salvini rosario

L’APOSTOLO SALVINI: “CERCO IL DIALOGO CON LA CEI, CON I VESCOVI, CON IL MONDO CATTOLICO - IL CARDINALE RUINI MI HA COMMOSSO. LILIANA SEGRE? LE CHIEDERÒ SE POSSIAMO INCONTRARCI - IL CASO BALOTELLI? A MIO FIGLIO PREDICO SEMPRE RISPETTO PER GIOCATORI E ARBITRI. QUINDI, GIUSTO CONDANNARE INSULTI E COMPORTAMENTI OLTRAGGIOSI. MA MI PARE CHE SI SIA SOLLEVATO UN POLVERONE ESAGERATO - IL VOTO IN EMILIA ROMAGNA? PER ME NON È CRUCIALE…”

Cesare Zapperi per il “Corriere della sera”

 

SALVINI ROSARIO

Matteo Salvini, il cardinal Ruini dice che lei «ha notevoli prospettive davanti». Se l'aspettava?

«L' intervista mi ha colpito e commosso. Ruini rappresenta una parte importante della Chiesa. Io cerco il dialogo con la Cei, con i vescovi, con il mondo cattolico. La sua un'apertura straordinaria».

 

Ha anche detto, però, che lei deve maturare.

«Sicuramente non si finisce mai di imparare. Però sulla famiglia, sulla difesa della vita e della libertà educativa sono già allineato alle posizioni della Chiesa».

 

Incontrerà il cardinale?

CARDINALE CAMILLO RUINI

«Lo farò riservatamente. Voglio parlare con lui e con tanti cattolici che hanno mostrato interesse per la mia politica. Nei prossimi giorni fisserò alcuni incontri».

 

I «vescovoni» di Bossi, quindi, non fanno più paura.

«Siamo di fronte all' avvio di un percorso positivo».

 

Ma monsignor Mogavero la pensa diversamente.

«Rispetto l'opinione di tutti. Ma preferisco ricordare le parole di tre Papi (Giovanni Paolo II, Benedetto XVI e Francesco) che sull'accoglienza hanno espresso posizioni non lontane dalle mie».

 

Parliamo di politica: ma davvero il voto in Emilia-Romagna è cruciale?

monsignor domenico mogavero vescovo di mazara

«Per me no, mentre a sinistra c'è grande preoccupazione. C'è in ballo solo il voto degli emiliano-romagnoli».

 

Non è sicuro di vincere?

«Non ci sono io al governo, né sono stato io a portare il premier in Umbria a mettere la faccia su una sonora sconfitta. Tuttavia, per la sua storia, la sinistra non potrebbe archiviare una sconfitta come se nulla fosse».

 

Ma se il 26 gennaio conquista la Regione, il 27 lei cosa chiede?

«Mah Sa che non so nemmeno se ci arrivano al 27 gennaio. Questi fanno un vertice al giorno, litigano su tutto. Non darei nulla per scontato».

 

Non ha risposto.

«Se vincessimo sarebbe un'ottima notizia per i cittadini mentre per il Pd sarebbe la nona o la decima sconfitta consecutiva. Tanto più clamorosa perché subita in una regione rossa».

salvini rosario

 

Tanto basterebbe per chiedere le dimissioni del governo?

«Per me il governo Conte II, corretto nella forma ma non nella sostanza politica, non doveva nemmeno nascere».

 

Giorgia Meloni ha detto che tocca a FdI indicare i candidati in Toscana e nelle Marche. È d'accordo?

«Come centrodestra un accordo lo abbiamo sempre trovato. E penso che ognuno avrà il suo spazio».

 

E di «Altra Italia», la nuova creatura di Berlusconi, cosa pensa?

«Tutto quello che ci aiuta a portare voti è benvenuto. Non sono geloso. Anche in Emilia Romagna ci saranno 2-3 liste civiche».

 

BERLUSCONI MELONI SALVINI

Forza Italia sembra ridotta al lumicino.

«Quando sono diventato segretario della Lega avevo più o meno quei voti. Se mi fossi preoccupato non avrei nemmeno cominciato. Ma il dato politico che conta è un altro».

 

A cosa si riferisce?

«Se si votasse oggi il centrodestra avrebbe una maggioranza assoluta e governerebbe il Paese».

 

E invece governano M5S e Pd. Da ieri alle prese con la «grana» Ilva.

«Se la sono cercata. Già nel precedente governo avevamo dovuto dare battaglia per contrastare l' ideologia dei 5 Stelle. Nei giorni scorsi, col voto anche del Pd e dei renziani, è stato tolto lo scudo penale ed ora la frittata è fatta».

BARBARA LEZZI 1

 

Ha parlato di «dilettanti, incapaci o venduti».

«Che siano stati dilettanti o incapaci lo dimostra il disastro che hanno provocato».

 

Ma perché «venduti»?

«Semplice: se l'acciaio non lo produci in Italia, lo devi andare a comprare altrove. Da chi? A che prezzo? Non vorrei che si trattasse dell'ennesimo favore all' Europa».

 

Minaccia barricate in Parlamento.

«Oggi in apertura dei lavori chiederemo che il governo riferisca subito. Altrimenti, in maniera educata e rispettosa faremo in modo che i lavori non comincino».

 

Lei sostiene che il governo «è nemico del Sud».

MARIO BALOTELLI

«Il caso dell'Ilva è il più clamoroso. Ma ci sono crisi aziendali anche in Sicilia e in Campania. Ci siamo dimenticati di Whirpool? E che fin farà Alitalia? La verità è che questo governo ha il ministro per il Mezzogiorno ma finora si sono visti solo licenziamenti».

 

Quel ministero c'era anche nel suo governo?

«Sì, con la Lezzi Il ministro ha cambiato cognome, la sostanza è la stessa».

 

Lei è un tifoso di calcio. Che idea si è fatto del caso Balotelli?

«A mio figlio predico sempre rispetto per giocatori e arbitri. Quindi, giusto condannare insulti e comportamenti oltraggiosi. Ma mi pare che si sia sollevato un polverone esagerato».

LILIANA SEGRE

 

Ha qualcosa da dire al giocatore del Brescia?

«Se devo incontrare qualcuno penso a Liliana Segre».

 

Ha citato la Segre perché si è pentito dell'astensione sulla commissione da lei proposta?

«No, se ci si fosse limitati all'antisemitismo non avrei avuto problemi. Le commissioni etiche le lascio all'Unione Sovietica. Ma Liliana Segre è una persona che merita tutto il mio rispetto e le chiederò quanto prima un incontro».

Ultimi Dagoreport

donald trump vladimir putin giorgia meloni

DAGOREPORT - IL VERTICE DELLA CASA BIANCA È STATO IL PIÙ  SURREALE E “MALATO” DELLA STORIA POLITICA INTERNAZIONALE, CON I LEADER EUROPEI E ZELENSKY IN GINOCCHIO DA TRUMP PER CONVINCERLO A NON ABBANDONARE L’UCRAINA – LA REGIA TRUMPIANA: MELONI ALLA SINISTRA DEL "PADRINO", NEL RUOLO DI “PON-PON GIRL”, E MACRON, NEMICO NUMERO UNO, A DESTRA. MERZ, STARMER E URSULA, SBATTUTI AI MARGINI – IL COLMO?QUANDO TRUMP È SCOMPARSO PER 40-MINUTI-40 PER “AGGIORNARE” PUTIN ED È TORNATO RIMANGIANDOSI IL CESSATE IL FUOCO (MEJO LA TRATTATIVA PER LA PACE, COSÌ I RUSSI CONTINUANO A BOMBARDARE E AVANZARE) – QUANDO MERZ HA PROVATO A INSISTERE SULLA TREGUA, CI HA PENSATO LA TRUMPISTA DELLA GARBATELLA A “COMMENTARE” CON OCCHI SPACCANTI E ROTEANTI: MA COME SI PERMETTE ST'IMBECILLE DI CONTRADDIRE "THE GREAT DONALD"? - CILIEGINA SULLA TORTA MARCIA DELLA CASA BIANCA: È STATA PROPRIO LA TRUMPETTA, CHE SE NE FOTTE DELLE REGOLE DEMOCRATICHE, A SUGGERIRE ALL'IDIOTA IN CHIEF DI EVITARE LE DOMANDE DEI GIORNALISTI... - VIDEO

francesco milleri gaetano caltagrino christine lagarde alberto nagel mediobanca

TRA FRANCO E FRANCO(FORTE), C'E' DI MEZZO MPS - SECONDO "LA STAMPA", SULLE AMBIZIONI DI CALTAGIRONE E MILLERI DI CONTROLLARE BANCHE E ASSICURAZIONI PESA L’INCOGNITA DELLA BANCA CENTRALE EUROPEA - CERTO, PUR AVENDO IL 30% DI MEDIOBANCA, I DUE IMPRENDITORI NON POSSONO DECIDERE LA GOVERNANCE PERCHÉ NON HANNO REQUISITI DETTATI DALLA BCE (UNO FA OCCHIALI, L'ALTRO CEMENTO) - "LA STAMPA"  DIMENTICA, AHINOI!, LA PRESENZA DELLA BANCA SENESE, CHE I REQUISITI BCE LI HA TUTTI (E IL CEO DI MPS, LOVAGLIO, E' NELLE MANI DELLA COMPAGNIA CALTA-MELONI) - COSA SUCCEDERÀ IN CASO DI CONQUISTA DI MEDIOBANCA E DI GENERALI? LOR SIGNORI INDICHERANNO A LOVAGLIO DI NOMINARE SUBITO IL SOSTITUTO DI NAGEL (FABRIZIO PALERMO?), MENTRE TERRANNO DONNET FINO ALL'ASSEMBLEA DI GENERALI...

donald trump grandi della terra differenza mandati

FLASH! - FA MALE AMMETTERLO, MA HA VINTO DONALD TRUMP: NEL 2018, AL G7 IN CANADA, IL TYCOON FU FOTOGRAFATO SEDUTO, COME UNO SCOLARO CIUCCIO, MENTRE VENIVA REDARGUITO DALLA MAESTRINA ANGELA MERKEL E DAGLI ALTRI LEADER DEL G7. IERI, A WASHINGTON, ERA LUI A DOMINARE LA SCENA, SEDUTO COME DON VITO CORLEONE ALLA CASA BIANCA. I CAPI DI STATO E DI GOVERNO EUROPEI, ACCORSI A BACIARGLI LA PANTOFOLA PER CONVINCERLO A NON ABBANDONARE L'UCRAINA, NON HANNO MAI OSATO CONTRADDIRLO, E GLI HANNO LECCATO VERGOGNOSAMENTE IL CULO, RIEMPIENDOLO DI LODI E SALAMELECCHI...

pietrangelo buttafuoco alessandro giuli beatrice venezi

DAGOREPORT – PIÙ CHE DELL’EGEMONIA CULTURALE DELLA SINISTRA, GIULI E CAMERATI DOVREBBERO PARLARCI DELLA SEMPLICE E PERENNE EGEMONIA DELL’AMICHETTISMO E DELLA BUROCRAZIA – PIAZZATI I FEDELISSIMI E GLI AMICHETTISSIMI (LA PROSSIMA SARÀ LA DIRETTRICE DEL LATO B VENEZI, CHE VOCI INSISTENTI DANNO IN ARRIVO ALLA FENICE), LA DESTRA MELONIANA NON È RIUSCITA A INTACCARE NÉ LO STRAPOTERE BARONALE DELLE UNIVERSITÀ NÉ LE NOMINE DIRIGENZIALI DEL MIC. E I GIORNALI NON NE PARLANO PERCHÉ VA BENE SIA ALLA DESTRA (CHE NON SA CERCARE I MERITEVOLI) CHE ALLA SINISTRA (I BUROCRATI SONO PER LO PIÙ SUOI)

donald trump giorgia meloni zelensky macron tusk starmer

DAGOREPORT - DOVE DIAVOLO È FINITO L’ATTEGGIAMENTO CRITICO FINO AL DISPREZZO DI GIORGIA MELONI SULLA ‘’COALIZIONE DEI VOLENTEROSI”? - OGGI LA RITROVIAMO VISPA E QUERULA POSIZIONATA SULL'ASSE FRANCO-TEDESCO-BRITANNICO, SEMPRE PRECISANDO DI “CONTINUARE A LAVORARE AL FIANCO DEGLI USA” - CHE IL CAMALEONTISMO SIA UNA MALATTIA INFANTILE DEL MELONISMO SONO PIENE LE CRONACHE: IERI ANDAVA DA BIDEN E FACEVA L’ANTI TRUMP, POI VOLA DA MACRON E FA L’ANTI LE PEN, ARRIVA A BRUXELLES E FA L’ANTI ORBÁN, INCONTRA CON MERZ E FA L’ANTI AFD, VA A TUNISI E FA L’ANTI SALVINI. UNA, NESSUNA, CENTOMILA - A MANTENERE OGNI GIORNO IL VOLUME ALTO DELLA GRANCASSA DELLA “NARRAZIONE MULTI-TASKING” DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA, OLTRE AI FOGLI DI DESTRA, CORRONO IN SOCCORSO LE PAGINE DI POLITICA INTERNA DEL “CORRIERE DELLA SERA”: ‘’PARE CHE IERI MACRON SI SIA INALBERATO DI FRONTE ALL’IPOTESI DI UN SUMMIT A ROMA, PROPONENDO SEMMAI GINEVRA. MELONI CON UNA BATTUTA LO AVREBBE CALMATO” - SÌ, C’È SCRITTO PROPRIO COSÌ: “CON UNA BATTUTA LO AVREBBE CALMATO”, MANCO AVESSE DAVANTI UN LOLLOBRIGIDA QUALSIASI ANZICHÉ IL PRESIDENTE DELL’UNICA POTENZA NUCLEARE EUROPEA E MEMBRO PERMANENTE DEL CONSIGLIO DI SICUREZZA DELL'ONU (CINA, FRANCIA, RUSSIA, REGNO UNITO E USA) - RIUSCIRÀ STASERA L’EROINA DAI MILLE VOLTI A COMPIERE IL MIRACOLO DELLA ‘’SIRINGA PIENA E MOGLIE DROGATA’’, FACENDO FELICI TRUMP E MACRON?