REGINA D’ITALIA - CHI COMANDA DAVVERO IN ITALIA? TUTTI I SUPERINCARICHI DEL VICEPRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA AURELIO REGINA

Stefano Sansonetti per La Notizia

Un reticolo di poltrone che fa impressione, soprattutto per come sa resistere nel tempo. E se vale la regola secondo la quale l'appetito vien mangiando, c'è da scommettere che altri scranni sono in arrivo, pronti ad aggiungersi alla dozzina di posti attualmente occupati. Al centro della scena c'è Aurelio Regina, factotum degli industriali di Roma, attraverso i quali mesi fa è arrivato al vertice della Confindustria nazionale in qualità di vicepresidente della squadra di Giorgio Squinzi.

L'ultima novità in ordine di tempo, per lui, è rappresentata dalla presidenza di Network Globale, società di internazionalizzazione lanciata un anno fa dalla Camera di commercio di Roma. In realtà su questa poltrona Regina era seduto da un po', ma adesso, complice il cambio di denominazione del veicolo, l'attività è pronta a entrare nel vivo.

Del resto l'ente camerale romano rappresenta un centro di potere con il quale il vicepresidente di viale dell'Astronomia ha una storica dimestichezza, dimostrata anche dal posto che tutt'ora occupa nel suo consiglio. Ma il Regina più o meno segreto viene fuori quando si parla della sua attività imprenditoriale.

Le aziende
Nel carnet dei cda, per esempio, può vantare una poltrona di consigliere della Sistemi & Automazione srl, società che in Italia distribuire prodotti software. E che software. Si dà il caso che la srl faccia soldi vendendo sistemi di analisi visuale, di analisi del traffico telefonico e di documenti testuali. Insomma, roba che ha a che fare con il delicato tema della sicurezza. Tra i clienti della società ci sono i ministeri della giustizia, della difesa, dell'interno, Polizia, Carabinieri, Guardia di finanza, Agenzia delle entrate e Agenzia delle Dogane.

Senza contare che gli stessi prodotti vengono venduti a società come Telecom, Telespazio (gruppo Finmeccanica), Eni e Sogei (la società pubblica che gestisce la strategica anagrafe tributaria). Dalla sicurezza ai cacciatori di teste. Regina è partner della EgonZehnder, società fondata a Zurigo che in Italia ha praticamente segnalato i manager di gran parte delle principali società.

Sono sue, per esempio, le ultime rose di nomi fornite per i rinnovi di gruppi come Unicredit, Gse e Seat. Ma in Regina batte anche un cuore di banchiere. Risulta infatti vicepresidente di Credit Suisse, ovvero uno degli istituti più attivi nelle operazioni finanziarie nella penisola. Al punto da essere inserito negli "specialisti in titoli di stato", ovvero quelle 20 banche che non soltanto provvedono a collocare per lo stato italiano i vari Bot e Btp, ma sono anche tenuti a garantirne una percentuale di acquisto.

Accanto a tutto questo va aggiunta una micropartecipazione che Regina detiene in Methorios, boutique attiva nei servizi di consulenza finanziaria che fa capo a Fabio Palumbo ed Ernesto Mocci. Sicuramente più nota ai radar è la presidenza di Manifatture sigaro toscano, produttrice dell'omonimo sigaro e gruppo che attraverso la holding Seci rientra nel gruppo Maccaferri. Un rapporto, quello con l'industria del tabacco, che Regina ha avuto modo di cementare in tanti anni alla guida di British american tobacco. Infine c'è il Sole 24 Ore, la società editrice in cui Regina siede quasi di diritto in quanto big di viale dell'Astronomia.

La politica
E che dire di tutte le poltrone che ruotano intorno alla politica romana? Della Camera di commercio abbiamo detto. A questo scranno Regina affianca quello di presidente della Fondazione Musica per Roma, nominato dall'ex sindaco Gianni Alemanno, che gestisce l'Auditorium capitolino. Il suo cda è un crocevia di rapporti: ci sono anche Francesco Gaetano Caltagirone, Franco Bernabè, Gianni Letta e Giovanni Malagò.

Ma Regina presiede anche la Fondazione per Roma 2020, nata un anno fa per sponsorizzare le poi mancate Olimpiadi romane. Niente paura, però: il veicolo rimane ancora vivo, nella speranza di ribattezzarlo Fondazione per Roma 2024. Questioni politico-relazionali, poi, hanno portato il vicepresidente di Confindustria nel consiglio di gestione del Centro studi americani, centro culturale che guarda agli Usa sotto la regia di Giuliano Amato.

Non risulta più appannaggio di Regina, invece, la poltrona che aveva nel board dell'Aspen, altro think tank filo-americano. Per chiudere l'incredibile carrellata va aggiunto anche un posto nella giunta dell'Assonime, l'associazione fra le società per azioni recentemente affidata alla presidenza del banchiere Maurizio Sella.

 

Aurelio Regina Aurelio Regina AURELIO REGINA E MOGLIE PIERFERDINANDO CASINI AURELIO REGINA AURELIO REGINA E SIGNORA GIOVANNI IOZIA AURELIO REGINA NICOLA ZINGARETTI E AURELIO REGINA

Ultimi Dagoreport

jackie kennedy e gianni agnelli a ravello nel 1962

JOHN KENNEDY E’ STATO IL PIÙ INFEDELE PUTTANIERE DEL XX SECOLO MA SUA MOGLIE JACQUELINE S’ATTACCAVA COME UN’IDROVORA A OGNI AUGELLO A PORTATA DI MANO (DAI DUE COGNATI ROBERT E TED PASSANDO PER SINATRA, BEATTY, MARLON BRANDO E VIA CHIAVANDO) - L’8 AGOSTO 1962, TRE GIORNI DOPO LA MORTE DI MARYLIN MONROE, JACKIE (INCAZZATA PER LE INDISCREZIONI SULLA LIAISON TRA IL MARITO E L’ATTRICE) RAGGIUNSE RAVELLO, SULLA COSTIERA AMALFITANA: FU ACCOLTA COME UNA REGINA DALL’ALLUPATISSIMO GIANNI AGNELLI – PER JACKIE, RAVELLO FECE RIMA CON PISELLO E LA VACANZA DIVENNE UN’ALCOVA ROVENTE (“LA VACANZA PIÙ BELLA DELLA SUA VITA”, RIPETEVA) AL PUNTO DA TRATTENERSI PIU’ DEL PREVISTO FINCHÉ NON PIOMBARONO 007 AMERICANI A PRELEVARLA COME UN ALMASRI QUALUNQUE PER RIPORTARLA A WASHINGTON DAL MARITO CORNUTO E INCAZZATO - LA VORACE JACKIE IMPARÒ A FARE BENE I POMPINI GRAZIE ALL'ATTORE WILLIAM HOLDEN: “ALL'INIZIO ERA RILUTTANTE, MA UNA VOLTA PRESO IL RITMO, NON SI FERMAVA PIÙ” –PER RIPICCA CI FU ANCHE UNA LIASON MARELLA AGNELLI-JOHN KENNEDY (CONFIDENZA DI INFORMATISSIMA SOCIALITE) - VIDEO

edmondo cirielli maria rosaria campitiello paolo di maio

“INUTILE FRUSTARE UN CIUCCIO MORTO, CAMBIA SPACCIATORE” – A PARLARE NON È UN HATER ANONIMO MA UN VICEMINISTRO DELLA REPUBBLICA: EDMONDO CIRIELLI, ESPONENTE DI SPICCO DI FRATELLI D'ITALIA E NUMERO DUE DI TAJANI AGLI ESTERI, CHE SBROCCA SU FACEBOOK E INSULTA IL SINDACO DI NOCERA INFERIORE, PAOLO DI MAIO – A FAR ANDARE FUORI GIRI CIRIELLI È STATO UN POST DEL PRIMO CITTADINO SU ALCUNI INCARICHI DELLA COMPAGNA AL MINISTERO DELLA SALUTE, MARIA ROSARIA CAMPITIELLO – LA VIOLENTISSIMA REPRIMENDA DI CIRIELLI: “NELLA VITA PRIVATA NON HAI MAI FATTO NIENTE DI BUONO" - COME MAI CIRIELLI SE L’È PRESA COSÌ TANTO? FORSE SENTE LA SUA CANDIDATURA A GOVERNATORE DELLA CAMPANIA CHE SI ALLONTANA? O TEME UNA SCONFITTA BRUCIANTE, ASSAI PROBABILE SE IL CENTROSINISTRA RITROVA L’UNITÀ?

igor taruffi elly schlein

DAGOREPORT - QUALCUNO DICA A ELLY SCHLEIN CHE STA AFFONDANDO IL PD! - NON SOLO TOSCANA E UMBRIA, DALLA CAMPANIA ALLA SICILIA FINO ALLA PUGLIA, SI MOLTIPLICANO I PROBLEMI SUI “TERRITORI” - A FINIRE NEL MIRINO LO “SPICCIAFACCENDE” DI ELLY, IGOR TARUFFI, RESPONSABILE ORGANIZZAZIONE DEL NAZARENO. DOVE C’È LUI, C’È CASINO, VISTA LA SUA PROPENSIONE A SALVAGUARDARE I CACICCHI FEDELI ALLA MIGLIORE ALLEATA DEL GOVERNO MELONI - IN SUO SOCCORSO È ARRIVATO ANCHE IL BERSANIANO NICO STUMPO CHE NON RIESCE AD EVITARE I PASTICCI CHE "LO STRATEGA IN VERSIONE PIZZICAGNOLO" TARUFFI COMBINA A CAUSA DELLA SCARSA CONOSCENZA DELLE REGOLE E DELLE DIVERSE REALTA’ LOCALI. E PER LA PRIMA VOLTA…

giorgia meloni ursula von der leyen donald trump dazi matteo salvini

DAGOREPORT – LA LETTERINA DELL’AL CAFONE DELLA CASA BIANCA È UNA PISTOLA PUNTATA ALLA TEMPIA DEI LEADER EUROPEI, CUI È RIMASTA UNA SOLA VIA DI USCITA, QUELLA COSIDDETTA “OMEOPATICA”: RISPONDERE AL MALE CON IL MALE. LINEA DURA, DURISSIMA, ALTRIMENTI, ALLE LEGNATE DI TRUMP, DOMANI, ALL’APERTURA DELLE BORSE, SI AGGIUNGERANNO I CALCI IN CULO DEI MERCATI. LA CINA HA DIMOSTRATO CHE, QUANDO RISPONDI CON LA FORZA, TRUMP FA MARCIA INDIETRO - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” ORMAI È RIMASTA L’UNICA A IMPLORARE, SCODINZOLANTE, “IL DIALOGO” COL DAZISTA IN CHIEF, NEMMENO LE CIFRE CATASTROFICHE SULLE RIPERCUSSIONI DELLE TARIFFE USA SULLE  AZIENDE ITALIANE, TANTO CARE ALLA LEGA, HA FERMATO I DEMENZIALI APPLAUSI ALLA LETTERA-RAPINA DA PARTE DI MATTEO SALVINI – ASCOLTATE JOSEPH STIGLITZ, PREMIO NOBEL PER L’ECONOMIA: “TRUMP NON AGISCE SECONDO ALCUN PRINCIPIO ECONOMICO, NON CONOSCE LO STATO DI DIRITTO, È SEMPLICEMENTE UN BULLO CHE USA IL POTERE ECONOMICO COME UNICA LEVA. SE POTESSE, USEREBBE QUELLO MILITARE’’

steve witkoff marco rubio sergei lavrov

RUBIO, IL TAJANI STARS AND STRIPES – IL SEGRETARIO DI STATO AMERICANO NON TOCCA PALLA E SOFFRE IL POTERE DI STEVE WITKOFF, INVIATO DI TRUMP IN MEDIO ORIENTE CHE SE LA COMANDA ANCHE IN UCRAINA. IL MINISTRO DEGLI ESTERI USA PROVA A USCIRE DALL’ANGOLO PARLANDO DI “NUOVA IDEA” DELLA RUSSIA SUI NEGOZIATI IN UCRAINA. MA IL MINISTRO DEGLI ESTERI DI PUTIN, LAVROV, SUBITO VEDE IL BLUFF: “CONFERMIAMO LA NOSTRA POSIZIONE” – TRUMP AVEVA OFFERTO DI TUTTO A WITKOFF, MA L’IMMOBILIARISTA NON HA VOLUTO RUOLI UFFICIALI NELL’AMMINISTRAZIONE. E TE CREDO: HA UN CONFLITTO DI INTERESSE GRANDE QUANTO UN GRATTACIELO...