NONNO NAPOLITANO S’È SVEGLIATO A STRASBURGO: “BASTA AUSTERITY”! ANCHE RE GIORGIO (IN CALO DI CONSENSI) SI ACCORGE CHE L’AUSTERITÀ HA MASSACRATO L’ECONOMIA: MA DOV’ERA NEGLI ULTIMI TRE ANNI DI RIGORE ASFISSIANTE?

1 - NAPOLITANO A STRASBURGO: «BASTA AUSTERITY». I PARLAMENTARI LEGHISTI LO INTERROMPONO
Da "Corriere.it"


Le prossime elezioni europee vanno considerate «come un momento di verità da affrontare fino in fondo», anche perché sono «evidenti le ragioni del disincanto» dei cittadini per «il peggioramento delle condizioni di vita»-: queste le parole pronunciate dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano a Strasburgo.

BASTA AUSTERITÀ - «Mai come oggi è stata messa in questione la prosecuzione del cammino intrapreso in Europa. Questo è invece oggi il contesto alla vigilia delle elezioni europee», ha detto il Capo dello Stato, intervenendo al Parlamento europeo. «La sfiducia risiede nel peggioramento delle condizioni di vita nella maggior parte dell'Ue e nell'Eurozona. Il dato emblematico è l'aumento della disoccupazione e l'impennata di quella giovanile, quindi appare naturale che il tema della svolta abbia assunto una principale importanza». «Si ritiene che una politica di austerità a ogni costo - ha aggiunto il Presidente della Repubblica - non regga più, anche se era servita per il riequilibrio dei conti pubblici e non si poteva sfuggire a una disciplina di bilancio rimasta carente dopo l'introduzione della moneta unica».

I SETTE ANNI PIÙ DURI - «Nei 7 anni trascorsi l'Unione europea ha affrontato una delle prove più dure della sua storia». Napolitano ha fatto riferimento a un prima e a un dopo il 2008. «Prima - ha detto il presidente della Repubblica - ci sono state crisi politiche fra gli Stati membri, ma mai come dal 2008 si sono registrate crisi strutturali nelle basi del consenso dei cittadini nei confronti dell'Unione».

SALVINI: «NAPOLITANO SENZA VERGOGNA» - Il presidente, durante il suo discorso, è stato contestato da alcuni eurodeputati leghisti, tra cui Mario Borghezio e il segretario federale della Lega Nord, Matteo Salvini, che hanno innalzato dei manifesti con la scritta «Basta euro» e «Euro kills». Il capo dello Stato è stato costretto a interrompere il suo intervento. Dure le parole del segretario federale della Lega Nord, Salvini: «Napolitano senza vergogna, chi ancora difende questo Euro che ha massacrato lavoro, stipendi e pensioni è in malafede. Il voto di maggio spazzerà via queste Euro Follie».

Pronta è scattata, però, una «contro contestazione» da parte di numerosi settori dell'emiciclo che hanno coperto di fischi e buu i lumbard. Agli eurodeputati leghisti sono stati tolti di mano i cartelli che stavano sventolando. Salvini ha poi dichiarato: «Napolitano senza vergogna, chi ancora difende questo euro che ha massacrato lavoro, stipendi e pensioni è in malafede. Il voto di maggio spazzerà via queste Euro follie».E, adesso, per Matteo Salvini, Mario Borghezio e Mara Bizzotto, potrebbe scattare una sanzione. È quanto prevede il regolamento dell'Europarlamento. I tre eurodeputati rischiano provvedimenti quali l'ammonizione, la sospensione del mandato o dell'indennità di soggiorno.

2 - DEFICIT: NAPOLITANO, STOP RIGIDITA SU PARAMETRI, APERTURA SU MODI E TEMPI CONSOLIDAMENTO
Antonio Pollio Salimbeni per Il Sole 24 Ore Radiocor - Strasburgo, 04 feb - Nei paesi europei c'e bisogno di riforme strutturali ma anche di un rilancio oltreché di investimenti privati e di "investimenti pubblici ben mirati al servizio di progetti europei e nazionali". Per questo "e necessaria al di la del riferimento a parametri rigidamente intesi una maggiore attenzione per le effettive condizioni di sostenibilità del debito in ciascuno paese e, in relazione a ciò, sufficiente apertura sui modi e sui tempi dell'equilibrio finanziario".

Con queste parole il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha posto il problema della maggiore flessibilità nella valutazione del percorso di consolidamento delle finanze pubbliche. Non ha citato espressamente l'Italia, ma e un fatto che entro poche settimane la Commissione europea deve pronunciarsi sul riconoscimento o meno della "clausola degli investimenti" per scontare 0,3-0,4% di deficit/pil nel 2014.

3 - NAPOLITANO: DEPUTATI PD, ORA GOVERNO PRETENDA STOP AUSTERITY
(ANSA) - "Dopo le parole chiare del presidente della Repubblica all'europarlamento contro le politiche restrittive che stanno affossando l'economia italiana, il governo pretenda e ottenga ora uno stop chiaro all'austerity". E' quanto dichiarano i deputati del Partito democratico Luigi Bobba, Lorenza Bonaccorsi, Federico Gelli ed Ernesto Magorno.

"Il discorso di Giorgio Napolitano - spiegano i deputati Pd - avrebbero dovuto farlo da tempo il premier Enrico Letta e il ministro Fabrizio Saccomanni. Dal Capo dello Stato arriva una scossa importante e salutare, ora tutto il governo si adegui nell'atteggiamento con l'Unione Europea. Occorre innanzitutto partire dalla ridiscussione del vincolo ormai anacronistico del 3% nel rapporto deficit/pil". "L'unico modo per far scendere l'indebitamento pubblico - aggiungono i deputati democratici - e' tornare a far salire il Pil. Su questo uno scossone forte deve arrivare dal governo".

4 - NAPOLITANO: CUPERLO, SU AUSTERITA' PAROLE DI VERITA'
(ANSA) - "Trovo sinceramente imbarazzante la gazzarra provocata dai rappresentanti della Lega a Strasburgo. Non c'e' molto da commentare. La miglior risposta e' venuta dalla standing ovation che l'intervento del nostro Capo dello Stato ha ricevuto dal Parlamento europeo. Che, nel merito, ha riconosciuto nelle sue parole la necessita' di una svolta nelle politiche economiche dei paesi europei: di sola austerita' si muore e senza politiche espansive che rilancino crescita e occupazione non si uscira' dalla crisi. Sono affermazioni in cui mi riconosco pienamente". Cosi' Gianni Cuperlo, leader della minoranza del Pd, commenta il discorso che Giorgio Napolitano ha tenuto al Parlamento europeo di Strasburgo.

 

NAPOLITANO A STRASBURGOCLIO E GIORGIO NAPOLITANO CON BERGOGLIO FOTO LAPRESSE GIORGIO NAPOLITANO CON CHECCO ZALONE GIORGIO NAPOLITANO IN VACANZA IN ALTO ADIGE UN GIOVANE MATTEO SALVINI A DOPPIO SLALOM MATTEO SALVINI COME RENATO POZZETTO FLAVIO TOSI MATTEO SALVINI ROBERTO MARONI jpegSALVINI E MARONI

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni elly schlein

DAGOREPORT - COME DESTABILIZZARE IL NEMICO PIÙ INTIMO? SEGUITE IL METODO MELONI: AD OGNI INTRALCIO CHE SI INVENTA QUEL GUASTAFESTE DI SALVINI, LA MINACCIA DELLA DUCETTA È SEMPRE LA STESSA: ANDIAMO AL VOTO ANTICIPATO E VEDIAMO QUANTO VALE NELLE URNE ‘STO CARROCCIO - QUESTO RITORNELLO MELONIANO DI ANTICIPARE DI UN ANNO LE POLITICHE 2027, PERCHÉ NON LO FA SUO ANCHE ELLY SCHLEIN? ANZICHÉ STAR LÌ A PIAGNUCOLARE DI “SALARIO MINIMO”, DI “POLITICA INDUSTRIALE CHE NON C’È” E DI “CETO MEDIO IMPOVERITO”, SE L’ITALIA VA A PUTTANE, METTA L'ARMATA BRANCA-MELONI IN DIFFICOLTÀ: SI TOLGA L’ESKIMO DA GRUPPETTARA E LANCI LEI A GRAN VOCE UNA BELLA CAMPAGNA FATTA DI SLOGAN E FRASI AD EFFETTO PER CHIEDERE LO SFRATTO DEL GOVERNO, LANCEREBBE COSI' UN GUANTO DI SFIDA ALL’ARROGANZA DELLA DUCETTA, METTENDOLA IN DIFFICOLTÀ E NELLO STESSO TEMPO RIUSCIREBBE A TRASMETTERE AL POPOLO DISUNITO DELL’OPPOSIZIONE UN SENTIMENTO FORTE, AFFINCHE' IL SOGNO DI MANDARE A CASA GIORGIA MELONI POSSA DIVENTARE REALTÀ - SE OGGI, LA STORIA DEI NUOVI MOSTRI POLITICI SI FONDA SULL’IMMAGINARIO, COSA ASPETTA ELLY SCHLEIN A CAMBIARE MUSICA?

orazio schillaci marcello gemmato paolo bellavite ed eugenio serravalle

DAGOREPORT – I DUE NO-VAX NOMINATI NEL COMITATO TECNICO SUI VACCINI SPACCANO FRATELLI D'ITALIA: MONTA IL PRESSING PER FAR DIMETTERE EUGENIO SERRAVALLE E PAOLO BELLAVITE DALL’ORGANISMO – IN MOLTI RITENGONO CHE IL RESPONSABILE POLITICO DELL’IMPROVVIDA DECISIONE SIA MARCELLO GEMMATO, FARMACISTA E POTENTE SOTTOSEGRETARIO ALLA SALUTE MELONIANO – IL MINISTRO ORAZIO SCHILLACI È FRUSTRATO DAI CONTINUI BLITZ POLITICI CHE LO PONGONO DI FRONTE A DECISIONI GIÀ PRESE: NON CONTA NULLA E TUTTI PRENDONO DECISIONI SULLA SUA TESTA. ORA SAREBBE INTENZIONATO A REVOCARE L’INTERO GRUPPO DI LAVORO SE I NO-VAX NON SLOGGIANO. ENTRO 48 ORE…

trump zelensky putin donald volodymyr vladimir

DAGOREPORT – ARMATI DI RIGHELLO, GLI SHERPA DI PUTIN E TRUMP SONO AL LAVORO PER TROVARE L’ACCORDO SULLA SPARTIZIONE DELL’UCRAINA: IL 15 AGOSTO IN ALASKA L’OBIETTIVO DEL TEPPISTA DELLA CASA BIANCA È CONVINCERE PUTIN AD “ACCONTENTARSI”, OLTRE DELLA CRIMEA, DEL DONBASS, RITIRANDOSI PERO' DALLE REGIONI UCRAINE OCCUPATE DALL'ESERCITO RUSSO: KHERSON E ZAPORIZHZHIA (CON LA SUA CENTRALE NUCLEARE) - TRUMP POTREBBE AGGIUNGERE LO STOP ALLE SANZIONI E CHISSÀ CHE ALTRO – PRIMA DI UN INCONTRO PUTIN- ZELENSKY, TRUMP PORTERA' I TERMINI DELLA PACE ALL'ATTENZIONE DEGLI ALLEATI EUROPEI DI KIEV - PER GARANTIRE L'EX COMICO CHE MOSCA NON SGARRERA', MACRON, MERZ E COMPAGNI PROPORRANNO L'INGRESSO DELL'UCRAINA NELL'UNIONE EUROPEA (CHE FA SEMPRE PARTE DELLA NATO) - PER L’ADESIONE UE SERVE L’OK DEI FILO-PUTINIANI ORBAN E FICO (CI PENSERÀ LO ZAR A CONVINCERLI) - UNA VOLTA FIRMATA, DOPO 6 MESI DEVONO ESSERE APERTE LE URNE IN UCRAINA - LA GAFFE: "VENERDI' VEDRO' PUTIN IN RUSSIA...": TRUMP SULLA VIA SENILE DI BIDEN? OPPURE....

antonio decaro michele emiliano roberto fico giuseppe conte elly schlein vincenzo de luca

DAGOREPORT - SCHLEIN E CONTE FANNO CAMPOLARGO (MA SOLO PER LE REGIONALI, PER ORA): DOPO GIANI IN TOSCANA E RICCI NELLE MARCHE, E' FATTA ANCHE PER I 5STELLE ROBERTO FICO IN CAMPANIA E PASQUALE TRIDICO IN CALABRIA (DOVE NON CI SONO CHANCE DI VITTORIA) - L'ULTIMO OSTACOLO RESTA VINCENZO DE LUCA, CHE CHIEDE DI NOMINARE IL FIGLIO, PIERO, SEGRETARIO DEL PD REGIONALE. MA ELLY NON VUOLE FARE LA FIGURA DA PERACOTTARA: FU LEI A COMMISSARIARE IL PARTITO, COME ATTO OSTILE NEI CONFRONTI DEL "CACICCO" DE LUCA, E A FAR FUORI SUO FIGLIO DA VICECAPOGRUPPO ALLA CAMERA - IN PUGLIA, QUEL CROSTONE DI EMILIANO È INDIGESTO A ANTONIO DECARO PER LA VECCHIA STORIELLA DELL'INCONTRO CON LA SORELLA DEL BOSS CAPRIATI, "PADRINO" DI BARI VECCHIA, RACCONTATA DAL GOVERNATORE URBI ET ORBI - VIDEO!

matteo salvini luca zaia alberto stefani luca de carlo

DAGOREPORT - VIA COL VENETO: LISTA ZAIA? E GIORGIA MELONI S'INCAZZA! - SE IMPORRA' IL SUO CANDIDATO, IL FRATELLONE D'ITALIA LUCA DE CARLO, SI RITROVERÀ UN LISTONE "DOGE" CHE PORTEREBBE VIA UN FIUME DI VOTI (E AVREBBE LA MAGGIORANZA DEI SEGGI, COMMISSARIANDO DI FATTO IL GOVERNATORE MELONIANO) - MATTEO SALVINI SPINGE FORTE SUL GIOVANE ALBERTO STEFANI, MA LA DUCETTA NON MOLLA L'OSSO DI CONQUISTARE LA RICCA REGIONE VENETA - IN BARBA AL SUO GROSSO BOTTINO DI CONSENSI, LA FIAMMA NON HA IN TASCA ALCUNA REGIONE DEL NORD (IN LOMBARDIA NON TOCCA PALLA: E' ROBA DI LA RUSSA...)