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DUE CUORI E UNA CAPANNA ROM - COMPLICITÀ E BATTUTE TRA SALVINI E RAGGI - IL MINISTRO DELL’INTERNO: “HAI COPERTURA TOTALE” SULLO SGOMBERO DEI CAMPI ROM – LA SINDACA GLI CHIEDE PIÙ VIGILI URBANI E L’INTERVENTO DELL’ESERCITO, POI INSIEME SFOTTONO CALENDA: “ANCORA ASPETTO I SUOI 3 MILIARDI PER ROMA”, “ASPETTA E SPERA...” – L’EMERGENZA IGIENICA AL “CAMPING RIVER” SBLOCCA LA SOSPENSIVA DELL’EUROPA: VIA ALLO SGOMBERO - VIDEO

 

 

 

1 – SALVINI, L'ASSE CON RAGGI: CAMPI ROM VIA DA ROMA. LITE CON FAMIGLIA CRISTIANA

Simone Canettieri per “il Messaggero”

 

matteo salvini e virginia raggi 8

«Matteo» e «Virginia» duettano con consumata complicità. Anche se per loro è un debutto. Poi si interrompono a vicenda e si inseriscono nei discorsi dell' altro.

 

E, visto che ci sono, scherzano e quasi si danno di gomito («Ho incontrato prima il sindaco di Roma di quello di Milano, so che mi verrà ricordato...», dice il ministro Salvini seduto accanto a Raggi). Poi però si fanno seri, entrambi.

 

LE RICHIESTE

matteo salvini e virginia raggi 7

Lui, il titolare del Viminale, è pronto a offrirle «copertura totale» nella battaglia sullo sgombero dei campi rom; lei, la grillina della Capitale, gli chiede più vigili urbani (almeno 3mila), una mano per snellire la pratica delle carte d' identità (arriveranno 20 macchine digitali nei municipi in difficoltà) ma soprattutto forze dell' ordine, anzi l' esercito per contrastare i roghi tossici che infestano le notti romane.

 

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Ma intanto il ministro dell' Interno deve vedersela con la secca reprimenda di Famiglia Cristiana, che in copertina mette la sua foto e il titolo Vade retro. Salvini appare in un primo tempo sorpreso: «Ciumbia! Addirittura Satana?». Poi si accalora: «Mi sembra di pessimo gusto. Io non pretendo di dare lezioni a nessuno, sono l' ultimo dei buoni cristiani, ma non penso di meritare l' accostamento al diavolo».

 

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Il primo incontro tra la sindaca e il ministro-vicepremier, vissuto alla vigilia con una certa ansia in Campidoglio, dura trenta minuti. Il tempo di darsi subito del «tu», di fare una battuta sull' ex titolare del Mise Carlo Calenda («Ancora aspetto i suoi 3 miliardi di euro per Roma», dice Raggi. «Aspetta e spera», le risponde Salvini con un gesto della mano), di prendere un caffè e iniziare ad affrontare i «temi caldi».

 

L' attenzione di tutti è sul Camping River, lo sgombero bloccato (fino a domani) dalla Corte Europea dei diritti dell' uomo.

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Ed è su questa sfida che si cementa l' asse tra i due, tra «Matteo» e «Virginia». «A me interessa che la legalità sia ripristinata a prescindere dalle lettere delle corti.

 

È una Corte curiosa - dice Salvini - che ci mette alcuni anni per arrivare ad alcune sentenze e una manciata di minuti per arrivare ad altre decisioni. Non sarà la corte europea di Strasburgo a bloccare il ripristino della legalità».

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Il ministro è pronto a mettere a disposizione del Campidoglio «la forza pubblica per garantire il rispetto della legge».

 

Ovvero polizia, pronta a entrare in azione in supporto ai vigili urbani. Il Comune, dice ancora il leader della Lega, ha risposto «in ogni virgola alle risposte della Corte Europea: mi sembra che tutto procederà da programma».

 

LA COPERTINA DI FAMIGLIA CRISTIANA CONTRO SALVINI

Dunque si procederà, il prima possibile, magari già sabato, prima che arrivi un altro ricorso a congelare la situazione.

 

Nei giorni scorsi, il faccia a faccia tra i due era stato accompagnato da una grande incognita: cosa dirà Salvini «della terza via» di Raggi sui campi rom, e cioè legalità e integrazione? Anche perché gli era sfuggita un commento molto eloquente: a Roma è un gran casino.

 

sgombero rom camping river 1

«Per me va bene, anche la tredicesima via, purché ci siano atti concreti», è invece la risposta felpata del titolare dell' Interno. «Chi pensa che per chiudere o superare un campo ci vogliano 2 giorni o non conosce la situazione o è in malafede», prosegue poi la sindaca.

 

«Non posso mettere in strada 450 persone con dei bambini, è un anno che lavoriamo all' interno del campo e oltre la metà delle persone se ne sono andate».

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La pentastellata, che vuole evitare di schiacciarsi troppo sul muscolarismo leghista, rivendica dunque che il suo «è un percorso mai tentato prima e dimostra che questa amministrazione è dalla parte della legalità delle persone fragili».

 

E qui si inserisce il ministro con una stoccata. Infatti chiosa a proposito del metodo amministrativo che regola i campi nella Capitale: «C' è una spesa annua di circa 25 milioni di euro per un sistema che evidentemente non funziona».

 

2 – ROMA, SGOMBERO IMMINENTE PER IL CAMPING RIVER: EMERGENZA IGIENICO SANITARIA SBLOCCA SOSPENSIVA CORTE EUROPEA

Lorenzo De Cicco per www.ilmessaggero.it

 

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E' iniziato lo sgombero dei nomadi dal Camping River. Nella baraccopoli di via Tiberina, a Roma Nord, sono arrivate decine di autopattuglie e blindati di Polizia, Carabinieri e Municipale.

 

Da quanto apprende Il Messaggero, la sospensiva della Corte europea dei diritti dell'uomo, che scadrebbe domani, sarebbe stata sbloccata per via "dell'emergenza igenico sanitaria che è interesse preminente", spiegano fonti che stanno seguendo l'operazione.

 

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La Corte Europea diritti dell'Uomo, cui il Campidoglio ha inviato le informazioni richieste sul tema, dopo il ricorso di 3 abitanti del campo aveva deciso la sospensione dello sgombero fino a domani.

 

Al momento, a quanto si apprende, oltre a quelle già andate via dal campo, altre 20 persone hanno accettato l'offerta di accoglienza presso le strutture del sistema allestito dai servizi sociali di Roma Capitale.

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