renzi carrai dubai

RENZI E CARRAI INSIEME A DUBAI - MATTEUCCIO HA VIAGGIATO CON IL SUO AMICO, PRESIDENTE DI TOSCANA AEROPORTI: IL MOTIVO DEL LORO VIAGGIO NON È CHIARO, NÉ SI SA CHI ABBIANO INCONTRATO - UN VIAGGIO DI PIACERE E' DA ESCLUDERE: NON RIENTRA FRA LE POSSIBILITÀ CONTEMPLATE DALLA NORMATIVA ANTI-COVID IN MATERIA DI SPOSTAMENTI. A DUBAI SI ENTRA SOLO PER LAVORO, STUDIO, SALUTE O ASSOLUTA URGENZA - RENZI MINACCIA: "MI DISPIACE FARE AZIONI CIVILI CONTRO ALCUNE TESTATE. TUTTI POSSONO CRITICARE, NESSUNO PUÒ DIFFAMARE" (MA NON SPIEGA LA RAGIONE DEL VIAGGIO...)

Marco Carrai con Matteo Renzi

1 - RENZI RIENTRO DA DUBAI E NUOVE POLEMICHE CON LUI NEGLI EMIRATI C'ERA L'AMICO CARRAI

Niccolò Carratelli per "la Stampa"

 

Quando, ieri mattina, Matteo Renzi è atterrato all'aeroporto di Milano Malpensa, con un volo di linea Emirates proveniente da Dubai, non era solo. Con lui, su quell'aereo, ha viaggiato l'amico di una vita, l'uomo di cui è stato testimone di nozze, l'imprenditore Marco Carrai. Non era facile riconoscerlo, nascosto dietro la mascherina, mentre prendeva il bus interpista insieme al leader di Italia Viva. Ma lo hanno visto, era lui. Renzi e Carrai insieme a Dubai, quindi.

 

dubai

Il motivo del loro viaggio non è chiaro, né sappiamo chi siano andati a incontrare. Certo è che entrambi, in questi anni, hanno sviluppato relazioni e interessi nella penisola araba. Per Carrai, uno su tutti: la Toscana Aeroporti, società di cui è presidente e che gestisce gli scali di Firenze e Pisa, ha come azionista di maggioranza la Corporacion America Italia, che entra nel capitale nel 2017, con la benedizione di Renzi e del Pd locale.

 

Vale la pena qui ricordare che, prima di quell'acquisizione, tra il 2014 e il 2016, la stessa società aveva fatto due donazioni, per un totale di 75mila euro, alla fondazione Open, la cassaforte del renzismo, nel cui direttivo sedeva all'epoca lo stesso Carrai. In seguito, nel luglio del 2018, il 25% delle quote azionarie di CAI è stato rilevato dalla Mataar Holdings, società con sede ad Amsterdam, indirettamente controllata da Investment Corporation of Dubai, il principale fondo di investimento del governo degli Emirati, con asset totali del valore di 166 miliardi di dollari.

 

marco carrai agnese landini renzi

L'amministratore delegato dell'ICD si chiama Mohammed Ibrahim Al Shaibani, che è anche nel consiglio di amministrazione di Corporacion America Italia, oltre che nel board di Dubai Aerospace Enterprise: la più grande compagnia di leasing aeronautico al mondo, creata dal fondatore e numero uno della Emirates, lo sceicco Ahmed bin Saeed al Maktoum, membro della famiglia reale. Ma il nome da tenere a mente è quello di Al Shaibani.

 

L'uomo del regime ben inserito nel giglio magico fiorentino. Il trasporto aereo lo unisce a doppio filo con Carrai, che nel 2018 aveva anche costituito (come socio di minoranza) la filiale italiana di Iss Global Forwarding, colosso della logistica aeroportuale con sede nella zona franca dello scalo di Dubai. Il gruppo, che ha filiali in tutto il mondo, è di proprietà del solito fondo governativo ICD.

 

Mohammed Ibrahim Al Shaibani

Non stupisce, quindi, che l'imprenditore Carrai sia andato a Dubai per colloqui di lavoro, per parlare di affari, investimenti, progetti. Tutto legittimo. Il punto è cosa sia andato a fare il senatore Renzi, a che titolo abbia accompagnato l'amico e quale ruolo abbia giocato negli incontri che sicuramente i due hanno avuto durante le loro 48 ore scarse trascorse nell'emirato. Ma c'è un'ultima domanda che merita una risposta. La normativa anti-Covid prevede, per chi torna dall'estero, 14 giorni di isolamento fiduciario e sorveglianza sanitaria: Renzi e Carrai la stanno rispettando, visto che non rientrano in nessuna delle categorie esentate dall'obbligo?

elena bonetti e la pizza

 

2 - RENZI E LE POLEMICHE SUL VIAGGIO A DUBAI: "NESSUN PAGAMENTO"

Giovanna Vitale per "la Repubblica"

 

Né per vacanza né per un lavoro retribuito. Chiuso nella sua magione fiorentina, infastidito dalle «polemiche surreali» (così la ministra Elena Bonetti) scaturite dal viaggio lampo a Dubai, Matteo Renzi non ha intenzione di dare spiegazioni. Convinto di non doverne a nessuno. E ai pochi che riescono a bucare il muro di silenzio dietro cui resta trincerato tutto il giorno spiega solo di aver avuto una buona ragione per volare negli Emirati Arabi.

 

Dove, ha confidato, si è pagato tutto da sé: sia il biglietto di andata e ritorno su un volo di linea, sia la lussuosa suite affacciata sul mare dell' Hotel Burj Al Arab Jumeirah. E chi sosterrà il contrario, ribadisce, verrà querelato.

 

agnese landini renzi nozze carrai

La certezza è che a condurlo lì non è stato né uno speech di quelli che ha iniziato a tenere in giro per il mondo nella veste di ex premier italiano; né un weekend di piacere nel Paese di Khalfa Ahmad al-Mubrak, l' imprenditore emiratino presidente del Manchester City con cui intrattiene da anni rapporti amichevoli, tanto da essere anche andato in Inghilterra, prima della pandemia, per assistere alle partite della squadra britannica. Un viaggio di piacere, peraltro, non rientra fra le possibilità contemplate dalla rigida normativa anti-Covid in materia di spostamenti: in quel Paese consentiti solo per lavoro, studio, salute o assoluta urgenza.

dubai 1

 

Il viaggio è un caso anche per la vicinanza alla contestatissima visita di Renzi in Arabia Saudita, con lodi al principe bin Salman e al "Rinascimento saudita", in quell' occasione parte di un rapporto di lavoro retribuito. Stavolta la ragione della missione resta avvolta dal mistero: escluso un ingaggio professionale o il viaggio di piacere, tra i fedelissimi si avanza l' ipotesi che l' ex premier abbia discusso di futuri incarichi di lavoro o abbia trattato questioni politico- diplomatiche, sebbene a titolo personale, come dimostra il pagamento delle spese di viaggio.

 

NARDELLA RENZI CARRAI

La ministra Bonetti, all' oscuro della trasferta come la totalità di Iv, fa una difesa d' ufficio: «Nell' ambito del suo lavoro e delle sue attività, il senatore Renzi ha delle relazioni internazionali. E quando ha preso un compenso l'ha sempre fatto nella piena trasparenza e legalità». Ma «è proprio questo il punto», reagiscono con stizza i 5S: «Nei suoi viaggi fa gli interessi della nazione o svolge una consulenza retribuita per altri Paesi?».

 

Una questione dirimente anche per l' eurodeputato Dino Giarrusso: «Ora gli restano solo due scelte: dimettersi da senatore e dedicarsi alla carriera privata, o interrompere subito ogni rapporto ambiguo con potenze straniere». Sarcastico il grillino Ferrara: «Mi auguro che sia andato negli Emirati in coincidenza con la Giornata della donna per promuovere la condizione femminile che lì è ancora molto critica. Sono certo che il leader di Iv chiarirà la natura dei suoi attuali rapporti con un Paese con il quale, da premier, ha patrocinato diversi affari di Stato poco chiari e poco vantaggiosi per l' Italia».

 

dubai 2

3 - RENZI: "DUBAI? CONTRO DI ME ALLUVIONE DI FAKE NEWS"

Da https://www.adnkronos.com

 

Matteo Renzi e il viaggio a Dubai nell'ultima enews del leader di Italia Viva, che accusa alcune testate di diffondere fake news e nella quale spiega come sia suo "dovere, non diritto, chiedere i danni".

 

"A me dispiace fare azioni civili contro alcune testate. Ma dobbiamo essere chiari: le critiche servono e aiutano a crescere, le fake news no. Tutti possono criticare, nessuno può diffamare", scrive Renzi, che continua: "Per anni ho sottovalutato la montagna di accuse che mi venivano rivolte: da due anni ho deciso di cambiare stile: se qualcuno scrive falsità, è mio DOVERE, non diritto, chiedere i danni. Perché continuare a far finta di nulla sarebbe come ammettere di aver fatto qualcosa di illegale o di illecito - prosegue il leader di Iv -. Niente di personale, sia chiaro. Ma per troppo tempo ho sottovalutato l’alluvione di fake news contro di me. Adesso ho semplicemente deciso di reagire, colpo su colpo".

RENZI CARRAI

 

"Nel frattempo, guardiamo il positivo: prima mi criticavano per le mie/nostre idee sull’Italia. Ora che finalmente il Paese sta cambiando passo e che molte delle nostre battaglie vengono riconosciute, nessuno ci critica più per la politica italiana (anzi, in molti ci danno ragione, anche se a bassa voce) ma si aggrappano ai miei viaggi. Prendiamola con allegria, amici, e senza mai arrabbiarsi: è il segno che sulle questioni italiane non hanno più nulla da criticare", sottolinea Renzi.

 

"C’è un effetto Draghi anche sulla politica del nostro Paese. Il Pd deciderà cosa fare, dopo che il Segretario uscente Nicola Zingaretti ha detto di vergognarsi del proprio partito", continua il leader Iv nella enews.

 

"I Cinque Stelle hanno organizzato un summit decisivo tra Beppe Grillo e Giuseppe Conte, nella casa al mare del comico genovese per rilanciare l’esperienza pentastellata in stretto raccordo col PD. Auguri a tutti -prosegue il leader di Iv-. La mia opinione è che per qualche mese ci sarà ancora da… ballare. Tutto ha iniziato a cambiare, ma molto ancora cambierà. I sondaggi di oggi tra un anno saranno un lontano ricordo per tutti. Per questo sarà fondamentale allenarsi come fosse una maratona, non come fossero i 100 metri".

 

mohammed bin salman e matteo renzi il murale a roma

E sull'emergenza covid e i decessi in Italia, Renzi parla di "quota centomila. Devastante pensare al numero di decessi per Covid in questo anno, centomila solo in Italia. Non è una cifra, è una tragedia".

 

"Ciascuno di noi ha un nome, un volto, un proprio caro da ricordare. Proprio quando, nel primo anniversario del lockdown, l’Italia supera questo tragico confine numerico, non possiamo che rilanciare l’appello per una campagna di vaccinazione organizzata in modo militare e dire grazie alla scienza che sta lavorando notte e giorno per sconfiggere la pandemia", prosegue il leader del Pd.

 

matteo renzi 1

"Vorrei che dedicassimo più attenzione anche alla questione dei anticorpi monoclonali, che sono un grande passo in avanti nella lotto contro il Coronavirus e dei quali, nelle prossime ore, tornerò a parlare su Facebook, Instagram e Twitter", aggiunge Renzi.

Ultimi Dagoreport

trump zelensky putin donald volodymyr vladimir

DAGOREPORT – ARMATI DI RIGHELLO, GLI SHERPA DI PUTIN E TRUMP SONO AL LAVORO PER TROVARE L’ACCORDO SULLA SPARTIZIONE DELL’UCRAINA: IL 15 AGOSTO IN ALASKA L’OBIETTIVO DEL TEPPISTA DELLA CASA BIANCA È CONVINCERE PUTIN AD “ACCONTENTARSI”, OLTRE DELLA CRIMEA, DEL DONBASS, RITIRANDOSI PERO' DALLE REGIONI UCRAINE OCCUPATE DALL'ESERCITO RUSSO: KHERSON E ZAPORIZHZHIA (CON LA SUA CENTRALE NUCLEARE) - TRUMP POTREBBE AGGIUNGERE LO STOP ALLE SANZIONI E CHISSÀ CHE ALTRO – PRIMA DI UN INCONTRO PUTIN- ZELENSKY, TRUMP PORTERA' I TERMINI DELLA PACE ALL'ATTENZIONE DEGLI ALLEATI EUROPEI DI KIEV - PER GARANTIRE L'EX COMICO CHE MOSCA NON SGARRERA', MACRON, MERZ E COMPAGNI PROPORRANNO L'INGRESSO DELL'UCRAINA NELL'UNIONE EUROPEA (CHE FA SEMPRE PARTE DELLA NATO) - PER L’ADESIONE UE SERVE L’OK DEI FILO-PUTINIANI ORBAN E FICO (CI PENSERÀ LO ZAR A CONVINCERLI) - UNA VOLTA FIRMATA, DOPO 6 MESI DEVONO ESSERE APERTE LE URNE IN UCRAINA - LA GAFFE: "VENERDI' VEDRO' PUTIN IN RUSSIA...": TRUMP SULLA VIA SENILE DI BIDEN? OPPURE....

antonio decaro michele emiliano roberto fico giuseppe conte elly schlein vincenzo de luca

DAGOREPORT - SCHLEIN E CONTE FANNO CAMPOLARGO (MA SOLO PER LE REGIONALI, PER ORA): DOPO GIANI IN TOSCANA E RICCI NELLE MARCHE, E' FATTA ANCHE PER I 5STELLE ROBERTO FICO IN CAMPANIA E PASQUALE TRIDICO IN CALABRIA (DOVE NON CI SONO CHANCE DI VITTORIA) - L'ULTIMO OSTACOLO RESTA VINCENZO DE LUCA, CHE CHIEDE DI NOMINARE IL FIGLIO, PIERO, SEGRETARIO DEL PD REGIONALE. MA ELLY NON VUOLE FARE LA FIGURA DA PERACOTTARA: FU LEI A COMMISSARIARE IL PARTITO, COME ATTO OSTILE NEI CONFRONTI DEL "CACICCO" DE LUCA, E A FAR FUORI SUO FIGLIO DA VICECAPOGRUPPO ALLA CAMERA - IN PUGLIA, QUEL CROSTONE DI EMILIANO È INDIGESTO A ANTONIO DECARO PER LA VECCHIA STORIELLA DELL'INCONTRO CON LA SORELLA DEL BOSS CAPRIATI, "PADRINO" DI BARI VECCHIA, RACCONTATA DAL GOVERNATORE URBI ET ORBI - VIDEO!

matteo salvini luca zaia alberto stefani luca de carlo

DAGOREPORT - VIA COL VENETO: LISTA ZAIA? E GIORGIA MELONI S'INCAZZA! - SE IMPORRA' IL SUO CANDIDATO, IL FRATELLONE D'ITALIA LUCA DE CARLO, SI RITROVERÀ UN LISTONE "DOGE" CHE PORTEREBBE VIA UN FIUME DI VOTI (E AVREBBE LA MAGGIORANZA DEI SEGGI, COMMISSARIANDO DI FATTO IL GOVERNATORE MELONIANO) - MATTEO SALVINI SPINGE FORTE SUL GIOVANE ALBERTO STEFANI, MA LA DUCETTA NON MOLLA L'OSSO DI CONQUISTARE LA RICCA REGIONE VENETA - IN BARBA AL SUO GROSSO BOTTINO DI CONSENSI, LA FIAMMA NON HA IN TASCA ALCUNA REGIONE DEL NORD (IN LOMBARDIA NON TOCCA PALLA: E' ROBA DI LA RUSSA...)

benjamin netanyahu giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – CORRI A CASA IN TUTTA FRETTA, C’È UN CAMALEONTE CHE TI ASPETTA: QUELLA SIGNORINA ALLA FIAMMA CHE VUOLE MANTENERE UN RAPPORTO CON L’EUROPA MA NELLO STESSO TEMPO, TEMENDO DI ESSERE SCAVALCATA A DESTRA DA SALVINI, SBATTE GLI OCCHIONI A TRUMP. LA STESSA CHE IMPLORA LA FINE DELLA TRAGEDIA DI GAZA MA L’ITALIA CONTINUA A FORNIRE ARMI A ISRAELE (SECONDO PAESE DOPO GLI USA DOPO LA DECISIONE DI MERZ DI FERMARE L’INVIO DI ARMI A NETANYAHU) - A UNA DOMANDA SULL'EXPORT MILITARE ITALIANO VERSO ISRAELE, CROSETTO IN PARLAMENTO HA DETTO: "ABBIAMO ADOTTATO UN APPROCCIO CAUTO, EQUILIBRATO E PARTICOLARMENTE RESTRITTIVO". RISULTATO? NESSUNO È PIÙ IN GRADO DI SAPERE CON ESATTEZZA COSA L’ITALIA VENDE O ACQUISTA DA ISRAELE – TRA LA DISCORDANZA DELLE DICHIARAZIONI UFFICIALI E LA TRACCIABILITÀ REALE DELLE FORNITURE BELLICHE A NETANYAHU, C’È DI MEZZO LO SPORT PREFERITO DEL GOVERNO MELONI: IL SALTO TRIPLO DELLA VERITÀ… - VIDEO

elly schlein giuseppe conte goffredo bettini gaetano manfredi piero vincenzo de luca roberto gualtieri silvi salis vincenzo decaro michele emiliano

DAGOREPORT - IL PD GUIDATO DA ELLY SCHLEIN? E' COME "'A PAZZIELLA 'MMAN 'E CRIATURE". IL GIOCATTOLO STA IN MANO AI BAMBINI. E LORO CHE FANNO? CI GIOCANO, SO' BAMBINI. E LO FANNO A PEZZI - CONFONDENDO LA LEADERSHIP CON L'AMBIZIONE, LA SEGRETARIA DEL PD SI E’ RINTANATA IN UN BUNKER: DIFFIDA DI TUTTI E SI CIRCONDA SOLO DEI SUOI “PASDARAN”: BONAFONI, ALIVERNINI E TARUFFI - NON SOPPORTA L’ASSE TRA CONTE E BETTINI; VIVE CON LA PAURA CHE BONACCINI VOGLIA SOSTITUIRLA AL PRIMO PASSO FALSO E CHE SILVIA SALIS LE FREGHI LA SEGRETERIA – SOSPETTI VERSO IL SINDACO DI NAPOLI GAETANO MANFREDI, POSSIBILE “PAPA STRANIERO” DEL “CAMPO LARGO” – ELLY DIFFIDA (EUFEMISMO) DI PRODI, CHE NON LA VEDE CANDIDATA PREMIER, E DI FRANCESCHINI, CHE LA PENSA ALLO STESSO MODO MA NON LO DICE - IL FASTIDIO VERSO MISIANI, GUALTIERI, MANCINI E ONORATO - VOLEVA ELIMINARE I ''CACICCHI'' MA HA RINCULATO CON DE LUCA E SOFFRE LE SMANIE DI EMILIANO IN PUGLIA - QUALCHE ANIMA PIA SPIEGHI ALLA GRUPPETTARA DI BOLOGNA CHE NON SIAMO ALL’OCCUPAZIONE DEL LICEO, NÉ TANTOMENO SUL CARRO DEL PRIDE DOVE SI È ESIBITA IN MODALITÀ “CUBISTA” SULLE NOTE DI “MARACAIBO” (VIDEO)

beppe grillo marco travaglio giuseppe conte elly schlein eugenio giani

DAGOREPORT: IL CONTE TRAVAGLIATO - DI BOTTO, SIAMO RITORNATI AI TEMPI DI BEPPE GRILLO: SULL’OK ALLA CANDIDATURA IN TOSCANA DEL DEM EUGENIO GIANI, CONTE NON TROVA IL CORAGGIO DI METTERCI LA FACCIA E RICICCIA IL ''REFERENDUM'' ONLINE TRA GLI ISCRITTI, L’UNO VALE UNO, LA “BASE” DA ASCOLTARE - MA L'EX "AVVOCATO DEL POPOLO" NON DOVEVA ESSERE IL LEADER CHE I 5STELLE NON HANNO MAI AVUTO, QUELLO CHE SI IMPONE E TRACCIA LA VIA AL SUO PARTITO? - DATO CHE GIANI, PER VINCERE, PUO' FARE A MENO DEI VOTI 5STELLE, NEL PD S'INCAZZANO CON LA SUBALTERNITÀ A CONTE DI ELLY SCHLEIN CHE HA ACCETTATO E PROMOSSO LA CANDIDATURA DEL 5STELLE ROBERTO FICO IN CAMPANIA: "QUESTI INGRATI È MEGLIO LASCIARLI CHE PRENDERLI" - MA TRA ELLY E PEPPINIELLO, C’È DI MEZZO LA COLONNA DI PIOMBO DI MARCO TRAVAGLIO, CHE DETTA OGNI MATTINA I DIECI COMANDAMENTI DELL'IDEOLOGIA M5S, CONVINTO COM'È CHE IL "CAMPOLARGO" PD-M5S SIA UNA DISGRAZIA PEGGIORE DELL''ARMATA BRANCA-MELONI...