ricci onorato conte schlein bocchino

“VADO AVANTI, NON HO COMMESSO REATI” – DOPO L’AVVISO DI GARANZIA PER LA VICENDA "AFFIDOPOLI", L’EX SINDACO DI PESARO MATTEO RICCI, CANDIDATO DEL CAMPO LARGO ALLA PRESIDENZA DELLA REGIONE MARCHE, INCASSA IL SOSTEGNO DEL PD DI SCHLEIN – “SE QUALCUNO DELLA DESTRA PENSA DI INTIMORIRMI, NON SA DI CHE PASTA SONO FATTO PER LORO SARÀ UN BOOMERANG” – I DUBBI DEI 5 STELLE: CONTE STUDIA LE CARTE PER POI VALUTARE - LE OMBRE SUL CAPO DELLA PROCURA CHE, COME SUSSURRANO I DEM, APPARTIENE A UNA DELLE CORRENTI DI CENTRODESTRA – L’ASSESSORE DEL COMUNE DI ROMA, ALESSANDRO ONORATO, AL RADUNO DEI SUOI “CIVICI”,  INFILZA ITALO BOCCHINO, LO SPIN DOCTOR DI FRANCESCO ACQUAROLI: “DUE MESI FA IL DIRETTORE DEL SECOLO D’ITALIA HA ANNUNCIATO L’AVVISO DI GARANZIA PER RICCI. E' INQUIETANTE. O HA DOTI DI PREVEGGENZA OPPURE....”

 

Francesco Bei per repubblica.it - Estratti

 

matteo ricci alessandro onorato

«Noi vinceremo queste elezioni e loro…loro avranno da questa vicenda un tale boomerang che se lo ricorderanno per tutta la vita». Matteo Ricci espelle con un urlo tutta la rabbia accumulata in queste ultime 24 ore, da quando la procura della Repubblica di Pesaro gli ha recapitato un avviso di garanzia per la vicenda ribattezzata “affidopoli”. Si è chiuso in casa, a Pesaro, fino alle cinque della sera, ancora incerto se andare avanti o gettare la spugna.

 

Poi, incassato anche il sostegno ufficiale del Pd, è apparso cento chilometri più a sud, in questo Royal Hotel di Fermo dove l’assessore (romano) Alessandro Onorato ha organizzato il secondo raduno nazionale dei suoi “civici”. E dal palco, dopo un lungo giro d’orizzonte sui problemi delle Marche, alla fine è planato sulla cosa che tutti, in sala, si stavano chiedendo: resta o se ne va, lasciando il campo largo senza candidato a due mesi dal voto? Resta, anzi, raddoppia. «Se qualcuno della destra pensa di intimorirmi con questa vicenda – alza la voce – non ha capito di che pasta sono fatto! Io vado avanti a testa alta».

 

matteo ricci annuncia di aver ricevuto l avviso di garanzia 3

Poi, certo, c’è il merito delle accuse. Che lo coinvolgono indirettamente, come beneficiario del «consenso politico» che gli sarebbe derivato dalle opere – dei murales nei sottopassi di Pesaro e un mega-casco di Valentino Rossi in una piazza – realizzate con affidamenti diretti senza gara. E qui, per forza di cose, Ricci deve impostare la sua difesa scaricando il principale imputato e suo stretto collaboratore ai tempi della sindacatura, Massimiliano Santini.

 

 

 

Non ne fa il nome, ma inizia il racconto di quella stagione tirandolo in ballo: «Quando l’anno scorso emerge che una parte dei lavori “sotto soglia” erano stati dati a due associazioni il cui presidente (Stefano Esposto, ndr) era un amico del mio ex collaboratore, sono andato da lui e gliel’ho chiesto. “Perché ce l’hai tenuto nascosto?”. La sua risposta è stata: “Tranquilli, è tutto a posto, gli affidamenti sono corretti”. A quel punto non avevo altri elementi e ho aspettato».

matteo ricci annuncia di aver ricevuto l avviso di garanzia 2

 

Insomma, Ricci ha confidato in queste ore agli amici di sentirsi «tradito» per essersi affidato a un collaboratore infedele, questo dirà ai pubblici ministeri dai quali spera di «essere ascoltato il prima possibile». 

 

(...)

«Ho amministrato Pesaro, prima la provincia e poi il Comune, per quindici anni e non è mai successo nulla. Se eventualmente – perché dobbiamo restare garantisti – un mio ex collaboratore ha commesso degli errori, io che c’entro? Questo è il punto. Se l’indagine dovesse provare che qualcuno ha sbagliato, io semmai sono la parte lesa, il comune è parte lesa».

 

 

Dal palco sembra però rivolgersi proprio a quella parte politica quando assicura di essere «sereno, perché ho sempre fatto l’amministratore nella piena trasparenza e nel rispetto delle regole, perché per me l’onestà viene prima di qualunque altra cosa».

 

Nessun attacco alla magistratura o al capo della procura che, lo sussurrano dal Pd, appartiene a una delle correnti di centrodestra. «Io non faccio come quegli altri, resto rispettoso e fiducioso del lavoro della magistratura. Sono convinto che le accuse che mi sono state rivolte verranno comprese e riviste».

 

matteo ricci schlein

Di più Ricci non vuole aggiungere. La platea gli tributa una standing ovation, poi con la camicia bianca madida di sudore, il candidato viene circondato da sostenitori che lo incoraggiano ad andare avanti. A parlare dell’inchiesta è però Onorato, che evidentemente ne ha discusso con Ricci e può magari aggiungere qualcosa che l’indagato è bene non dica.

 

Questa per esempio, riguardo al capo d’imputazione per procurato “consenso” politico: «Un sindaco si deve augurare che le proprie iniziative non producano popolarità ma semmai insulti. Così sta tranquillo che non diventino reati». L’assessore di Gualtieri, che nelle Marche schiera tre civiche pro Ricci, ne ha anche per Italo Bocchino, lo spin doctor di Francesco Acquaroli: «Due mesi fa il direttore del Secolo d’Italia ha annunciato questo avviso di garanzia. O ha doti di preveggenza oppure ci deve spiegare come faceva a sapere. È davvero inquietante».

matteo ricci annuncia di aver ricevuto l avviso di garanzia 4

 

REGIONALI, IL SOSTEGNO DEL PD A RICCI

 

Matteo Pucciarelli per repubblica.it - Estratti

 

Andare avanti comunque con la candidatura di Matteo Ricci? Il Pd sembra aver sgombrato ogni dubbio, pieno sostegno all’ex sindaco di Pesaro. Avs segue in scia anche se resta il “vedremo” sullo sfondo, mentre il M5S non ha ben chiaro il da farsi. Alla sede di via di Campo Marzio a Roma Giuseppe Conte è impegnato a studiare bene le carte, per capire meglio il caso in sé e anche per fare una valutazione generale: se i 5 Stelle mollano la coalizione nelle Marche, chissà che ne sarebbe dell’accordo quasi chiuso per Roberto Fico in Campania.

 

 

In casa dem parla Igor Taruffi, il responsabile dell’organizzazione, fedelissimo di Elly Schlein: «Abbiamo fiducia nel lavoro della magistratura e speriamo che questa vicenda venga presto chiarita. Siamo fiduciosi che Ricci andrà avanti, il Pd è pronto a fare al suo fianco la campagna elettorale». Linea appoggiata in pieno anche dalla segreteria regionale del partito. L’accoglienza calorosa di Ricci ieri pomeriggio a Lido di Fermo — prontamente condivisa sui propri canali social dal candidato — rende plasticamente l’idea della volontà di non farsi condizionare dall’indagine.

GIUSEPPE CONTE - ELLY SCHLEIN - NICOLA FRATOIANNI - ANGELO BONELLI - MANIFESTAZIONE PD AVS M5S PER GAZA - FOTO LAPRESSE -

 

 

«Aspettiamo le valutazioni di Ricci e quelle di tutta la coalizione. E lo facciamo nella speranza che questa vicenda si possa chiarire, così da proseguire con la campagna elettorale», spiega invece Nicola Fratoianni (Avs). I rossoverdi sono stati cauti su Milano, dove le divergenze politiche con Beppe Sala sono profonde e la natura dell’inchiesta è più politica per le sensibilità della sinistra radicale ed ecologista. 

 

(...)

italo bocchino

Dopodiché rimane, come detto, il punto interrogativo dei 5 Stelle. Nel partito nessuno si sbilancia. «Ci riserviamo di analizzare con attenzione ogni aspetto delle indagini e dei rilievi giudiziari per capire se esistano o meno elementi di compatibilità con il nostro sistema valoriale», è la riflessione del Movimento. Posizione che lascia ogni porta aperta.

 

Non c’è neanche una deadline approssimativa entro la quale sciogliere i dubbi. Di sicuro, il tutto avvantaggia l’uscente Francesco Acquaroli (FdI): «Non ci interessano le vicende di Ricci, guardiamo alle tante cose fatte: in cinque anni abbiamo superato l’isolamento delle Marche», ha detto ieri parlando a un comizio proprio a Pesaro.

FRANCESCO ACQUAROLI GIORGIA MELONImatteo ricci mostra l avviso di garanzia

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ignazio la russa matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – LE REGIONALI SONO ANDATE A FINIRE COME NON VOLEVA, SALTELLANDO FUNICULÌ-FUNICULÀ, GIORGIA MELONI: LA "STATISTA DELLA SGARBATELLA", CHE RISCHIA DI NON TORNARE A PALAZZO CHIGI TRA DUE ANNI, ACCELERA SULLA DOPPIETTA PREMIERATO-LEGGE ELETTORALE, MA NON TUTTO FILA LISCIO A PALAZZO CHIGI: SALVINI E TAJANI SPUTERANNO SANGUE PUR DI OPPORSI ALL’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, CHE FINIREBBE PER CANNIBALIZZARLI - LA LEGA È CONTRARISSIMA ANCHE AL PREMIO DI MAGGIORANZA ALLA COALIZIONE (CON LA SOGLIA AL 40%, LA LEGA DIVENTEREBBE SACRIFICABILE) – ALTRA ROGNA: IGNAZIO LA RUSSA SCENDE IN CAMPO IN MODALITÀ SCASSA-MELONI: HA RINFOCOLATO LA POLEMICA SU GAROFANI E SE NE FOTTE DEI DIKTAT DELLA DUCETTA (FIDANZA SINDACO DI MILANO? NO, MEJO LUPI; PRANDINI GOVERNATORE DELLA LOMBARDIA? NO, QUELLA È ROBA MIA)

francesco de tommasi marcello viola daniela santanche ignazio leonardo apache la russa davide lacerenza pazzali

DAGOREPORT - CHE FINE HANNO FATTO LE INCHIESTE MILANESI SULLA SANTANCHE', SUL VISPO FIGLIO DI LA RUSSA, SUL BORDELLO DELLA "GINTONERIA" AFFOLLATA DI POLITICI, IMPRENDITORI E MAGISTRATI, OPPURE SULL'OSCURA VENDITA DELLA QUOTA DI MPS DA PARTE DEL GOVERNO A CALTAGIRONE E COMPAGNI? - A TALI ESPLOSIVE INDAGINI, LE CUI SENTENZE DI CONDANNA AVREBBERO AVUTO UN IMMEDIATO E DEVASTANTE RIMBALZO NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, ORA SI AGGIUNGE IL CASO DEL PM FRANCESCO DE TOMMASI, BOCCIATO DAL CONSIGLIO GIUDIZIARIO MILANESE PER “DIFETTO DEL PREREQUISITO DELL’EQUILIBRIO” NELL’INDAGINE SUL CASO DI ALESSIA PIFFERI – MA GUARDA IL CASO! DE TOMMASI È IL PM DELL’INCHIESTA SUI DOSSIERAGGI DELL’AGENZIA EQUALIZE DI ENRICO PAZZALI, DELICATISSIMA ANCHE PER I RAPPORTI DI PAZZALI CON VERTICI GDF, DIRIGENTI DEL PALAZZO DI GIUSTIZIA MILANESE E 007 DI ROMA - SE IL CSM SPOSASSE IL PARERE NEGATIVO DEL CONSIGLIO GIUDIZIARIO, LA CARRIERA DEL PM SAREBBE FINITA E LE SUE INDAGINI SUGLI SPIONI FINIREBBERO NEL CESTINO - LA PROCURA DI MILANO RETTA DA MARCELLO VIOLA, CON L'ARRIVO DELL'ARMATA BRANCA-MELONI, E' DIVENTATA IL NUOVO ''PORTO DELLE NEBBIE''?

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....

luca zaia matteo salvini alberto stefani

DAGOREPORT – DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA IN VENETO, SALVINI NON CITA QUASI MAI LUCA ZAIA NEL SUO DISCORSO - IL “DOGE” SFERZA VANNACCI (“IL GENERALE? IO HO FATTO L'OBIETTORE DI COSCIENZA”) E PROMETTE VENDETTA: “DA OGGI SONO RICANDIDABILE” – I RAS LEGHISTI IN LOMBARDIA S’AGITANO PER L’ACCORDO CON FRATELLI D’ITALIA PER CANDIDARE UN MELONIANO AL PIRELLONE NEL 2028 - RICICCIA CON PREPOTENZA LA “SCISSIONE” SUL MODELLO TEDESCO CDU-CSU: UN PARTITO “DEL TERRITORIO”, PRAGMATICO E MODERATO, E UNO NAZIONALE, ESTREMISTA E VANNACCIZZATO…

luca zaia roberto vannacci matteo salvini

NON HA VINTO SALVINI, HA STRAVINTO ZAIA – IL 36,38% DELLA LEGA IN VENETO È STATO TRAINATO DA OLTRE 200 MILA PREFERENZE PER IL “DOGE”. MA IL CARROCCIO DA SOLO NON AVREBBE COMUNQUE VINTO, COME INVECE CINQUE ANNI FA: ALLE PRECEDENTI REGIONALI LA LISTA ZAIA PRESE DA SOLA IL 44,57% E IL CARROCCIO IL 16,9% - SE SALVINI PIANGE, MELONI NON RIDE: NON È RIUSCITA A PRENDERE PIÙ VOTI DELLA LEGA IN VENETO E IN CAMPANIA È TALLONATA DA FORZA ITALIA (11,93-10,72%). PER SALVINI E TAJANI SARÀ DIFFICILE CONTRASTARE LA RIFORMA ELETTORALE - PER I RIFORMISTI DEL PD SARÀ DURA DARE UN CALCIO A ELLY SCHLEIN, AZZERATE LE AMBIZIONI DI GIUSEPPE CONTE COME CANDIDATO PREMIER - "LA STAMPA": "IL VOTO È LA RIVINCITA DELLA ‘LEGA NORD’ SU QUELLA SOVRANISTA E VANNACCIANA: LA SFIDA IDEOLOGICA DA DESTRA A MELONI NON FUNZIONA. IL PARTITO DEL NORD COSTRINGERÀ SALVINI AD ESSERE MENO ARRENDEVOLE SUI TAVOLI DELLE CANDIDATURE. SUL RESTO È LECITO AVERE DUBBI…”