IL REFERENDUM CHE SCOTTA – IL GOVERNO VUOLE TENERE LA CONSULTAZIONE POPOLARE SULLA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA GIÀ IL 1° MARZO 2026: MELONI HA FRETTA PERCHÉ NEI SONDAGGI IL “SÌ” STA PERDENDO TERRENO, PUR RIMANENDO IN TESTA – MA PER I COSTITUZIONALISTI NON CI SONO I TEMPI TECNICI E IL VOTO È POSSIBILE SOLO DA FINE MARZO – OGGI NASCE IL “COMITATO POLITICO DEL SÌ”: SARÀ PRESIEDUTO DALL'EX GIUDICE COSTITUZIONALE, NICOLÒ ZANON, CON ALESSANDRO SALLUSTI COME PORTAVOCE…
Estratto dell’articolo di Giuliano Foschini per “la Repubblica”
Il referendum costituzionale sulla riforma della giustizia voluta dal governo Meloni potrebbe tenersi domenica 1 marzo. È la data che l'esecutivo sta valutando come la più probabile, anche se formalmente il perimetro resta quello che va dal primo al 15 marzo.
Un'ipotesi che da settimane gira a Chigi ed è stata esplicitamente evocata dal leader della Lega Matteo Salvini nel corso della cena natalizia con i gruppi parlamentari del Carroccio. «Dipende dalle procedure della Cassazione ma il primo è la data più probabile», ha detto.
Il governo vuole accelerare, anche se il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, ha spiegato che dovranno essere rispettati tempi tecnici che il comitato del No ritiene però siano altri: i costituzionalisti sostengono che non sia possibile arrivare alle urne prima della fine di marzo, con un voto che slitterebbe quasi inevitabilmente ad aprile.
[...] il governo vuole fare in fretta perché, dicono dai comitati del No, nei sondaggi il Sì, pur rimanendo in testa, sta perdendo continuamente terreno.
«Se facessero la legge elettorale e andare subito a votare sarebbe un colpo di mano, così come se accelerassero sulla riforma della giustizia. Accelerare i tempi del referendum è un tentativo osceno a cui ci opporremo in ogni modo», attacca l'ex premier Giuseppe Conte.
«Il Governo ha una enorme paura di perdere il referendum. È l'unica spiegazione che si può dare davanti alle gravi forzature che sta compiendo per votare il prima possibile, impedendo un tempo serio per una campagna elettorale di merito», attacca Walter Verini del Pd. [...]
Proprio per prepararsi al referendum il centrodestra sta organizzando i comitati del sì. Oggi dovrebbe nascere ufficialmente il "comitato politico". A presiederlo sarà l'ex giudice costituzionale Nicolò Zanon, mentre il ruolo di portavoce sarà affidato al giornalista Alessandro Sallusti.
antonio tajani matteo salvini giorgia meloni
Ci dovrebbero essere anche le due componenti del Csm Isabella Bertolini e Claudia Eccher, contro cui si sono scagliati i colleghi di Consiglio di Area, segnalando l'inopportunità. «Vogliono la censura ma non l'avranno», risponde però Eccher».




