alfredo mantovano matteo piantedosi andrea stroppa matteo salvini lollobrigida

ROMANZO VIMINALE: PERCHÉ PIANTEDOSI È FINITO SOTTO ATTACCO DI ANDREA STROPPA? – IL REFERENTE ITALIANO DI ELON MUSK SOSTIENE CHE I SONDAGGI SUL MINISTRO DELL’INTERNO SIANO FARINA DEL SUO SACCO. È DAVVERO COSÌ O C’È DIETRO QUALCOS’ALTRO? “DOMANI”: “LE RAGIONI SONO UN CROCEVIA DI CALCOLI E INTERESSI. UNO DI QUESTI È IL TORNACONTO POLITICO DI MATTEO SALVINI. PER PIANTEDOSI C’È POI IL PROBLEMA DEI RAPPORTI CON I PRINCIPALI ESPONENTI DELL’INNER CIRCLE DELLA PREMIER. IL SOTTOSEGRETARIO ALFREDO MANTOVANO È IN ROTTA CON IL MINISTRO DELL’INTERNO” – LE VECCHIE RUGGINI CON LOLLOBRIGIDA E LA BENEVOLENZA DEL QUIRINALE…

Estratto dell’articolo di Stefano Iannaccone per “Domani”

 

matteo piantedosi question time in senato foto lapresse

[…] C’è […] un […] ministro, quello dell’Interno Matteo Piantedosi, finito sotto il fuoco amico della maggioranza. Senza un apparente motivo, visto che non è stato rinviato a giudizio, come avvenuto a Santanchè; né si trova, pur coinvolto nella vicenda Almasri, al centro dello scontro con la Cpi, come nel caso del Guardasigilli Nordio.

 

[…] Eppure Fratelli d’Italia e la Lega hanno avviato un’operazione su più livelli per mettere sotto pressione il titolare del Viminale. L’esecutore materiale è Andrea Stroppa, emanazione italiana di Elon Musk, che ha fatto vari sondaggi su X per “bocciare” pubblicamente l’operato del ministro dell’Interno.

 

matteo piantedosi - matteo salvini

Se la prima volta si poteva azzardare l’ipotesi di un’idea dal sen fuggita, i due casi successivi hanno rappresentato altrettanti indizi che, notoriamente, fanno una prova. Il ministro ha voluto minimizzare: «Non ho tempo per seguirli».

 

Ma tre sondaggi in poche ore sono un messaggio preciso. Perché quello che scrive Stroppa è quello che pensa Musk. E Musk è un amico di palazzo Chigi e del governo in generale.

 

Ma perché mai è scattata la rappresaglia anti-Piantedosi? Le ragioni sono un crocevia di calcoli e interessi. Uno di questi è il tornaconto politico di Matteo Salvini. Non è un mistero che il leader della Lega accarezzi il sogno di rimettere piede al Viminale […]. Piantedosi, da uomo di fiducia, si è trasformato in un intralcio.

 

terzo sondaggio su x di andrea stroppa su matteo piantedosi

Salvini ha in testa un progetto politico: vuole usare il Viminale come postazione privilegiata della sua propaganda, tutta anti-immigrati e «porti chiusi». Così da provare a caratterizzarsi come l’interprete italiano del pensiero di Donald Trump, o comunque l’uomo dell’ultradestra con il pugno duro, che finora il suo ex capo di gabinetto non avrebbe usato. Almeno nella sua visione.

 

E dire che il ministro dell’Interno è pur sempre quello che ha firmato il disegno di legge Sicurezza, il provvedimento osteggiato dalle opposizioni e da una sfilza di associazioni.

 

MATTEO PIANTEDOSI GIORGIA MELONI

[…] Alla destra assetata di radicalismo sembra non bastare la linea destrorsa di Piantedosi. Gli appetiti di Salvini sono voraci. Vuole salutare le Infrastrutture e i trasporti e staccare il biglietto in direzione Viminale. Negli ambienti governativi sono stati messi in giro gli spin comunicativi sulla possibile candidatura di Piantedosi alla presidenza della regione Campania.

 

L’indiscrezione è stata smentita dal diretto interessato. In questo ballo di interessi, l’unico vero sostegno arriva da Meloni, recalcitrante a qualsiasi idea di rimpasto. Lo spostamento di Piantedosi comporterebbe un effetto domino. Non si parla di un ministero qualunque, ma uno di quelli più istituzionali, sotto i riflettori del Quirinale.

 

IL SECONDO SONDAGGIO DI ANDREA STROPPA SU PIANTEDOSI E SALVINI

Ma tra i motivi dell’offensiva contro-Piantedosi c’è proprio – paradossalmente – la benevolenza del Colle. Sergio Mattarella ha sempre gradito la sua nomina al Viminale. E la cosa non va molto giù ai big di palazzo Chigi: il presidente della Repubblica è visto spesso come un ostacolo.

 

Per Piantedosi c’è poi il problema dei rapporti con i principali esponenti dell’inner circle della premier. Il sottosegretario Alfredo Mantovano è in rotta con il ministro dell’Interno. Il delegato ai servizi non gradisce la presenza, in posizioni istituzionali, di uomini estranei alla storia della destra conservatrice erede della fiamma missina.

francesco lollobrigida matteo piantedosi

 

Ma nella lista degli avversari interni di Piantedosi è presente pure a Francesco Lollobrigida, ministro dell’Agricoltura, con cui di recente c’è stato uno screzio in Consiglio dei ministri sul mancato scioglimento del comune di Bari per infiltrazioni mafiose.

 

Le ruggini sono antiche: Lollobrigida non ha mai digerito che, a fine 2022, Piantedosi abbia firmato (tra i primi atti del mandato) lo scioglimento dei comuni del litorale romano di Anzio e Nettuno, governati dal centrodestra. Così studia la sua vendetta politica.

 

Un cortocircuito singolare. Mentre il governo fa scudo a un sottosegretario, Andrea Delmastro Delle Vedove, condannato in primo grado, Piantedosi diventa il nemico da contrastare.

INFORMATIVA DI MATTEO PIANTEDOSI E CARLO NORDIO ALLA CAMERA SUL CASO ALMASRI - FOTO LAPRESSENUOVO SONDAGGIO DI ANDREA STROPPA SUL MINISTRO DELL INTERNO MATTEO PIANTEDOSI

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - LA CAPITALE DEGLI AFFARI A MISURA DUOMO, A CUI IL GOVERNO MELONI HA LANCIATO L’ANATEMA “BASTA CON I BANCHIERI DEL PD”, È IN TREPIDA ATTESA DI COSA DELIBERERÀ UNICREDIT DOMENICA PROSSIMA, A MERCATI CHIUSI - SI RINCORRONO VOCI SULLA POSSIBILITÀ CHE ANDREA ORCEL ANNUNCI L’ADDIO NON SOLO ALL’OPS SU BPM MA ANCHE ALLA SCALATA DI COMMERZBANK, PER PUNTARE TUTTA LA POTENZA DI FUOCO DI UNICREDIT LANCIANDO UN’OPS SU GENERALI - DOPO LE GOLDEN MANGANELLATE PRESE SU BPM, ORCEL AVRÀ DI CERTO COMPRESO CHE SENZA IL SEMAFORO VERDE DI PALAZZO CHIGI UN’OPERAZIONE DI TALE PORTATA NON VA DA NESSUNA PARTE, E UN’ALLEANZA CON I FILO-GOVERNATIVI ALL’INTERNO DI GENERALI COME MILLERI (10%) E CALTAGIRONE (7%) È A DIR POCO FONDAMENTALE PER AVVOLGERLA DI “ITALIANITÀ” - CHISSÀ CHE COSA ARCHITETTERÀ IL CEO DI BANCA INTESA-SANPAOLO, CARLO MESSINA, QUANDO DOMENICA IL SUO COMPETITOR ORCEL ANNUNCERÀ IL SUO RISIKO DI RIVINCITA…

parolin prevost

PAROLIN È ENTRATO PAPA ED È USCITO CARDINALE - IN MOLTI SI SONO SBILANCIATI DANDO PER CERTO CHE IL SEGRETARIO DI STATO DI BERGOGLIO SAREBBE STATO ELETTO AL POSTO DI PAPA FRANCESCO – GLI “AUGURI DOPPI” DI GIOVANNI BATTISTA RE, IL TITOLO FLASH DEL “SOLE 24 ORE” (“PAROLIN IN ARRIVO”) E LE ANALISI PREDITTIVE DI ALCUNI SITI - PERCHÉ I CARDINALI HANNO IMPALLINATO PAROLIN? UN SUO EVENTUALE PAPATO NON SAREBBE STATO TROPPO IN CONTINUITÀ CON BERGOGLIO, VISTO IL PROFILO PIU' MODERATO - HA PESATO IL SUO “SBILANCIAMENTO” VERSO LA CINA? È STATO IL FAUTORE DELL’ACCORDO CON PECHINO SUI VESCOVI...

matteo renzi sergio mattarella elly schlein maurizio landini

DAGOREPORT – IL REFERENDUM ANTI JOBS-ACT PROMOSSO DALLA CGIL DI LANDINI, OLTRE A NON ENTUSIASMARE MATTARELLA, STA SPACCANDO IL PD DI ELLY SCHLEIN - NEL CASO CHE UNA DECINA DI MILIONI DI ITALIANI SI ESPRIMESSERO A FAVORE DELL’ABOLIZIONE DEL JOBS-ACT, PUR NON RIUSCENDO A RAGGIUNGERE IL QUORUM, LANDINI ASSUMEREBBE INEVITABILMENTE UN'INVESTITURA POLITICA DA LEADER DELL'OPPOSIZIONE ANTI-MELONI, EMARGINANDO SIA SCHLEIN CHE CONTE - E COME POTRANNO I RIFORMISTI DEM, I RENZIANI E AZIONE DI CALENDA VALUTARE ANCORA UN PATTO ELETTORALE CON UN PD "LANDINIZZATO", ALLEATO DEL POPULISMO 5STELLE DI CONTE E DE SINISTRISMO AVS DI BONELLI E FRATOIANNI? - A MILANO LA SCISSIONE DEL PD È GIÀ REALTÀ: I RIFORMISTI DEM HANNO APERTO UN CIRCOLO IN CITTÀ INSIEME A ITALIA VIVA E AZIONE. MA BONACCINI DIFENDE ELLY SCHLEIN

sergio mattarella giorgia meloni

DAGOREPORT - L'ARDUO COMPITO DI MATTARELLA: FARE DA ARBITRO ALLA POLITICA ITALIANA IN ASSENZA DI UN’OPPOSIZIONE - IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NON VUOLE SOSTITUIRSI A QUEGLI SCAPPATI DI CASA DI SCHLEIN E CONTE, NÉ INTENDE SCONTRARSI CON GIORGIA MELONI. ANZI, IL SUO OBIETTIVO È TENERE IL GOVERNO ITALIANO DALLA PARTE GIUSTA DELLA STORIA: SALDO IN EUROPA E CONTRO LE AUTOCRAZIE – IL PIANO DI SERGIONE PER SPINGERE LA PREMIER VERSO UNA DESTRA POPOLARE E LIBERALE, AGGANCIATA UN'EUROPA GUIDATA DA FRANCIA, GERMANIA E POLONIA E LONTANA DAL TRUMPISMO - LE APERTURE DI ''IO SONO GIORGIA" SUL 25 APRILE E AFD. MA IL SUO PERCORSO VERSO IL CENTRO E' TURBATO DALLL'ESTREMISMO DI SALVINI E DALLO ZOCCOLO DURO DI FDI GUIDATO DA FAZZOLARI...

francesco micheli

DAGOREPORT - IN UNA MILANO ASSEDIATA DAI BARBARI DI ROMA, SI CELEBRA LA FAVOLOSA CAPITALE DEGLI AFFARI CHE FU: IL CAPITALISMO CON IL CUORE A SINISTRA E IL PORTAFOGLIO GONFIO A DESTRA - A 87 ANNI, FRANCESCO MICHELI APRE, SIA PURE CON MANO VELLUTATA E SENZA LASCIARE IMPRONTE VISTOSE, IL CASSETTO DEI RICORDI: “IL CAPITALISTA RILUTTANTE” È IL DIARIO DI BORDO DELL’EX BUCANIERE DELLA FINANZA CHE, SALITO SULL’ALBERO PIÙ ALTO DEL VASCELLO, HA OSSERVATO I FONDALI OSCURI INCONTRATI NEL MARE MAGNUM INSIDIOSO DELL’ECONOMIA, SOMMERSA E SPESSO AFFONDATA - “IO E LEI APPARTENIAMO A ZOO DIVERSI”, FU IL VATICINIO DI CUCCIA – LUI, UNICO TESTIMOME A RACCOGLIERE LO SFOGO DI EUGENIO CEFIS SU QUEL “MATTO” DI CUCCIA CHE NEL GIORNO DELLE SUE CLAMOROSE DIMISSIONI DA MONTEDISON L’AVEVA ACCOLTO CON UN BEFFARDO: “DOTTORE, PENSAVO VOLESSE FARE UN COLPO DI STATO…”