
LA RAI DI GUBITOSI NON MANDERÀ AI GIARDINETTI IL GENIALE CARLO FRECCERO: SARÀ IL DIRETTORE EDITORIALE DI RAI EXPO
1. DAGOREPORT
La Rai di Gubitosi non manderà ai giardinetti il geniale Carlo Freccero. Già è pronto per il prossimo pensionato un bell'incarico fino al 2016: sarà il direttore editoriale di una nuova struttura, Rai Expo, che avrà il compito di mettere in immagine l'Esposizione meneghina. Carlo sarà anche nel comitato direttivo.
2. FRECCERO LASCIA: "LA POLITICA HA IMPEDITO CHE DIVENTASSI DIRETTORE DI RAI1, PAZIENZA"
Silvia Fumarola per "la Repubblica"
Tv per sperimentare nuovi linguaggi, tv social per raccogliere pubblico oltre il piccolo schermo «perché oggi» spiega il direttore di Rai4 Carlo Freccero «i giovani stanno sempre meno davanti alla tv ma usano il computer e si costruiscono il loro palinsesto. Rai 4 in questi cinque anni ha riunito una community».
Il 14 luglio Rai4 festeggia cinque anni («data storica, sotto molti punti di vista, no?» ride il direttore), il 5 agosto Freccero, che la dirige, finisce la sua esperienza: (per ora) è fuori dalla Rai. Geniale innovatore, esperto di comunicazione, dalla Fininvest dove approda nei primi anni Ottanta, direttore dei palinsesti di Canale 5 e Italia 1, poi a La Cinq, la prima tv privata francese, quindi in Rai, è stato protagonista di trent'anni di televisione.
«Ho fatto televisione di tutti i tipi» racconta «generalista, commerciale, il servizio pubblico, la tv satellitare con Rai-Sat, quella digitale con Rai4, ho lavorato in due paesi. Mi sono divertito, dovrei pagare una tassa supplementare, non mi posso lamentare ma non è detto che smetta di lavorare. Non so cosa farò, finisco questa esperienza in Rai, l'ho portata avanti come fosse una prova di dottorato televisivo. Non ho rimpianti... Certo, avrei potuto diventare direttore di RaiUno, la politica l'ha impedito. Pazienza».
Nessun sassolino nelle scarpe? «Nella vita» dice con aria da saggio «bisogna sempre guardare avanti. A Rai4 ho potuto costruire una televisione su misura, puntando sulle serie d'autore, Soprano, Lost, Il trono di spade, che oggi sono il nuovo cinema. Ho creduto in ogni scelta editoriale fatta in questi cinque anni, sapendo che in televisione nessuna scelta è giusta senza il consenso del pubblico».
Pubblico largo per una rete con tante anime che tiene insieme il pop e il cinema d'autore, due magazine per appassionati, Mainstream e Wonderland, l'omaggio a Bruce Lee, scomparso nel luglio del â73 a soli trentadue anni, la sesta stagione dei Soprano,
le ultime puntate di Doctor Who e Medium, i capolavori di Francis Ford Coppola e Quentin Tarantino.
«Senza dimenticare la fantascienza che ci ha aiutato a capire il presente, perché dagli alieni nemici, minaccia senza volto, agli extraterrestri amici di Spielberg» dice Freccero «nessun genere ha saputo interpretare così bene il presente. Con "Rai4 Social League", il torneo tra i vari titoli votati su Facebook dai nostri spettatori, abbiamo una classifica ideale: dal pulp di Tarantino con Kill Bill all'epopea del kungfu con Ip Man, al fantastico d'autore con Se mi lasci ti cancello all'immaginario hollywoodiano anni 80 di Ritorno al futuro, oltre alla poesia di Hayao Miyazaki con Il castello errantedi Howl, capolavoro d'animazione in cima al conteggio. Le preferenze, per i film, sono rappresentative di una linea editoriale che ha esplorato l'estetica e le idee della postmodernità ».
La sua piccola rivoluzione, in cinque anni, l'ha fatta: «Vado via dopo aver organizzato anche la programmazione autunnale» spiega Freccero «anticipo che Rai4 offrirà la sesta stagione di Mad Men in prima serata. Quella della rete è "tv di culto" perché è
un super genere che comprende film e serie, mescola cose dimenticate e inedite». Il resto è tv generalista, con La7 che promette di dare filo da torcere a Rai e Mediaset.
«Voglio vedere quando finirà questa tv dell'emergenza: bisogna dire grazie alla politica che finora ha salvato la tv dalla crisi. Ma se la politica fa un passo indietro e sparisce la tv dell'emergenza, comincia la vera sfida. Attendiamoci grandi scossoni, se riparte la pubblicità e si riapre il mercato, la stagione sarà interessante.
C'è stata una rivoluzione tecnologica », continua Freccero «non c'è un medium che vince sugli altri ma c'è un sistema integrato: tv generalista, digitale, il web. All'orizzonte si apre un nuovo mercato in cui gli editori giocheranno la loro partita, si assisterà a un cambiamento totale». Il futuro è a portata di mano ma la tv generalista, seguita da un pubblico adulto, resisterà ? «à come la coda di una cometa, ancora visibile. In questa galassia, con la nuova ripresa pubblicitaria, la tv generalista è ancora centrale malgrado il digitale abbia unificato i media. Il punto è ripensarla».





