rino formica giorgia meloni

“GIORGIA MELONI ANTICIPA L’ELEZIONE DIRETTA GIÀ NEI SUOI COMPORTAMENTI” – RINO FORMICA: “DURANTE LA BEFFA TELEFONICA DEI DUE COMICI RUSSI, SI È COMPORTATA COME FOSSE GIÀ STATA ELETTA DIRETTAMENTE DAL POPOLO, UN COMPORTAMENTO FUORI DALLE REGOLE DI UN PRESIDENTE DEL CONSIGLIO CHE È UN PRIMO TRA PARI” – “LA TELEFONATA HA RIDICOLIZZATO IL GOVERNO E ROVESCIATO LE VELLEITÀ DELLA PRESIDENTE DEL CONSIGLIO, L’ELEZIONE DIRETTA E IL PRESUNTO RICORSO AL POPOLO. TUTTE SEPPELLITE DINANZI ALL’OPINIONE PUBBLICA INTERNAZIONALE, DA UNA CRASSA RISATA…”

Estratto dell’articolo di Rino Formica per “Domani”

 

RINO FORMICA

Tredici minuti di beffa telefonica alla presidente del consiglio hanno messo in luce due questioni fondamentali. La prima riguarda lo stato di salute della nostra democrazia repubblicana, della sua capacità di tutelarsi. Ma di questo si è ragionato.

 

La seconda è un elemento che invece non è stato ancora osservato. Al telefono con un presunto rappresentante istituzionale estero, Giorgia Meloni si è comportata non come un presidente eletto secondo le regole della democrazia parlamentare vigente, ma come fosse già stata eletta direttamente dal popolo. La presidente insomma anticipa l’elezione diretta già nei suoi comportamenti quotidiani.

 

MEME SULLO SCHERZO TELEFONICO A GIORGIA MELONI

[…] Mi spiego: abbiamo appreso che Meloni tratta di questioni delicate, di rapporti internazionali, addirittura di soluzioni a problemi che travagliano l’intera umanità, scavalcando i colleghi di governo abilitati ad avere la competenza di settore. Tanto che, sicuramente irritato, il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha dovuto dire che a palazzo Chigi c’è stata della sciatteria. Ma questa sciatteria è stata possibile perché il comportamento di Meloni è stato fuori dalle regole di un presidente del consiglio che è un primo tra pari.

 

Questo ci porta a riflettere su cosa possa significare la modifica costituzionale appena proposta. È vero che l’esigenza di una riforma si sente da decenni, ed è matura anche nel paese. Ma per rispondere all’indebolirsi del sistema democratico, fenomeno evidente, e comunque fondato su alcune constatazioni.

 

giorgia meloni al senato

La prima, fondamentale: si va affievolendo la componente essenziale che ha dato vita alla Carta, e cioè il principio dell’allargamento della partecipazione democratica. La partecipazione non è la semplice espressione del voto […], ma è la partecipazione quotidiana attraverso la vita democratica organizzata che la Carta costituzionale individua nel pluralismo politico civile e sociale – partiti, sindacati, organizzazioni intermedie –, insomma quella che viene chiamata «la democrazia che si organizza». Ebbene, questa partecipazione si è andata affievolendo. […]

 

[…] Questo dunque è l’elemento essenziale che va affrontato: la ripresa di un nuovo amore, un nuovo slancio vitale del popolo verso le sue istituzioni, verso la sua Carta, per l’attuazione del programma contenuto nella Carta costituzionale.

 

MEME SULLO SCHERZO TELEFONICO A GIORGIA MELONI

Lo si può raggiungere con un allargamento della base elettorale - con l’abbassamento dell’età per la partecipazione al voto ai 16 anni - e anche con la revitalizzazione della partecipazione alle decisioni politiche da parte delle comunità. L’idea che la politica doveva essere superata con la globalizzazione […] è stata ed è un virus mortale per la democrazia.

 

Altra riforma necessaria è quella che porti a un maggiore equilibro fra democrazia diretta e democrazia della rappresentanza. La democrazia diretta deve essere allargata […]; sarebbe un’altra spinta alla partecipazione.

 

Altro elemento da superare è lo spreco istituzionale, ovvero l’abbondanza di istituzioni che interferiscono fra di loro. Il paese è maturo per il superamento del bicameralismo perfetto: con una camera alta che decide sulla rappresentanza politica, sulla formazione dei governi, sulla formazione delle leggi, e una camera di garanzia sussidiaria che intervenga sui conflitti fra poteri centrali e periferici dello stato.

 

MEME SULLO SCHERZO A GIORGIA MELONI - BY 50 SFUMATURE DI CATTIVERIA

Va messa mano anche all’abuso delle autorità di garanzia. E soprattutto va fatta una revisione profonda dell’istituto bastardo dell’autonomia differenziata delle regioni, che tende a creare piccole entità statali, in un processo di desovranizzazione nazionale e di sovranizzazione delle entità sovranazionali.

 

[…] Ma il processo di revitalizzazione della democrazia non è possibile senza una forte volontà politica nazionale per il futuro delle nuove generazioni. […] Il problema dunque oggi non è certo l’elezione diretta o non diretta del presidente del consiglio, o del capo del governo, né quello dei suoi rapporti con le altre istituzioni. Il problema è come superare la frattura del sistema politico italiano, avvenuta nel nostro paese con un ritorno al governo – e questa è la più grande disgrazia che ci è capitata – della destra revanscista, sconfitta prima della Costituzione; cioè un ritorno di forze sconfitte dallo stato democratico repubblicano che aveva liberato il paese dal regime monarchico-fascista antidemocratico, con un referendum, con la guerra civile e con la lotta delle forze democratiche ed antifasciste.

RINO FORMICA CRAXI

 

Questa destra revanscista oggi è riapparsa in forme nostalgiche, che puntano al ritorno di vecchi strumenti e vecchi arnesi, come la proposta di elezione diretta del presidente del consiglio, che non serve a rinforzare la nostra democrazia e la partecipazione dei cittadini ad essa.

 

Ma la telefonata burlesca e beffarda ha ridicolizzato questo governo, ha rovesciato le velleità della presidente del consiglio, l’elezione diretta e il presunto ricorso al popolo. Tutte seppellite dinanzi all’opinione pubblica internazionale, da una crassa risata provocata da comici spioni russi.

rino formica LA DUCE VITA - MEME BY EMILIANO CARLI GIORGIA MELONI - VIGNETTA DI ALTANVLADIMIR KUZNETSOV E ALEKSEI STOLIAROV - SCHERZO A GIORGIA MELONImeme sullo scherzo telefonico dei comici russi vladimir kuznetsov e aleksej staljerov a giorgia meloni 1i comici russi dello scherzo alla meloni a otto e mezzoursula von der leyen giorgia meloni al consiglio europeo RINO FORMICA

Ultimi Dagoreport

elly schlein dario franceschini roberto speranza onorato renzi orlando

DAGOREPORT - ELLY SARÀ ANCHE LA "SEGRETARIA DI TUTTI", COME HA DETTO A MONTEPULCIANO, MA NON INTENDE ASCOLTARE NESSUNO - IL "CORRENTONE" DI FRANCESCHINI-SPERANZA-ORLANDO SI E' ROTTO IL CAZZO DEL "QUI, COMANDO IO!" DELLA DUCETTA DEL NAZARENO: CARA SCHLEIN, HAI UN MESE DI TEMPO PER CAMBIARE MUSICA, CONDIVIDENDO CON NOI LA LINEA DEL PARTITO, O ANDIAMO ALLA GUERRA - IN BALLO C'È SOPRATTUTTO LA COMPOSIZIONE DELLE LISTE ELETTORALI 2027, CHE LA SIGNORINA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA VUOLE RIEMPIRE DI CANDIDATI A SUA IMMAGINE E SOMIGLIANZA, LASCIANDO A TERRA DINOSAURI E CACICCHI D'ANTAN - ANCHE L'ALTRA FRONDA, QUELLA DEI RIFORMISTI GUIDATI DA GUERINI, GORI, SENSI ECC., E' SUL PIEDE DI GUERRA - MENTRE IL NASCENTE PARTITO DI CENTRO, FORMATO DAI CIVICI DI ONORATO-BETTINI E DAI CATTOLICI DI RUFFINI-PRODI, TEME L'ABILITA' MANOVRIERA DI RENZI – LA PROTERVIA DI ELLY, CON L'ASSEMBLEA DEL 14 DICEMBRE PER OTTENERE I "PIENI POTERI", RISCHIA DI FAR SALTARE IN ARIA UN CENTROSINISTRA UNITARIO... 

federica mogherini stefano sannino putin travaglio belpietro

DAGOREPORT – POSSIBILE CHE FEDERICA MOGHERINI E STEFANO SANNINO, SPECCHIATI ESPONENTI ITALIANI A BRUXELLES, SIANO DIVENTATI DI COLPO DUE MASCALZONI DA ARRESTARE PER "FRODE IN APPALTI PUBBLICI"? - VALE LA PENA SOTTOLINEARE LE PAROLE DELL'EURODEPUTATO DEL PD, DARIO NARDELLA: “NON VORREI CHE SI TRASFORMASSE IN UN FUOCO DI PAGLIA CON L'UNICO EFFETTO DI DANNEGGIARE ANCORA UNA VOLTA L'IMMAGINE DELL'ITALIA” - DEL RESTO, A CHI GIOVA SPUTTANARE L'EUROPA, IN UN MOMENTO IN CUI SI ERGE COME UNICO ARGINE ALLA RESA DELL’UCRAINA CHE STANNO APPARECCHIANDO TRUMP & PUTIN? - A GODERE SONO INFATTI "MAD VLAD" E I SUOI TROMBETTIERI, CHE HANNO ASSOCIATO LO “SCANDALO DI BRUXELLES'' AI CESSI D’ORO DI KIEV DELL'AMICO DI ZELENSKY - BASTA GUARDARE COSA SCRIVONO OGGI BELPIETRO SU "LA VERITA'" (''UE CORROTTA COME L'UCRAINA. FERMATA LA BIONDINA DEL PD") E TRAVAGLIO SU "IL FATTO QUOTIDIANO" ("BASSI RAPPRESENTATI... CI FACCIAMO SEMPRE RICONOSCERE")...

procuratore milano viola procura milano luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

FLASH! – MA GUARDA UN PO’... “EMERGE CHE IN AMBIENTI GIUDIZIARI SI È VALUTATO DI ESEGUIRE LE PERQUISIZIONI SOLO LA SCORSA SETTIMANA E NON A SETTEMBRE PER NON CONDIZIONARE L'ESITO DELL'OPS SU MEDIOBANCA ANCHE PERCHÉ LE INDAGINI NON SONO CHIUSE. ABBASTANZA PER IPOTIZZARE CHE IL RUOLO DELLA PROCURA POSSA DIVENTARE CRUCIALE NELLA FORMAZIONE DELLE LISTE PER IL RINNOVO DEI PROSSIMI CDA. IN PRIMAVERA TOCCHERÀ AI VERTICI DI BPM E DI MPS…” (BALESTRERI E SIRAVO PER “LA STAMPA”)

ignazio la russa matteo salvini giorgia meloni maurizio lupi

DAGOREPORT: HOMO HOMINI “LUPI” - DIVENTATO UN BRAVO SOLDATINO DELLA FIAMMA, PER LA SERIE "IN POLITICA NON SI SA MAI...", IL MODERATISSIMO CIELLINO MAURIZIO LUPI SI BARCAMENA TRA I FRATELLI LA RUSSA E I FRATELLI D'ITALIA - ALLE LUSINGHE DI CANDIDARLO NEL 2027 A SINDACO DI MILANO DI 'GNAZIO, ORA AGGIUNGONO LE COCCOLE DELLA DUCETTA CHE SI E' SCAPICOLLATA ALL’ASSEMBLEA DEL NANO-PARTITO FONDATO DAL SOSIA DELLA FIGLIA DI FANTOZZI - ESSI': SE PASSA LA NUOVA LEGGE ELETTORALE, CON SOGLIA DEL 40%, ANCHE L’1% DI “NOI MODERATI” POTREBBE SERVIRE ALLA MELONA PER DE-SALVINIZZARE LA MAGGIORANZA... - VIDEO

antonio tajani pier silvio berlusconi marina roberto occhiuto deborah bergamini pietro labriola alessandro cattaneo

DAGOREPORT – QUALCOSA DI GROSSO SI STA MUOVENDO IN FORZA ITALIA: STUFA DI ESSERE PRESA PER I FONDELLI DAL PARACULISMO POLITICO DI TAJANI E DEI SUOI COMPARI SETTANTENNI GASPARRI E BARELLI, MARINA BERLUSCONI DA' IL VIA LIBERA AL CAMBIO DI LEADERSHIP IN FORZA ITALIA: IL PRESCELTO E' ROBERTO OCCHIUTO, REDUCE DA UNA TRIONFALE RICONFERMA ALLA PRESIDENZA DELLA REGIONE CALABRIA - IL PROSSIMO 17 DICEMBRE IL 56ENNE GOVERNATORE LANCERÀ LA SUA CORRENTONA NAZIONALE IN UN LUOGO SIMBOLO DEL BERLUSCONISMO, PALAZZO GRAZIOLI, CONTORNATO DAI FEDELISSIMI DELLA CAVALIERA DI ARCORE, i "NORDISTI" DEBORAH BERGAMINI E ALESSANDRO CATTANEO - CHE C'AZZECCA ALL'EVENTO DI OCCHIUTO, LA PRESENZA DELL'AD DI TIM, PIETRO LABRIOLA? C'ENTRA LO SMANTELLAMENTO DEL SERVIZIO CLIENTI "TELECONTACT" DI TIM...