sergio mattarella giuseppe conte matteo renzi

QUI RADIO COLLE – AVVISATE CONTE: NON TROVERA’ SPONDE DAL QUIRINALE ALL'OPERAZIONE “RESPONSABILI” CON BRUNETTA E LADY MASTELLA - MATTARELLA NON FA SCONTI E STOPPA LE “AVVENTURE PARLAMENTARI”: SE CAMBIA LA MAGGIORANZA IL PREMIER DEVE DIMETTERSI - LA MEDIAZIONE OFFERTA DAL PD: UNO “STRAPPO CONTROLLATO” CON 'GIUSEPPI' CHE SI PRESENTI ALLE CAMERE PER UN' INFORMATIVA SENZA VOTO, PER POI SALIRE SUL COLLE. MA…

Massimiliano Scafi per il Giornale

 

«Siete irresponsabili, non si può aprire una crisi al buio in questo momento». «Allora provate a cercarli, questi Responsabili.

giuseppe conte sergio mattarella 1

 

Non eravate già d' accordo con Brunetta e lady Mastella? Ci vediamo in Aula». Se doveva essere il vertice della pace, si vede che qualcuno ha sbagliato indirizzo. Per fortuna sono collegati su Zoom e il contatto fisico è evitato. «Matteo deve capire che l' unica alternativa a Conte sono le elezioni», dicono Orlando e Franceschini. «E Giuseppe deve prendere atto che quest' esperienza è al capolinea», replica Teresa Bellanova.

 

Sembrano parole tombali, definitive, il segno che si è oltrepassato il punto di non ritorno. In realtà, dietro le quinte, si tratta a oltranza. Il premier infatti, dopo aver riscritto il Recovery come lo voleva Renzi, ha capito che il Colle non gli offrirà sponde per «avventure parlamentari» a caccia di una fiducia qualsiasi, perciò si prepara a cedere ancora e a negoziare il suo reincarico. Insomma, una crisi pilotata è tuttora possibile. «Ma prima voglio garanzie».

giuseppe conte sergio mattarella

 

Il governo comunque rimane appeso a un filo sbrindellato: già oggi le due ministre di Italia viva, Teresa Bellanova e Elena Bonetti, potrebbero salutare l' allegra compagnia e far cadere l' esecutivo. Ogni ora che passa le distanze aumentano, ogni fronte che si chiude se ne apre un altro, ogni richiesta di Renzi che Conte manda giù, se ne trova una nuova. Però la partita resta aperta. Il fatto stesso che sia stato convocato un gran consiglio di maggioranza piuttosto che un Consiglio dei ministri è un modo per allungare il brodo, per darsi almeno un altro giorno di tempo prima della rottura. Il problema è sempre lo stesso: Renzi vuole la testa di Conte e non si sa se, dopo, gliele ridarà.

conte mattarella

 

Tacchino per tacchino, ragiona il presidente del Consiglio, tanto vale sfidare la sorte e presentarsi alle Camere, li si vedrà chi, nel mezzo della pandemia, ha «senso di responsabilità» nei confronti del Paese. Una mossa ad alto rischio - basta pensare al noto precedente di Romano Prodi - alla quale il Pd si è messo di traverso: se pure la sfangasse, l' avvocato pugliese si consegnerebbe all' instabilità cronica e alla paralisi definitiva. Senza contare che una sconfitta in Aula cancellerebbe ogni possibile mediazione per un Conte ter. «No a salti nel buio, l' alleanza non può trasformarsi», ripete Nicola Zingaretti. Il M5s poi è terrorizzato: se si scivola davvero verso le urne, due terzi dei suoi parlamentari dovranno trovarsi un lavoro.

mattarella conte

 

Per non parlare del capo dello Stato, contrarissimo all' operazione Responsabili. Al di là dei dubbi sulla contabilità, per Sergio Mattarella c' è un dato politico dal quale non si può prescindere. Se cambia la maggioranza, il premier deve dimettersi e salire sul Colle. E sarà molto difficile che una coalizione arcobaleno raccolta in Parlamento corrisponda ai requisiti di «omogeneità e coesione sul programma», una condizione che il capo dello Stato considera indispensabile per dare il via libera a una nuova formula di governo.

 

Litigano già adesso, si chiedono, come potrebbe un' armata Brancaleone gestire i miliardi per la ricostruzione? Servirebbero prove concrete, impegni scritti. E anche per il rimpasto, a meno che non si tratti di un mini ritocco, la strada passa per il Quirinale. Al punto in cui siamo, visto che le elezioni non le vuole nessuno, meglio lavorare per una crisi pilotata.

renzi

 

E sotto i toni alti dello scontro, al di là della posizione ufficiale del Nazareno «o Conte o le urne», gli ambasciatori del Pd sono impegnati nell' ultima mediazione, l' estremo tentativo che salvi la faccia a tutti e porti al Conte ter. Uno «strappo controllato», così lo hanno definito, con il premier che si presenti alle Camere per un' informativa senza voto, per poi salire sul Colle. Ma i margini si stanno chiudendo.

conte mattarellaconte mattarellasergio mattarella riceve il governo

Ultimi Dagoreport

orcel messina

FLASH! – AVVISO AI NAVIGATI: ALLA CHIUSURA DELLA GIORNATA BORSISTICA DI OGGI LA CAPITALIZZAZIONE DI MERCATO DI UNICREDIT REGISTRA 98,20 MILIARDI, E' SUPERIORE A QUELLA DI BANCA INTESA CHE SI SI ATTESTA A 97,67 MILIARDI – CON L’ARRIVO DI ANDREA ORCEL A UNICREDIT È INIZIATO IL CAMMINO DI SORPASSO SULLA PRIMA BANCA ITALIANA GUIDATA DA CARLO MESSINA – A PIAZZA GAE AULENTI, MENTRE SI AVVIA LA RICERCA DEL SOSTITUTO DEL PRESIDENTE PADOAN, ORCEL STA PREPARANDO I “BOTTI” DI NATALE, RICCHI DI SORPRESE…

luca zaia giorgia meloni matteo salvini

FLASH! – LUCA ZAIA, ABBAIA MA NON MORDE: SONO IN MOLTI A CHIEDERSI PERCHÉ IL GOVERNATORE USCENTE DEL VENETO ABBIA ACCETTATO DI FARE DA CAPOLISTA IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI, ALLE PROSSIME REGIONALI, MALGRADO NON ABBIA OTTENUTO NÉ IL TERZO MANDATO, NÉ LA POSSIBILITÀ DI PRESENTARE UNA LISTA A SUO NOME (CON CUI AVREBBE POTUTO PESARE LA SUA FORZA ELETTORALE E SOTTRARRE CONSIGLIERI REGIONALI A FRATELLI D’ITALIA) - PERCHÉ ZAIA SI È PRESTATO A UN’OPERAZIONE DI COSÌ PICCOLO CABOTAGGIO? UNA MOSSA CHE AVVANTAGGIA SOLO SALVINI E FA FELICE LA MELONA, CHE NON CORRONO IL RISCHIO DI FARSI FREGARE I VOTI DA UNA LISTA ZAIA...

giorgia meloni donald trump al sisi tony blair

DAGOREPORT - COME MAI LA MELONISSIMA TROVA IL TEMPO PER SCAPICOLLARSI IL PRIMO NOVEMBRE IN EGITTO PER L’INAUGURAZIONE GRAND EGYPTIAN MUSEUM DI GIZA? - LA SCAMPAGNATA HA COME OBIETTIVO DI AMMALIARE IL LEADER EGIZIANO AL SISI PER AVERE UN POSTO AL TAVOLO DEL “CONSIGLIO DI PACE” CHE DOVRÀ GESTIRE LA DIFFICILE RICOSTRUZIONE DELLA PALESTINA – SE CONVINCERE IL PRESIDENTE DEGLI STATI UNITI, PER LA “BELLISSIMA GIORGIA” (COPY TRUMP) NON È UN GRAN PROBLEMA, PER STREGARE IL MONDO ISLAMICO, UNA GITARELLA IN EGITTO CADE COME IL CACIO SUI MACCHERONI – E DOPO IL RIFIUTO ARABO COME “GOVERNATORE” DI GAZA DI BIGLIET-TONY BLAIR, LA NEFERTARI DER COLLE OPPIO COVEREBBE ADDIRITTURA IL SOGNO DI…

donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - IL CLAMOROSO VIDEO MAGA, CHE DONALD TRUMP HA “CONSACRATO” RILANCIANDOLO SU TRUTH, IN CUI SI AFFERMA CHE L'ITALIA SI ACCINGEREBBE A ROMPERE CON L’UNIONE EUROPEA SUI DAZI PER NEGOZIARE DIRETTAMENTE CON GLI STATI UNITI E CHE IL NOSTRO PAESE SAREBBE INTERESSATO A TAGLIARE IL SUO SOSTEGNO ALL'UCRAINA, È UN FATTO GRAVISSIMO, BENCHE IGNORATO DAL "CORRIERE", PERCHÉ È ESATTAMENTE L'OPPOSTO DELLA LINEA PORTATA AVANTI UFFICIALMENTE DALLA STATISTA DELLA SGARBATELLA IN QUESTI ANNI - UNA TALE MAGA-SCONCEZZA AVREBBE DOVUTO SPINGERE LA DUCETTA A UN SEMPLICE COMMENTO: TRATTASI DI FAKE-NEWS. INVECE, LA TRUMPETTA DI PALAZZO CHIGI, CHE FA? ZITTA! - PARLANO INVECE TAJANI E LOLLOBRIGIDA CHE GARANTISCONO: “ABBIAMO SEMPRE LAVORATO CON L'UNIONE EUROPEA, MA CHIARAMENTE PARLIAMO ANCHE CON GLI AMERICANI…” - VIDEO

stefano de martino caroline tronelli roberto vaccarella michelle hunziker nino tronchetti provera

DAGOREPORT - L’ESTATE FA SBOCCIARE GLI AMORI, L’AUTUNNO LI APPASSISCE – LA STORIA TRA BOSCHI E GIULIO BERRUTI È FINITA IN...VACCARELLA! L'EX MINISTRA RENZIANA DA TRE SETTIMANE SI È AVVICINATA ALL’AVVOCATO ROBERTO VACCARELLA, “COGNATO” DI GIOVANNINO MALAGÒ – NONOSTANTE IL RESTAURO DEL VILLONE DA 700MQ A MILANO, E L'INTERVISTA RASSICURANTE A "VERISSIMO" (“HO RITROVATO LA SERENITÀ”), A MILANO DANNO AL CAPOLINEA ANCHE LA STORIA TRA MICHELLE HUNZIKER E NINO TRONCHETTI PROVERA - FATALE FU IL SEX-TAPE? DOPO SETTIMANE DI ROBANTE PASSIONE E PRIME PAGINE PATINATE, IL DECLINANTE STEFANO DE MARTINO (IL SUO "AFFARI TUOI" E' FINITO SOTTO "LA RUOTA DELLA FORTUNA") E CAROLINE TRONELLI SI SONO LASCIATI. DA UN MESE NON SI VEDONO PIÙ INSIEME IN PUBBLICO...

giulio berruti maria elena boschi

L’INIZIO DELLA STORIA TRA L’ONOREVOLE MARIA ELENA BOSCHI E GIULIO BERRUTI, DENTISTA-ATTORE, È STATO FELICE, ALLIETATO DI SGUARDI ADORANTI SOTTO I FLASH DI “CHI”. L’INTRECCIO È CONTINUATO PER CINQUE ANNI TRA QUADRETTI FAMILIARI LIALESCHI PIENI DI BUONA VOLONTÀ MA SEMPRE PIÙ CARICHI DI TENSIONI. SAPPIAMO CHE NON C'È PIÙ GRANDE DOLORE, A PARTE I CALCOLI RENALI, DI UN AMORE FALLITO. QUINDI, ANNUNCIAMO COL DOVUTO RISPETTO, CHE È SCESO DEFINITIVAMENTE IL SIPARIO SULLA COPPIA BOSCHI E BERRUTI. BUONA FORTUNA A TUTTI...