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RICOMINCIA LA GIOSTRA A 5 STELLE - GRILLINI SPACCATI SUL VOTO COL PORCELLUM (PRIMA SCHIFATO, ORA AMATO DA GRILLO)

Matteo Pucciarelli per La Repubblica

Contrordine compagni, la legge elettorale non si cambia più. O forse sì, o forse no, magari dopo. L'inversione di rotta (a metà) del M5S è arrivata dopo il post di Beppe Grillo di quattro giorni fa: «Torniamo subito al voto, anche con il Porcellum», era la sostanza. Quello stesso Porcellum avversato con ogni mezzo dallo stesso M5S - compreso il votare la mozione del pd Roberto Giachetti per tornare al Mattarellum - fino al giorno prima.

«Ma noi continuiamo a dire che la legge elettorale va cambiata, solo ci rendiamo conto che con questo Parlamento è impossibile. Anzi, Pd e Pdl vogliono servirci sul piatto un "super Porcellum" per farci fuori. E allora il male minore è tornare al voto e a cambiare legge ci penseremo noi dopo», è la versione del vicepresidente della Camera Luigi Di Maio. Che poi aggiunge: «Comunque sia i nostri gruppi delle Commissioni Affari Costituzionali continuano a lavorare sulla bozza di legge».

Sta nella puntualizzazione di Di Maio la certificazione della forte diversità di vedute interna al M5S. Tra chi è disposto a provarle tutte pur di non andare al voto con una legge che «verrà giudicata incostituzionale» e chi ha subito rilanciato la nuova linea di Grillo. Come il capogruppo alla Camera Riccardo Nuti: «Chi dovrebbe cambiare la legge elettorale? Chi ha creato questo Porcellum? Chi non ha mai voluto cambiarla avendone le possibilità?».

O come il capogruppo al Senato Nicola Morra, passato nel giro di 24 ore da un «siamo disposti a molto, pur di non ritrovarci con il Porcellum » ad un «per quanto ci riguarda possiamo tranquillamente tornare al voto con il Porcellum». Il movimento è spaccato. Al Messaggero il senatore friulano Lorenzo Battista è stato chiaro: «Andare a votare col Porcellum è una cosa che va contro tutto quello che abbiamo sempre detto. Spero che quella di Beppe sia una provocazione».

Il sindaco di Parma Federico Pizzarotti ha affidato il suo pensiero a Facebook: «Abolire l'attuale legge anticostituzionale e antidemocratica è una priorità assoluta. Lo esigo come amministratore e come cittadino ». Mentre Tommaso Currò evoca una terza via: «Se si agisce sull'ottica di urgenza, allora meglio riparare la ruota per arrivare alla meta, anziché cambiare l'auto. Ovvero, modifichiamo il premio al Senato e poi dopo le elezioni vedremo».

Valutazioni che probabilmente finiranno per essere messe all'angolo, se sempre sul blog di Grillo è comparso un post di Claudio Messora che sa molto di avvertimento: «Se non ci sono i termini per realizzare il mandato si deve tornare alle urne e chiedere con forza e convinzione agli italiani di conferire una maggioranza chiara al M5S. Nessuno giochi al piccolo onorevole. Nessuno pensi a nuovi compromessi storici».

Danilo Toninelli, deputato di Cremona, nei prossimi giorni presenterà la proposta elaborata dal gruppo di lavoro interno agli altri colleghi del Movimento. Incarna la posizione mediana, in questa vicenda, che cerca di salvare capra e cavoli.

 

BEPPE GRILLO E MASSIMO BOLDI A PORTOFINO BEPPE GRILLO BEPPE GRILLO AL QUIRINALE BEPPE GRILLO A PORTO CERVO CON LA MOGLIE PARVIN FOTO DA LIBERO jpegVIGNETTA VAURO I TAGLI DEL PORCELLUM Roberto Giachetti nuti riccardoFEDERICO PIZZAROTTI CON LA MOGLIE CINZIA

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