sanchez abascal

SANCHEZ, LA SENTI QUESTA VOX? – IL PREMIER NON SA SE VARARE LA GRANDE COALIZIONE CON I POPOLARI O CERCARE UN’ALLEANZA CON PODEMOS E INDIPENDENTISTI, L'UNICO VINCITORE PER ORA RESTA SANTIAGO ABASCAL, IL RIFONDATORE DELL' ESTREMA DESTRA SPAGNOLA - 'EL PAÍS' PARLA DI “SALVINIZACIÓN”. MA VOX HA PRESO IL 15%, LA METÀ DI MARINE LE PEN, MENO DELLA METÀ DI MATTEO SALVINI

Aldo Cazzullo per il “Corriere della sera”

 

pedro sanchez

«Socialisti e popolari costretti ad accordarsi». È il titolo di Expansión , il giornale economico. Quelli che un tempo si chiamavano «i padroni», poi «gli industriali» e ora «Ibex 35», vale a dire l' indice di Borsa, hanno dato la loro indicazione: serve un accordo tra i nemici della guerra civile e gli avversari al tempo della democrazia. Ovviamente, entrambi recalcitrano. I socialisti vagheggiano un' alleanza di sinistra, che però non ha i numeri. I popolari temono di lasciare il monopolio dell' opposizione a Vox. La svolta richiede tempo.

 

Per la cultura politica spagnola sarebbe uno choc. Appariva la soluzione più logica fin dal dicembre 2015, quando nessuno dei due grandi partiti ebbe la maggioranza.

Pur di non cedere hanno preferito elezioni anticipate, mentre gli indipendentisti catalani tentavano di approfittarne per rompere l' unità nazionale. Hanno fallito tutti. E l' unico vincitore adesso è Santiago Abascal, il rifondatore dell' estrema destra spagnola.

Un personaggio prima sottovalutato, e ora forse sopravvalutato. Ha preso il 15%, la metà di Marine Le Pen, meno della metà di Matteo Salvini («salvinización» è il termine coniato dal País ).

 

sanchez abascal

Non un franchista; un reazionario. Che può essere sconfitto, se gli altri smettono di fare propaganda e cominciano a fare politica. Pablo Casado, il giovane leader dei Popolari, è sulla buona strada. L' uomo è certo spregiudicato: portavoce del partito con Mariano Rajoy, l' ha tradito per candidarsi alle primarie d' intesa con il vecchio José-Maria Aznar; poi ha abbandonato anche Aznar, riposizionando il Pp al centro.

Ma non è solo abilità manovriera. Casado ha capito che doveva rendersi autonomo dai due ex premier popolari.

 

Vox nasce da un disegno di Aznar, per mettere in difficoltà Rajoy: Abascal del resto viene dal Pp basco, si è temprato nella lotta all' Eta. Aznar sostiene l' alleanza tra le destre, ma Casado non l' ha seguito; infatti in campagna elettorale il suo ex mentore non si è fatto vedere. Domenica sera, quando dagli exit-poll pareva che Sánchez avesse perso una decina di seggi, Casado ha mandato il suo braccio destro a chiederne le dimissioni.

 

Quando però ha visto che i socialisti tenevano la quota simbolica di 120 seggi, Casado ha cambiato discorso: «Attendiamo le proposte di Sánchez.

abascal

 

Il nostro programma è alternativo. Ma eserciteremo la nostra responsabilità, perché la Spagna non può restare bloccata a lungo. Ne va dei suoi interessi».

La Spagna infatti non è isolata. Al contrario. È un' economia aperta, spazzata dai venti globali. Quando le cose nel mondo vanno bene, arrivano gli investimenti nell' immobiliare e nel turismo, e il Pil cresce a livelli che noi italiani non conosciamo dagli anni 80. Ma quando le cose vanno male, gli investimenti calano, il Pil crolla e s' impenna la disoccupazione, che è già la più alta d' Europa. Purtroppo, le cose nell' economia mondializzata non si mettono bene.

 

Per un governo stabile, e quindi per un accordo con i socialisti, spingerà il fattore Germania.

 

abascal

Angela Merkel ha da sempre un rapporto privilegiato con i popolari spagnoli; anche perché nel debito pubblico di Madrid hanno investito le banche tedesche. Certo, la formula della grande coalizione è difficile da esportare. Il Partido popular è l' erede del franchismo moderato. Il fondatore, Manuel Fraga Iribarne, era stato ministro del Caudillo, prima di morire l' ha ricordato con parole commosse, giustificando tutto, anche le condanne a morte degli oppositori. È normale che gli eredi di chi stava dall' altra parte del plotone d' esecuzione abbiano antiche diffidenze.

 

Ma qualche segnale Casado l' ha offerto anche su questo fronte: si è astenuto sull' esumazione delle spoglie di Franco, voluta dai socialisti e avversata da Vox. Il fattore Abascal è quello che più ostacola l' accordo. I popolari non vorrebbero lasciare troppo spazio all' estrema destra arrembante. Il Pp è tornato il primo partito nelle regioni in cui è tradizionalmente più forte: Galizia, Cantabria, Navarra, Castiglia e Leon, oltreché a Madrid. Ma nelle regioni in cui è più debole si è visto superare da Vox, ad esempio in Andalusia: a Siviglia, Cadice, Huelva, Almería.

santiago abascal vox

 

Da oggi comincia «il ballo in maschera» come lo definisce Enric Juliana, il principe degli editorialisti. Sánchez spera ancora nel sì dei superstiti di Ciudadanos e nell' astensione di Pablo Iglesias, che però reclama ministeri per i suoi e per sé. Pedro J.Ramírez, fondatore del Mundo , propone un «patto di Stato» con Sánchez premier e Casado vice: bello e impossibile.

 

Più facile che il Pp si convinca ad astenersi, in cambio della linea dura con i separatisti catalani. Anche a Barcellona, peraltro, si indovina qualche spiraglio di dialogo. Il re, durissimo dopo il referendum illegale sull' indipendenza, stavolta è andato in Catalogna e ha parlato in catalano, incoraggiando a farlo anche l' erede al trono Leonor, che ha svelato un accento perfetto: gliel' hanno insegnato da piccola. Ai separatisti importa poco, infatti torneranno nelle strade. Ma anche Barcellona vive in Europa, nel sistema capitalista, e nel mondo globale.

santiago abascal vox

Ultimi Dagoreport

matteo renzi sergio mattarella elly schlein maurizio landini

DAGOREPORT – IL REFERENDUM ANTI JOBS-ACT PROMOSSO DALLA CGIL DI LANDINI, OLTRE A NON ENTUSIASMARE MATTARELLA, STA SPACCANDO IL PD DI ELLY SCHLEIN - NEL CASO CHE UNA DECINA DI MILIONI DI ITALIANI SI ESPRIMESSERO A FAVORE DELL’ABOLIZIONE DEL JOBS-ACT, PUR NON RIUSCENDO A RAGGIUNGERE IL QUORUM, LANDINI ASSUMEREBBE INEVITABILMENTE UN'INVESTITURA POLITICA DA LEADER DELL'OPPOSIZIONE ANTI-MELONI, EMARGINANDO SIA SCHLEIN CHE CONTE - E COME POTRANNO I RIFORMISTI DEM, I RENZIANI E AZIONE DI CALENDA VALUTARE ANCORA UN PATTO ELETTORALE CON UN PD "LANDINIZZATO", ALLEATO DEL POPULISMO 5STELLE DI CONTE E DE SINISTRISMO AVS DI BONELLI E FRATOIANNI? - A MILANO LA SCISSIONE DEL PD È GIÀ REALTÀ: I RIFORMISTI DEM HANNO APERTO UN CIRCOLO IN CITTÀ INSIEME A ITALIA VIVA E AZIONE. MA BONACCINI DIFENDE ELLY SCHLEIN

sergio mattarella giorgia meloni

DAGOREPORT - L'ARDUO COMPITO DI MATTARELLA: FARE DA ARBITRO ALLA POLITICA ITALIANA IN ASSENZA DI UN’OPPOSIZIONE - IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NON VUOLE SOSTITUIRSI A QUEGLI SCAPPATI DI CASA DI SCHLEIN E CONTE, NÉ INTENDE SCONTRARSI CON GIORGIA MELONI. ANZI, IL SUO OBIETTIVO È TENERE IL GOVERNO ITALIANO DALLA PARTE GIUSTA DELLA STORIA: SALDO IN EUROPA E CONTRO LE AUTOCRAZIE – IL PIANO DI SERGIONE PER SPINGERE LA PREMIER VERSO UNA DESTRA POPOLARE E LIBERALE, AGGANCIATA UN'EUROPA GUIDATA DA FRANCIA, GERMANIA E POLONIA E LONTANA DAL TRUMPISMO - LE APERTURE DI ''IO SONO GIORGIA" SUL 25 APRILE E AFD. MA IL SUO PERCORSO VERSO IL CENTRO E' TURBATO DALLL'ESTREMISMO DI SALVINI E DALLO ZOCCOLO DURO DI FDI GUIDATO DA FAZZOLARI...

francesco micheli

DAGOREPORT - IN UNA MILANO ASSEDIATA DAI BARBARI DI ROMA, SI CELEBRA LA FAVOLOSA CAPITALE DEGLI AFFARI CHE FU: IL CAPITALISMO CON IL CUORE A SINISTRA E IL PORTAFOGLIO GONFIO A DESTRA - A 87 ANNI, FRANCESCO MICHELI APRE, SIA PURE CON MANO VELLUTATA E SENZA LASCIARE IMPRONTE VISTOSE, IL CASSETTO DEI RICORDI: “IL CAPITALISTA RILUTTANTE” È IL DIARIO DI BORDO DELL’EX BUCANIERE DELLA FINANZA CHE, SALITO SULL’ALBERO PIÙ ALTO DEL VASCELLO, HA OSSERVATO I FONDALI OSCURI INCONTRATI NEL MARE MAGNUM INSIDIOSO DELL’ECONOMIA, SOMMERSA E SPESSO AFFONDATA - “IO E LEI APPARTENIAMO A ZOO DIVERSI”, FU IL VATICINIO DI CUCCIA – LUI, UNICO TESTIMOME A RACCOGLIERE LO SFOGO DI EUGENIO CEFIS SU QUEL “MATTO” DI CUCCIA CHE NEL GIORNO DELLE SUE CLAMOROSE DIMISSIONI DA MONTEDISON L’AVEVA ACCOLTO CON UN BEFFARDO: “DOTTORE, PENSAVO VOLESSE FARE UN COLPO DI STATO…”

romana liuzzo

DAGOREPORT! UN MOTO DI COMPRENSIONE PER I TELESPETTATORI DI CANALE5 CHE HANNO AVUTO LA SFORTUNA DI INTERCETTARE LA MESSA IN ONDA DELLO SPOT AUTO-CELEBRATIVO (EUFEMISMO) DEL PREMIO “GUIDO CARLI” - CONFUSI, SPIAZZATI, INCREDULI SI SARANNO CHIESTI: MA CHE CAZZO È ‘STA ROBA? - AGGHINDATA CON UN PEPLO IN STILE “VESTALE, OGNI SCHERZO VALE”, PIAZZATA IN UN REGNO BOTANICO DI CARTONE PRESSATO, IL “COMMENDATORE”  ROMANA LIUZZO REGALA 20 SECONDI DI SURREAL-KITSCH MAI VISTO DALL'OCCHIO UMANO: “LA FONDAZIONE GUIDO CARLI VI SARÀ SEMPRE ACCANTO PER COSTRUIRE INSIEME UN MONDO MIGLIORE”. MA CHI È, LA CARITAS? EMERGENCY? L'ESERCITO DELLA SALVEZZA? - VIDEO!

friedrich merz - elezioni in germania- foto lapresse -

DAGOREPORT – LA BOCCIATURA AL PRIMO VOTO DI FIDUCIA PER FRIEDRICH MERZ È UN SEGNALE CHE ARRIVA DAI SUOI "COLLEGHI" DI PARTITO: I 18 VOTI CHE SONO MANCATI ERANO DI UN GRUPPETTO DI PARLAMENTARI DELLA CDU. HANNO VOLUTO MANDARE UN “MESSAGGIO” AL CANCELLIERE DECISIONISTA, CHE HA STILATO UNA LISTA DI MINISTRI SENZA CONCORDARLA CON NESSUNO. ERA UN MODO PER RIDIMENSIONARE L’AMBIZIOSO LEADER. COME A DIRE: SENZA DI NOI NON VAI DA NESSUNA PARTE – DOMANI MERZ VOLA A PARIGI PER RIDARE SLANCIO ALL’ALLEANZA CON MACRON – IL POSSIBILE ANNUNCIO DI TRUMP SULLA CRISI RUSSO-UCRAINA