SCHIAVI DEL RENZISMO - RENZI BLOCCA IL PROGETTO DI DARIO NARDELLA DI CREARE UNA MOSCHEA NELLA CASERMA GONZAGA A FIRENZE - IL SINDACO COSTRETTO AL DIETROFRONT: “ERA SOLO UN’IPOTESI” - E CHI SALTA FUORI PER RILEVARE L’AREA? PESSINA, EDITORE DE “L’UNITÀ”...

Ernesto Ferrara per “la Repubblica”

 

matteo renzi dario nardellamatteo renzi dario nardella

Prima Matteo Renzi che blocca il progetto di Dario Nardella, costringendo il "sindaco- erede" a fare marcia indietro. Poi l' imam fiorentino Izzeddin Elzir, che è pure presidente nazionale dell' Ucoii, che si schiera contro l' ex premier e «i poteri forti» della città che non vorrebbero la moschea.

 

E ora salta fuori pure un intrigo economico dietro al grande pasticcio del nuovo centro islamico di Firenze che sta spaccando il Pd: sull' ex caserma "Lupi di Toscana", che Nardella aveva individuato come luogo idoneo a ospitare una nuova moschea, si dice interessato a investire il gruppo di Massimo Pessina, l' editore dell' Unità. Così l' intera vicenda, che divide i fratelli gemelli Renzi-Nardella, finisce per creare agitazione in tutto l' ambiente renziano.

RENZI NARDELLARENZI NARDELLA

 

Il colosso milanese, attivo nelle costruzioni, e noto per essere entrato, durante la segreteria Pd di Renzi, nell' azionariato del quotidiano di partito, si era fatto avanti già nel 2015 a Firenze per realizzare case per i giovani nei 53 mila metri quadrati dell' ex caserma Gonzaga al confine con Scandicci: «La nostra offerta è tuttora valida. Siamo anche piuttosto bravini a fare housing sociale e finanza di progetto. Certamente non con la moschea di fianco», manda a dire ieri l' ad del gruppoPessina, Guido Stefanelli.

 

renzi nardellarenzi nardella

Le opposizioni si ribellano, sia a destra che a sinistra: «Proprio nei giorni scorsi un' inchiesta di Report aveva parlato degli appalti che sarebbero stati promessi dal Pd ai Pessina come contropartita per l' acquisizione dell' Unità, con la Gonzaga siamo probabilmente di fronte all' ennesimo esempio» attacca Donzelli di Fratelli d' Italia. E Grassi di Sinistra Italiana: «Affari e interessi privati dei Pessina. Ecco cosa sta dietro al diktat Renzi».

 

Nardella s' inalbera: «Io non ho mai incontrato questi signori del gruppo Pessina. Ma sia chiaro che non accetterò nessun tipo di pressione su qualunque tipo di trasformazione edilizia e urbanistica che riguarda la mia città». Sbotta: «Trovo curioso e inopportuno che un imprenditore si permetta valutazioni politiche sulle destinazioni di aree dove egli stesso ha dichiarato di avere interessi economici. Pessina faccia l' imprenditore, il sindaco sono io».

 

pessina COSTRUZIONIpessina COSTRUZIONI

È la moschea della discordia. Da decenni il Comune e la comunità islamica, che ormai conta 30 mila fedeli, stanno cercando un' area idonea a soppiantare il garage di Borgo Allegri, in pieno centro, dove ogni venerdì le persone si ammassano sui marciapiedi per pregare.

 

A dicembre scorso la ricerca pare terminata: l'imam Izzeddin mette gli occhi su un terreno all' asta giudiziaria a Firenze Sud su cui Palazzo Vecchio è favorevole. Niente da fare: un imprenditore fiorentino sposato con una ricca americana repubblicana e metodista compra quell' ettaro di terreno a una cifra pazzesca sbaragliando l' offerta islamica. Oltre 750 mila euro pur di impedire che un minareto sorga nei pressi della sua villa.

 

stefano pessina stefano pessina

Nardella propone allora, anche per il Ramadan, l' ex caserma Lupi di Toscana, dove Renzi voleva housing sociale. Scandicci si ribella. L' ex premier, mai estraneo in questi anni alle mosse di Palazzo Vecchio, non gradisce. Pur legato da ottimi rapporti con Nardella (di recente gli avrebbe detto «come sindaco sei più bravo di me»), scende in campo a sorpresa per stroncare il successore: «Tecnicamente non si può fare, partita chiusa». Nardella, seccato, torna indietro: «Era solo un' ipotesi».

 

Poi rivendica: «Ho stima di Matteo, ma lui sa che io faccio il sindaco e rispondo ai fiorentini». Uno strappo in cui probabilmente Nardella ha pagato l' autonomia della scelta: «Ma come, non mi consulti su una cosa così delicata? Per di più su un bene che il Demanio ha passato al Comune quando ero a Palazzo Chigi io?», raccontano sia stato il ragionamento fatto da Renzi. Poi c' è Pessina: «Mai parlato con Nardella della Gonzaga», assicura Stefanelli. E con Renzi? «No, ma che domande patetiche sono queste?».

 

 

Ultimi Dagoreport

emanuele orsini romana liuzzo luiss sede

FLASH! – IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, EMANUELE ORSINI, HA COMINCIATO IL "RISANAMENTO" DELL’UNIVERSITÀ "LUISS GUIDO CARLI" ALLONTANANDO DALLA SEDE DELL’ATENEO ROMANO LO SPAZIO OCCUPATO DALLA "FONDAZIONE GUIDO CARLI" GUIDATA DALL’INTRAPRENDENTE ROMANA LIUZZO, A CUI VENIVA VERSATO ANCHE UN CONTRIBUTO DI 350 MILA EURO PER UN EVENTO ALL’ANNO (DAL 2017 AL 2024) - ORA, LE RESTA SOLO UNA STANZETTA NELLA SEDE LUISS DI VIALE ROMANIA CHE SCADRÀ A FINE ANNO – PRIMA DELLA LUISS, LA FONDAZIONE DELLA LIUZZO FU "SFRATTATA" DA UN PALAZZO DELLA BANCA D’ITALA NEL CENTRO DI ROMA...

rai giampaolo rossi gianmarco chiocci giorgia meloni bruno vespa scurti fazzolari

DAGOREPORT - RIUSCIRÀ GIAMPAOLO ROSSI A DIVENTARE IL CENTRO DI GRAVITÀ DELL’INDOMABILE BARACCONE RAI? - IL “FILOSOFO” DEL MELONISMO HA TENUTO DURO PER NON ESSERE FATTO FUORI DAL FUOCO AMICO DEL DUPLEX SERGIO-CHIOCCI. A “SALVARE” IL MITE ROSSI ARRIVÒ IL PRONTO SOCCORSO Di BRUNO VESPA, CON IL SUO CARICO DI MEZZO SECOLO DI VITA VISSUTA NEL FAR WEST DI MAMMA RAI - A RAFFORZARE LA SUA LEADERSHIP, INDEBOLENDO QUELLA DI CHIOCCI, È INTERVENUTA POI LA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI, “BRUCIANDO” IN PIAZZA IL DESIDERIO DI GIORGIA DI ARRUOLARLO COME PORTAVOCE - L’OPERAZIONE DI ROSSI DI ESSERE IL BARICENTRO IDEOLOGO E PUNTO DI RIFERIMENTO DI TELE-MELONI, SI STA SPOSTANDO SUI TALK-SHOW E L’INTRATTENIMENTO, A PARTIRE DALLA PROBABILE USCITA DI PAOLO DEL BROCCO, DA UNA DOZZINA DI ANNI ALLA GUIDA “AUTONOMA” DELLA CONSOCIATA RAI CINEMA, IN SCADENZA AD APRILE 2026 - IL NOME CHE SCALPITA PER ANDARLO A SOSTITUIRE, È UN AMICO FIDATO DI ROSSI, L’ATTUALE DIRETTORE DEL DAY-TIME, LO SCRITTORE-POETA-CANTANTE-SHOWMAN ANGELO MELLONE - MENTRE A RAI FICTION...

roberto vannacci matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - UNO SPETTRO SI AGGIRA MINACCIOSO PER L'ARMATA BRANCA-MELONI: ROBERTINO VANNACCI - L’EX GENERALE DELLA FOLGORE STA TERREMOTANDO NON SOLO LA LEGA (SE LA VANNACCIZZAZIONE CONTINUA, ZAIA ESCE DAL PARTITO) MA STA PREOCCUPANDO ANCHE FRATELLI D’ITALIA - IL RICHIAMO DEL GENERALISSIMO ALLA DECIMA MAS E ALLA PACCOTTIGLIA DEL VENTENNIO MUSSOLINIANO (“IO FASCISTA? NON MI OFFENDO”)  ABBAGLIA LO “ZOCCOLO FASCIO” DELLA FIAMMA, INGANNATO DA TRE ANNI DI POTERE MELONIANO IN CUI LE RADICI POST-MISSINE SONO STATE VIA VIA DEMOCRISTIANAMENTE “PETTINATE”, SE NON DEL TUTTO SOTTERRATE - IL PROGETTO CHE FRULLA NELLA MENTE DI VANNACCI HA COME TRAGUARDO LE POLITICHE DEL 2027, QUANDO IMPORRÀ A SALVINI I SUOI UOMINI IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI. ALTRIMENTI, CARO MATTEO, SCENDO DAL CARROCCIO E DO VITA AL MIO PARTITO - INTANTO, SI È GIÀ APERTO UN ALTRO FRONTE DEL DUELLO TRA LEGA E FRATELLI D’ITALIA: LA PRESIDENZA DEL PIRELLONE…

berlusconi john elkann

FLASH! – “AHI, SERVA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO...”: DA QUALE FANTASTICA IPOCRISIA SPUNTA LA FRASE “MESSA IN PROVA” PER LIQUIDARE IL PATTEGGIAMENTO DI JOHN ELKANN, CONDANNATO A 10 MESI DI LAVORO DAI SALESIANI? - QUANDO TOCCÒ AL REIETTO SILVIO BERLUSCONI DI PATTEGGIARE CON LA GIUSTIZIA, CONDANNATO A UN ANNO DI LAVORO PRESSO UN OSPIZIO DI COLOGNO MONZESE, A NESSUNO VENNE IN MENTE DI TIRARE FUORI LA FRASE “MESSA IN PROVA”, MA TUTTI TRANQUILLAMENTE SCRISSERO: “SERVIZI SOCIALI”…

bomba doha qatar trump netanyahu epstein ghislaine maxwell

DAGOREPORT - COME MAI DONALD TRUMP,  PRESIDENTE DELLA PIÙ GRANDE POTENZA PLANETARIA, NON È NELLE CONDIZIONI DI COMANDARE SUL PREMIER ISRAELIANO BENJAMIN NETANYAHU? - COME E' RIUSCITO "BIBI" A COSTRINGERE L’IDIOTA DELLA CASA BIANCA A NEGARE PUBBLICAMENTE DI ESSERE STATO PREAVVISATO DA GERUSALEMME DELL'ATTACCO CONTRO ALTI ESPONENTI DI HAMAS RIUNITI A DOHA? - DATO CHE IL QATAR OSPITA LA PIÙ GRANDE BASE AMERICANA DEL MEDIO ORIENTE, COME MAI LE BOMBE SGANCIATE VIA DRONI SUI VERTICI DI HAMAS RIUNITI A DOHA SONO RIUSCITE A PENETRARE IL SISTEMA ANTIMISSILISTICO IRON DOME ('CUPOLA DI FERRO') DI CUI È BEN DOTATA LA BASE AMERICANA? - TRUMP ERA STATO OVVIAMENTE AVVISATO DELL’ATTACCO MA, PUR CONTRARIO A UN BOMBARDAMENTO IN CASA DI UN ALLEATO, TUTTO QUELLO CHE HA POTUTO FARE È STATO DI SPIFFERARLO ALL’EMIRO DEL QATAR, TAMIN AL-THANI - SECONDO UNA TEORIA COMPLOTTISTICA, SOSTENUTA ANCHE DAL MOVIMENTO MAGA, NETANYAHU AVREBBE IN CASSAFORTE UN RICCO DOSSIER RICATTATORIO SUI SOLLAZZI SESSUALI DI TRUMP, FORNITO ALL’EPOCA DA UN AGENTE DEL MOSSAD ''SOTTO COPERTURA'' IN USA, TALE JEFFREY EPSTEIN...