QUESTA LA PAGHE-RAI - GUBITOSI VA IN TOUR A VIALE MAZZINI E SCOPRE IL “SISTEMA” UNOMATTINA - IL DG ASSISTE A MEZZORA DI MARKETTA SULLE TERME DI CHIANCIANO E SI INCAZZA: “QUESTO è SERVIZIO PUBBLICO! NON SI Può FARE PROPAGANDA OCCULTA!” - NEL MIRINO DEI “COLLEGHI MALIGNI” LA VICEDIRETTRICE DEL TG1 ‘FARFALLINA’ PETRUNI: “HA L'ABITUDINE DI OFFRIRE UN PEZZO DI PROGRAMMA A UN RISTORANTE, UN ALBERGO, UN CHIRURGO PLASTICO, CHE INCONTRA PRIMA E FORSE DURANTE LE VACANZE”…

Carlo Tecce per Il Fatto Quotidiano


Provate voi a fare il direttore generale in Rai. Siete uomini d'affari e ne avete visti di ogni forma e risma, di soldi. Siete dirigenti spietati, e ne avete ordinate di società schizofreniche. Palazzo Chigi ha calato Luigi Gubitosi dentro viale Mazzini, a rischio e pericolo di un trauma indelebile. Perché chiunque può pensar male del servizio pubblico televisivo, ma poi, afferrandone un pezzo, s'accorge che è peggio.

Vuoi mettere, però, Susanna Petruni? Gubitosi l'ha conosciuta qualche settimana fa. O meglio: l'ha cercata al telefono per una memorabile cazziata. Venti agosto, una sera d'estate, uffici deserti e palinsesti spenti, il serioso direttore generale comunica: domani farò visita a Uno Mattina. Apriti ipocrisia: mazze, ramazze e parrucchieri. La redazione stira lo studio, e i dipendenti anticipano la colazione e si riuniscono per simulare l'entusiasmo.

E le frasi di rito: super mega direttore galattico, che piacere averla qui. Gubitosi è puntuale, ore 6:30. Per questi tecnici del potere, la forma è sostanza pura.
Il programma è un incrocio diabolico tra il canale (Rai1) e il telegiornale (Tg1): uno spazio ciascuno, una scaletta ciascuno. Gubitosi è seduto, proprio lì, dietro le telecamere. Assiste ai servizi curati da Rai1: inchieste, dibattiti, approfondimenti.

Poi arriva la Petruni, nel senso che arriva il suo momento, ma lei non è fisicamente a Saxa Rubra: è in vacanza, a riposo. Il vicedirettore responsabile di Uno Mattina è dispersa in riva al mare. Ma è come se fosse accanto a Gubitosi, che comincia a indurire i muscoli facciali quando l'incolpevole Alberto Matano presenta dei bizzarri cantanti a cappella vestiti di giallo e nero (quelli che si esibiscono senza musica).

E prosegue il martirio con un tipo di strana pubblicità - non a pagamento - al benessere termale e in particolare a Chianciano: quasi mezz'ora autogestita. Nonostante il sole in quell'istante sia concentrato sul vicedirettore Petruni, Gubitosi s'avvampa e s'abbronza. Aspetta lo stacco pubblicitario, quello vero, e s'avvicina contrariato a Matano: "Che roba è questa? Non capite che state facendo propaganda occulta? Questa è una televisione pubblica! Chi è il responsabile?".

Non c'è. Matano vorrebbe scomparire, ma non può. E il nome di Susanna Petruni illumina il direttore generale, che non si preoccupa di interferire fra l'illustre giornalista - illustre anche per i gioielli a forma di farfallina regalati da B. - e le ferie agostane. Poi racconteranno a Gubitosi, e se non l'avranno raccontato potrà rimediare, che la Petruni ha l'abitudine - dicono i colleghi maligni - di offrire un pezzo di programma a un posto, un ristorante, un albergo, un chirurgo plastico, un dietologo di fama, un sarto di confine che incontra prima e forse durante le vacanze estive, autunnali e natalizie.

Non vanno scomodati i segugi di viale Mazzini. Un mese prima del fattaccio, già di carnagione dorata, la Petruni intratteneva il pubblico di Chianciano celebrando i benefici di queste acque termali. A Chianciano è di casa. A proposito di case, Gubitosi organizza un sopralluogo a Saxa Rubra. Incontra Corradino Mineo (Rainews) e poi decide: pranzo qui, c'è una mensa. Stile americano, un po' ruffiano, però funziona.

Tra la sede di Rainews e lo stanzone ospedaliero ci sono scarsi 300 metri, un marciapiede sproporzionato ricoperto da una tettoia di plastica. Gubitosi si guarda intorno, non capisce, e chiede: "Che cos'è? A che serve?". A Saxa Rubra non si verificano tempeste amazzoniche. Ma un passante suggerisce: "Diretto', se tratta der dragone cinese!". E il diretto': "Curioso questo investimento...". L'esperienza in mensa va digerita in fretta, cibo di bassa qualità, piatti di carta, lavastoviglie spesso rotta. Il dragone cinese l'ha voluto il vicedirettore generale Gianfranco Comanducci, un uomo che adora prevenire. A volte finisce per curare.

Rientriamo in viale Mazzini, mancano un paio di giorni alla cerimonia d'apertura delle Olimpiadi di Londra. Gubitosi cerca un'anima pia con cui scambiare quattro chiacchiere. Capire. Una figuraccia l'aveva già collezionata, il dg. Assunto a tempo indeterminato, poi pentito e precario. Come tutti. Dov'è Comanducci? E i suoi collaboratori? Uno squillo lungo, l'avvocato amico di Cesare Previti risponde: "Siamo a Londra. Ci sono varie convenzioni da sbrigare". Ingenuo, Gubitosi riflette: "Ma le Olimpiadi stanno per iniziare". Il vicedirettore domanda, preoccupato: "Prendiamo subito un biglietto per l'Italia?".

E il capo, perfido: "No, tranquillo, ci sentiamo al ritorno". Gubitosi non si fida di nessuno e nessuno si fida di Gubitosi. C'è diffidenza tra il potere politico e il potere economico. Il direttore generale ignora i consiglieri, d'accordo con il presidente Anna Maria Tarantola non vuole convocare il Cda più di una volta al mese. Massimo due, se proprio volete cincischiare. Un alieno in Rai fa un bizzarro rumore.

 

LUIGI GUBITOSI SUSANNA PETRUNI UnoMattinaIL NUOVO CDA RAI TARANTOLA GUBITOSI ANNA MARIA TARANTOLA DAVANTI AL CAVALLO DI VIALE MAZZINI CORRADINO MINEO SEDE DELLA RAI A SAXA RUBRA

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - LA CAPITALE DEGLI AFFARI A MISURA DUOMO, A CUI IL GOVERNO MELONI HA LANCIATO L’ANATEMA “BASTA CON I BANCHIERI DEL PD”, È IN TREPIDA ATTESA DI COSA DELIBERERÀ UNICREDIT DOMENICA PROSSIMA, A MERCATI CHIUSI - SI RINCORRONO VOCI SULLA POSSIBILITÀ CHE ANDREA ORCEL ANNUNCI L’ADDIO NON SOLO ALL’OPS SU BPM MA ANCHE ALLA SCALATA DI COMMERZBANK, PER PUNTARE TUTTA LA POTENZA DI FUOCO DI UNICREDIT LANCIANDO UN’OPS SU GENERALI - DOPO LE GOLDEN MANGANELLATE PRESE SU BPM, ORCEL AVRÀ DI CERTO COMPRESO CHE SENZA IL SEMAFORO VERDE DI PALAZZO CHIGI UN’OPERAZIONE DI TALE PORTATA NON VA DA NESSUNA PARTE, E UN’ALLEANZA CON I FILO-GOVERNATIVI ALL’INTERNO DI GENERALI COME MILLERI (10%) E CALTAGIRONE (7%) È A DIR POCO FONDAMENTALE PER AVVOLGERLA DI “ITALIANITÀ” - CHISSÀ CHE COSA ARCHITETTERÀ IL CEO DI BANCA INTESA-SANPAOLO, CARLO MESSINA, QUANDO DOMENICA IL SUO COMPETITOR ORCEL ANNUNCERÀ IL SUO RISIKO DI RIVINCITA…

parolin prevost

PAROLIN È ENTRATO PAPA ED È USCITO CARDINALE - IN MOLTI SI SONO SBILANCIATI DANDO PER CERTO CHE IL SEGRETARIO DI STATO DI BERGOGLIO SAREBBE STATO ELETTO AL POSTO DI PAPA FRANCESCO – GLI “AUGURI DOPPI” DI GIOVANNI BATTISTA RE, IL TITOLO FLASH DEL “SOLE 24 ORE” (“PAROLIN IN ARRIVO”) E LE ANALISI PREDITTIVE DI ALCUNI SITI - PERCHÉ I CARDINALI HANNO IMPALLINATO PAROLIN? UN SUO EVENTUALE PAPATO NON SAREBBE STATO TROPPO IN CONTINUITÀ CON BERGOGLIO, VISTO IL PROFILO PIU' MODERATO - HA PESATO IL SUO “SBILANCIAMENTO” VERSO LA CINA? È STATO IL FAUTORE DELL’ACCORDO CON PECHINO SUI VESCOVI...

matteo renzi sergio mattarella elly schlein maurizio landini

DAGOREPORT – IL REFERENDUM ANTI JOBS-ACT PROMOSSO DALLA CGIL DI LANDINI, OLTRE A NON ENTUSIASMARE MATTARELLA, STA SPACCANDO IL PD DI ELLY SCHLEIN - NEL CASO CHE UNA DECINA DI MILIONI DI ITALIANI SI ESPRIMESSERO A FAVORE DELL’ABOLIZIONE DEL JOBS-ACT, PUR NON RIUSCENDO A RAGGIUNGERE IL QUORUM, LANDINI ASSUMEREBBE INEVITABILMENTE UN'INVESTITURA POLITICA DA LEADER DELL'OPPOSIZIONE ANTI-MELONI, EMARGINANDO SIA SCHLEIN CHE CONTE - E COME POTRANNO I RIFORMISTI DEM, I RENZIANI E AZIONE DI CALENDA VALUTARE ANCORA UN PATTO ELETTORALE CON UN PD "LANDINIZZATO", ALLEATO DEL POPULISMO 5STELLE DI CONTE E DE SINISTRISMO AVS DI BONELLI E FRATOIANNI? - A MILANO LA SCISSIONE DEL PD È GIÀ REALTÀ: I RIFORMISTI DEM HANNO APERTO UN CIRCOLO IN CITTÀ INSIEME A ITALIA VIVA E AZIONE. MA BONACCINI DIFENDE ELLY SCHLEIN

sergio mattarella giorgia meloni

DAGOREPORT - L'ARDUO COMPITO DI MATTARELLA: FARE DA ARBITRO ALLA POLITICA ITALIANA IN ASSENZA DI UN’OPPOSIZIONE - IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NON VUOLE SOSTITUIRSI A QUEGLI SCAPPATI DI CASA DI SCHLEIN E CONTE, NÉ INTENDE SCONTRARSI CON GIORGIA MELONI. ANZI, IL SUO OBIETTIVO È TENERE IL GOVERNO ITALIANO DALLA PARTE GIUSTA DELLA STORIA: SALDO IN EUROPA E CONTRO LE AUTOCRAZIE – IL PIANO DI SERGIONE PER SPINGERE LA PREMIER VERSO UNA DESTRA POPOLARE E LIBERALE, AGGANCIATA UN'EUROPA GUIDATA DA FRANCIA, GERMANIA E POLONIA E LONTANA DAL TRUMPISMO - LE APERTURE DI ''IO SONO GIORGIA" SUL 25 APRILE E AFD. MA IL SUO PERCORSO VERSO IL CENTRO E' TURBATO DALLL'ESTREMISMO DI SALVINI E DALLO ZOCCOLO DURO DI FDI GUIDATO DA FAZZOLARI...

francesco micheli

DAGOREPORT - IN UNA MILANO ASSEDIATA DAI BARBARI DI ROMA, SI CELEBRA LA FAVOLOSA CAPITALE DEGLI AFFARI CHE FU: IL CAPITALISMO CON IL CUORE A SINISTRA E IL PORTAFOGLIO GONFIO A DESTRA - A 87 ANNI, FRANCESCO MICHELI APRE, SIA PURE CON MANO VELLUTATA E SENZA LASCIARE IMPRONTE VISTOSE, IL CASSETTO DEI RICORDI: “IL CAPITALISTA RILUTTANTE” È IL DIARIO DI BORDO DELL’EX BUCANIERE DELLA FINANZA CHE, SALITO SULL’ALBERO PIÙ ALTO DEL VASCELLO, HA OSSERVATO I FONDALI OSCURI INCONTRATI NEL MARE MAGNUM INSIDIOSO DELL’ECONOMIA, SOMMERSA E SPESSO AFFONDATA - “IO E LEI APPARTENIAMO A ZOO DIVERSI”, FU IL VATICINIO DI CUCCIA – LUI, UNICO TESTIMOME A RACCOGLIERE LO SFOGO DI EUGENIO CEFIS SU QUEL “MATTO” DI CUCCIA CHE NEL GIORNO DELLE SUE CLAMOROSE DIMISSIONI DA MONTEDISON L’AVEVA ACCOLTO CON UN BEFFARDO: “DOTTORE, PENSAVO VOLESSE FARE UN COLPO DI STATO…”