GIROLAMO E ROCCO CASALINO

Il trattamento economico dell’ex portavoce del presidente del Consiglio, innanzitutto, svuoterebbe le casse di partito che ultimamente, dopo la riorganizzazione dei contributi dei parlamentari, già piangono miseria.

 

GIUSEPPE CONTE VENDITORE DI CALDARROSTE

I soldi che il capo politico Vito Crimi ha chiesto agli eletti per le spese di partito dopo il divorzio con Rousseau sono arrivati in misura molto minore di quanto ci si aspettasse, e non si tratta di un’entrata stabile e cospicua su cui fare affidamento per concludere un contratto. In più, potrebbero presto essere necessari fondi per affrontare la sfida legale con Rousseau, per immaginare di prendere una sede e trasformare in realtà il piano di rilancio immaginato da Conte.

Rocco Casalino

 

Per riportare ufficialmente nel Movimento Casalino bisognerebbe quindi attingere al budget del gruppo della Camera. Si tratta di fondi che sono sì abbondanti, ma hanno subito un netto calo a causa degli addii di molti parlamentari: per ciascun membro, la Camera assegna 55-60mila euro l’anno.

 

ROCCO CASALINO - IL PORTAVOCE - AUTOBIOGRAFIA

C’è però una formalità che complica la situazione: almeno sulla carta, infatti, questo denaro dovrebbe essere speso a beneficio dei deputati. È però improbabile che il più stretto collaboratore di Conte possa dedicare una grossa quantità di tempo ai deputati, soprattutto in una fase delicata di rilancio come quella attuale.

 

Per far quadrare i conti, poi, oltre a questa manovra, alcune fonti mettono in conto anche la riconsiderazione dell’affitto di una sede nei pressi del parlamento, una delle novità presentata da Conte nel suo piano di rilancio: oltre all’appartamento a via di Campo Marzio potrebbero essere sacrificati anche alcuni membri dell’attuale squadra della comunicazione.

rocco casalino a live – non e' la d’urso 1

 

C’è su questo fronte anche una questione organizzativa: a Casalino andrà trovato un ruolo, che difficilmente non sarà quello di capo, una modifica che comporterebbe un declassamento di chi già lavora per i grillini di Montecitorio.

 

L’alternativa è la creazione di un ruolo ad hoc, ma andrà verificato che sia compatibile con i controlli della Camera.

 

rocco casalino scappa dalle domande

Attualmente la casella più di rilievo nella comunicazione dei Cinque stelle di Montecitorio è occupata da Andrea Cottone, ex portavoce di Alfonso Bonafede quando era ministro, e vicino a Ilaria Loquenzi, altra figura chiave nella comunicazione del primo Movimento. Cottone aveva sostituito Fabio Urgese, una scelta che non era piaciuta al portavoce di Conte. Urgese era stato nominato da Casalino stesso quando questo, all’inizio della legislatura, aveva lasciato il posto per traslocare nell’ufficio di palazzo Chigi (quello grande che aveva sostituito lo «sgabuzzino» che i portavoce utilizzano tradizionalmente).

ROCCO CASALINO MEME

 

La carriera da scrittore

All’interno dei gruppi pentastellati si tiene molto  alla gestione ordinata dei contratti dei collaboratori e anche Casalino ne beneficerà: che il suo nome valeva parecchio si poteva dedurre anche dal generoso anticipo che Piemme gli aveva corrisposto per l’opera autobiografica Il portavoce. Chi conosce i dettagli parla di un centinaio di migliaia di euro.

 

Nei giorni successivi all’uscita del libro, a metà febbraio, Casalino si vantava di stare «vendendo più di Barack Obama»: non è andata proprio così. Ad oggi, in tre mesi abbondanti sul mercato, Il portavoce ha venduto poco più di 16mila copie: per fare un paragone, Giorgia Meloni, in libreria con Io sono Giorgia dall’11 maggio, soltanto nella prima settimana ha venduto 17mila copie.

MARCO TRAVAGLIO ROCCO CASALINO

 

È vero che si tratta di un altro profilo, più noto al pubblico, e che il prodotto di Casalino non può sfruttare i contenuti di programma che occupano un ampio capitolo del libro della leader di Fratelli d’Italia, ma di certo la distanza con lei (e con Una terra promessa di Obama) rimane incolmabile.

rocco casalino a otto e mezzo

 

Meglio forse tornare a gestire lo spin del Movimento e di Conte, possibilmente da un ampio ufficio di Montecitorio.

conte e casalino - Grande Fratello ChigiConte Casalino meme OshoRoccobello Conte Casalino LA LITE TRA ROCCO CASALINO E SOLANGE LA LITE TRA ROCCO CASALINO E SOLANGE conte casalino conte e casalino

Ultimi Dagoreport

friedrich merz donald trump starmer macron meloni von der leyen jd vance

DAGOREPORT - L’INCONTRO DI GIORGIA MELONI CON VANCE E VON DER LEYEN È STATO SOLO ''ACCIDENTALE'': È STATO POSSIBILE SOLO GRAZIE ALL’INSEDIAMENTO DI PAPA LEONE XIV (NON È STATA LA DUCETTA A CONVOCARE I LEADER, BENSI' SANTA ROMANA CHIESA) – LA "COMPASSIONE" DI TRUMP, CHE HA COINVOLTO LAST MINUTE "COSETTA" MELONI NELLA CHIAMATA CON MACRON, STARMER E MERZ – LE FAKE NEWS DI PALAZZO CHIGI PROPALATE DALLA STAMPA E MEDIA DI DESTRA COL SUPPORTO DEL “CORRIERE DELLA SERA”: ALL’ORIZZONTE NON C’È MAI STATO ALCUN INVIO DI TRUPPE EUROPEE AL FIANCO DI KIEV CONTRO MOSCA. SOLO DOPO LA FIRMA DI UNA TREGUA, GRAN BRETAGNA E FRANCIA SONO A FAVORE DI UN INVIO DI TRUPPE, MA UNICAMENTE AL FINE DELLA SALVAGUARDIA DEI CONFINI UCRAINI, E CON IL FONDAMENTALE SUPPORTO INTELLIGENCE DELLA CIA - ALTRA MINCHIATA DELLA PROPAGANDA ALLA FIAMMA: NON E' MAI ESISTITA LA VOLONTÀ DI ESCLUDERE L’ITALIA DAL GRUPPO DEI ''VOLENTEROSI''. È LA "GIORGIA DEI DUE MONDI" STESSA A ESSERSI CHIAMATA FUORI, IN PREDA ALL'AMBIZIONE SBAGLIATA DI DIVENTARE LA "PONTIERA'' TRA STATI UNITI ED EUROPA, E PER EVITARE GUAI IN CASA CON IL SUO NEMICO PIU' INTIMO, MATTEO SALVINI...

ernesto galli della loggia giorgia meloni

DAGOREPORT - FAZZOLARI E' PER CASO IL NUOVO DIRETTORE DEL "CORRIERE"? - IN UNA PRIMA PAGINA CHE NASCONDE LE MENZOGNE DI GIORGIA MELONI, SPUTTANATA DA MACRON, BRILLA UN EDITORIALE VERGOGNOSO DI GALLI DELLA LOGGIA CHE SI DOMANDA: "SE LA GERMANIA (DI AFD) HA DAVVERO FATTO I CONTI CON IL SUO PASSATO NAZISTA. IN ITALIA, INVECE, UN PARTITO CHE PURE HA LE SUE LONTANE ORIGINI NEL FASCISMO GOVERNA DA TRE ANNI IN UN MODO CHE SOLO I COMICI (DUNQUE PER FAR RIDERE…) GIUDICANO UNA MINACCIA PER LA DEMOCRAZIA" - L’EX MAOISTA, POI TERZISTA, QUINDI BERLUSCONIANO, 5STELLE, INFINE MELONIANO  DEVE STUDIARE UN PO’, INVECE DI CAMBIARE PARTITO A OGNI CAMBIO DI GOVERNO. NEL DOPOGUERRA IN GERMANIA, GLI EX NAZISTI RIENTRARONO NEL CONTESTO SOCIALE E OTTENNERO POSTI DI POTERE NELLE INDUSTRIE PIÙ AVANZATE FINO ALLA CONTESTAZIONE DEL '68, SIMBOLEGGIATA DALLO SCHIAFFONE RIFILATO DALLA STUDENTESSA BEATE KLARSFELD AL CANCELLIERE (EX NAZISTA) KURT KIESINGER – IN ITALIA LA DESTRA ALLA FIAMMA DI FINI FU SDOGANATA DAL GOVERNO BERLUSCONI, DOVE IL MINISTRO DELLA GIOVENTU' ERA GIORGIA MELONI. COSA CHE IL GALLI OMETTE ESSENDO ORA COLLABORATORE DEL GOVERNO DUCIONI PER IL SETTORE SCUOLA...

andrea orcel unicredit

DAGOREPORT - IL RISIKO DELLE AMBIZIONI SBAGLIATE - COME PER IL GOVERNO MELONI, ANCHE ANDREA ORCEL NON IMMAGINAVA CHE LA STRADA PER LA GLORIA FOSSE TUTTA IN SALITA - IL RAFFORZAMENTO IMMAGINATO DI UNICREDIT, PER ORA, È TUTTO IN ARIA: IL MURO DI GOLDEN POWER DELLA LEGA HA RESO MOLTO IMPROBABILE LA CONQUISTA DI BANCO BPM; BERLINO RITIENE “INACCETTABILE” LA SCALATA ‘’NON AMICHEVOLE” DI UNICREDIT ALLA SECONDA BANCA TEDESCA COMMERZBANK; LE MOSSE DI NAGEL E DONNET GLI DANNO FILO DA TORCERE; CREDIT AGRICOLE, CHE HA UN CONTRATTO IN SCADENZA PER LA GESTIONE DEL RISPARMIO CHE RACCOGLIE UNICREDIT, HA UN ACCORDO CON BPM, DI CUI E' PRIMO AZIONISTA. E IL CDA DI UNICREDIT NON È PIÙ QUELLA FALANGE UNITA DIETRO AL SUO AZZIMATO CONDOTTIERO. COME USCIRE DAL CUL-DE-SAC? AH, SAPERLO…

orcel giorgetti

DAGOREPORT – GIORGETTI SI CONFERMA UN SUPPLÌ CON LE UNGHIE: ALL’INCONTRO CON I RAPPRESENTANTI DI UNICREDIT PER LA MODIFICA DEL DECRETO GOLDEN POWER CHE BLINDA L'OPS SU BPM, BANCA CARA ALLA LEGA, CHI HA INCARICATO IL MINISTRO DI CAZZAGO? STEFANO DI STEFANO, DIRETTORE GENERALE DELLE PARTECIPAZIONI DEL MEF, MA ANCHE COMPONENTE DEL CDA DI MPS. INSOMMA, LA PERSONA GIUSTA AL POSTO GIUSTO... – CALTA C’È: LA GIRAVOLTA DEL CEO DI MPS, LUIGI LOVAGLIO, SULL'OPERAZIONE MEDIOBANCA-BANCA GENERALI…

guzzetti bazoli meloni fazzolari e caltagirone scannapieco giuseppe francesco gaetano dario cdp giorgia

DAGOREPORT - AVVISATE ‘’PA-FAZZO CHIGI’’ CHE IL GRANDE VECCHIO DELLE FONDAZIONI BANCARIE, GIUSEPPE GUZZETTI, HA PRESO IL BAZOOKA - L’INDOMABILE NOVANTENNE NON NE PUÒ PIÙ DI VEDERE CASSA DEPOSITI E PRESTITI (DI CUI LE FONDAZIONI HANNO IL 30%) RIDOTTA A CAGNOLINO SCODINZOLANTE DEI FRATELLI DI FAZZOLARI: AFFONDATA LA NOMINA DI DI CIOMMO ALLA PRESIDENZA DEL CDA DEL FONDO F2I - MA IL CEFFONE PIÙ SONORO AL SOVRANISMO BANCARIO DEL GOVERNO DUCIONI È STATO SFERRATO DAL TERRIBILE VECCHIETTO CON LA VENDITA DELLA QUOTA DELLA FONDAZIONE CARIPLO IN MPS, IL CAVALLO DI TROIA DEL FILO-GOVERNATIVO CALTAGIRONE PER ESPUGNARE, VIA MEDIOBANCA, GENERALI – STRATEGIE DIVERSE SUL RISIKO TRA GUZZETTI E IL SUO STORICO ALLEATO, IL GRANDE VECCHIO Di BANCA INTESA, “ABRAMO” BAZOLI…